Si tratta di qualcosa di cui sto prendendo coscienza col passare del tempo e degli anni, e quindi immagino sia conseguente alle varie esperienze maturate che incidono sulla personalità e sui destini di tutti noi, orientandoli in un senso piuttosto che in un altro.
Avverto come un feeling ed un'empatia che vanno scemando, una cognizione diversa della realtà e del modo di vivere, oserei dire una DISTANZA MENTALE E PSICOLOGICA nei riguardi di persone con cui ci si "frequenta" da sempre, che in un certo senso si son viste "crescere" nel senso che per un motivo o per un altro le si conosce fin dai primi anni d'infanzia (e, ovviamente, non ci si è persi di vista nel corso degli anni
) per cui non sono gli ultimi arrivati della compagnia.
Chissà forse anche un complesso d'inferiorità che sorge facendo un inevitabile confronto, della serie (ma detto in un modo molto banale che non rende completamente l'idea) "quello progredisce, si circonda di amici, fa attività varie, vive in modo spigliato mentre io, partito più o meno dalla stessa base, rimango indietro in tutti i sensi"!
Non mi riferisco quindi a conoscenze occasionali o dell'ultim'ora con cui può essere comunque normale percepire la distanza o non essere in sintonia per tanti e più motivi (e alla fin fine poco mi fregherebbe visto che non fanno parte integrante della mia vita).
In concreto, a me è successo di recente con un ragazzo che, di età differente dalla mia ma non troppo, conosco fin dalla culla in poche parole e con cui abbiamo sempre avuto un rapporto intenso (di amicizia, of course
), proprio quel feeling e sensazione di essere sulla stessa lunghezza d'onda di cui parlavo in apertura
...non però il classico amico del cuore che non ho mai avuto e sinceramente nemmeno rimpiango.
Credete sia una mia sensazione, una costruzione o c'è qualcosa di vero??