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11-08-2011, 00:35
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#41
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Quindi non credi al povero Wbf? E perché dovrei credere a te, allora?
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Fammi qualche esempio tu, no? E comunque i miei esempi mi sembrano abbastanza ricchi di particolari, eccone per esempio un altro: in questi giorni un amico partiva per una vacanza, assieme alla fidanzata e ad altri suoi amici. Me ne hanno parlato all'ultimo momento, ma ne hanno parlato. Ho detto di no, com'era prevedibile, ma non posso aggrapparmi a nessun'altra giustificazione all'infuori del mio scarso coinvolgimento nelle situazioni amicali di quest'ultimo periodo.
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11-08-2011, 00:36
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#42
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Quindi non credi al povero Wbf?
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Pianoo... Non è che sono sempre così sfigato da assommare tutte quelle eventualità contemporaneamente!
Sono situazioni e sensazioni, cmq, che mi sono capitate sovente in passato, specie durante l'infanzia.
Per fortuna mi è capitato di esperire anche rapporti sociali relativamente soddisfacenti o anche del tutto buoni.
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11-08-2011, 00:38
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#43
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
E' una cosa che "è nell'aria" (e non, il più delle volte, nella testa del timido).
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Anche qui vorrei arrogarmi il diritto di dubitare. Certo è che ci sono persone che suscitano immediate simpatie (ma sono poche, veramente poche) e altre che devono faticare di più per "piacere".
Io sono stato spesso descritto come scazzato, menoso, snob e una volta addirittura ostile eppure non mi pare di essere del tutto evitato...sarà che a qualcuno sono simpatico e non me ne rendo conto?
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11-08-2011, 00:38
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#44
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Fammi qualche esempio tu, no? E comunque i miei esempi mi sembrano abbastanza ricchi di particolari, eccone per esempio un altro: in questi giorni un amico partiva per una vacanza, assieme alla fidanzata e ad altri suoi amici. Me ne hanno parlato all'ultimo momento, ma ne hanno parlato. Ho detto di no, com'era prevedibile, ma non posso aggrapparmi a nessun'altra giustificazione all'infuori del mio scarso coinvolgimento nelle situazioni amicali di quest'ultimo periodo.
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Tanti estroversoni avrebbero rifiutato anche loro, viste le modalità dell'invito: esempio non pertinente Quanto a me, più di una volta mi è capitata esattamente la stessa cosa descritta da Who, anche se a onor del vero devo dire che in alcuni casi i miei colleghi mi aspettavano o sembravano aspettarmi (in realtà non andavano più di tanto veloci, come fanno di solito) fuori dalla mensa.
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Ultima modifica di Winston_Smith; 11-08-2011 a 00:40.
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11-08-2011, 00:39
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#45
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,492
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Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
E poi, caro muttley, la "vaghezza" viene dal fatto che ci sono cose che non si possono descrivere in modo concreto, come la condivisione oppure la sua mancanza. E' una cosa che "è nell'aria" (e non, il più delle volte, nella testa del timido).
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Si esatto...è la sensazione di essere sempre un intruso, uno sopportato, che se resta a casa è meglio.
Poi situazioni concrete ce ne possono essere tante: la festa o la cena cui sei l'unico a non essere invitato, i discorsi sul farsi un viaggio dai quali vieni regolarmente escluso, gli altri maschi che si chiamano 10 volte al giorno o si mandano messaggi per uscire e a te niente o se li mandi tu mettono subito scuse, il vedere persone che stanno lì a parlare pimpanti poi quando gli altri se ne vanno e restano soli con te di botto ti dicono" scusa è tardi mi sta venendo un sonno micidiale ciao ciao" , il fatto ch ese un'altro non esce o non is fa sentire per qualche giorno subito lo si chiama" oh tutt'apposto com'è che nonsei uscito?", mentre tu puoi restare a casa per 10 mesi e nessuno si fa sentire per vedere se sei ancora vivo ec ecc
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11-08-2011, 00:42
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#46
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Anche qui vorrei arrogarmi il diritto di dubitare. Certo è che ci sono persone che suscitano immediate simpatie (ma sono poche, veramente poche) e altre che devono faticare di più per "piacere".
Io sono stato spesso descritto come scazzato, menoso, snob e una volta addirittura ostile eppure non mi pare di essere del tutto evitato...sarà che a qualcuno sono simpatico e non me ne rendo conto?
