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Vecchio 09-08-2016, 14:09   #21
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Ringraziamenti da
cancellato13564 (09-08-2016)
Vecchio 02-05-2018, 23:43   #22
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2018...e sono ancora obeso.


ora come ora vivo la stessa sensazione di sempre, friggo dentro.
Non la chiamo fame Nè voglia di qualcosa di buono, ma solo un diabolico bisogno di mordere.
Mi ha massacrato le dita e non mi fa dormire. Almeno alle abbuffate notturne reggo, ma solo perché ho paura di tracimarmi dietro un'alito di merda la mattina.
vedo di spiegare questa sensazione, almeno a me:

non ho fame, neanche appetito, lo stimolo non viene dallo stomaco, ma dalla bocca

mi aumenta la salivazione e devo inghiottire continuamente.

credo che stà mania della masticazione sia una sublimazione sessuale, ma se così fosse mi basterebbe una gomma e invece no. devo sbranare qualcosa, e di solito prendo di mira il pane, da strappare a morsi, ci sono stati periodi in cui ero disperato, masticavo il ghiaccio o compravo quelle ciambelle atroci di pane secco. mi sono strafogato di carote crude finchè il mio stomaco mi ha ricordato che non sono una mucca.
ho provato a bere, tantissimo.

ma perchè, chissà se lo saprò mai.
Vecchio 04-05-2018, 13:36   #23
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Abuela Visualizza il messaggio
Anche a me talvolta il bisogno di mangiare parte dai denti e dalle mandibole. È come se avessi una dolia, un fastidio, che non passa se non quando mastico qualcosa. Questo mj succede soprattutto a lavoro. Io poi lavoro sul cibo quindi posso ficcarmi in bocca qualsiasi cosa in qualsiasi momento
Non che da impiegata d'ufficio fosse diverso dato che saccheggiavo la macchinetta.
Poi devo dire che mentre mangio dimentico un po' tutti i mali. Se fino al momento prima stavo per svenire sentendomi moribonda appena attacco il pasto passa tutto.
Una ciuingam?
Vecchio 14-10-2018, 19:50   #24
Principiante
L'avatar di sabet
 

È la sesta volta che rileggo questa descrizione, ritrovandomi in ogni tua singola parola. Sono una diciottenne in un corpo che pesa la "bellezza" di 115 kg, ma che non riesce a rendersene conto quando si guarda allo specchio, perché vede un corpo normale. Sai quando ricevo uno schiaffo in faccia dalla realtà? Quando salgo più di tre rampe di scale, quando mi crollano le gambe ogni volta che mi siedo, quando porto a spasso il mio cane e le persone mi urlano "snella" o "corri corri" dalle loro auto, suonando col clacson e ridendo. Quando ho paura di passare in uno spazio stretto, perché magari potrei incastrarmici, oppure sedermi su di una sedia che sembra essere troppo fragile per sopportare il mio peso. Oh, vogliamo parlare degli ascensori? Meglio di no.
Sono contenta di aver letto di te, in modo da sentirmi in un certo senso meno sola. Ti auguro tutto il meglio di questo mondo, così come lo auguro a me stessa.
Vecchio 17-11-2018, 18:10   #25
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Uno dei post più belli del forum.
Vecchio 17-11-2018, 18:18   #26
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Sai sono dimagrito di 25 chili..ma non è cambiato nulla..stessi problemi,stessa testa..
Vecchio 26-11-2018, 17:30   #27
Avanzato
L'avatar di Torschlusspanik
 

Quote:
Originariamente inviata da Masterplan92 Visualizza il messaggio
Sai sono dimagrito di 25 chili..ma non è cambiato nulla..stessi problemi,stessa testa..

