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Vecchio 14-11-2012, 20:51   #81
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Il Rimorso di Jorge Luis Borges

Ho commesso il peggiore dei peccati
che un uomo possa commettere. Non sono stato
felice. Che i ghiacciai dell'oblio
possano travolgermi e disperdermi, senza pietà.

I miei mi generarono per il gioco
rischioso e stupendo della vita,
per la terra, l’acqua, l’aria, il fuoco.
Li frodai. Non fui felice. Realizzata

non fu la giovane loro volontà. La mia mente
si applicò alle simmetriche ostinatezze
dell’arte che intreccia inezie.

Ereditai valore. Non fui valoroso.
Non mi abbandona, mi sta sempre a lato
l’ombra d’essere stato un disgraziato.
Vecchio 14-11-2012, 20:55   #82
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Quote:
Originariamente inviata da Emil Visualizza il messaggio
Il Rimorso di Jorge Luis Borges

Ho commesso il peggiore dei peccati
che un uomo possa commettere. Non sono stato
felice. Che i ghiacciai dell'oblio
possano travolgermi e disperdermi, senza pietà.

I miei mi generarono per il gioco
rischioso e stupendo della vita,
per la terra, l’acqua, l’aria, il fuoco.
Li frodai. Non fui felice. Realizzata

non fu la giovane loro volontà. La mia mente
si applicò alle simmetriche ostinatezze
dell’arte che intreccia inezie.

Ereditai valore. Non fui valoroso.
Non mi abbandona, mi sta sempre a lato
l’ombra d’essere stato un disgraziato.


Uno dei miei scrittori preferiti.
Posso affermare di conoscere quasi tutto a memoria: da Fervor de Buenos Aires a La memoria di Shakespeare.

Ultima modifica di Rick Blaine; 27-04-2013 a 03:23.
Vecchio 14-11-2012, 21:16   #83
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Un poeta che ho conosciuto tramite rivista: Cosimo Ortesta. (Ad alcuni potrebbe essere noto per la traduzione de La peau de chagrin di Balzac, traduzione che non ho letto).

Vecchio 14-11-2012, 21:21   #84
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Ancora lui.

IL GIOGO
Alfonso Gatto

Ad una montagna dura, scoscesa,
dirtta sullo specchio verde del mare,
mi sono aggrappato in una difesa
panica, con le mani strette alle rare

erbe che schiantano senza colore.
Non vedo oltre le mie braccia artigliate
dall'istinto: risento con terrore
la gioia di cadere, abbandonate

le membra nel vuoto facile e teso.
Ma mi raccolgo, non grido: la voce
mi ridarebbe il senso del mio peso.
Vecchio 19-11-2012, 01:51   #85
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Cinderella

The prince leans to the girl in scarlet heels,
Her green eyes slant, hair flaring in a fan
Of silver as the rondo slows; now reels
Begin on tilted violins to span

The whole revolving tall glass palace hall
Where guests slide gliding into light like wine;
Rose candles flicker on the lilac wall
Reflecting in a million flagons' shine,

And glided couples all in whirling trance
Follow holiday revel begun long since,
Until near twelve the strange girl all at once
Guilt-stricken halts, pales, clings to the prince

As amid the hectic music and cocktail talk
She hears the caustic ticking of the clock.
Vecchio 19-11-2012, 01:53   #86
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All'amato me stesso



Quattro. Pesanti come un colpo.

"A Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio".

Ma uno come me dove potrà ficcarsi?

Dove mi si è apprestata una tana?

S'io fossi piccolo come il grande oceano,
mi leverei sulla punta dei piedi delle onde con l'alta marea,
accarezzando la luna.

Dove trovare un'amata uguale a me?
Angusto sarebbe il cielo per contenerla!

O s'io fossi povero come un miliardario.. Che cos'è il denaro per l'anima?
Un ladro insaziabile s'annida in essa:
all'orda sfrenata di tutti i miei desideri
non basta l'oro di tutte le Californie!

S'io fossi balbuziente come Dante o Petrarca...
Accendere l'anima per una sola, ordinarle coi versi...
Struggersi in cenere.
E le parole e il mio amore sarebbero un arco di trionfo:
pomposamente senza lasciar traccia vi passerebbero sotto
le amanti di tutti i secoli.

