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25-06-2020, 10:49
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#41
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,121
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25-06-2020, 10:55
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#42
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,738
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Vero, ma pensiamo ad una cosa come il krautrock: non tutto era in lingua inglese, una buona parte di esso era in lingua tedesca ma è riuscito nonostante tutto ad ottenere un buon successo di pubblico ma soprattutto di critica anche nel mondo anglosassone.
Da noi non è mai uscito niente di radicalmente innovativo, tutti i gruppi italiani riconosciuti come "validi" da un certo tipo di pubblico/critica, erano comunque derivativi e fortemente condizionati dalla musica d'oltreoceano.
Nemmeno l'italodisco si poteva considerare come genuinamente italiano, in quanto era anch'esso una sorta di scopiazzatura di certa dance europea.
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eh sì, infatti ho messo la Germania al terzo posto. Per quanto ne so però la maggior parte dei testi era in inglese, al contrario del prog italiano quasi tutto in italiano. Da noi sono usciti singoli album innovativi (pensa a Concerto delle menti, La finestra dentro, Transvitaexpress di Marcello Giombini, Rapsodia meccanica di Francesco Currà), ma certo non c'è stata una scena musicale così nuova e sperimentale come quella del krautrock.
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25-06-2020, 11:14
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#43
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
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Adoro Gianni Drudi genio del trash
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25-06-2020, 11:18
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#44
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,248
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
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mitica un esempio del trash italiano che adoro (ironico).
Cmq un giudizio troppo duro sulla musica italiana, che è amata in tutto il mondo non certo nei suoi aspetti più deteriori tipo cuore, amore e nille pizzi .
Io ricordo per es. Lucio Battisti e i cantautori italiani, Modugno e il progressive intaliano. Poi per il resto è buio pesto
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25-06-2020, 11:21
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#45
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,248
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25-06-2020, 11:27
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#46
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,121
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Onore al frate trasgressivo
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25-06-2020, 11:29
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#47
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,121
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E' un plagio di Blitzkrieg Pop, almeno potevano dirlo
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25-06-2020, 11:31
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#48
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,738
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sul canale youtube Brennolandia ce ne sono tante di queste perle trash: ma sono divertenti e brillanti, altro che musica di merda ahah.
Come musica di merda metterei i classici brani che si sentono nelle sale d'aspetto del medico di base, quelli trasmessi dalle radio più commerciali
questo è vera musica di merda. Ed ha 11 milioni di visualizzazioni, fatto preoccupante
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25-06-2020, 11:35
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#49
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,738
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
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anche questa mi piace. il primo disco di Jo Squillo non è da sottovalutare
All'epoca la maggior parte delle canzoni vennero censurate in quanto provocatorie, con denunce sociali e con testi forti, anche se a detta dell'artista erano canzoni che servivano a rompere il muro di indifferenza che era presente negli anni ottanta. L'album rappresentò uno dei primi rari esempi di punk rock fatti in Italia
(da wiki)
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25-06-2020, 11:43
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#50
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,121
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Non ci sono parole per questo, solo muto sgomento
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25-06-2020, 12:15
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#51
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,826
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Proprio stamattina il dio dell' internetto mi ha ripresentato questa pregnante miscela di riferimenti culturali e musicali.
Profanar la tumba al ritmo della rumba / con Fenriz i Darkthrone, Norwegian reggaeton
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25-06-2020, 12:25
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#52
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,248
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anche nelgli anni '70 non si scherzava
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25-06-2020, 12:34
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#53
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Da noi non è mai uscito niente di radicalmente innovativo, tutti i gruppi italiani riconosciuti come "validi" da un certo tipo di pubblico/critica, erano comunque derivativi e fortemente condizionati dalla musica d'oltreoceano.
Nemmeno l'italodisco si poteva considerare come genuinamente italiano, in quanto era anch'esso una sorta di scopiazzatura di certa dance europea.
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Ma per me non è detto che sia una cosa negativa, soprattutto quando poi la 'scopiazzatura' contiene elementi originali e nostrani che ad un orecchio allenato risultano riconoscibili.
È come se si volesse sostenere che i film western girati in Italia sono solo una scopiazzatura di quelli girati in America.
Chi ha un po' di sensibilitá e allenamento dopo cinque minuti di visione si accorge che un film è Italiano nonostante i titoli di testa siano pieni di nomi 'mericani.
Anche fare cose del genere significa fare qualcosa di nuovo per me.
