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Vecchio 28-01-2011, 20:03   #1
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parliamone.
Vecchio 29-01-2011, 02:59   #2
Principiante
L'avatar di IL_FUGGIASCO
 

non serve a 1 c......, serve solo a far riempire per anni ed anni il portafoglio di chi la fà.
Vecchio 29-01-2011, 05:56   #3
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dopo essere stato qualche mese in terapia mi sono convinto che per ottenere un miglioramento (guarigione totale credo sia impossibile), i fattori da considerare siano 4:
-riuscire a trovare il tipo di terapia piu` adatta a te (perche` se a un tipo pratico si addice di piu` la TCC - che guarda ai singoli sintomi e lascia da parte il quadro "atavico" - un altro potrebbe benissimo riuscire meglio con la psicodinamica e un approccio piu` profondo);
-riuscire a trovare un terapeuta con cui c'e` vera sintonia;
-riuscire a trovare la determinazione e la perseveranza (in presenza dei due punti sopra) di portare avanti la terapia e affrontare le difficolta` che immancabilmente si presenteranno;
-che le circostanze ambientali (cio` che succede intorno a noi) migliorino o quantomeno rimangano stabili: e` importante che non ci sia un mutamento in negativo, perche` il rischio di vanificare in un attimo i miglioramenti ottenuti con mesi di fatica e` molto alto. E questo puo` essere devastante

Detto questo, le fredde statistiche dicono che la TCC e` il tipo di terapia con la piu` alta percentuale di successo, dovuta probabilmente al fatto che si "mira" direttamente al sintomo.
In pratica si tratta in primis di una ristrutturazione cognitiva (cioe` si cerca di riconoscere e sostituire i pensieri disfunzionali presenti nella persona che portano ai comportamenti errati) e di conseguenza all'esposizione (comportamentismo) della persona alla situazione da correggere alla luce delle nuove modalita` di pensiero raggiunte.
In pratica la teoria alla base della terapia e` che noi abbiamo un set di pensieri automatici sviluppati negli anni in base al nostro vissuto che influenzano il modo in cui noi percepiamo tutte le situazioni e come reagiamo ad esse.
Esempio banale: una bella ragazza ci sorride -> cazzo, ride di me, ho qualcosa che non va -> fuga a gambe levate.
Modificando questi pensieri automatici avverrebbe il miglioramento.
Per quello che mi riguarda credo che questo approccio sia il piu` efficace per un miglioramento netto e avvertibile in tempi ragionevoli, ma credo che abbia anche un grosso limite: non si preoccupa di "svelare" come e da quali episodi sono nati tali pensieri disfunzionali.
E questo nel lungo periodo potrebbe essere un limite, perche` conoscere l'origine di tutto potrebbe evitare ricadute nel caso in futuro ci trovassimo in situazioni simili.
Io infatti per la mia terapia (cognitivo/costruttivista) ho scelto un approccio che considerasse anche questo aspetto.
Poi non ha funzionato comunque, ma questo e` da ascriversi sopratutto al punto 4 di cui sopra...

Ultima modifica di Essere Inutile; 29-01-2011 a 09:29.
Vecchio 29-01-2011, 08:23   #4
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Mai provata ma da quello che leggo non mi sembra un qualcosa di campato totalmente per aria...
E potrebbe realmente aiutarmi....
Vecchio 29-01-2011, 11:08   #5
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ti ringrazio molto per il tuo utile contributo Essere.
se non ricordo male, comunque, hai lasciato la terapia un po' presto... è vero?
Vecchio 29-01-2011, 11:27   #6
Esperto
L'avatar di vikingo
 

io la faccio da un apio di anni,lavevo mollata ma ci sono ritornato,sedute ogni 3 settimane di media,a volte 2...
qualke miglioramento ce ma niente di eclatante,e piu uno sfogo,una guida,un sentirsi guidati e rassicurati,un qualcosa che alimenta speranze,ma quando si soffre di ansia sociale o dep,qualcosa a meta strada e dura,perche anche quando si pensa di migliorare non si ha la percezione di quanto si stia migliorando veramente,perche il disturbo ti annebbai la vista,si rimane in un vortice,ogni tanto si milgiora pero' non si fa mai un passo significativo...
ad esempio a me preoccupava cmaminare la buio di sera in citta' in mezzo al traffico a piedi,lho fatto 2 3 volte da solo sperando che il disagio passasse ma non va via del tutto,il terapeuta mi aveva detto cosi di ripetere piu volte quel comportamento...
Vecchio 29-01-2011, 12:14   #7
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Quote:
Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
se non ricordo male, comunque, hai lasciato la terapia un po' presto... è vero?
Si, ho lasciato dopo soli 5 mesi, che son pochi gia` per la cognitivo-comportamentale classica, a maggior ragione per la cognitivo-costruttivista che di regola richiede leggermente piu` tempo
Vecchio 29-01-2011, 12:54   #8
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qualcuno che ne ha tratto un beneficio importante c'è?
ma immagino che se c'è, non è più in questo forum.
Vecchio 29-01-2011, 13:08   #9
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Quote:
Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
qualcuno che ne ha tratto un beneficio importante c'è?
ma immagino che se c'è, non è più in questo forum.
http://www.fobiasociale.com/la-mia-v...completa-7941/
Vecchio 29-01-2011, 13:15   #10
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Tieni solo presente che nell'ultimo messaggio che ho scambiato col Clark_Kent poco prima di Natale mi ha detto un paio di cose che trovo abbastanza contraddittorie. Quello che scrive è valido ma è da leggere con spirito critico, non è da prendere per oro colato (lo dice lui stesso infatti! ).
Vecchio 29-01-2011, 13:19   #11
Intermedio
 