O s'io fossi silenzioso, umil tuono... Gemerei stringendo
con un brivido l'intrepido eremo della terra...
Seguiterò a squarciagola con la mia voce immensa.

Le comete torceranno le braccia fiammeggianti,
gettandosi a capofitto dalla malinconia.

Coi raggi degli occhi rosicchierei le notti
s'io fossi appannato come il sole...

Che bisogno ho io d'abbeverare col mio splendore
il grembo dimagrato della terra?

Passerò trascinando il mio enorme amore
in quale notte delirante e malaticcia?

Da quali Golia fui concepito
così grande,
e così inutile?
Vecchio 19-11-2012, 02:00   #87
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Quote:
Originariamente inviata da Daniele89 Visualizza il messaggio
Dino Campana, La chimera


Grandissimo poeta Dino Campana! Uno dei miei poeti italiani preferiti! I Canti orfici sono tutti geniali. Posto gli altri Notturni.
Vecchio 19-11-2012, 02:04   #88
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Giardino autunnale (Firenze)

Al giardino spettrale al lauro muto
De le verdi ghirlande
A la terra autunnale
Un ultimo saluto!
A l’aride pendici
Aspre arrossate nell’estremo sole
Confusa di rumori
Rauchi grida la lontana vita:
Grida al morente sole
Che insanguina le aiole.
S’intende una fanfara
Che straziante sale: il fiume spare
Ne le arene dorate: nel silenzio
Stanno le bianche statue a capo i ponti
Volte: e le cose già non sono più.
E dal fondo silenzio come un coro
Tenero e grandioso
Sorge ed anela in alto al mio balcone:
E in aroma d’alloro,
In aroma d’alloro acre languente,
Tra le statue immortali nel tramonto
Ella m’appar, presente.






La speranza (sul torrente notturno)


Per l’amor dei poeti
Principessa dei sogni segreti
Nell’ali dei vivi pensieri ripeti ripeti
Principessa i tuoi canti:
O tu chiomata di muti canti
Pallido amor degli erranti
Soffoca gli inestinti pianti
Da’ tregua agli amori segreti:
Chi le taciturne porte
Guarda che la Notte
Ha aperte sull’infinito?
Chinan l’ore: col sogno vanito
China la pallida Sorte . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Per l’amor dei poeti, porte
Aperte de la morte
Su l’infinito!
Per l’amor dei poeti
Principessa il mio sogno vanito
Nei gorghi de la Sorte!





L'invetriata (Il mio preferito)



La sera fumosa d’estate
Dall’alta invetriata mesce chiarori nell’ombra
E mi lascia nel cuore un suggello ardente.
Ma chi ha (sul terrazzo sul fiume si accende una lampada) chi ha
A la Madonnina del Ponte chi è chi è che ha acceso la
[lampada? - c’è
Nella stanza un odor di putredine: c’è
Nella stanza una piaga rossa languente.
Le stelle sono bottoni di madreperla e la sera si veste di velluto:
E tremola la sera fatua: è fatua la sera e tremola ma c’è
Nel cuore della sera c’è,
Sempre una piaga rossa languente.






Il canto della tenebra


La luce del crepuscolo si attenua:
Inquieti spiriti sia dolce la tenebra
Al cuore che non ama più!
Sorgenti sorgenti abbiam da ascoltare,
Sorgenti, sorgenti che sanno
Sorgenti che sanno che spiriti stanno
Che spiriti stanno a ascoltare...
Ascolta: la luce del crepuscolo attenua
Ed agli inquieti spiriti è dolce la tenebra:
Ascolta: ti ha vinto la Sorte:
Ma per i cuori leggeri un’altra vita è alle porte:
Non c’è di dolcezza che possa uguagliare la Morte
Più Più Più
Intendi chi ancora ti culla:
Intendi la dolce fanciulla
Che dice all’orecchio: Più Più
Ed ecco si leva e scompare
Il vento: ecco torna dal mare
Ed ecco sentiamo ansimare
Il cuore che ci amò di più!
Guardiamo: di già il paesaggio
Degli alberi e l’acque è notturno
Il fiume va via taciturno...
Pùm! mamma quell’omo lassù!