Io mi sento molto peggio.
Io ne ho persi 110.
Dicono che la bariatrica sia una scorciatoia ma a quattro anni di distanza mi ha spostato il peso che avevo in corpo in testa. Io quello che ho passato e sto passando anche adesso non lo auguro nemmeno al mio peggiore nemico.
Vecchio 10-02-2019, 13:11   #28
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ho tanti pensieri ma non voglio esternarli
Vecchio 10-02-2019, 22:22   #29
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esternali in privato, io ci sono
Vecchio 10-02-2019, 22:33   #30
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Grazie Atas

Fra confusione mentale e vergogna non riesco però a darvi voce. Temo siano pensieri unicamente avvilenti.
Vecchio 15-02-2019, 17:43   #31
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Non riesco a riprendere il controllo
Vecchio 08-03-2019, 16:01   #32
Esperto
L'avatar di Peste Nera
 

Quote:
Originariamente inviata da Atlas Visualizza il messaggio
Io sono obeso, di un'obesità grave e patologica in quanto è una condizione che mi affligge da quando sono nato; ho attraversato tutte le fasi della mia vita essendo la persona più grassa del gruppo. Peso 118 kg e sono alto 1 metro e sessanta con qualche sputo, per secondo l'indice di massa corporea dovrei stare tra i 49 e i 66 kg.

Vista dall'esterno un obeso è uno stronzo che mangia finchè non gli sfondano le rotule e che non riesce staccarsi dai panini del macdonald e dalle tavolette di cioccolata, che mangia e che pensa a mangiare e che non sa contenersi solo perchè è troppo pigro. Un obeso è una persona provo di spina dorsale, di carattere e volontà, e andrebbe preso a calci in quel culo grasso fino a crearsi una personalità.

Dall'interno un obeso vede le cose in modo distorto, vede gli altri che si preoccupano della sua salute, completi sconosciuti con l'enfisema alla porta e il fegato in una fossa che si fermano e ti dedicano il loro prezioso tempo per darti consigli. Gente che d'improvviso si improvvisano nutrizionisti, giurandoti che una cura a base di carciofi e minestroni ti faranno diventare un figurino.
I medici ti danno un'occhiata e ti dicono che devi dimagrire, qualsiasi problema tu abbia, dal mal di testa alla spalla lussata, e di fatto si rifiutano di visitarti. Con il tempo l'obeso impara che non merita andare dai medici, che non è necessario finché non cadi a pezzi.
Da obeso impari dai primissimi anni che sei un mostro, una creatura diversa dagli altri bambini e che non puoi giocare con loro perché sei grasso, le classi e gli spogliatoi sono luoghi orribili dove i tuoi compagni di tutti i giorni ti linciano, senza dirti mai il perché. Ti picchiano, ti spingono, fanno a gara tra di loro a chi ti tratta più male, ti seviziano e ti strappano via la tua dignità con lunghi coltelli scheggiati, e si comprende che gli adulti sono inutili. Un obeso impara che nessuno mai lo difenderà, e già a 6 anni sa molte delle cose che si porterà dietro.
Impara ad essere emotivamente autonomo, a stare da solo, e comprende che l'unico posto in cui è libero di esistere è in una stanza vuota. Inizia poco a poco a crearsi questa stanza dentro di sè.
Crescendo le cose peggiorano anno dopo anno, a valanga, con le medie e le superiori dove l'obeso sperimenta sulla propria persona i milioni di modi in cui viene somministrata la crudeltà, impara a comprendere l'odore della rabbia e con la pratica impara l'arte del cinismo. Si ritira sempre di più dentro il suo spazio, blinda finestre e spranga le porte, mandando in avanscoperta solo una propria versione robotica. Una creatura composta di migliaia di risposte montate ad arte che vede e non vede, ma sopratutto non sente nulla.
L'obeso impara ad amare gli inverni e a odiare le estati, quando il corpo non può più essere nascosto dai vestiti e il mondo intero diventa particolarmente inospitale per la vita. La strada e la folla diventano giungle fitte di nemici da cui difendersi o allontanare, il caldo sottolinea che il tuo corpo ha bisogno di traspirare e questo attrae la violenza e la rabbia di chiunque ti sta accanto. Con il tempo piscine e spiagge diventano luoghi incredibilmente pericolosi, campi di battaglia che nessuno Obeso osa davvero affrontare, a prescindere quanta esperienza abbia accumulato o quanto in profondità uno si sia nascosto. Un Obeso dopo una giornata al mare può pensare che non ne valga più la pena di lottare, e dato che nessuno si preoccupa dei sentimenti di una persona sovrappeso questo si ritrova da solo con questa bestia dentro la sua stanza personale, un grosso lupo nero fatto di filo spinato che minaccia di sbranare anche la sua più piccola esile volontà di esistere.
Per questo un Obeso evita.
Evita di uscire, perchè sa che il robot deve essere ben carico e pronto all'uso, lesto nel ragionare e rapito dello smitragliare risposte, svicolare gli attacchi alle parti sensibili, camuffare interessi, improvvisare situazioni, accentrare l'attenzione poichè ogni creatura fuori dal rumore è la preda preferita. Ma guidare il robot è anche noioso, oltre che faticoso, e alla fine rimane più facile vivere ai margini.
Ma la solitudine fa male, crea cisti dolorosissime che rimangono lì come infezioni e il cibo cura, consola e tiene compagnia.
Un obeso ha sempre avuto solo e sempre il cibo come consolazione, è stata la sua unica scelta in quanto ha sempre vissuto in un mondo che cerca di annientarlo giorno dopo giorno.