Quote:
Originariamente inviata da vikingo Visualizza il messaggio
io la faccio da un apio di anni,lavevo mollata ma ci sono ritornato,sedute ogni 3 settimane di media,a volte 2...
qualke miglioramento ce ma niente di eclatante,e piu uno sfogo,una guida,un sentirsi guidati e rassicurati,un qualcosa che alimenta speranze,ma quando si soffre di ansia sociale o dep,qualcosa a meta strada e dura,perche anche quando si pensa di migliorare non si ha la percezione di quanto si stia migliorando veramente,perche il disturbo ti annebbai la vista,si rimane in un vortice,ogni tanto si milgiora pero' non si fa mai un passo significativo...
Spero non le dispiaccia essere quotato, ma ho trovato il suo intervento utile per introdurre alcune riflessioni.

In linea di massima, salvo situazioni particolari, la TCC (e molte altre psicoterapie) prevede inizialmente un colloquio a settimana e lo svolgimento di alcuni compiti, detti homeworks tra una seduta e l'altra, in modo da procedere in maniera costante nel lavoro terapeutico, cercando di raggiungere nel minor tempo possibile qualche miglioramento.
Come qualcuno ha giustamente notato in precedenza, uno degli ostacoli alla terapia (di qualsiasi tipo si tratti) è spesso quello di riuscire a mantenere l'impegno e la costanza.
Per ovvie ragioni, una seduta ogni tre settimane difficilmente sarà utile a mantenere alto l'impegno e la costanza necessarie per svolgere un percorso efficace. E se anche questo avvenisse, occorrerà almeno il triplo del tempo.
Di conseguenza, sarà più difficile mantenere la fiducia e investire (tempo, denaro e fatica) in qualcosa che non fornisce risultati apprezzabili in tempi ragionevoli.
Se per vedere qualche miglioramento devo aspettare sei mesi è facile che interrompa prima, pensando che in fondo la terapia non sia molto utile. Inoltre, è probabile che motivazione a svolgere gli homeworks tra una seduta e l'altra non sarà altissima, quindi smetterò di farli.
Quote:
Originariamente inviata da vikingo Visualizza il messaggio
ad esempio a me preoccupava cmaminare la buio di sera in citta' in mezzo al traffico a piedi,lho fatto 2 3 volte da solo sperando che il disagio passasse ma non va via del tutto,il terapeuta mi aveva detto cosi di ripetere piu volte quel comportamento...
Non vedendo nessun miglioramento a breve termine anche la mia fiducia nella terapia e nel terapeuta diminuirà velocemente fino a farmi decidere di interrompere la terapia.

Ragionevolmente, cosa ci si può aspettare dedicando (a qualsiasi cosa) solo un'ora ogni tre settimane (esclusi i miracoli) ?

Dott. Liverani
Vecchio 29-01-2011, 13:24   #12
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Sì, ma infatti la TCC prevede una seduta settimanale di solito. E le terapie del profondo anche più di una alla settimana mi pare. Solo le terapie brevi di meno.
Vecchio 29-01-2011, 13:25   #13
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Homeworks è il termine inglese per compiti a casa no?
Vecchio 29-01-2011, 13:30   #14
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Quote:
Originariamente inviata da moonwatcherII Visualizza il messaggio
Tieni solo presente che nell'ultimo messaggio che ho scambiato col Clark_Kent poco prima di Natale mi ha detto un paio di cose che trovo abbastanza contraddittorie. Quello che scrive è valido ma è da leggere con spirito critico, non è da prendere per oro colato (lo dice lui stesso infatti! ).
Ma dai Moon! Come fa uno a inventarsi tutte quelle cose? Sarebbe un idiota mitomane! Oppuremi son perso qualcosa...
In ogni caso era una bella storia. Come i racconti di pesca. Quando sono raccontati bene è un piacere ascoltarli. Anche quando si confonde acciuga con balena...
Vecchio 29-01-2011, 13:31   #15
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grazie moon, conoscevo il thread e proprio quello mi ha spinto a interessarmi di questa psicoterapia.
anche se il buon clark - che sarà sicuramente in buona fede - mi sembra un testimonial di una catena di alimentari, non escludo necessariamente che i concetti da lui espressi possano essere importanti per determinati soggetti (magari io stesso)
Vecchio 29-01-2011, 13:32   #16
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Quote:
Originariamente inviata da Yesman Visualizza il messaggio
Oppuremi son perso qualcosa...
Facevo riferimento a messaggi personali scambiati da me col CK.