La sera di fiera


Il cuore stasera mi disse: non sai?
La rosabruna incantevole
Dorata da una chioma bionda:
E dagli occhi lucenti e bruni colei che di grazia imperiale
Incantava la rosea
Freschezza dei mattini:
E tu seguivi nell’aria
La fresca incarnazione di un mattutino sogno:
E soleva vagare quando il sogno
E il profumo velavano le stelle
(Che tu amavi guardar dietro i cancelli
Le stelle le pallide notturne):
Che soleva passare silenziosa
E bianca come un volo di colombe
Certo è morta: non sai?
Era la notte
Di fiera della perfida Babele
Salente in fasci verso un cielo affastellato un paradiso di fiamma
In lubrici fischi grotteschi
E tintinnare d’angeliche campanelle
E gridi e voci di prostitute
E pantomime d’Ofelia
Stillate dall’umile pianto delle lampade elettriche

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Una canzonetta volgaruccia era morta
E mi aveva lasciato il cuore nel dolore
E me ne andavo errando senz’amore
Lasciando il cuore mio di porta in porta:
Con Lei che non è nata eppure è morta
E mi ha lasciato il cuore senz’amore:
Eppure il cuore porta nel dolore:
Lasciando il cuore mio di porta in porta.













La petite promenade du poète



Me ne vado per le strade
Strette oscure e misteriose:
Vedo dietro le vetrate
Affacciarsi Gemme e Rose.
Dalle scale misteriose
C’è chi scende brancolando:
Dietro i vetri rilucenti
Stan le ciane commentando.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

La stradina è solitaria:
Non c’è un cane qualche stella
Nella notte sopra i tetti:
E la notte mi par bella.
E cammino poveretto
Nella notte fantasiosa,
Pur mi sento nella bocca
La saliva disgustosa. Via dal tanfo
Via dal tanfo e per le strade
E cammina e via cammina,
Già le case son più rade.
Trovo l’erba, mi ci stendo
A conciarmi come un cane:
Da lontano un ubriaco
Canta amore alle persiane.
Vecchio 19-11-2012, 02:16   #89
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Veramente a voi non prudono ambedue le scapole?

Veramente
a voi
non prudono
ambedue le scapole?
Se
dal cielo
l’arcobaleno
pende
o
è azzurro
senza una sola toppa –
davvero
a voi
non prudono
ambedue
le scapole?!
Davvero non si vuole,
che da sotto le bluse,
dove prima
c’era la gobba,
gettato via
il peso
delle camicie-fardello,
si distendano
un paio di ali?!
Oppure
la notte quando
le stelle si accendono
e le Orse
tutte
si arrampicano –
davvero non fa invidia?!
Davvero non si vuole?!
Si vuole!
Ad ogni costo!
Si sta stretti,
e in cielo
la vastità –
un buco!
Alzarsi in volo
verso i villaggi degli dei!
Presentare
al Signore delle schiere
un ordine
di sfratto
dell’Ufficio Centrale per gli Alloggi!
Kaluga!
Perché ti sei cinta con un prato?
Dormi
in una fossa del terreno?
Tambov!
Kaluga!
In alto!
Come passeri!
Bene,
se ha deciso di sposarsi:
battere l’ala –
e
oltre duecento province!
Strappò
una piuma
allo struzzo –
e la rese
in dono
alla fidanzata!
Saratov!
Perché hai sgranato gli occhi?!
Incantata?
Da un punto d’uccello?
In alto –
come rondine!
Bene
così
lavoro pulito:
Sera.
La sera si scaglia contro la porta.
Roma.
Frustare
a Roma un fascista -
e
un’ora dopo
di ritorno
al samovar
a Tver’.
O semplicemente:
guardi,
l’alba è spuntata –
e cominci
a gara
a rincorrere e rincorrere.
Ma…
la gente – un popolo
senz’ali.
La gente
creata
secondo un cattivo piano:
la schiena –
e nessun profitto.
Comprare
un aereo ciascuno –
questo soltanto
resta.
E cresceranno
la coda,
le piume,
le ali.
Il petto
appunta
per qualsiasi volo.
Staccati da terra!
Vola, squadriglia!
Russia,
spicca il volo come flotta aerea.
Presto!
Perché,
tesa come una pertica,
da terra
ammirare
la volta celeste?
Perforala,
velivolo.

