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09-05-2016, 10:51
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#8041
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: TV
Messaggi: 2,444
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Quote:
Originariamente inviata da SimpleBreakfast
Che poi dotrue abbia sbagliato ad etichettarti per un'immagine simbolica e forte non vi sono dubbi.
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No guarda, nn è solo per quello...e cmq quello che mi ha dato del fascista senza avere alcuna prova di quello che dice è lui
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09-05-2016, 11:04
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#8042
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 1,986
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Il comunismo non ha ucciso nessuno, i regimi comunisti hanno ucciso.
Che poi non credo sia intrinseco negli ideali comunisti l'autoritarismo estremo
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09-05-2016, 20:34
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#8043
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Esperto
Qui dal: Mar 2014
Ubicazione: Emilia
Messaggi: 13,966
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Boschi: Chi vota No fa come quelli di CasaPound
Si è come dire che chi non vota PD fa come chi vota Forza Nuova, questo non significa niente.
Mamma mia quanto terrorismo mediatico, il PD usa mezzi ancor più squallidi di Casa Pound. I Boschi come i Romanov.
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09-05-2016, 20:47
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#8044
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Un sonoro vaffanculo ai politici pd e pdl che hanno starnazzato sul sindaco di Livorno
Ce li ha portati lui i libri in tribunale, delinquenti mediatici
Furbo come ladro eh?
Prima ruba poi va dai magistrati a dire che là si ruba, scemi proprio i pentastellati, guarda un po', mica come voi professionisti
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09-05-2016, 20:55
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#8045
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Non che sia falsa come affermazione, ma pronunciata a mo' di mantra come unico commento di fronte a certi fatti storici suona un po' come quando Craxi diceva "tutti colpevoli = nessun colpevole", della serie "i nazisti non erano peggio degli altri: la differenza è che loro hanno perso e gli altri hanno vinto, tutto qua".
(che poi 'ste affermazioni assolutorie vengano fatte da chi nega ripetutamente di essere fascista è ancora più paradossale)
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E qui sarei istigato a mettere il punto sulle ricerche fatte in materia di psicologia e sociologia, che in qualche modo attenuano la responsabilità individuale dell' individuo, quando viene sottoposto a determinate sollecitazioni ambientali
Ma non lo farò o sto qui a discutere con winston fino dopodomani
p. s. Vedasi Esperimento carcerario di Stanford
ci sono voluti due giorni due, per tramutare gente comune e tranquilla in aguzzini.
Due.
E senza propaganda martellante, ma solo dandogli autorità e contesto in cui esprimerla liberamente.
È incredibile il risultato di questo esperimento.
Due giorni.
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10-05-2016, 05:10
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#8046
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 19,112
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Quote:
Originariamente inviata da Clend
Il comunismo non ha ucciso nessuno, i regimi comunisti hanno ucciso.
Che poi non credo sia intrinseco negli ideali comunisti l'autoritarismo estremo
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"Gli ideali sono pacifici, è la storia che è violenta." (cit.)
Comunque ce lo vedo impossibile un comunismo senza fare morti, per sua stessa natura doveva essere una forza travolgente che doveva fare strage di tutte le forze opposte che si sarebbe trovato ad affrontare, la sistematica uccisione dei prigionieri politici, i campi di rieducazione attraverso il lavoro e la polizia segreta del partito esistevano già da prima di Stalin e se nella lotta di potere tra Trotsky e Stalin avesse vinto il primo probabilmente ad avviare la seconda guerra mondiale sarebbe stata l'Unione Sovietica per il bisogno di far dilagare la rivoluzione in tutto il mondo, quindi temo che tu abbia torto e che la violenza e la repressione siano insite nel comunismo almeno nella fase iniziale di presa del potere, questo credo stia scritto addirittura nel Manifesto stesso di Marx ma non ne sono sicuro perché la mia pigrizia proverbiale mi ha impedito di finire anche un libro tanto piccolo.
Questo non significa che io sia contro il comunismo però, la violenza in politica è giustificabile per abbattere un male maggiore infatti penso che se il PCI avesse preso il potere in Italia saremmo diventati un Vietnam con gli americani che si inventano qualche scusa per invaderci e il governo a chiedere il supporto delle truppe sovietiche che avrebbero però dovuto attraversare la Yugoslavia che era neutrale per arrivare qui, sarebbe scoppiata sicuramente la terza guerra mondiale.