Quindi a meno che non hai crackato la mia password...
Vecchio 29-01-2011, 13:43   #17
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Quote:
Originariamente inviata da moonwatcherII Visualizza il messaggio
Facevo riferimento a messaggi personali scambiati da me col CK.

Quindi a meno che non hai crackato la mia password...

Aaaah! Sorry! Ma la tua password non è Tenerone? Come mai non ci entro più?

Basta cazzate, prometto. Siamo in OT!
Vecchio 29-01-2011, 13:45   #18
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la mia esperienza è che fino a quando la si fa si hanno dei benefici, in termini comportamentali, appunto. Quando si smette si riprendono le vecchie abitudini.
Vecchio 29-01-2011, 13:56   #19
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Anche secondo me una terapia (che sia TCC o altro) con sedute ogni 3 settimane e` decisamente improbabile che produca risultati.
Poi, come ha detto Moon, nel caso della TCC di regola si fa una seduta a settimana (due in casi particolari, tipo periodi di crisi).
Io (cognitivo/costruttivista) ho cominciato con due a settimana, anche perche` c'era il forte rischio che abbandonassi dato che nella mia vita ho mollato tutto il mollabile (anche un'altra terapia psicoanalitica, ma questo almeno 10 anni fa). E infatti ho mollato
Almeno sono coerente...

Riguardo la storia di Clark Kent: mah... tutto troppo perfetto, una rivoluzione nel vero senso della parola e tutto questo al primo tentativo, semplicemente aprendo le pagine gialle e scegliendo una tizia a caso...
E poi sapete cosa si dice delle storie troppo ricche di dettagli, no?
Comunque se qualcuno l'ha presa per buona e questo gli ha dato lo stimolo per provarci ne puo` essere valsa la pena
Vecchio 29-01-2011, 14:27   #20
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Quote:
Originariamente inviata da Yesman Visualizza il messaggio
Aaaah! Sorry! Ma la tua password non è Tenerone? Come mai non ci entro più?

Basta cazzate, prometto. Siamo in OT!
L'ho cambiata in pucci-pucci.

Comunque io non posso sapere la verità su Clark Kent. La sua storia è bella ok, siamo tutti d'accordo (soprattutto se a uno piacciono molto le favole ). Scherzo. Tutto quello che è scritto nella sua storia per me è validissimo, tanti meccanismi mentali auto-sabotanti che descrive, ecc. Però non capisco due cose. La prima è come abbia fatto nell'arco di una terapia brevissima (se ricordo bene anche meno di un anno, nove mesi forse? boh) sia ad analizzare tutti i suoi problemi, risolverli che farsi spiegare come "funziona" la terapia per poi descriverla sul forum usando qua e là termini anche specialistici; senza tener conto del fatto che nessuno psicologo penso si metta a spiegare queste cose, infatti io che sono uno che ha ansia di capire tutto (si è notato?) chiedo molte spiegazioni alla mia psicologa, e lei mi risponde che darmi troppe spiegazioni può essere controproducente ai fini della terapia. A suo tempo - quando scrisse la storia - gli chiesi se aveva letto anche dei testi di psicologia e mi disse che non aveva letto mai nulla di nulla e che tutto quello che sapeva lo aveva imparato in terapia. Ora gli ho riposto la domanda (ok, sono infido ) e questa volta mi ha detto che, oltre al fatto che si è rivolto a una professionista privata e non ha perso un minuto e ha fatto ogni tipo di domanda, durante la terapia si è appassionato ed ha iniziato anche a leggere qualunque testo di psicologia gli capitasse a tiro. La seconda cosa che non capisco è come abbia fatto uno che si descrive rassegnato (se ricordo bene parla addirittura dell'intenzione di sucidarsi subito prima di prendere la decisione di telefonare alla psicologa, eh sì fa molto scena in effetti così), e che dice che si era recato al primo appuntamento sperando di trovare solo un aiuto esterno per rendere tollerabile l'infelicità alla quale si era ormai abituato, a trovare poi tutta 'sta passione e 'sta voglia infaticabile di fare senza perdere neppure un minuto. Boh, magari sono paranoico, ma in tutto questo ci vedo delle contraddizioni. Magari i testi di psicologia li ha iniziati a leggere dopo il messaggio nel quale mi aveva detto di non averne mai letti (in effetti era qualche anno fa). O magari non voleva spingermi verso testi di auto-aiuto ma voleva mi rivolgessi ad uno psicologo . Resta il fatto, qualunque sia la spiegazione, che anche se la sua storia è valida nei concetti generali, è pur sempre un caso eccezionale e piuttosto anomalo.
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