1923
Vecchio 19-11-2012, 02:19   #90
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Quote:
Originariamente inviata da Daniele89 Visualizza il messaggio
L'invetriata è anche una delle mie preferite.
Stavolta, mi duole, ma sono d'accordo
Perché ti duole?
Vecchio 19-11-2012, 02:22   #91
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Eh, ma dai, si scherza, ovvio.
Vecchio 19-11-2012, 02:26   #92
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Quote:
Originariamente inviata da Daniele89 Visualizza il messaggio
Eh, ma dai, si scherza, ovvio.
Ah, OK.

Allora, dato che ho letto la tua firma, per dimostrarti la mia altissima stima nei tuoi confronti, ti auguro (e auguro a tutti gli altri) la buonanotte con uno dei maggiori poeti del '900 russo:





I dodici



1
Buia sera.
Neve bianca.
Che vento!
Le gambe piega.
Che bufera –
Sulla terra intera!

Di neve e vento
Un girotondo.
Ghiaccio è il fondo.
Bufera maledetta!
Ogni passante
Scivola – ah, poveretta!

Tra due case
Una fune si tende.
Sulla fune – un cartello:
“Tutto il potere alla Costituente!”
Una vecchia piange – ahimé,
Non capirà mai perché
C’è quel cartello.
Che spreco con quel telo –
Quante pezze per i piedi dei ragazzi,
Spogliati e scalzi…

La vecchia, come una gallina,
Ha saltato un mucchio di neve.
- Oh, Benedetta Madonnina!
- Coi bolscevichi la vita è breve!

Punge il vento!
Gelo maledetto!
Un borghese al crocevia
Ha il naso nel colletto.

E questo chi è? – Lunghi i capelli
Parla a voce bassa:
- Traditori!
- La Russia al Creatore! –
Forse un letterato –
Un oratore…

E là con la zimarra –
In disparte vi tenete…
Passata è l’allegria,
Compagno – prete?

Ricordi com’era?
Sulla pancia sporgente
La croce splendeva
Per la gente…

Là una dama impellicciata
Verso un’altra s’è voltata:
- Ah, quanti pianti, quanti pianti…
Ma è scivolata
E – paff – che sederata!

Ahi, ahi!
Titatemi su!

Vento allegro,
Spietato e contento.
Rivolta i lembi,
Sferza i passanti,
Strappa, sbatte
Un grande cartello:
“Tutto il potere alla Costituente”…
E le parole porta:
…Da noi c’è stata una riunione…
…In questo androne…
…Abbiam discusso –
Abbiam deciso:
Dieci – per un’ora, venticinque – per la notte…
…Di meno – non accettare…
…Andiamo a riposare…

Tarda sera.
La strada s’è svotata.
Un vagabondo
Ha la schiena piegata,
E sibila il vento…

Ehi, pezzente!
Vieni qua –
Baciamoci…

Pane!
Chi va là?
Passa!

Cielo, cielo nero.
Rabbia, triste rabbia
Bolle in petto…
Rabbia nera, rabbia santa…

Compagno, bada!
Attento!

2
Passeggia il vento, vola la bufera.
Va dei dodici la schiera.

Le nere cinghie dei fucili,
Intorno – fuochi, fuochi, fuochi…
Berretto sgualcito, tra i denti – un mozzicone,
Sembran fuggiti dalla prigione!

Libertà, libertà,
E la croce via di qua!

Tra-ta-ta!

Che freddo, compagni, che freddo fa!

- Vanja e Katja sono insieme…
- Nella calza i soldi tiene!

- Ricco Vanja è diventato…
- Era con noi, adesso è soldato!

- Vanja, figlio di puttana, suvvia,
Prova a baciare la mia!

Libertà, libertà,
E la croce via di qua!
Katja con Vanja è occupata –
Ma che fa, che fa?…

Tra-ta-ta!

Intorno – fuochi, fuochi, fuochi…
A tracolla i fucili…

Il passo sia rivoluzione!
Il nemico è pronto all’azione!

Compagno, coraggio, il fucile agguanta!
Spariamo sulla Russia Santa –

Vetusta,
Contadina,
Satolla!

E la croce via di qua!

3
Oh partirono i ragazzi,
Per servir la guardia rossa –
Per servir la guardia rossa –
E finire in una fossa!

E tu, amara sventura,
Vita gentile!
Lacero il cappotto,
Austriaco il fucile!

Per la sorte dei borghesi
Mille fuochi sono accesi,
Fuoco e sangue nel cuore –
Oh, proteggici, Signore!