Il fatto è che oggi non viviamo in un paese meno repressivo di quello che era un paese comunista, i giornali sono scandalosamente dalla parte del governo, la democrazia è sospesa per volere dell'alta finanza, insomma è la vittoria dell'economia sulla politica e il mantenimento del potere nelle mani della classe borghese che ormai fa il buono e cattivo tempo sin dalla rivoluzione francese, ma cambierà.
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10-05-2016, 05:32
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#8047
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Esperto
Qui dal: Mar 2014
Ubicazione: Emilia
Messaggi: 13,966
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Confermo, nel Manifesto di Marx già ci sono i semi per la rivoluzione violenta contro la borghesia. E' intrinseca del vero comunismo, di quello rivoluzionario; nel momento in cui un partito comunista inizia a concorrere nella speranza di vincere le elezioni ovviamente abbandona questo presupposto iniziale, perché senza rivoluzione violenta non si può ribaltare concretamente il sistema, se accetti il potere legislativo accetti di non abbattere i palazzi dove si esercita il vero potere. Se ai tempi i gruppi di lotta armata avessero avuto un nucleo più ampio, meglio organizzato e non infiltrato sarei stato favorevole a una loro insurrezione. Così ahimè hanno solo provocato morti inutili e deleterie per il movimento operaio stesso. La borghesia dev'essere messa in condizione di non reagire e solo nel momento in cui essa è concretamente scomparsa si può accedere alla libertà per tutti. Poi si sa, nella pratica questo è molto difficile, la borghesia ha tantissimi mezzi per difendersi, l'infiltrazione per l'appunto, la mistificazione, la demonizzazione, la deviazione del pensiero, la corruzione degli ideali, l'omicidio... ma se messa alle strette chi dice che non potrebbe reagire in maniera ancor più violenta, per ora non si è mai arrivati a questo punto e non credo che mai ci arriveremo. Siamo destinati a spegnerci, come la morte fredda di un universo.
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Ultima modifica di Gummo; 10-05-2016 a 06:05.
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10-05-2016, 09:39
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#8048
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 1,986
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Ok, il comunismo (almeno quello delle origini), ha nella sua natura la reazione violenta per iniziare pa rivoluzione.
Ma ha nella sua natura anche il successivo autoritarismo estremo e ultra repressivo come successe in russia? Questo vorrei capire, e sinceramente faccio fatica a credere che sia così
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Ultima modifica di Clend; 10-05-2016 a 09:42.
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10-05-2016, 09:55
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#8049
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: TV
Messaggi: 2,444
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Gli estremismi nn vanno MAI bene perchè escludono a priori parte della popolazione che nn la pensa a quel modo e ciò nn può portare ad altro che scontri...succede lo stesso anche con politiche più moderate, figuriamoci. Per cui è inutile che stiamo a discutere se sono più buoni i comunisti o i fascisti. Mettere una foto di qualcuno col pugno chiuso di fronte ad un gruppo di nazi equivale a mettere la foto di uno col braccio alzato davanti ad un corteo di centri sociali, inutile che ci giriamo attorno...chissà perchè nel primo caso nessuno si scandalizza, mentre nel secondo sarebbe successo un putiferio.
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10-05-2016, 13:32
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#8050
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Visto che si parla di teorie, in teoria l'unico sistema giusto tra quelli finora inventati, è quello democratico occidentale, non vedo perché andar dietro a comunismi e fascismi
A livello teorico il modello democratico occidentale è perfetto ed equo
Prevede stato sociale e assistenzialismo per gli ultimi , prevede diritti e doveri per un quieto vivere della gente comune, e regolamenta il mercato ed il rischio d'impresa per chi vuole arricchirsi, non ammettendo monopoli e favorendo la concorrenza creando i presupposti per chi vuole emergere
In teoria è perfetto ed equo, invece di cercare sistemi che la storia ha giudicato violenti e fallimentari, dovremmo impegnarci a rendere più aderente alla realtà, quello che abbiamo già
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10-05-2016, 14:25
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#8051
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Esperto
Qui dal: Mar 2014
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Originariamente inviata da dotrue
Gli estremismi nn vanno MAI bene perchè escludono a priori parte della popolazione che nn la pensa a quel modo e ciò nn può portare ad altro che scontri...succede lo stesso anche con politiche più moderate, figuriamoci. Per cui è inutile che stiamo a discutere se sono più buoni i comunisti o i fascisti. Mettere una foto di qualcuno col pugno chiuso di fronte ad un gruppo di nazi equivale a mettere la foto di uno col braccio alzato davanti ad un corteo di centri sociali, inutile che ci giriamo attorno...chissà perchè nel primo caso nessuno si scandalizza, mentre nel secondo sarebbe successo un putiferio.
