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11-01-2019, 15:05
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#41
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,114
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Quote:
Originariamente inviata da Masterplan92
La cosa bella è quando ti intimano di uscire..rischiare..buttarti..non capiscono..no
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Uscire, buttarti, rischiare lo può fare(e infatti lo fa) chi non ha alcun problema relazionale e di socializzazione, è gente abituata anche a prendere due di picche a palate, se ne fregano, tanto sanno che prima o poi gli andrà bene. Per noi è diverso, ti butti e rischi dove? che quando ci guardano in faccia già hanno capito la nostra inettitudine? Ti guardano con un misto tra compassione e presa per il culo(e si capisce molto bene da come ti guardano questa cosa). Credo non siano cose per noi il buttarsi, rischiare. Credo siano cose adatte a chi si sa destreggiare e si trova a proprio agio in dinamiche sociali e relazionali
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11-01-2019, 15:17
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#42
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,114
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Se una donna mi chiedesse :usciresti con me a cena, al cinema, a bere una cioccolata, in montagna assieme o al mare, a fare un giro in centro assieme risponderei si, se mi chiedesse usciamo con altra gente, ti presento i miei amici e amiche, vieni a casa che ti faccio conoscere e parlare coi miei, andiamo in vacanza con altre persone, andiamo a feste e compleanni risponderei no.
Non riuscirei assolutamente a reggere /sopportare interazioni sociali con altre persone oltre a lei.
Se esistono donne che accetterebbero un discorso di questo tipo, potrebbe, dico potrebbe, essere leggermente più semplice tentare un approccio. Io non ne ho conosciute personalmente, di solito pretendono vita e situazioni sociali.
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11-01-2019, 15:31
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#43
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Banned
Qui dal: Nov 2018
Messaggi: 226
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Quando gli altri mi consigliano di "buttarmi" e aprirmi al mondo come soluzione ai miei problemi mi verrebbe da sputargli in faccia, questi ebeti non ce la fanno proprio a capire che aldilà delle difficoltà relazionali uno di noi non saprebbe nemmeno da dove cominciare e soprattutto con chi cominciare perché qualsiasi persona normale con cui noi dovremmo approcciare capirebbe in breve tempo la nostra situazione, ci etichetterebbe come "anormali", nullità ecc. e di certo non avrebbe voglia di stare accanto a noi per pietà a fare il/la crocerossino/a. Ma alla fine queste cose le capiamo sempre e solo noi e solo noi dobbiamo soffrire e mandar giù all'infinito.
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11-01-2019, 15:32
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#44
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,073
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
Se una donna mi chiedesse :usciresti con me a cena, al cinema, a bere una cioccolata, in montagna assieme o al mare, a fare un giro in centro assieme risponderei si, se mi chiedesse usciamo con altra gente, ti presento i miei amici e amiche, vieni a casa che ti faccio conoscere e parlare coi miei, andiamo in vacanza con altre persone, andiamo a feste e compleanni risponderei no.
Non riuscirei assolutamente a reggere /sopportare interazioni sociali con altre persone oltre a lei.
Se esistono donne che accetterebbero un discorso di questo tipo, potrebbe, dico potrebbe, essere leggermente più semplice tentare un approccio. Io non ne ho conosciute personalmente, di solito pretendono vita e situazioni sociali.
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Premesso che in buona parte la gente è così come dici tu, però ci si può anche mettere d'accordo su tempi e modi di queste interazioni. Considerando anche il fatto che vista la nostra età non è che ci andremo per forza a rapportare con 20enni che, si sa, hanno molti amici e voglia di far gruppo.
Se la cosa dovesse farsi seria penso sia anche importante conoscere la famiglia e gli amici.. poi magari capita che vado a casa sua e padre e fratello sono dei boss della camorra con una stanza adibita al confezionamento della cocaina..messo da parte l'entusiasmo iniziale per la scoperta mi farei due domande sul background familiare della mia compagna dolce e carina Alla fine anche una cosa che sembra un dovere invalicabile può tornare utile.. oppure scopri nella sua famiglia e nei suoi amici delle persone simpatiche, non si può mai sapere a priori com'è la gente.
A parte questa parentesi allegra, penso che se ci consideriamo parte attiva della coppia e abbiamo un minimo di voce in capitolo, possiamo qualcosa rifiutare, su qualcos'altro andare incontro, qualcos'altro rimandare, etc.