Nelle relazioni l'obeso, maschio o femmina che sia, è in una brutta situazione; le donne colano una massa che sembra pasta da pizza dalle braccia, dalle cosce, dalle guance, un misto di grasso e cellulite che si sdraia uno sull'altro, i fianchi spariscono sostituiti da un'unico panetto burroso e butterato. Il viso si deforma in lineamenti porcini, il seno si scioglie fondo alla pancia e nelle pieghe si formano delle piaghe impiastrate di sudore che arrivano fino a sanguinare. Agli uomini va meglio, il grasso si concentra sull'addome e sul petto, creando le famose "tettine da uomo", che allargano l'aureola dei capezzoli in modo grottesco, un cumulo di adipe si concentra sul pube rendendo ancora più misera la virilità di un uomo. I ginocchi di entrambi i sessi si piegano a "Y" creando la camminata a gallina causata dal valgismo e in alcuni casi dolori articolari, le smagliature squarciano la pelle di entrambi i sessi come saldature, e le gambe si riempiono di venature azzurrine.

Nelle relazioni le donne si ritrovano a cercare conferme, trovandosi spesso con uomini che abusano di loro, che le sfruttano o le tradiscono ma standoci comunque assieme, mentre per gli uomini è il deserto. Spesso fanno le dure e le veraci mentre in realtà hanno la fragilità di una bambina di quattro anni.

Un uomo obeso non ha modo di affrontare il bisogno di una partner, l'isolamento, l'aspetto e la mancanza di esperienza non permettono nessuna soluzione che il dimagrimento.

Il problema è che il corpo di una persona Obesa non è regolato sul peso ottimale ma sul massimo peso raggiunto: se un'individuo pesa 130 kg e ne perde 30 il suo corpo crederà che l'organismo sta soffrendo una carestia, e farà di tutto pere far sì che il peso ritorno a 130, non 100. Ne consegue che il regime dietetico deve essere assoluto e totale e deve perdurare tutta la vita, ogni sgarro che sarà compiuto sarà immagazzinato sotto forma di grasso alla prima occasione, per questo la maggior parte di chi dimagrisce finisce per riprendere i kg persi.
L'Obeso continua a vivere in un'ambiente ostile, senza la stampella del Cibo, ed è difficile. Per fare un esempio una persona obesa evita di guardarsi riflessa in uno specchio, non piace guardarsi mangiare e in genere si odia abbastanza ferocemente, la stanza in cui vive diventa stretta, piccola, il robot non risponde più ai comandi e si vorrebbe qualcosa, qualsiasi cosa per lenire il dolore dei ricordi o della immensa solitudine che si è sempre vissuto. Anche compreare vestiti è un dramma, il cavallo in genere si spacca o non si trova la taglia, alle donne la moda propone soltanto teloni pieni di cazzatelle.

L'obeso deve sopportare gli altri che parlano di obesità al posto suo e a nome suo, come quando volevano equiparare la sua condizione ad una malattia o quando le de donne si inventano il "Fat Acceptance Movement". Che è pretendere che le persone ti dicono le cose alle spalle e non in faccia, mancando completamente il bersaglio.