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Non capisco cosa vuoi dire.
Ci sono stati gruppetti di persone in cui non c'era verso che mi sentissi a mio agio, e ci sono stati anche gruppetti di persone in cui non ho avuto problemi e mi sono sentito me stesso.
Questo secondo te dice che il "sentirmi a mio agio" dipende solo da me? Che è una mia costruzione mentale? Pigrizia? Svogliatezza nel fare gli sforzi di aprirsi agli altri?
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11-08-2011, 00:44
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#47
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Anche qui vorrei arrogarmi il diritto di dubitare.
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Anche su quello che scrivi tu si può dubitare.
Cmq, riassumendo:
Muttley evita più che venire evitato = i timidi evitano più che venire evitati
Muttley in fondo non vuole una ragazza = i timidi in fondo non vogliono una ragazza
Muttley ha litigato spesso con la sua ex e quasi mai con gli amici = con gli amici si litiga di meno e le amicizie durano di più dei rapporti di coppia
Un inno all'autoreferenzialità
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11-08-2011, 00:49
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#48
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
Questo secondo te dice che il "sentirmi a mio agio" dipende solo da me? Che è una mia costruzione mentale? Pigrizia? Svogliatezza nel fare gli sforzi di aprirsi agli altri?
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In parte può essere così, però è irrealistica la prospettiva di chi sostiene di non piacere alla maggior parte delle persone. Mi vengono in mente quelle persone particolarmente irascibili che si azzuffano con tutti scambiando particolari irrilevanti per delle vere e proprie "smoking gun" e poi si lamentano che tutti ce l'hanno con loro. Ecco, in parte è così anche per chi patisce un senso di esclusione: esistono senz'altro dei consessi umani che non gradiscono assolutamente la nostra persona, ma ne esistono altrettanti dove possiamo anche piacere, anche se questo deve avvenire con un po' di impegno da parte nostra, cercando di essere attivi e partecipi (ovviamente questo vale per tutti, non solo per i timidi).
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11-08-2011, 00:53
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#49
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Anche su quello che scrivi tu si può dubitare
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Su quello che scrivi tu invece non si può dubitare, anche perchè tu non parli mai di tue esperienze
Sarà che sono un empirista e preferisco fidarmi di chi mi parla di esperienze concrete. Il vittimismo spesso è irrealistico.
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11-08-2011, 00:54
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#50
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
In parte può essere così, però è irrealistica la prospettiva di chi sostiene di non piacere alla maggior parte delle persone.
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Dipende. Il piacere o non piacere non è un fatto "mistico", ma fondato fortemente sulla capacità di comunicare...
Quote:
Mi vengono in mente quelle persone particolarmente irascibili che si azzuffano con tutti scambiando particolari irrilevanti per delle vere e proprie "smoking gun" e poi si lamentano che tutti ce l'hanno con loro.
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Hahaha!! Credo di aver presente la persona a cui ti riferisci!
Quote:
Ecco, in parte è così anche per chi patisce un senso di esclusione: esistono senz'altro dei consessi umani che non gradiscono assolutamente la nostra persona, ma ne esistono altrettanti dove possiamo anche piacere, anche se questo deve avvenire con un po' di impegno da parte nostra, cercando di essere attivi e partecipi (ovviamente questo vale per tutti, non solo per i timidi).
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Ma certo. Su questo sono d'accordissimo. Un problema è -come ho detto sopra- la capacità di comunicare. Ma non solo questo: un problema è anche la mancanza di disponibilità da parte del gruppo a fare uno sforzetto per accogliere l'altro.
Essendo composto da molte persone già relazionate tra loro, dovrebbe essere il gruppo che di sua iniziativa fa uno sforzo per accogliere l'altro, non l'altro che deve sbracciarsi per non essere calpestato. Questo almeno in una "democrazia", non in una "dittatuta della maggioranza".
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Ultima modifica di Who_by_fire; 11-08-2011 a 00:58.
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11-08-2011, 00:55
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#51
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
In parte può essere così, però è irrealistica la prospettiva di chi sostiene di non piacere alla maggior parte delle persone. Mi vengono in mente quelle persone particolarmente irascibili che si azzuffano con tutti scambiando particolari irrilevanti per delle vere e proprie "smoking gun" e poi si lamentano che tutti ce l'hanno con loro.
