Quote:
Originariamente inviata da Daniele89
Eh, ma dai, si scherza, ovvio.
|
Ah, OK.
Allora, dato che ho letto la tua firma, per dimostrarti la mia altissima stima nei tuoi confronti, ti auguro (e auguro a tutti gli altri) la buonanotte con uno dei maggiori poeti del '900 russo:
I dodici
1
Buia sera.
Neve bianca.
Che vento!
Le gambe piega.
Che bufera –
Sulla terra intera!
Di neve e vento
Un girotondo.
Ghiaccio è il fondo.
Bufera maledetta!
Ogni passante
Scivola – ah, poveretta!
Tra due case
Una fune si tende.
Sulla fune – un cartello:
“Tutto il potere alla Costituente!”
Una vecchia piange – ahimé,
Non capirà mai perché
C’è quel cartello.
Che spreco con quel telo –
Quante pezze per i piedi dei ragazzi,
Spogliati e scalzi…
La vecchia, come una gallina,
Ha saltato un mucchio di neve.
- Oh, Benedetta Madonnina!
- Coi bolscevichi la vita è breve!
Punge il vento!
Gelo maledetto!
Un borghese al crocevia
Ha il naso nel colletto.
E questo chi è? – Lunghi i capelli
Parla a voce bassa:
- Traditori!
- La Russia al Creatore! –
Forse un letterato –
Un oratore…
E là con la zimarra –
In disparte vi tenete…
Passata è l’allegria,
Compagno – prete?
Ricordi com’era?
Sulla pancia sporgente
La croce splendeva
Per la gente…
Là una dama impellicciata
Verso un’altra s’è voltata:
- Ah, quanti pianti, quanti pianti…
Ma è scivolata
E – paff – che sederata!
Ahi, ahi!
Titatemi su!
Vento allegro,
Spietato e contento.
Rivolta i lembi,
Sferza i passanti,
Strappa, sbatte
Un grande cartello:
“Tutto il potere alla Costituente”…
E le parole porta:
…Da noi c’è stata una riunione…
…In questo androne…
…Abbiam discusso –
Abbiam deciso:
Dieci – per un’ora, venticinque – per la notte…
…Di meno – non accettare…
…Andiamo a riposare…
Tarda sera.
La strada s’è svotata.
Un vagabondo
Ha la schiena piegata,
E sibila il vento…
Ehi, pezzente!
Vieni qua –
Baciamoci…
Pane!
Chi va là?
Passa!
Cielo, cielo nero.
Rabbia, triste rabbia
Bolle in petto…
Rabbia nera, rabbia santa…
Compagno, bada!
Attento!
2
Passeggia il vento, vola la bufera.
Va dei dodici la schiera.
Le nere cinghie dei fucili,
Intorno – fuochi, fuochi, fuochi…
Berretto sgualcito, tra i denti – un mozzicone,
Sembran fuggiti dalla prigione!
Libertà, libertà,
E la croce via di qua!
Tra-ta-ta!
Che freddo, compagni, che freddo fa!
- Vanja e Katja sono insieme…
- Nella calza i soldi tiene!
- Ricco Vanja è diventato…
- Era con noi, adesso è soldato!
- Vanja, figlio di puttana, suvvia,
Prova a baciare la mia!
Libertà, libertà,
E la croce via di qua!
Katja con Vanja è occupata –
Ma che fa, che fa?…
Tra-ta-ta!
Intorno – fuochi, fuochi, fuochi…
A tracolla i fucili…
Il passo sia rivoluzione!
Il nemico è pronto all’azione!
Compagno, coraggio, il fucile agguanta!
Spariamo sulla Russia Santa –
Vetusta,
Contadina,
Satolla!
E la croce via di qua!
3
Oh partirono i ragazzi,
Per servir la guardia rossa –
Per servir la guardia rossa –
E finire in una fossa!
E tu, amara sventura,
Vita gentile!
Lacero il cappotto,
Austriaco il fucile!
Per la sorte dei borghesi
Mille fuochi sono accesi,
Fuoco e sangue nel cuore –
Oh, proteggici, Signore!
4
Neve. Grida il vetturino,
Vanja con Katja vicino –
La luce del fanale
Sulle stanghe…
Ah, ah, crepa!…
Nel cappotto militare
Un balordo egli pare,
Torce e alliscia senza sosta
il baffo nero,
E scherza a cuor leggero…
Vanja è così – forte e tenace!
Vanja è così – assai loquace!
La sciocca Katja abbraccia,
E a parlare attacca…
Getta indietro la testolina,
Denti come perline…
Oh, Katja, m’è sempre piaciuta
La tua faccia paffuta…
5
Sul tuo collo, Katja,
Lo sfregio d’un coltello.
Sotto il petto, Katja,
Hai un graffio novello!
Balla un po’, amore mio!
Che gambe, santo Dio!
Biancheria di pizzo portavi –
Portala ancora!
Con gli ufficiali trescavi –
Tresca, tresca anche ora!
Eh, eh, tresca adesso!
Il cuor sobbalza in petto!
L’ufficiale, Katja, rammenti -
Non evitò una coltellata…
L’hai scordato, accidenti?
La memoria s’è offuscata?
Eh, eh, non mentire,
Con te voglio dormire!
Ghette cenere avevi,
Solo dolci raffinati,
Tra i cadetti tu sceglievi -
Ora scegli tra i soldati?
