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16-09-2020, 13:35
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#381
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: Paris, Rue de la Merde
Messaggi: 4,352
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Crepuscolo
Le crode non hanno più rose:
il sole le ha tutte portate
con sé
nel suo morire.
Anima, del tuo sfiorire
perché ti duole?
Lo stesso tuo pallore
è sulla fronte
d'ogni montagna,
lo stesso tuo desio
d'assopimento.
Vedi le grandi cime
come si sbiancano:
gli immensi volti
come distendono
sul dolore degli occhi
le palpebre
e giacciono puri,
protesi
a una carezza stellare.
O non attendi anche tu
per la tua vita
che si scolora
il bagliore supremo?
S. Martino di Castrozza, gennaio 1933
A. Pozzi
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Ultima modifica di Odradek; 16-09-2020 a 13:37.
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16-09-2020, 20:56
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#382
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Intermedio
Qui dal: May 2020
Messaggi: 112
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Poesia scritta di mio pugno circa un anno e mezzo fa:
Il cielo è terso, avevo qualcosa e l'ho perso,
ci penso, ma non ricordo dove l'ho messo,
in mezzo a questo mare grigio e immenso
mi ritrovo immerso, mentre il vento si fa più intenso.
Annego, mentre sto mare si fa nero, della pressione si fa a meno,
intravedo il cielo che si è fatto sereno,
da tutto mi eclisso, affondo in questo abisso
profondo, sprofondo, finché non tocco il fondo.
Nessuna barca rimasta, neanche un'anima rimasta,
a parte un aeroplano, che vola piano, che sento malgrado sia lontano,
con la gente che guarda, con la mente bastarda,
che spera che io non ce la faccia a tornare a galla.
Inizia a mancarmi l'aria nei polmoni,
a non mancarmi sono quei coglioni,
a marcarmi l'anima sono quei timori,
che guidano il mio corpo come se fossero timoni.
Fuori di me un maremoto, pericoloso ma remoto,
dentro di me un terremoto, pericoloso allo stesso modo,
inizio a non reggere, il senno sto per perdere,
con le poche forze nuoto verso un bagliore che sembra splendere.
Sono nel punto più basso del fondale, la depressione mi assale,
banchi di squali bianchi da affrontare, ostriche ostiche da evitare,
dopo tutto sto tragitto, raggiungo un antico relitto
nel quale è nascosto uno scrigno, e mi ci butto a capofitto.
Lo apro, è pieno d'oro, sembra appena uscito da una zecca,
ma sul più bello scende dall'alto una canna da pesca
con una grande esca, che subito mi adesca
ad aggrapparsi ad essa e a porre fine a questa tempesta.
Devo fare una scelta, ma devo fare alla svelta,
essa è immediata, ma neanche così scontata,
rinuncio all'oro per tornare in superficie,
finalmente la vita assaporo, nonostante le sue mille insidie.
Sono arenato, rinato.
Arenato, rinato.
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08-10-2020, 21:30
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#383
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 2,423
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«L’amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;
l’ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia,
ma una vita senza senso è la tortura
dell’inquietudine e del vano desiderio.
È una barca che anela al mare eppure lo teme».
Edgar Lee Masters
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10-10-2020, 14:13
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#384
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: Paris, Rue de la Merde
Messaggi: 4,352
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The Drowned Children
You see, they have no judgment.
So it is natural that they should drown,
first the ice taking them in
and then, all winter, their wool scarves
floating behind them as they sink
until at last they are quiet.
And the pond lifts them in its manifold dark arms.
But death must come to them differently,
so close to the beginning.
As though they had always been
blind and weightless. Therefore
the rest is dreamed, the lamp,
the good white cloth that covered the table,
their bodies.
And yet they hear the names they used
like lures slipping over the pond:
What are you waiting for
come home, come home, lost
in the waters, blue and permanent.
Louise Gluck
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06-12-2020, 08:49
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#385
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 5,923
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21-01-2021, 20:58
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#386
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Esperto
Qui dal: Jan 2020
Messaggi: 2,821
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Apelle
Figlio di Apollo
Fece una palla
Di pelle di pollo
Tutti i pesci
Vennero a galla
Per veder la palla
Di pelle di pollo
Fatta da Apelle
Figlio di Apollo
[applausi]
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08-04-2021, 02:18
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#387
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 2,423
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Il ritorno della cometa
Sono qui nell'ombra declinante degli anni
e leggo sui giornali che sta per arrivare
la cometa di Halley.