Francamente io la soluzione ce l'ho, mi è venuta in mente quando ho visto un piccolo documentario sulle dipendenze; spiegava che queste si curano meglio in un contesto amichevole, ed è tutto qui. L'obesità si combatterebbe meglio se le persone fossero meno maniacali nel crocifiggere gli altri. La pandemia di obesità che sta dilagando nel mondo è a mio dire legata alla condizione tossica in cui siamo immersi, non parliamo più e non comunichiamo più nulla.

E questo ci ammazza.

-Mass hysteria Massa Amnesia- dicevano i Radiohead in tempi non sospetti.
E ancora peggio l'intera canzone Street Spirit /Fade Out
Ciao Atlas, hai scritto un bellissimo post dove mi rivedo perfettamente visto che anch'io soffro della stessa cosa. Hai descritto quello che provavo e che provo tuttora anche se io non sono bravo con le parole. Ti lascio solo intuire quale inferno ho passato specie nell'adolescenza e solo ora nell'età adulta ho trovato un po' di pace e sollievo.
Spero che questa discussione si evolva e continui così da poter parlare ancora del nostro problema, anche se io, essendo riservato di mio non tendo a dare più di tanto dettagli sulla mia situazione personale.
Grazie ancora per aver aperto il post, mi fa piacere parlare con qualcuno che capisce come ci si sente ad essere nella nostra situazione.
Ringraziamenti da
Atlas (10-03-2019)
Vecchio 09-03-2019, 19:26   #33
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io invece tendo a prendere vestiti che vorrei mettere così in pratica compro roba che non mi sta -__-

anche a me piacciono le persone grasse anche se proietto i miei problemi su di loro, per cui credo di pensare
quello che loro pensano
mentre invece ogni esperienza è diversa.
Vecchio 09-03-2019, 19:32   #34
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cmq il percorso tira e molla si ripete all'infinito se uno non cambia vita, e invecchiando diventa sempre più difficile per colpa degli acciacchi che si stratificano.
è un gioco bastardo, bisogna accettarsi così' come si è prima ancora di dimagrire, il che non ha senso, altrimenti uno non dimagrirebbe. ma soltanto amandosi si può accettare lo sforzo della privazione non come una punizione ma come un'atto d'amore verso sè stessi.
Vecchio 09-03-2019, 19:37   #35
Intermedio
 

Io mi chiedo come faccia un obeso a ingurgitare tutto quel cibo senza soffrire, io se facevo indigestione avevo il corpo che mi chiedeva pietà a ogni boccone.
Vecchio 09-03-2019, 22:00   #36
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Quote:
Originariamente inviata da Atlas Visualizza il messaggio
Io sono obeso, di un'obesità grave e patologica in quanto è una condizione che mi affligge da quando sono nato; ho attraversato tutte le fasi della mia vita essendo la persona più grassa del gruppo. Peso 118 kg e sono alto 1 metro e sessanta con qualche sputo, per secondo l'indice di massa corporea dovrei stare tra i 49 e i 66 kg.

Vista dall'esterno un obeso è uno stronzo che mangia finchè non gli sfondano le rotule e che non riesce staccarsi dai panini del macdonald e dalle tavolette di cioccolata, che mangia e che pensa a mangiare e che non sa contenersi solo perchè è troppo pigro. Un obeso è una persona provo di spina dorsale, di carattere e volontà, e andrebbe preso a calci in quel culo grasso fino a crearsi una personalità.

