Uhm... Allocco la pensa come Muttley, mi dicono:
La struttura di una persona è determinata dal DNA, le esperienze si adattano alla struttura.
Perché tutti camminiamo in avanti invece che lateralmente?
Perché è il modo più efficiente di spostarsi con la struttura che abbiamo.
Si impara a camminare grazie al DNA dunque?
No. Le esperienze si adattano alla struttura fornita dal DNA.
Sono le esperienze a formare i codici e i comportamenti.
Del resto, chi nasce diverso (tipo le celebri sorelle-ragno) impara ad usare la struttura in modi peculiari.
Non lo fa grazie al DNA, ma in adattamento ad esso.
Non vedo perché questo sistema non possa funzionare anche con la formazione dei "meccanismi mentali"
L'unico difetto di questa teoria è che è minoritaria in ambito scientifico, dal momento che è difficile dimostrarla.
(quindi si tende a dare un colpo al cerchio e uno alla botte, come piace a me)
Ma in ogni caso, non capisco perché osteggiarla.
La "giustificazione genetica" taglia le gambe, per chi ci crede.
Se uno si ritiene "geneticamente fobico" come mai potrà pensare di cambiare?
Che utilità può avere dal pensarla in questo modo?