Eh, eh, pecca pure, dai!
Più leggera ti sentirai!
6
…Di nuovo passa come furia
Il vetturino: vola, urla, ingiuria…
Fermo! Andrjej, da’ una mano!
Corri dietro a quel marrano!…
Tra-tarara-ta-ta-ta-ta!
Quanta neve s’è levata!…
Scappa Vanja – il bellimbusto…
Alza il cane! Mira giusto!…
Tra-tarara! Or vedrai…
……………………………….
Le donne altrui più non avrai!…
E’ scappato! Aspetta, carogna,
Finirai in una fogna!
E Katja dov’è? – Morta ammazzata!
Ha la testa crivellata!
Katja, sei contenta? – Taci…
Come una bestia giaci!…
Il passo sia rivoluzione!
Il nemico è pronto all’azione!
7
Va dei dodici la schiera,
Con passo deciso.
Il povero assassino
Nasconde il suo viso…
Più veloce, senza fiato
Corre come un ossesso.
Lo scialle sul collo annodato –
Mai più sarà se stesso…
- Oh, compagno, sei afflitto?
- Hai la faccia smarrita!
- Pjetja, sembri un relitto,
Vorresti Katja in vita?
- Oh, compagni, ricordate,
Quella pupa io l’amavo…
Notti buie, ubriache
Con la pupa io passavo…
- Con lo sguardo provocava,
Eran fuochi i suoi occhi,
Sulla spalla che mostrava
C’era un neo coi fiocchi!
Dietro a lei, povero me,
Mi son perso… ahimé, ahimé!
- Cane, vuoi sonare l’organetto,
Pjetja, sei forse una donnetta?
- O forse vuoi sputare
Tutto ciò che hai nel petto?
- Controllati!
- Sta’ dritto!
- Più nessuno ormai, fratello,
I tuoi mali curerà!
Oggi più grave è il fardello
Che ciascuno porterà!
E Pjetja ha rallentato,
Or più non s’affretta…
La testa ha sollevato,
Or di nuovo sembra lieto…
Eh, eh!
Goder non è peccato!
Serrate ben le porte,
Verran saccheggi e morte!
Aprite la botte –
Gli straccioni vanno a frotte!
8
Oh tu, amara sventura!
Noia mesta,
Funesta!
Il tempo
Passerò, passerò…
La testa
Gratterò, gratterò…
I semi
Sguscerò, sguscerò…
Il coltello
Userò, userò!…
Vola, passerotto borghese!
Il sangue voglio bere
Per la mia bella,
Per le ciglia nere…
Pace, Signore, per l’anima della tua schiava…
Noia!
9
Tace la voce della città,
Il gendarme più non cammina,
Tace la torre sulla Nevà –
Non c’è più vino in cantina!
Un borghese sta al bivio,
Cela il naso nel colletto.
Un pelo irsuto lo strofina -
E’ un mite cane reietto.
Come quel cane è affamato,
Tace, non fa domande.
Come quel cane, il vecchio mondo
Ha la coda tra le gambe.
10
E’ scoppiata la tempesta,
Ovunque sconquasso!
Non distingui più una testa
A distanza d’un passo!
Di neve un grande anello,
Di neve un mulinello…
- Gesù mio, che bufera!
- Pjetja, parla seriamente!
Da cosa t’ha salvato
Quel santume dorato?
Svegliati!
Libera la tua mente –
Di sangue sei macchiato,
Katja t’ha rovinato!
- Il passo sia rivoluzione!
Il nemico è pronto all’azione!
Avanti, avanti ancora,
Chi lavora!
11
…E vanno senza nome di santo
Dodici fanti.
Decisi sono a tutto,
Senza rimpianti…
D’acciaio l’armamento
Pel nemico nell’ombra…
I vicoli di pianto
La bufera inonda…
Nel soffice manto –
Lo stivale affonda…
Negli occhi ondeggia
Una bandiera.
S’odon passi
Nella sera.
Si desterà
Il feroce nemico…
La tormenta li inghiotte
Giorno e notte
Senza tregua…
Avanti ancora,
Chi lavora!
12
…Vanno con passo gagliardo…
- Esci dalla tua tana! –
Davanti – un rosso stendardo,
Infuria la tramontana…
Davanti – un cumulo gelato,
- Chi va là? Fuori, carogna!…
E’ solo un cane affamato
Che si gratta la rogna…
- Passa via, cane immondo,
O il mio ferro proverai!
Ti somiglia il vecchio mondo,
Passa via o perirai!
…Mostri i denti per la fame,
La tua coda nascondi,
Solo al mondo, senza pane…
- Chi va là? Ehi, rispondi!
- Chi è che regge lo stendardo?
- Oh, il cielo com’è scuro!
- S’ode un passo codardo,
Si cela dietro un muro.
- Fuggire ora che vale?
Meglio vivo restare!
- Ehi, compagno, finirai male,
Mi costringi a sparare!
Tra-ta-ta! – L’eco soltanto
Dalle case risponde…
La bufera ride intanto
Tra le candide sponde…
Tra-ta-ta!
Tra-ta-ta…
…E vanno con passo gagliardo,
Dietro – un cane affamato,
Davanti – con lo stendardo
Di sangue imbrattato,
Dai proietti risparmiato,
Con passo dolce e lieve
Tra mille perle di neve,
Il capo ornato di cisto –
Chi li guida? – Gesù Cristo.