Dall'interno un obeso vede le cose in modo distorto, vede gli altri che si preoccupano della sua salute, completi sconosciuti con l'enfisema alla porta e il fegato in una fossa che si fermano e ti dedicano il loro prezioso tempo per darti consigli. Gente che d'improvviso si improvvisano nutrizionisti, giurandoti che una cura a base di carciofi e minestroni ti faranno diventare un figurino.
I medici ti danno un'occhiata e ti dicono che devi dimagrire, qualsiasi problema tu abbia, dal mal di testa alla spalla lussata, e di fatto si rifiutano di visitarti. Con il tempo l'obeso impara che non merita andare dai medici, che non è necessario finché non cadi a pezzi.
Da obeso impari dai primissimi anni che sei un mostro, una creatura diversa dagli altri bambini e che non puoi giocare con loro perché sei grasso, le classi e gli spogliatoi sono luoghi orribili dove i tuoi compagni di tutti i giorni ti linciano, senza dirti mai il perché. Ti picchiano, ti spingono, fanno a gara tra di loro a chi ti tratta più male, ti seviziano e ti strappano via la tua dignità con lunghi coltelli scheggiati, e si comprende che gli adulti sono inutili. Un obeso impara che nessuno mai lo difenderà, e già a 6 anni sa molte delle cose che si porterà dietro.
Impara ad essere emotivamente autonomo, a stare da solo, e comprende che l'unico posto in cui è libero di esistere è in una stanza vuota. Inizia poco a poco a crearsi questa stanza dentro di sè.
Crescendo le cose peggiorano anno dopo anno, a valanga, con le medie e le superiori dove l'obeso sperimenta sulla propria persona i milioni di modi in cui viene somministrata la crudeltà, impara a comprendere l'odore della rabbia e con la pratica impara l'arte del cinismo. Si ritira sempre di più dentro il suo spazio, blinda finestre e spranga le porte, mandando in avanscoperta solo una propria versione robotica. Una creatura composta di migliaia di risposte montate ad arte che vede e non vede, ma sopratutto non sente nulla.
L'obeso impara ad amare gli inverni e a odiare le estati, quando il corpo non può più essere nascosto dai vestiti e il mondo intero diventa particolarmente inospitale per la vita. La strada e la folla diventano giungle fitte di nemici da cui difendersi o allontanare, il caldo sottolinea che il tuo corpo ha bisogno di traspirare e questo attrae la violenza e la rabbia di chiunque ti sta accanto. Con il tempo piscine e spiagge diventano luoghi incredibilmente pericolosi, campi di battaglia che nessuno Obeso osa davvero affrontare, a prescindere quanta esperienza abbia accumulato o quanto in profondità uno si sia nascosto. Un Obeso dopo una giornata al mare può pensare che non ne valga più la pena di lottare, e dato che nessuno si preoccupa dei sentimenti di una persona sovrappeso questo si ritrova da solo con questa bestia dentro la sua stanza personale, un grosso lupo nero fatto di filo spinato che minaccia di sbranare anche la sua più piccola esile volontà di esistere.
Per questo un Obeso evita.
Evita di uscire, perchè sa che il robot deve essere ben carico e pronto all'uso, lesto nel ragionare e rapito dello smitragliare risposte, svicolare gli attacchi alle parti sensibili, camuffare interessi, improvvisare situazioni, accentrare l'attenzione poichè ogni creatura fuori dal rumore è la preda preferita. Ma guidare il robot è anche noioso, oltre che faticoso, e alla fine rimane più facile vivere ai margini.
Ma la solitudine fa male, crea cisti dolorosissime che rimangono lì come infezioni e il cibo cura, consola e tiene compagnia.
Un obeso ha sempre avuto solo e sempre il cibo come consolazione, è stata la sua unica scelta in quanto ha sempre vissuto in un mondo che cerca di annientarlo giorno dopo giorno.

Nelle relazioni l'obeso, maschio o femmina che sia, è in una brutta situazione; le donne colano una massa che sembra pasta da pizza dalle braccia, dalle cosce, dalle guance, un misto di grasso e cellulite che si sdraia uno sull'altro, i fianchi spariscono sostituiti da un'unico panetto burroso e butterato. Il viso si deforma in lineamenti porcini, il seno si scioglie fondo alla pancia e nelle pieghe si formano delle piaghe impiastrate di sudore che arrivano fino a sanguinare. Agli uomini va meglio, il grasso si concentra sull'addome e sul petto, creando le famose "tettine da uomo", che allargano l'aureola dei capezzoli in modo grottesco, un cumulo di adipe si concentra sul pube rendendo ancora più misera la virilità di un uomo. I ginocchi di entrambi i sessi si piegano a "Y" creando la camminata a gallina causata dal valgismo e in alcuni casi dolori articolari, le smagliature squarciano la pelle di entrambi i sessi come saldature, e le gambe si riempiono di venature azzurrine.