Pochi la vedono due volte, c'è
chi nasce dopo il suo passaggio e muore
prima del suo ritorno.
Il suo corno è puntato
verso un futuro che precipita subito
in sale di memorie.
Si rituffava in quella sua
intervallata lunga oscurità
e già l'infanzia dei padri sbiadiva
nei deboli contrasti di una pellicola muta.
Gli uccelli e le cicale
non ricordano niente delle stelle:
per becchi per èlitre
il tempo è una borra di primavere morte.
La fuga indecifrabile delle stagioni terrestri
si fissa in rughe umane.
Da ragazzo ho seguito Gordon Pym
fino all'imbuto bianco che lo inghiotte.
Adesso è tutto conosciuto, tutto
già scritto. Solo il cielo resta chiuso
nei suoi sette sigilli.
(Fernando Bandini)
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10-04-2021, 17:56
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#388
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 2,423
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A Beatriz Bibiloni Webster de Bullrich
I
L’alba vana mi coglie sull’angolo deserto di una strada; sono sopravvissuto alla notte.
Le notti sono onde altere: onde di tenebra blu, dalle cime incombenti, cariche d’ogni sfumatura del bottino abissale, di cose incredibili e desiderabili.
Le notti offrono sempre misteriosi regali e rifiuti, cose metà cedute, metà trattenute, gioie con un emisfero cupo. È così che si comportano le notti, te lo giuro.
I flutti, quella volta, mi hanno lasciato i soliti relitti, i consueti detriti: qualche amico aborrito per parlare, musica per i sogni, e il fumo di ceneri amare. Cose del tutto inutili per un cuore affamato.
La grande ondata ha portato te.
Parole, parole qualsiasi, la tua risata; e tu così pigramente, così incessantemente bella. Abbiamo parlato e tu hai dimenticato le parole.
L’alba disastrosa mi coglie in una strada deserta della mia città.
Il tuo profilo che si volta e si allontana, i suoni che compongono il tuo nome, la cadenza della tua risata: ecco gli splendenti giocattoli che mi hai lasciato.
Li osservo nella luce nascente, li perdo, li ritrovo; li descrivo ai pochi cani randagi, alle poche stelle randagie dell’alba.
La tua vita ricca e oscura…
Devo raggiungerti in qualche maniera: metto via gli splendenti giocattoli che mi hai lasciato, voglio il tuo sguardo nascosto, il tuo vero sorriso, quel sorriso beffardo e solitario che il tuo impassibile specchio conosce.
II
Con cosa posso trattenerti?
Ti offro povere strade, tramonti disperati, la luna dei laceri sobborghi.
Ti offro l’amarezza di un uomo che ha guardato a lungo, molto a lungo, la luna solitaria.
Ti offro i miei antenati, i miei morti, i fantasmi che i vivi hanno onorato oggi col bronzo: il padre di mio padre ucciso ai confini di Buenos Aires con due pallottole dentro i polmoni, morto barbuto che i suoi soldati avvolsero in una pelle di vacca; il nonno di mia madre, ventiquattrenne appena quando guidò la carica dei suoi trecento uomini in Perù, ormai spettri su cavalli svaniti.
Ti offro ogni intuizione racchiusa nei miei libri e quanta virilità o buon umore ha la mia vita.
Ti offro la lealtà di un uomo che non fu mai leale.
Ti offro la mia essenza, salvata non so come, quel centro del cuore che non tratta parole, non traffica coi sogni e non è mai toccato dal tempo, dalla gioia o dalle avversità.
Ti offro il ricordo di una rosa gialla vista anni fa al tramonto, prima che tu nascessi.
Ti offro spiegazioni di te stessa, teorie su di te, notizie vere e sorprendenti al tuo riguardo.
Ti posso dare la mia solitudine, le mie tenebre, la fame del mio cuore; cerco di allettarti con l’incertezza, il pericolo, la sconfitta.
(Borges)
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11-04-2021, 11:34
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#389
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Intermedio
Qui dal: Nov 2020
Messaggi: 283
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Vibrano le corde del violino
Alla frequenza che genera il dolce suono
Così vibrano i tiranti dell'anima mia
Quando la tua mano invisibile la pizzica
Impazzisco, e senza il senno penso,
Pensieri vaghi, confusi, quasi deliranti
Invadono la mia mente come onde
Che sommergono la luce.
Vibra l'anima viva, scuote di dosso il superfluo, come un cane bagnato che si asciuga, come fai con le lacrime di speranza, le asciughi, e il cuore batte un colpo. Come un gong che dà inizio alla vita.
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