Quello che ho afferrato io a livello percettivo della psicologia della gestalt è che in pratica dice che noi non osserviamo praticamente mai un immagine fatta da soli punti affiancati e ordinati in un certo modo ma li organizziamo già in un tutto ben diverso. In pratica la mente proietterebbe certe strutture che organizzano quel che vediamo, di percezioni di insieme potrebbero essercene diverse, e si vede poi questa cosa di fronte a certi disegni creati opportunamente, si inizia ad oscillare e si vedono emergere e sparire figure, ma il disegno non è affatto animato.
Delle volte questo processo non è cosí automatico, si guarda un quadro e si vedono solo macchie di colore (e anche il vedere questi agglomerati già rappresenta un'organizzazione) ad un certo punto "si scorgono" una casa, personaggi e cosí via (sarà capitato anche a voi), e una volta organizzato il quadro in questo paesaggio di insieme è difficile tornare all'immagine percepita inizialmente.
Questo è un esempio "visivo", ma questa cosa si può applicare anche ad altro.
Non ho idea però di come cose del genere potrebbero applicarsi alla psicoterapia
.