Nelle relazioni le donne si ritrovano a cercare conferme, trovandosi spesso con uomini che abusano di loro, che le sfruttano o le tradiscono ma standoci comunque assieme, mentre per gli uomini è il deserto. Spesso fanno le dure e le veraci mentre in realtà hanno la fragilità di una bambina di quattro anni.

Un uomo obeso non ha modo di affrontare il bisogno di una partner, l'isolamento, l'aspetto e la mancanza di esperienza non permettono nessuna soluzione che il dimagrimento.

Il problema è che il corpo di una persona Obesa non è regolato sul peso ottimale ma sul massimo peso raggiunto: se un'individuo pesa 130 kg e ne perde 30 il suo corpo crederà che l'organismo sta soffrendo una carestia, e farà di tutto pere far sì che il peso ritorno a 130, non 100. Ne consegue che il regime dietetico deve essere assoluto e totale e deve perdurare tutta la vita, ogni sgarro che sarà compiuto sarà immagazzinato sotto forma di grasso alla prima occasione, per questo la maggior parte di chi dimagrisce finisce per riprendere i kg persi.
L'Obeso continua a vivere in un'ambiente ostile, senza la stampella del Cibo, ed è difficile. Per fare un esempio una persona obesa evita di guardarsi riflessa in uno specchio, non piace guardarsi mangiare e in genere si odia abbastanza ferocemente, la stanza in cui vive diventa stretta, piccola, il robot non risponde più ai comandi e si vorrebbe qualcosa, qualsiasi cosa per lenire il dolore dei ricordi o della immensa solitudine che si è sempre vissuto. Anche compreare vestiti è un dramma, il cavallo in genere si spacca o non si trova la taglia, alle donne la moda propone soltanto teloni pieni di cazzatelle.

L'obeso deve sopportare gli altri che parlano di obesità al posto suo e a nome suo, come quando volevano equiparare la sua condizione ad una malattia o quando le de donne si inventano il "Fat Acceptance Movement". Che è pretendere che le persone ti dicono le cose alle spalle e non in faccia, mancando completamente il bersaglio.

Francamente io la soluzione ce l'ho, mi è venuta in mente quando ho visto un piccolo documentario sulle dipendenze; spiegava che queste si curano meglio in un contesto amichevole, ed è tutto qui. L'obesità si combatterebbe meglio se le persone fossero meno maniacali nel crocifiggere gli altri. La pandemia di obesità che sta dilagando nel mondo è a mio dire legata alla condizione tossica in cui siamo immersi, non parliamo più e non comunichiamo più nulla.

E questo ci ammazza.

-Mass hysteria Massa Amnesia- dicevano i Radiohead in tempi non sospetti.
E ancora peggio l'intera canzone Street Spirit /Fade Out
Ciao Atlas!
Premetto che anche io sfogo sul cibo. Non sono obesa ma sono in sovrappeso da una vita.
Emotivamente "sento" ogni tua parola, la comprendo e la condivido.
Il corpo può essere il nostro miglior mezzo per vivere e, allo stesso tempo, la nostra peggior prigione.
Paura degli spogliatoi, degli abiti, degli sguardi della gente...sono cose che ho provato e che, in parte, provo ancora. Spesso mi capita di pensare che se qualcuno mi fissa è perché "sono deforme".
Poi prendo un bel respiro e razionalizzo. E un pochino mi calmo.
Condivido anche il disgusto per l'insensibilità sociale, dalla adolescenza fino alla maggiore età.
Condivido la paura per la lotta continua che una persona che ha una dipendenza da cibo deve intraprendere contro il proprio corpo e la propria testa. Una lotta che non finisce. Mai.
Però permettimi di dire una cosa: esistono stronzi, egoisti, presuntuosi, saccenti che ti daranno consigli e dritte per sentirsi migliori...ma ci sono anche persone che ti vorrebbero davvero aiutare. Non per sentirsi superiori.
Ma perché davvero pensano che, in questo modo, ci facciamo male. Non è sempre vero che chi è dentro il problema è l'unico che può capire al meglio e tutto. Anzi, spesso, chi è coinvolto è sicuramente la persona più sofferente ma anche meno obbiettiva. Pensa a tutti disturbi psicologici e psichiatrici: non potrai provare mai le emozioni dell'altro, ma forse potrai aiutarlo più di quanto potrebbe fare lui da solo. Prova a dare una chance agli altri.
Forse (e dico forse) qualcuno potrebbe stupirti!
Ringraziamenti da
Atlas (10-03-2019)
Vecchio 10-03-2019, 21:05   #37
Banned
 