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11-01-2019, 15:35
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#45
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,114
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Quote:
Originariamente inviata da Lasker1868
Quando gli altri mi consigliano di "buttarmi" e aprirmi al mondo come soluzione ai miei problemi mi verrebbe da sputargli in faccia, questi ebeti non ce la fanno proprio a capire che aldilà delle difficoltà relazionali uno di noi non saprebbe nemmeno da dove cominciare e soprattutto con chi cominciare perché qualsiasi persona normale con cui noi dovremmo approcciare capirebbe in breve tempo la nostra situazione, ci etichetterebbe come "anormali", nullità ecc. e di certo non avrebbe voglia di stare accanto a noi per pietà a fare il/la crocerossino/a. Ma alla fine queste cose le capiamo sempre e solo noi e solo noi dobbiamo soffrire e mandar giù all'infinito.
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Niente da aggiungere, hai praticamente detto tutto
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11-01-2019, 15:36
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#46
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
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Esistono (ragazze iposociali, perché qui non parliamo neppure di non ipersociali) ma chiaramente sono una minoranza come una minoranza è l'utenza di questo forum. Quindi incoerente il discorso, se impostato come "le ragazze con vita sociale non ci vogliono perché siamo sociofobici", cosa dovrebbero abdicare dalla loro vita per un sociofobico che non le vuole come sono? Poi dubito che una vita chiusa a due possa portare a qualcosa di buono, ma anche qua non esiste solo la persona localara o la monaca di clausura.
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Ultima modifica di Moonwatcher; 11-01-2019 a 15:42.
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11-01-2019, 15:40
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#47
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
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Quote:
Originariamente inviata da Lasker1868
Quando gli altri mi consigliano di "buttarmi" e aprirmi al mondo come soluzione ai miei problemi mi verrebbe da sputargli in faccia, questi ebeti non ce la fanno proprio a capire che aldilà delle difficoltà relazionali uno di noi non saprebbe nemmeno da dove cominciare e soprattutto con chi cominciare perché qualsiasi persona normale con cui noi dovremmo approcciare capirebbe in breve tempo la nostra situazione, ci etichetterebbe come "anormali", nullità ecc. e di certo non avrebbe voglia di stare accanto a noi per pietà a fare il/la crocerossino/a. Ma alla fine queste cose le capiamo sempre e solo noi e solo noi dobbiamo soffrire e mandar giù all'infinito.
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L'anormalità e l'essere una nullità sono prima di tutto etichette da estirpare dalla propria visione di se stessi.
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11-01-2019, 16:36
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#48
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher
L'anormalità e l'essere una nullità sono prima di tutto etichette da estirpare dalla propria visione di se stessi.
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No,se ogni giorno ne hai conferma anche dagli altri
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11-01-2019, 21:23
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#49
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Esperto
Qui dal: May 2013
Messaggi: 3,760
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Quote:
Originariamente inviata da Anonimo.
Nonostante condivida il tuo invito a non riprodursi, devo precisare che il fatto che una parte della popolazione mondiale muoia di fame è semplicemente una scelta politica. E' così perchè si vuole che sia così.
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si be abbiamo sfruttato 3/4 del mondo rubando tutte le loro risorse e ora ci lamentiamo perchè ci ritroviamo gli immigrati alle porte
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12-01-2019, 17:17
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#50
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 491
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
Causa e conseguenza, è un circolo vizioso. Magari fosse come dici tu! Non sono bravo a biliardo, nessuno vuole giocare con me, pazienza, mi scolerò una birra mentre gli altri giocano. Invece col sesso no, il sesso ha sostituito Dio e il curriculum sessuale è il certificato del tuo valore. Se sei inattivo sessuale puoi essere sanissimo ma ti fanno passare per malato, e magari ci credi. L'autostima va sotto i tacchi e non si recupera più.
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Tuttavia questo vuol dire che il sesso è considerato come un gioco, per di più assoluto ed escludente; chi non vi partecipa è un escluso, un emarginato. Quindi, l'amore non svolge alcun ruolo; non esiste proprio.
Perchè nel nostro mondo l'amore non esiste?
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12-01-2019, 17:24
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#51
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Esperto
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 2,477
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Quote:
Originariamente inviata da Aliquis
Perchè nel nostro mondo l'amore non esiste?
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Perché cambierebbe la società in maniera totale e irreversibile.