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A me vengono invece in mente persone che distorcono la realtà a proprio piacimento, tipo quelle che rifiutano la discussione con gli altri quando non hanno argomenti con la scusa di voler evitare le liti e inventano cose che gli altri non hanno mai detto (tipo quelle evidenziate). Per non parlare di quando provocano gli altri parlando in terza persona senza avere il coraggio di fare almeno i nomi.
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Ecco, in parte è così anche per chi patisce un senso di esclusione: esistono senz'altro dei consessi umani che non gradiscono assolutamente la nostra persona, ma ne esistono altrettanti dove possiamo anche piacere, anche se questo deve avvenire con un po' di impegno da parte nostra, cercando di essere attivi e partecipi (ovviamente questo vale per tutti, non solo per i timidi).
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Sull' "altrettanti" ho i miei dubbi. se uno è un prodotto di nicchia come carattere, è probabile che lo sia anche come compatibilità
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11-08-2011, 00:55
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#52
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Muttley evita più che venire evitato = i timidi evitano più che venire evitati
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Non per niente è stato classificato il disturbo evitante di personalità, non il disturbo di persona evitata
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11-08-2011, 00:56
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#53
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
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Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
Hahaha!! Credo di aver presente la persona a cui ti riferisci!
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E sei d'accordo anche tu su quell'analisi?
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11-08-2011, 00:56
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#54
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Non per niente è stato classificato il disturbo evitante di personalità, non il disturbo di persona evitata
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Ah già, perché l'evitamento di una persona avviene solo se c'è un disturbo in chi evita, certo, è lampante.
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11-08-2011, 00:57
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#55
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
A me vengono invece in mente persone che distorcono la realtà a proprio piacimento, tipo quelle che rifiutano la discussione con gli altri quando non hanno argomenti con la scusa di voler evitare le liti e inventano cose che gli altri non hanno mai detto (tipo quelle evidenziate). Per non parlare di quando provocano gli altri parlando in terza persona senza avere il coraggio di fare almeno i nomi.
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O quelle che inventano premesse inesistenti o vogliono assolutamente litigare perché forse nella daily life non riuscirebbero a imporsi come in quella virtuale
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11-08-2011, 00:57
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#56
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Su quello che scrivi tu invece non si può dubitare, anche perchè tu non parli mai di tue esperienze
Sarà che sono un empirista e preferisco fidarmi di chi mi parla di esperienze concrete. Il vittimismo spesso è irrealistico.
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Te ne sei appena persa una pochi post più sopra, te l'ho detto che sei autoreferenziale ^^
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11-08-2011, 00:58
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#57
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
O quelle che inventano premesse inesistenti o vogliono assolutamente litigare perché forse nella daily life non riuscirebbero a imporsi come in quella virtuale
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O quelle che leggono nella mente altrui o che fanno previsioni su cose di cui non hanno alcuna cognizione diretta
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11-08-2011, 00:58
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#58
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Ah già, perché l'evitamento di una persona avviene solo se c'è un disturbo in chi evita, certo, è lampante.
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Il disturbo evitante di personalità (nei paesi di lingua inglese abbreviato in APD o AvPD dalla definizione inglese Avoidant Personality Disorder) a volte detto anche disturbo ansioso di personalità, è un disturbo di personalità caratterizzato da uno schema di comportamento penetrante di inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza, estrema sensibilità a valutazioni negative nei propri confronti e la tendenza a evitare le interazioni sociali.
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11-08-2011, 01:00
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#59
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
E sei d'accordo anche tu su quell'analisi?
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Non sei tu la persona in questione, Winston!!
E' una certa ex utentessa di cui non faccio il nome.........
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11-08-2011, 01:00
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#60
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Il disturbo evitante di personalità (nei paesi di lingua inglese abbreviato in APD o AvPD dalla definizione inglese Avoidant Personality Disorder) a volte detto anche disturbo ansioso di personalità, è un disturbo di personalità caratterizzato da uno schema di comportamento penetrante di inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza, estrema sensibilità a valutazioni negative nei propri confronti e la tendenza a evitare le interazioni sociali.
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Embé? Esistono persone perfettamente "normali" che evitano chi non gli sta a genio per un qualunque motivo, mica c'è bisogno di avere l'APD per farlo. Ergo anche un timido o un evitante può venir evitato da un non timido o un non evitante.
Fattene una ragione, anche i "normali" possono essere meno che perfetti
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