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Ma ogni persona ha diritto a credere nell'ideologia che vuole, fosse anche seguita solo da egli stesso. Non è colpa sua se le altre persone la pensano in un altro modo. L'ingiustizia della democrazia è proprio questa: purtroppo vincono sempre le maggioranze. Anche così l'altra fetta di paese viene completamente inascoltata, quando magari è minoranza solo perché è pericolosa per il sistema e quest'ultimo direziona la maggioranza delle persone verso partiti moderati che permettono un agile controllo su ogni aspetto della vita. L'estremismo serve proprio a buttare giù questo muro dietro cui si sono barricati i potenti, abbattere questo stato d'incoscienza delle popolazioni e donare anche a loro un nuovo futuro più splendente.
Comunque ovvio che il comunismo non prevede una tirannia come è successo in Russia, l'ho già detto varie volte, Stalin era un folle, tant'è che al contrario di come sostengono alcuni stalinisti (non mandatemi nel gulag :[) le purghe sono continuate e hanno raggiunto il loro apice (2 milioni di prigionieri) all'inizio degli anni 50, dove non c'era nessuna esigenza bellica per giustificare una repressione così violenta e indiscriminata. La sua è diventata una dittatura, quando il vero comunismo prevede un'iniziale fase di dittatura del proletariato, dei tanti,come teoricamente in democrazia, ma senza che ci sia divisione fra partiti e i tanti siano decisi in base al loro non essere borghesi. In seguito quando la borghesia è stata repressa, e l'unico modo per farlo è privarla di ogni libertà, si può giungere ad uno stato libero per tutti. Questa è la strada per strappare un qualsiasi stato alla sua lenta corrosione silenziosa.
@lauretum, io ho già evidenziato un elemento ingiusto della democrazia, ma te ne potrei citare tanti altri, fin dalla sua nascita essa ha rappresentato gli interessi dei potenti, perché sono i soli a potersi comprare le leggi e i voti. I poveracci hanno ben altro a cui pensare. Se da ciò ne è conseguito qualcosa di buono per i cittadini è solo perché i potenti non potevano permettersi scoppiasse una rivoluzione. La democrazia occidentale ha fallito perché vive poggiandosi sulla falsità che il capitalismo è piegabile agli interessi nazionali, quando il capitalismo è mirato proprio a distruggere ogni confine nazionale e fare di tutto il mondo (o tutta europa) un paradiso per banchieri. Non per imprenditori, non per la piccola borghesia, non per operai, non per il 99% delle persone, ma per quell'1% che sta prendendosi tutto e in televisione non sentirete mai lamentarsi, perché ci sta fottendo tutti.
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Ultima modifica di Gummo; 10-05-2016 a 14:32.
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10-05-2016, 14:54
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#8052
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Esperto
Qui dal: May 2014
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Messaggi: 2,444
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Infatti la democrazia nn è perfetta, lo sarebbe se tutti quelli che votano avessero idea di come amministrare uno stato per il suo benessere a medio-lungo termine...invece c'è chi si è preso una valanga di voti xchè ha promesso, e realizzato, pensioni a 40 anni o altri privilegi nn sostenibili e se adesso vai a dire a quelle persone beneficiarie di regali statali indebiti di sacrificarsi per le generazioni future ti ridono in faccia xchè li rivendicano come diritti. Hanno semplicemente pensato ai benefici prossimi senza fare i conti con il futuro, d'altronde è una caratteristica diffusa della nostra società...
E nessuno sostiene che uno nn sia libero di pensarla come vuole, c'è chi fucilerebbe popoli interi e l'ha fatto...solo che se si deve decidere il male minore la democrazia è ancora la migliore: solo ci dovrebbe essere più consapevolezza da parte dell'elettorato
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10-05-2016, 19:35
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#8053
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Esperto
Qui dal: May 2015
Messaggi: 733
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L'altro giorno ho letto il Manifesto del Partito Comunista (si legge facilmente in un paio d'ore, quindi consiglio a chiunque si interessi di politica di farlo almeno una volta nella vita).