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12-01-2019, 18:44
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#52
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Principiante
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 66
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
a 25 anni è secondo me già troppo tardi per uscire da questi problemi. Soprattutto se la fobia e le incapacità sociali sono in forma grave e pesante e magari radicate fin da piccolo, tipo quando si hanno 6/7 anni. Io sono così da sempre, mai avuto ragazze, mai avuto storie, fidanzate, mai avuto relazioni, anni indietro pochissimi amici. La differenza è che quando hai 18/25 anni non ci pensi, o se ci pensi, vuoi per un minimo di incoscienza giovanile, vuoi perché a 20 anni pensi di aver tempo per risolvere la situazione, non è un pensiero devastante e martellante come ora. Io ho 44 anni, e non ne sono mai uscito, e non ne uscirò. Nessun farmaco o terapia, l'ho già detto altre volte, può darti una vita mai vissuta, con le emozioni ed esperienze alle varie fasce di età. Trovo impossibile cambiare e riuscire ad essere come gli altri e ad entrare in contesti sociali e relazionali. Forse, e dico forse perché la controprova non l'avrò mai, questi problemi hanno una piccola possibilità di essere risolti se presi subito in tenera età, a 5/6 anni. Poi è tardi, a 18/20/30 secondo me non se ne esce più
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Non credo assolutamente che sia una cosa vera. Non parlo di me, perché forse per me è davvero tardi per far qualcosa. Ma se uno da bambino ha dei disagi molto sottili e che spariscono col tempo è molto difficile che vengano presi e affrontati in tenera età come una malattia. Dai 18 anni in su è un'età in cui molte persone manifestano disagi ed è in quelle circostanze che si inizia ad affrontarle, a parlare con i medici, se sono molto evidenti e invalidanti. Dipende ovviamente dalle malattie, ma dire che a 25 anni si è spacciati è sbagliato. Anche nei casi gravi, psicoterapie e farmaci possono alleviare i sintomi e grazie a questi provare a vivere dignitosamente. Dipende da molte circostanze, anche dai contesti in cui viviamo, ma a 25 anni sono convinta che si possa ancora far qualcosa. Magari si dovrà rinunciare a molte cose, si dovranno ridimensionare le aspettative e dirottare i sogni, ma questo non vuol dire non poter avere una vita.
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12-01-2019, 19:08
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#53
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,114
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Quote:
Originariamente inviata da Jeena
Non credo assolutamente che sia una cosa vera. Non parlo di me, perché forse per me è davvero tardi per far qualcosa. Ma se uno da bambino ha dei disagi molto sottili e che spariscono col tempo è molto difficile che vengano presi e affrontati in tenera età come una malattia. Dai 18 anni in su è un'età in cui molte persone manifestano disagi ed è in quelle circostanze che si inizia ad affrontarle, a parlare con i medici, se sono molto evidenti e invalidanti. Dipende ovviamente dalle malattie, ma dire che a 25 anni si è spacciati è sbagliato. Anche nei casi gravi, psicoterapie e farmaci possono alleviare i sintomi e grazie a questi provare a vivere dignitosamente. Dipende da molte circostanze, anche dai contesti in cui viviamo, ma a 25 anni sono convinta che si possa ancora far qualcosa. Magari si dovrà rinunciare a molte cose, si dovranno ridimensionare le aspettative e dirottare i sogni, ma questo non vuol dire non poter avere una vita.
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In età adolescenziale, si è bene o male ancora sullo stesso piano degli altri. Se si prende subito li, si riesce a crescere e fare esperienze come gli altri. A 20 anni gli altri sono già avanti, con molteplici esperienze sessuali, fidanzamenti vari, amicizie, compagnie. Ci sono passato, se sei tagliato fuori già da 14 anni da certe dinamiche, sei destinato a finire a 40 anni come me. Parli di avere una vita. Io l'unica cosa che ho fortunatamente è il lavoro. Ma per il resto che vita è? Tagliato fuori da tutto, da tutti, non cagato da nessuno/a.e ti ripeto la mia opinione. I farmaci e le terapie possono smorzare, ma non possono mai ridare una vita mai avuta. Non possono darti e farti vivere quello che avresti dovuto sperimentare quando avevi 15/20/30 anni.
Cioè tu pensi a 40 e passa anni di recuperare ciò che non hai avuto e vissuto nelle fasce di età precedenti??
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12-01-2019, 19:11
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#54
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Banned
Qui dal: Jul 2018
Messaggi: 3,364
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
In età adolescenziale, si è bene o male ancora sullo stesso piano degli altri. Se si prende subito li, si riesce a crescere e fare esperienze come gli altri. A 20 anni gli altri sono già avanti, con molteplici esperienze sessuali, fidanzamenti vari, amicizie, compagnie. Ci sono passato, se sei tagliato fuori già da 14 anni da certe dinamiche, sei destinato a finire a 40 anni come me. Parli di avere una vita. Io l'unica cosa che ho fortunatamente è il lavoro. Ma per il resto che vita è? Tagliato fuori da tutto, da tutti, non cagato da nessuno/a.e ti ripeto la mia opinione. I farmaci e le terapie possono smorzare, ma non possono mai ridare una vita mai avuta. Non possono darti e farti vivere quello che avresti dovuto sperimentare quando avevi 15/20/30 anni.