4
Neve. Grida il vetturino,
Vanja con Katja vicino –
La luce del fanale
Sulle stanghe…
Ah, ah, crepa!…

Nel cappotto militare
Un balordo egli pare,
Torce e alliscia senza sosta
il baffo nero,
E scherza a cuor leggero…

Vanja è così – forte e tenace!
Vanja è così – assai loquace!
La sciocca Katja abbraccia,
E a parlare attacca…

Getta indietro la testolina,
Denti come perline…
Oh, Katja, m’è sempre piaciuta
La tua faccia paffuta…


5
Sul tuo collo, Katja,
Lo sfregio d’un coltello.
Sotto il petto, Katja,
Hai un graffio novello!

Balla un po’, amore mio!
Che gambe, santo Dio!

Biancheria di pizzo portavi –
Portala ancora!
Con gli ufficiali trescavi –
Tresca, tresca anche ora!

Eh, eh, tresca adesso!
Il cuor sobbalza in petto!

L’ufficiale, Katja, rammenti -
Non evitò una coltellata…
L’hai scordato, accidenti?
La memoria s’è offuscata?

Eh, eh, non mentire,
Con te voglio dormire!

Ghette cenere avevi,
Solo dolci raffinati,
Tra i cadetti tu sceglievi -
Ora scegli tra i soldati?

Eh, eh, pecca pure, dai!
Più leggera ti sentirai!

6
…Di nuovo passa come furia
Il vetturino: vola, urla, ingiuria…

Fermo! Andrjej, da’ una mano!
Corri dietro a quel marrano!…

Tra-tarara-ta-ta-ta-ta!
Quanta neve s’è levata!…

Scappa Vanja – il bellimbusto…
Alza il cane! Mira giusto!…

Tra-tarara! Or vedrai…
……………………………….
Le donne altrui più non avrai!…

E’ scappato! Aspetta, carogna,
Finirai in una fogna!

E Katja dov’è? – Morta ammazzata!
Ha la testa crivellata!

Katja, sei contenta? – Taci…
Come una bestia giaci!…

Il passo sia rivoluzione!
Il nemico è pronto all’azione!

7
Va dei dodici la schiera,
Con passo deciso.
Il povero assassino
Nasconde il suo viso…

Più veloce, senza fiato
Corre come un ossesso.
Lo scialle sul collo annodato –
Mai più sarà se stesso…

- Oh, compagno, sei afflitto?
- Hai la faccia smarrita!
- Pjetja, sembri un relitto,
Vorresti Katja in vita?

- Oh, compagni, ricordate,
Quella pupa io l’amavo…
Notti buie, ubriache
Con la pupa io passavo…

- Con lo sguardo provocava,
Eran fuochi i suoi occhi,
Sulla spalla che mostrava
C’era un neo coi fiocchi!
Dietro a lei, povero me,
Mi son perso… ahimé, ahimé!

- Cane, vuoi sonare l’organetto,
Pjetja, sei forse una donnetta?
- O forse vuoi sputare
Tutto ciò che hai nel petto?
- Controllati!
- Sta’ dritto!

- Più nessuno ormai, fratello,
I tuoi mali curerà!
Oggi più grave è il fardello
Che ciascuno porterà!

E Pjetja ha rallentato,
Or più non s’affretta…

La testa ha sollevato,
Or di nuovo sembra lieto…

Eh, eh!
Goder non è peccato!

Serrate ben le porte,
Verran saccheggi e morte!

Aprite la botte –
Gli straccioni vanno a frotte!

8
Oh tu, amara sventura!
Noia mesta,
Funesta!

Il tempo
Passerò, passerò…

La testa
Gratterò, gratterò…

I semi
Sguscerò, sguscerò…

Il coltello
Userò, userò!…

Vola, passerotto borghese!
Il sangue voglio bere
Per la mia bella,
Per le ciglia nere…

Pace, Signore, per l’anima della tua schiava…

Noia!

9
Tace la voce della città,
Il gendarme più non cammina,
Tace la torre sulla Nevà –
Non c’è più vino in cantina!

Un borghese sta al bivio,
Cela il naso nel colletto.
Un pelo irsuto lo strofina -
E’ un mite cane reietto.