Terminata la lettura, mi sono domandato: sono cogli*** io, o sono stati cogli*** i comunisti del secolo scorso?
Perchè nel Manifesto non si descrive un comunismo come seconda via, come alternativa al capitalismo. Per Marx il comunismo è l'erede del capitalismo. Quando il capitalismo borghese si sarà pienamente sviluppato e avrà toccato il fondo, ossia quando a una esigua ricchissima borghesia si contrapporrà un enorme e poverissimo proletariato, allora e solo allora potrà iniziare la rivoluzione proletaria. Non prima. Non fintanto che ci sarà una borghesia medio-piccola. In altre parole, non fintanto che ci sarà una classe media forte.
Quando Marx scriveva il Manifesto, pensava che un giorno le sue idee avrebbero trovato applicazione in Inghilterra, in Germania, negli USA, insomma nei paesi dove il capitalismo era più avanzato. Non certo in Russia, in Sudamerica e in Asia, che ancora dovevano uscire dal feudalesimo.
Siamo molto più prossimi noi uomini del XXI secolo al comunismo, di quanto lo fossero cento anni fa i bolscevichi russi.
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10-05-2016, 19:41
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#8054
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Esperto
Qui dal: Mar 2014
Ubicazione: Emilia
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Quote:
Originariamente inviata da Orion
L'altro giorno ho letto il Manifesto del Partito Comunista (si legge facilmente in un paio d'ore, quindi consiglio a chiunque si interessi di politica di farlo almeno una volta nella vita).
Terminata la lettura, mi sono domandato: sono cogli*** io, o sono stati cogli*** i comunisti del secolo scorso?
Perchè nel Manifesto non si descrive un comunismo come seconda via, come alternativa al capitalismo. Per Marx il comunismo è l'erede del capitalismo. Quando il capitalismo borghese si sarà pienamente sviluppato e avrà toccato il fondo, ossia quando a una esigua ricchissima borghesia si contrapporrà un enorme e poverissimo proletariato, allora e solo allora potrà iniziare la rivoluzione proletaria. Non prima. Non fintanto che ci sarà una borghesia medio-piccola. In altre parole, non fintanto che ci sarà una classe media forte.
Quando Marx scriveva il Manifesto, pensava che un giorno le sue idee avrebbero trovato applicazione in Inghilterra, in Germania, negli USA, insomma nei paesi dove il capitalismo era più avanzato. Non certo in Russia, in Sudamerica e in Asia, che ancora dovevano uscire dal feudalesimo.
Siamo molto più prossimi noi uomini del XXI secolo al comunismo, di quanto lo fossero cento anni fa i bolscevichi russi.
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Infatti sull'anomalia della rivoluzione in Russia prima che nel resto d'Europa hanno scritto in molti. Marx scriveva che quanto più fosse grande l'impero capitalista, tanto più le masse di proletari (alienati), stretti in sacche sempre più ampie, comuni e simili, sarebbero stati vicini a un'insurrezione. Più la macchia d'olio delle industrie e della colonizzazione si sarebbe espansa, più le piccole imprese si fossero trasformate in multinazionali e le piccole botteghe distrutte, più la vita dei lavoratori sarebbe precipitata verso il basso riunendoli in uno stato di similitudine (e di rabbia collettiva). Su questo in parte ha avuto ragione, già all'epoca fu lungimirante scrivendo che i piccoli non potevano più competere coi grandi, che producevano molto di più con molti meno costi, con meno qualità ma più potere d'esportazione. Purtroppo Marx non aveva previsto che il capitalismo avrebbe imparato dagli errori, frammentando così tanto il mercato del lavoro fino a renderlo una disperata corsa a impieghi determinati, facendo sì che i lavoratori non si sentissero più parte di nulla. Il capitalismo ha preso Marx e ne ha stracciata gran parte dell'applicabilità. I principi però, quelli rimangono "sacri", almeno per chi ci si riconosce dentro.
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11-05-2016, 12:32
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#8055
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
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Originariamente inviata da Clend
Ok, il comunismo (almeno quello delle origini), ha nella sua natura la reazione violenta per iniziare pa rivoluzione.