Cioè tu pensi a 40 e passa anni di recuperare ciò che non hai avuto e vissuto nelle fasce di età precedenti??
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A 25 penso che si possa... a 40 la vedo molto dura, solo che non riesco a immedesimarmi appieno in un quarantenne...
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12-01-2019, 19:30
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#55
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,114
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Quote:
Originariamente inviata da Dorian Gray
A 25 penso che si possa... a 40 la vedo molto dura, solo che non riesco a immedesimarmi appieno in un quarantenne...
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Io ne ho 44.
Ricordo che a 20 anni, 25,già avevo problemi, ma il pensiero era:"sono giovane, non mi preoccupo si sistemerà tutto e avrò una vita come gli altri". Senza che te ne accorgi il tempo, gli anni passano, gli altri vivono, fanno esperienze, si sposano. Tu rimani fermo sempre alla stessa posizione. Io ora mi trovo a 44 anni, sembra ieri che da 20enne ragionavo così, invece sono passati più di 20 anni. Non è cambiato niente. Anzi, ti posso dire che con più vai su con l'età, più il problema è insormontabile, un muro, diventi più intollerante, diventi apatico, spesso ti pesa alzarti anche dal letto.
Non voglio assolutamente fare il saputello o dare lezioni, sto dicendo la mia esperienza, e assicuro che é davvero bruttissimo convivere con questi maledetti problemi.
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12-01-2019, 19:59
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#56
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 2,263
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Secondo me fino ai 25, massimo 30, puoi ancora cambiare qualcosa (anche se sempre meno), dopo ti tieni quello che hai.
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12-01-2019, 20:15
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#57
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,734
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Quote:
Originariamente inviata da Aliquis
Tuttavia questo vuol dire che il sesso è considerato come un gioco, per di più assoluto ed escludente; chi non vi partecipa è un escluso, un emarginato. Quindi, l'amore non svolge alcun ruolo; non esiste proprio.
Perchè nel nostro mondo l'amore non esiste?
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Non esiste perché non è fatto per essere democratico. Come altri lati della vita, peraltro. Noi siamo vissuti con il mito del merito, poi uno di tre anni crepa di cancro e speriamo ancora che esista una giustizia.
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12-01-2019, 20:27
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#58
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Principiante
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 66
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
In età adolescenziale, si è bene o male ancora sullo stesso piano degli altri. Se si prende subito li, si riesce a crescere e fare esperienze come gli altri. A 20 anni gli altri sono già avanti, con molteplici esperienze sessuali, fidanzamenti vari, amicizie, compagnie. Ci sono passato, se sei tagliato fuori già da 14 anni da certe dinamiche, sei destinato a finire a 40 anni come me. Parli di avere una vita. Io l'unica cosa che ho fortunatamente è il lavoro. Ma per il resto che vita è? Tagliato fuori da tutto, da tutti, non cagato da nessuno/a.e ti ripeto la mia opinione. I farmaci e le terapie possono smorzare, ma non possono mai ridare una vita mai avuta. Non possono darti e farti vivere quello che avresti dovuto sperimentare quando avevi 15/20/30 anni.
Cioè tu pensi a 40 e passa anni di recuperare ciò che non hai avuto e vissuto nelle fasce di età precedenti??