Come quel cane è affamato,
Tace, non fa domande.
Come quel cane, il vecchio mondo
Ha la coda tra le gambe.

10
E’ scoppiata la tempesta,
Ovunque sconquasso!
Non distingui più una testa
A distanza d’un passo!

Di neve un grande anello,
Di neve un mulinello…

- Gesù mio, che bufera!
- Pjetja, parla seriamente!
Da cosa t’ha salvato
Quel santume dorato?
Svegliati!
Libera la tua mente –
Di sangue sei macchiato,
Katja t’ha rovinato!
- Il passo sia rivoluzione!
Il nemico è pronto all’azione!

Avanti, avanti ancora,
Chi lavora!

11
…E vanno senza nome di santo
Dodici fanti.
Decisi sono a tutto,
Senza rimpianti…

D’acciaio l’armamento
Pel nemico nell’ombra…
I vicoli di pianto
La bufera inonda…
Nel soffice manto –
Lo stivale affonda…

Negli occhi ondeggia
Una bandiera.

S’odon passi
Nella sera.

Si desterà
Il feroce nemico…

La tormenta li inghiotte
Giorno e notte
Senza tregua…

Avanti ancora,
Chi lavora!

12
…Vanno con passo gagliardo…
- Esci dalla tua tana! –
Davanti – un rosso stendardo,
Infuria la tramontana…

Davanti – un cumulo gelato,
- Chi va là? Fuori, carogna!…
E’ solo un cane affamato
Che si gratta la rogna…

- Passa via, cane immondo,
O il mio ferro proverai!
Ti somiglia il vecchio mondo,
Passa via o perirai!

…Mostri i denti per la fame,
La tua coda nascondi,
Solo al mondo, senza pane…
- Chi va là? Ehi, rispondi!

- Chi è che regge lo stendardo?
- Oh, il cielo com’è scuro!
- S’ode un passo codardo,
Si cela dietro un muro.

- Fuggire ora che vale?
Meglio vivo restare!
- Ehi, compagno, finirai male,
Mi costringi a sparare!

Tra-ta-ta! – L’eco soltanto
Dalle case risponde…
La bufera ride intanto
Tra le candide sponde…

Tra-ta-ta!
Tra-ta-ta…

…E vanno con passo gagliardo,
Dietro – un cane affamato,
Davanti – con lo stendardo
Di sangue imbrattato,
Dai proietti risparmiato,
Con passo dolce e lieve
Tra mille perle di neve,
Il capo ornato di cisto –
Chi li guida? – Gesù Cristo.
Vecchio 20-11-2012, 18:35   #93
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Quote:
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c'è un errore
Bàh, non è un errore, ma...

Quote:
Originariamente inviata da Rick Blaine Visualizza il messaggio
Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io
...alcuni studiosi leggono al posto del notaio e poeta Lapo Gianni de' Ricevuti, "Lippo", e pensano dunque ad un altro poeta, Lippo Pasci de' Bardi, poeta italiano e stilnovista, anch'egli in contatto con Dante, attivo a Firenze tra il sec. XIII e il XIV.

Ultima modifica di Pluvia; 21-11-2012 a 17:33.
Vecchio 21-11-2012, 03:40   #94
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Uno dei sonetti più celebri di Shakespeare

Devouring Time, blunt thou the lion's paws,
And make the earth devour her own sweet brood;
Pluck the keen teeth from the fierce tiger's jaws,
And burn the long-liv'd phoenix, in her blood;
Make glad and sorry seasons as thou fleets,
And do whate'er thou wilt, swift-footed Time,
To the wide world and all her fading sweets;
But I forbid thee one most heinous crime:
O! carve not with thy hours my love's fair brow,
Nor draw no lines there with thine antique pen;
Him in thy course untainted do allow
For beauty's pattern to succeeding men.
Yet, do thy worst old Time: despite thy wrong,
My love shall in my verse ever live young.
Vecchio 04-12-2012, 12:58   #95
Banned
 


Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(P. Neruda)



Vecchio 09-12-2012, 14:12   #96
Esperto
L'avatar di psiche86
 

"La sete è spenta, la fame placata,
E lungo il cuore ho uno spacco;
La faccia è smunta allo specchio,
Le labbra smorte dai baci
Ed è smagrito il mio petto.
Una ragazza allegra mi prese per uomo,
La stesi giù e le dissi il suo peccato,
Le misi accanto una rosa d’ariete.