Ma ha nella sua natura anche il successivo autoritarismo estremo e ultra repressivo come successe in russia? Questo vorrei capire, e sinceramente faccio fatica a credere che sia così
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Sinceramente non mi pare che il periodo autoritario dovesse durare per sempre, quando si sarebbe passati dalla dittatura del proletariato alla società senza classi in teoria dovrebbe esserci stato un governo democratico o comunque liberale, il periodo autoritario era un periodo di transizione prima della definitiva liberazione dell'umanità dalle catene della servitù padronale ma ovviamente le cose nella pratica sono sempre più complesse della teoria e le cose sono andate diversamente, comunque io non darei tanto la colpa allo stalinismo perché la corrente opposta allo stalinismo voleva portare la rivoluzione in tutto il mondo e quindi fare guerre di aggressione contro altri paesi per far conquistare letteralmente tutto il mondo all'Unione Sovietica e creare il governo comunista mondiale, si può dire che la fazione di Stalin fosse quella pacifista nonostante oggi sia trattato come uno spregevole tiranno.
Diciamo che l'idea di Marx ed Engels peccava un po troppo di ottimismo, ma l'ottimismo è il profumo della vita no?
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11-05-2016, 15:07
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#8056
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Banned
Qui dal: May 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 355
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Originariamente inviata da Orion
L'altro giorno ho letto il Manifesto del Partito Comunista (si legge facilmente in un paio d'ore, quindi consiglio a chiunque si interessi di politica di farlo almeno una volta nella vita).
Terminata la lettura, mi sono domandato: sono cogli*** io, o sono stati cogli*** i comunisti del secolo scorso?
Perchè nel Manifesto non si descrive un comunismo come seconda via, come alternativa al capitalismo. Per Marx il comunismo è l'erede del capitalismo. Quando il capitalismo borghese si sarà pienamente sviluppato e avrà toccato il fondo, ossia quando a una esigua ricchissima borghesia si contrapporrà un enorme e poverissimo proletariato, allora e solo allora potrà iniziare la rivoluzione proletaria. Non prima. Non fintanto che ci sarà una borghesia medio-piccola. In altre parole, non fintanto che ci sarà una classe media forte.
Quando Marx scriveva il Manifesto, pensava che un giorno le sue idee avrebbero trovato applicazione in Inghilterra, in Germania, negli USA, insomma nei paesi dove il capitalismo era più avanzato. Non certo in Russia, in Sudamerica e in Asia, che ancora dovevano uscire dal feudalesimo.
Siamo molto più prossimi noi uomini del XXI secolo al comunismo, di quanto lo fossero cento anni fa i bolscevichi russi.
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Pienamente d'accordo. Il comunismo è la naturale evoluzione del capitalismo. Però non è un movimento spontaneo della società, anche perchè i ricchi, i potenti non te lo concederebbero mai, per questo c'è bisogno dei comunisti, di organizzazioni politiche che pongano il comunismo come obiettivo cosciente di miglioramento delle condizioni di vita di tutti.
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11-05-2016, 15:24
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#8057
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 1,986
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Quindi sostanzialmente il comunismo finora, in quelle poche volte nella storia in cui ha avuto modo di essere applicato, è stato applicato male? In modo troppo frettoloso?
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11-05-2016, 15:26
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#8058
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Esperto
Qui dal: Mar 2014
Ubicazione: Emilia
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Originariamente inviata da Svers0
Sinceramente non mi pare che il periodo autoritario dovesse durare per sempre, quando si sarebbe passati dalla dittatura del proletariato alla società senza classi in teoria dovrebbe esserci stato un governo democratico o comunque liberale, il periodo autoritario era un periodo di transizione prima della definitiva liberazione dell'umanità dalle catene della servitù padronale ma ovviamente le cose nella pratica sono sempre più complesse della teoria e le cose sono andate diversamente, comunque io non darei tanto la colpa allo stalinismo perché la corrente opposta allo stalinismo voleva portare la rivoluzione in tutto il mondo e quindi fare guerre di aggressione contro altri paesi per far conquistare letteralmente tutto il mondo all'Unione Sovietica e creare il governo comunista mondiale, si può dire che la fazione di Stalin fosse quella pacifista nonostante oggi sia trattato come uno spregevole tiranno.
Diciamo che l'idea di Marx ed Engels peccava un po troppo di ottimismo, ma l'ottimismo è il profumo della vita no?