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No, ma i farmaci non sono una bacchetta magica che fa apparire amici, fidanzate, feste, viaggi, lavoro. Però danno un aiuto a star meglio, a gestire e rendere sopportabile una malattia e, di conseguenza, possono darti una mano a far cose che poi ti fanno essere sullo stesso piano di altri. Pensi che tutti quelli che hanno un problema e prendono farmaci vivono isolati dal mondo e a loro è precluso tutto? Io conosco casi di chi ha bisogno di prendere farmaci, ma nel contempo ha una vita e una famiglia. Oltre a svolgere un lavoro nel pieno delle capacità. Le esperienze perse non si recuperano e a 40 anni di certo non è facile. Ma a 25 no, perché a 25 si è ancora in tempo per le prime esperienze lavorative, di studio, viaggi, nuove conoscenze. A 25 anni la forza di superare una malattia la si può avere. Si è adulti e si è giovani. È difficile se si hanno problemi dall'infanzia, ma si può sempre tentare. Per mia esperienza, fino ai 22 anni ho fatto quasi le stesse cose delle persone normali. Dico quasi perché non ho fatto tutto, per diversi motivi. La vita non è solo avere esperienze sentimentali, quelle sono importanti, ma c'è altro. Se tu hai un lavoro, vuol dire che hai un tuo percorso quindi non sei nel nulla e non hai coltivato solo il nulla dietro di te. Immagino avrai avuto anche interessi nella tua vita e anche quelli sono bagaglio di esperienze. Le relazioni sociali possono essere coltivate a qualsiasi età, non credo tu faccia scappare le persone solamente perché negli anni passati non hai vissuto grandi esperienze. Quello che è stato perso è vero che non si può recuperare, ma non hai 90 anni. Non potrai recuperare esperienze adolescenziali o dei 20 anni, ma ci sarà anche qualcos'altro. Uno sport, un hobby, un'uscita con colleghi, un'eventuale compagna, trovare dei conoscenti con i quali trovarsi bene (non parlo di amici veri) non hanno un limite di età.
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12-01-2019, 21:33
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#59
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,114
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Quote:
Originariamente inviata da Jeena
No, ma i farmaci non sono una bacchetta magica che fa apparire amici, fidanzate, feste, viaggi, lavoro. Però danno un aiuto a star meglio, a gestire e rendere sopportabile una malattia e, di conseguenza, possono darti una mano a far cose che poi ti fanno essere sullo stesso piano di altri. Pensi che tutti quelli che hanno un problema e prendono farmaci vivono isolati dal mondo e a loro è precluso tutto? Io conosco casi di chi ha bisogno di prendere farmaci, ma nel contempo ha una vita e una famiglia. Oltre a svolgere un lavoro nel pieno delle capacità. Le esperienze perse non si recuperano e a 40 anni di certo non è facile. Ma a 25 no, perché a 25 si è ancora in tempo per le prime esperienze lavorative, di studio, viaggi, nuove conoscenze. A 25 anni la forza di superare una malattia la si può avere. Si è adulti e si è giovani. È difficile se si hanno problemi dall'infanzia, ma si può sempre tentare. Per mia esperienza, fino ai 22 anni ho fatto quasi le stesse cose delle persone normali. Dico quasi perché non ho fatto tutto, per diversi motivi. La vita non è solo avere esperienze sentimentali, quelle sono importanti, ma c'è altro. Se tu hai un lavoro, vuol dire che hai un tuo percorso quindi non sei nel nulla e non hai coltivato solo il nulla dietro di te. Immagino avrai avuto anche interessi nella tua vita e anche quelli sono bagaglio di esperienze. Le relazioni sociali possono essere coltivate a qualsiasi età, non credo tu faccia scappare le persone solamente perché negli anni passati non hai vissuto grandi esperienze. Quello che è stato perso è vero che non si può recuperare, ma non hai 90 anni. Non potrai recuperare esperienze adolescenziali o dei 20 anni, ma ci sarà anche qualcos'altro. Uno sport, un hobby, un'uscita con colleghi, un'eventuale compagna, trovare dei conoscenti con i quali trovarsi bene (non parlo di amici veri) non hanno un limite di età.
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Coi colleghi non esco, ho tagliato anche con andare in mensa, nella mia vita ho preso il diploma in tecnico elettronico, ho il lavoro. Ma problemi di fobia pesantissimi e di socializzazione li ho sempre avuti, dovuti sicuramente anche a una vita disastrosa in casa, fin da bambino, a causa di uno dei due genitori. Interessi? Le cose che interessano a me non fanno parte di cose che interessano e fanno le masse. Men che meno alle donne. Le relazioni sociali e sentimentali sono importanti nella vita di una persona, se non le hai, finisci inesorabilmente come un eremita. La gente non mi evita perché sono inguardabile, non è una questione estetica. Rimani tagliato fuori da tutto se fin da ragazzino non entri in certe dinamiche sociali, nelle uscite, nei luoghi che frequentano gli altri. Se poi come me hai fobia, evitamento, ansia e depressione in modo pesante, trovi davanti a te un grande divieto di accesso, per tutto.
Attenzione poi che eventuali delusioni e rifiuti e umiliazioni hanno un impatto ben più devastante su persone fobiche rispetto a persone normali.
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12-01-2019, 22:35
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#60
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
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Sì, ma non pigliate sta roba come la prova che tutte ragionino così. Sta spazzatura è scritta mettendo assieme un bel po' di stereotipi soltanto per fare views, che vi aspettate un trattato di alta psico-sociologia?
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