[è solo un pezzo di una poesia di Dylan Thomas, ma mi hanno colpito proprio questi versi]
Vecchio 27-12-2012, 15:41   #97
Esperto
L'avatar di berserk
 

Lavorare stanca,Cesare Pavese


Traversare una strada per scappare di casa
lo fa solo un ragazzo, ma quest'uomo che gira
tutto il giorno le strade, non è più un ragazzo
e non scappa di casa.
Ci sono d'estate
pomeriggi che fino le piazze son vuote, distese
sotto il sole che sta per calare, e quest'uomo, che giunge
per un viale d'inutili piante, si ferma.
Val la pena esser solo, per essere sempre più solo?
Solamente girarle, le piazze e le strade
sono vuote. Bisogna fermare una donna
e parlarle e deciderla a vivere insieme.
Altrimenti, uno parla da solo. È per questo che a volte
c'è lo sbronzo notturno che attacca discorsi
e racconta i progetti di tutta la vita.
Non è certo attendendo nella piazza deserta
che s'incontra qualcuno, ma chi gira le strade
si sofferma ogni tanto. Se fossero in due,
anche andando per strada, la casa sarebbe
dove c'è quella donna e varrebbe la pena.
Nella notte la piazza ritorna deserta
e quest'uomo, che passa, non vede le case
tra le inutili luci, non leva più gli occhi:
sente solo il selciato, che han fatto altri uomini
dalle mani indurite, come sono le sue.
Non è giusto restare sulla piazza deserta.
Ci sarà certamente quella donna per strada
che, pregata, vorrebbe dar mano alla casa.


[http://www.youtube.com/watch?v=XtdmVjFGZvk]
Vecchio 26-01-2013, 03:39   #98
Avanzato
L'avatar di Infinite Jest
 

Quello che in te era altura

Quello che in te era altura
lo hanno spianato
e la tua valle
l'hanno interrata.
Sopra di te passa
una strada comoda.


Le grucce


Per sett'anni non mi riuscì un passo.
Quando fui dal gran medico, lui
m'ha chiesto: "Perchè queste grucce?"
E io: "sono storpio", gli ho detto.

E lui: "non c'è da stupirsi.
Fa' una prova, per cortesia!
Son questi arnesi, a storpiarti.
Va', cadi, striscia a quattro zampe".

Ridendo come un mostro
le mie belle grucce mi prese,
sulla schiena me le spezzò,
ridendo le scagliò nel fuoco.

Come sia, son guarito: cammino.
Una risata m'ha guarito.
Solo, a volte, se vedo stampelle,
per qualche ora cammino un po' peggio.


Bertold Brecht
Vecchio 26-01-2013, 11:45   #99
Banned
 

Ehm io metto una mia poesia

- Rotolo rotolo giù -

In un cielo dipinto di blu
rotolo rotolo giù.

Fammi esaudire un tuo desiderio
pensalo e dimmi :
che regalo posso farti?

Io sono qui per i sognatori
come te
dalle grandi illusioni.

Guardarmi basta un attimo per un sognatore
una vita per chi non crede all'amore.

Ora non brillo più come prima
regalami un tuo desiderio, ti prego
e illuminerò la tua stanza.

Io sono qui per i sognatori
per quelli che guardano ancora i fiori
che poi piangono
ma non si arrendono
e poi sorridono.
Vecchio 26-01-2013, 14:09   #100
Banned
 

I could not run or play in boyhood.
In manhood I could only sip the cup,
Not drink
For scarlet-fever left my heart diseased.
Yet I lie here
Soothed by a secret none but Mary knows:
There is a garden of acacia,
Catalpa trees, and arbors sweet with vines
There on that afternoon in June
By Mary's side
Kissing her with my soul upon my lips
It suddenly took flight


Io non potevo correre né giocare
quand'ero ragazzo.
Quando fui uomo, potei solo sorseggiare alla coppa,
non bere
perché la scarlattina mi aveva lasciato il cuore malato.
Eppure giaccio qui
blandito da un segreto che solo Mary conosce:
c'è un giardino di acacie,
di catalpe e di pergole addolcite da viti
là, in quel pomeriggio di giugno
al fianco di Mary
mentre la baciavo con l'anima sulle labbra,
l'anima d'improvviso mi fuggì
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