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Che poi spesso a chi critica lo stalinismo si da del trotzkista (mi è capitato personalmente), quando informandomi ho capito che Trotsky prevedeva fin dal principio un comunismo ancor più estremista, voleva praticamente militalizzare tutta l'URSS per ottimizzare la repressione. Legata alla visione mondialista del comunismo non oso per l'appunto immaginare i risultati. Io sono favorevole a una concezione internazionalista del comunismo, sia chiaro, è vicina all'impossibile un'abolizione del capitalismo senza che ci sia cooperazione del mercato estero. (A meno che non si voglia mettere sotto sfruttamento ancora peggiore tutta la nazione). Viste le premesse dello stalinismo è meglio che quella forma di comunismo sia rimasta lì dov'è nata... beh più o meno. In generale all'URSS bisogna (tristemente) dare atto di aver tenuto in piedi la lotta comunista in tutta Europa fino alla caduta del muro, senza di lei non avremmo ottenuto nemmeno questo stralcio di vittorie. Poi vabbè, a Iosef io gli voglio bene per aver cacciato i nazisti e anche per la sua gita invernale in Finlandia, mi fa troppa tenerezza.
Da Marx e Engels bisogna sempre partire, o ripartire, purtroppo è l'uomo che fatica a unirsi anche davanti ad un ideale così nobile. Una volta che tocca le armi inizia a direzionarle indiscriminatamente verso chiunque e non accetta più di lasciarle, perché il potere è qualcosa di inimmaginabile, distrugge i capillari della ragione. Una "dittatura del proletariato" con a capo un uomo solo potrà solo fallire, la dittatura dev'essere dei proletari tutti oppure i nostri sogni possiamo tranquillamente bruciarli. L'importante è per lo meno far sì che queste idee sopravvivano, perché un'Italia dove il "bene" è rappresentato dai cinque stelle mi fa venire i brividi; come si può guidare un popolo senza un'ideologia, come si può combattere i potenti se non si ha un piano strutturale per farlo, come si può unire i lavoratori tutti se non si parla direttamente a loro, come si fa ad aiutarli se non gli si da strumenti concreti per farlo. Come si può combattere se i sindacati sono distrutti e asserviti al sistema. Questi elementi invece il comunismo li ha sempre avuti in saccoccia, basta vedere quanto fastidio ha provocato al sistema lungo il '900 (e quanto duramente è stato represso). Nuovamente, è stata colpa dei dirigenti di partito se la lotta comunista si è arenata sulle miserie del riformismo più vile, accettando un piccolo tozzo di pane piuttosto che una vittoria per tutte le persone. Purtroppo molti uomini si vendono per poco.
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11-05-2016, 17:25
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#8059
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Banned
Qui dal: Jun 2014
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Quote:
Originariamente inviata da Clend
Quindi sostanzialmente il comunismo finora, in quelle poche volte nella storia in cui ha avuto modo di essere applicato, è stato applicato male? In modo troppo frettoloso?
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Direi che a un certo punto la cosa è sfuggita di mano quando la dittatura del proletariato è diventata prima la dittatura del partito proletario e poi del segretario del partito proletario ma era prevedibile come cosa anche perché ci stava una guerra civile da combattere e quindi un sacco di nemici e si è caduti nell'autoritarismo che mi pare sia la stessa cosa che è successa con la rivoluzione francese dove dalla monarchia si passa a un periodo di confusione e conflitti ovunque e il nuovo governo democratico diventa presto più autoritario del precedente e spiana la strada a Napoleone.
Quote:
Originariamente inviata da Roberto97
Che poi spesso a chi critica lo stalinismo si da del trotzkista (mi è capitato personalmente), quando informandomi ho capito che Trotsky prevedeva fin dal principio un comunismo ancor più estremista, voleva praticamente militalizzare tutta l'URSS per ottimizzare la repressione. Legata alla visione mondialista del comunismo non oso per l'appunto immaginare i risultati. Io sono favorevole a una concezione internazionalista del comunismo, sia chiaro, è vicina all'impossibile un'abolizione del capitalismo senza che ci sia cooperazione del mercato estero. (A meno che non si voglia mettere sotto sfruttamento ancora peggiore tutta la nazione). Viste le premesse dello stalinismo è meglio che quella forma di comunismo sia rimasta lì dov'è nata... beh più o meno. In generale all'URSS bisogna (tristemente) dare atto di aver tenuto in piedi la lotta comunista in tutta Europa fino alla caduta del muro, senza di lei non avremmo ottenuto nemmeno questo stralcio di vittorie. Poi vabbè, a Iosef io gli voglio bene per aver cacciato i nazisti e anche per la sua gita invernale in Finlandia, mi fa troppa tenerezza.