francamente non me la sento di dare possibilità a nessuno.
Non sposso andare in palestra non posso andare in piscina, anche in bici devo evitare centri urbani perchè ansimo e sudo. Inoltre non posso mettermi pantaloncini da ciclista e via, sopra sono costretto a indossare un paio di shorts e la maglietta sopra deve scendere sotto l'ombelico e entrambi i capi devono essere scuri o blu scuro. La maglietta deve avere qualche stronzata sul torace o sulla schiena per snellire la forma.
Non posso indossare camice all'interno dei pantaloni, per cui posso solo comprare camice large che sono tutte sportive. I pantaloni vanno attillati, per me la scelta sono i tubi di tela blu o gli elasticizzati o i calibrati.
Se non trovi i vestiti uscire vuol dire andare in guerra disarmati.

Io ho imparato a non fare un dramma, mai di nulla, che nessuno ascolta veramente; prima scrivevo una marea di diari perchè volevo capire che cosa stesse succedendo anche ma poi ho scoperto che neppure io voglio leggermi.

Ho visitato dietologi e nutrizionisti. Sono stato dallo psicoterapeuta, più volte, sempre di nascosto perchè altrimenti sarei passato più caso umano di quel che sono, ho speso e rispeso. Conosco a memoria tabelle, valori nutrizionali, quantità, composizioni, capisco IO su me stesso, gli altri e come il mondo si rifletta su quello che crediamo che sia, ma la verità è che la realtà è ostile per natura. Senza colpa di niente e nessuno, dalla cellula al sistema che abbiamo tirato su per non sbranarci la prevaricazione e l'ascesa sono il telaio su cui si sorregge il tutto.
Io non voglio essere fra quelli che si compiacciono di essere diversi mentre affondano nel fango delle proprie autocommiserazioni, ma non voglio essere il cretino di turno con il sorriso isterico sul muso "che la vita mi dato tutto" e così ho scavato fossati e piantato lance tutto intorno a me, per difendere almeno quel briciolo di dignità che mi permette di alzarmi la mattina.
Ringraziamenti da
Abuela (10-03-2019)
Vecchio 10-03-2019, 23:07   #38
Esperto
L'avatar di SoloUnaDonna
 

Quote:
Originariamente inviata da Atlas Visualizza il messaggio
francamente non me la sento di dare possibilità a nessuno.
Non sposso andare in palestra non posso andare in piscina, anche in bici devo evitare centri urbani perchè ansimo e sudo. Inoltre non posso mettermi pantaloncini da ciclista e via, sopra sono costretto a indossare un paio di shorts e la maglietta sopra deve scendere sotto l'ombelico e entrambi i capi devono essere scuri o blu scuro. La maglietta deve avere qualche stronzata sul torace o sulla schiena per snellire la forma.
Non posso indossare camice all'interno dei pantaloni, per cui posso solo comprare camice large che sono tutte sportive. I pantaloni vanno attillati, per me la scelta sono i tubi di tela blu o gli elasticizzati o i calibrati.
Se non trovi i vestiti uscire vuol dire andare in guerra disarmati.
chi li ha stabiliti tutti questi non posso o devo? e perchè?
Ringraziamenti da
cancellato16981 (11-03-2019)
Vecchio 11-03-2019, 03:44   #39
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Atlas Visualizza il messaggio
francamente non me la sento di dare possibilità a nessuno.
Non sposso andare in palestra non posso andare in piscina, anche in bici devo evitare centri urbani perchè ansimo e sudo. Inoltre non posso mettermi pantaloncini da ciclista e via, sopra sono costretto a indossare un paio di shorts e la maglietta sopra deve scendere sotto l'ombelico e entrambi i capi devono essere scuri o blu scuro. La maglietta deve avere qualche stronzata sul torace o sulla schiena per snellire la forma.
Non posso indossare camice all'interno dei pantaloni, per cui posso solo comprare camice large che sono tutte sportive. I pantaloni vanno attillati, per me la scelta sono i tubi di tela blu o gli elasticizzati o i calibrati.
Se non trovi i vestiti uscire vuol dire andare in guerra disarmati.