Da Marx e Engels bisogna sempre partire, o ripartire, purtroppo è l'uomo che fatica a unirsi anche davanti ad un ideale così nobile. Una volta che tocca le armi inizia a direzionarle indiscriminatamente verso chiunque e non accetta più di lasciarle, perché il potere è qualcosa di inimmaginabile, distrugge i capillari della ragione. Una "dittatura del proletariato" con a capo un uomo solo potrà solo fallire, la dittatura dev'essere dei proletari tutti oppure i nostri sogni possiamo tranquillamente bruciarli. L'importante è per lo meno far sì che queste idee sopravvivano, perché un'Italia dove il "bene" è rappresentato dai cinque stelle mi fa venire i brividi; come si può guidare un popolo senza un'ideologia, come si può combattere i potenti se non si ha un piano strutturale per farlo, come si può unire i lavoratori tutti se non si parla direttamente a loro, come si fa ad aiutarli se non gli si da strumenti concreti per farlo. Come si può combattere se i sindacati sono distrutti e asserviti al sistema. Questi elementi invece il comunismo li ha sempre avuti in saccoccia, basta vedere quanto fastidio ha provocato al sistema lungo il '900 (e quanto duramente è stato represso). Nuovamente, è stata colpa dei dirigenti di partito se la lotta comunista si è arenata sulle miserie del riformismo più vile, accettando un piccolo tozzo di pane piuttosto che una vittoria per tutte le persone. Purtroppo molti uomini si vendono per poco.
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L'altra volta sentivo su Rai Storia che uno storico definiva le dittatura comuniste come schizofreniche perché pur essendo dittature glorificavano tutte le proteste e le insurrezioni contro governi autoritari nella storia, quindi del buono di fondo c'era.
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11-05-2016, 17:34
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#8060
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Esperto
Qui dal: May 2015
Messaggi: 733
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Quote:
Originariamente inviata da Roberto97
Purtroppo Marx non aveva previsto che il capitalismo avrebbe imparato dagli errori, frammentando così tanto il mercato del lavoro fino a renderlo una disperata corsa a impieghi determinati, facendo sì che i lavoratori non si sentissero più parte di nulla. Il capitalismo ha preso Marx e ne ha stracciata gran parte dell'applicabilità.
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Già, il capitalismo ha saputo riformarsi. Il capitalismo di cui parlava Marx a metà Ottocento è molto diverso dal capitalismo del secolo successivo.
Sono i riformatori del capitalismo i peggiori nemici del comunismo.
Per capirci, è quando vincono politici come Trump che si avvicina la rivoluzione proletaria, non quando vincono politici come Sanders (il cui socialismo non è altro che un capitalismo riformato).
Quote:
Originariamente inviata da Justsunrise
Pienamente d'accordo. Il comunismo è la naturale evoluzione del capitalismo. Però non è un movimento spontaneo della società, anche perchè i ricchi, i potenti non te lo concederebbero mai, per questo c'è bisogno dei comunisti, di organizzazioni politiche che pongano il comunismo come obiettivo cosciente di miglioramento delle condizioni di vita di tutti.
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Ovvio che i ricchi e i potenti avverseranno sempre il comunismo. Ma fintanto che non saranno così stupidi da portare la classe media all'estinzione (come a quanto pare stanno facendo da alcuni anni a questa parte), potranno dormire sonni tranquilli.
I comunisti non andranno mai lontano fintanto che ci saranno piccoli commercianti che ogni giorno riescono ad aprire i battenti ed operai che con il lavoro di una vita riescono a comparsi una casa.
Quote:
Originariamente inviata da Roberto97
I principi però, quelli rimangono "sacri", almeno per chi ci si riconosce dentro.
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infatti, per quanto possa trovare affascinante il comunismo, non mi riconosco nei suoi principi fondamentali.
Marx parte dall' alienazione del lavoro e giunge infine al da ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni . Per me queste sono boiate pazzesche...
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