Io ho imparato a non fare un dramma, mai di nulla, che nessuno ascolta veramente; prima scrivevo una marea di diari perchè volevo capire che cosa stesse succedendo anche ma poi ho scoperto che neppure io voglio leggermi.

Ho visitato dietologi e nutrizionisti. Sono stato dallo psicoterapeuta, più volte, sempre di nascosto perchè altrimenti sarei passato più caso umano di quel che sono, ho speso e rispeso. Conosco a memoria tabelle, valori nutrizionali, quantità, composizioni, capisco IO su me stesso, gli altri e come il mondo si rifletta su quello che crediamo che sia, ma la verità è che la realtà è ostile per natura. Senza colpa di niente e nessuno, dalla cellula al sistema che abbiamo tirato su per non sbranarci la prevaricazione e l'ascesa sono il telaio su cui si sorregge il tutto.
Io non voglio essere fra quelli che si compiacciono di essere diversi mentre affondano nel fango delle proprie autocommiserazioni, ma non voglio essere il cretino di turno con il sorriso isterico sul muso "che la vita mi dato tutto" e così ho scavato fossati e piantato lance tutto intorno a me, per difendere almeno quel briciolo di dignità che mi permette di alzarmi la mattina.
Siamo tutti schiavi in un'etichetta, chi più chi meno; chi coscientemente, chi no.
I "devo" e i "non devo" li stabilisce la società. È la società che decide che non devi andare in bici perché sudi, che devi mettere la camicia nei pantaloni, che non puoi indossare pantaloni da ciclista, ecc...
Mi fa riflettere il fatto che tu ti soffermi essenzialmente sul fattore estetico (importantissimo soprattutto dal lato emotivo) ma non menzioni il fattore di salute che, credo, sia molto importante.
Io penso che, tutti in un modo particolare, vadano in guerra disarmati.
La realtà è probabilmente ostile, è vero. Ma lo è per tante persone. Se non per tutti. Quello che vorrei farti notare è che la seconda parte del tuo discorso avrebbe potuto scriverla un0altra persona che, magari non soffre di obesità, ma soffre di un problema emotivo diverso ma ugualmente intenso.
Non devi compiacerti né commiserarti, non penso aiuti. Come penso non aiuti pensare che tutti siano ugualmente "cattivi" fuori dal nostro guscio.
Non devi dare una possibilità agli altri ma credo che equivalga a non dare una possibilità a se stessi.E, ti ripeto, sono la prima a provare le tue stesse emozioni e a non fidarmi degli altri. Ma, spesso, se ci rifletto bene credo più di essere io il problema. E non gli altri.
Vecchio 11-03-2019, 13:57   #40
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da SoloUnaDonna Visualizza il messaggio
chi li ha stabiliti tutti questi non posso o devo? e perchè?
li hanno stabiliti gli altri intorno a te. La gente t'assale se ti vede in un certo modo, e se te ne fai carico per sedimentazione ti annientano, non esci più di casa, parlo per esperienza personale.
come ho scritto è stressante andare muso a muso contro gli altri. La vita non è una soap dove arriva la conclusione in cui il protagonista si fa accettare dal mondo, al contrario ogni giorno è una guerra ogni giorno uno scontro, e se non vuoi combattere rinunci. Perchè dici che non ne vale la pena.
non scrivere fregatene degli altri, devi piacere solo a te stesso, sono 36 anni che sto in trincea e queste risposte sanno molto di sò cazzi tua e vengono infilati prima o dopo una paternale, a seconda degli stereotipi a cui uno s'attacca.
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