Che poi a me questi che vorrebbero sostenere che si è inventato ogni volta qualcosa di radicalmente nuovo se poi vengono inquadrati bene, mostrano in realtá che l' apporto di novitá era ben piú modesto rispetto alla strombazzata che accompagnava tutti questi movimenti e mode e che bene o male c erano piú elementi di continuitá con quello che giá era stato fatto in passato che di rottura.
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Ultima modifica di XL; 25-06-2020 a 12:58.
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25-06-2020, 12:49
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#54
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: Paris, Rue de la Merde
Messaggi: 4,503
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anche il Nihon in quanto a pop fetente non scherza, però
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25-06-2020, 12:52
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#55
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: Paris, Rue de la Merde
Messaggi: 4,503
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CCCP, Massimo Volume, Franti
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25-06-2020, 13:17
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#56
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,121
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Quote:
Originariamente inviata da Odradek
CCCP, Massimo Volume, Franti
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Devo fare un lungo discorso articolato in due punti:
il primo punto è che si sono buoni gruppi, ma in proporzione quanto rappresentano sul totale della produzione discografica italiana? Secondo me continuiamo a non superare l'1%
Il secondo punto è che si, sono buoni gruppi, ma quando li ascolto non mi viene da dire "apperò", piuttosto "si, non c'é male". Il primo dei CCCP l'abbiamo amato tutti ma non tanto per i meriti musicali diciamo la verità, ma per quello che rappresenta, per l'estetica, per la provocazione e la satira che si nascondevano dietro la proposta e l'immagine, per certi testi che parlano di noia di provincia in cui tutti ci siamo rispecchiati...anche i Franti non erano male, e i Massimo Volume ottimo gruppo dal punto di vista dello sforzo intellettuale che c'é dietro, specie i primi due dischi ma quando li ascolto non dico appunto "apperò", e questo vale anche per altri gruppi della stessa famiglia, tipo i Disciplinatha.
Mi ricollego al discorso fatto coi Marlene Kuntz: quando uscì Catartica, pensai che bello, finalmente un gruppo italiano che suona tipo i Sonic Youth, non pensai però che il disco fosse un capolavoro e non ebbi la stessa reazione che ebbi ascoltando Daydream Nation, opera magna dei loro ispiratori.
C'é sempre quella sensazione di derivatività che ti porta a dire che gli originali da cui si prende ispirazione sono meglio, sono più completi, più genuini.
L'unica volta che un gruppo italiano mi spinse a pensare "apperò" fu quando vidi gli Zu live al Leoncavallo nel lontano 2002, di spalla ai GirlsvsBoys: non avevo idea di chi fossero e mi impressionarono per innovatività della proposta, non avevo mai visto niente del genere prima.
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25-06-2020, 14:54
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#57
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 0
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Okay provo a tornare a monte dato che il thread è andato a ficcarsi in parecchi piccoli anfratti.
Ho letto la tesi di muttley e mi sembra che, in quanto italiano, abbia una conoscenza più vasta del nostro mondo musicale rispetto a quanto lo abbia della musica straniera, come tutti, alla fine; in quanto italiani ci siamo tutti sorbiti, prima o dopo, una serata di Sanremo o una Hit Parade dei tormentoni italiani, invece più difficilmente ci siamo imbattuti negli equivalenti sanremesi americani o russi, o nelle Hit Parade delle canzoncine pop francesi o tedesche. Conoscendo più roba italiana è inevitabile che si conosca anche più roba di merda.
Partiamo dalle premesse: cos'è l'Italia; beh, è un paese molto particolare. Per anni è stato culturalmente molto autoreferenziale, chiuso, attaccato alle proprie usanze e ostile all'innovazione; a differenza di altri stati europei (Inghilterra in primis) le case discografiche sono sempre state molto conservatrici ed, infatti, se un movimento musicale (fosse il rock, il punk, l'hardcore o il metal) attecchiva negli altri paese in Italia arrivava sempre con 2-3 anni di ritardo, se mai arrivava. Fino agli anni '80 c'era una convergenza fra alcune etichette mainstream ed altre indipendenti che ha comunque garantito un po' di eclettismi, però, così come nel mondo del cinema sono arrivati gli squali alla Berlusconi che hanno monopolizzato le produzioni e deciso cosa andasse prodotto e cosa no (cultura cinepanettonara che ha rimpiazzato tutte le perle artistiche del cinema politico, l'horror, il giallo all'italiana, il dramma dolceamaro di Monicelli, Scola, Risi, etc) anche nel mondo musicale la produzione si è verticalizzata facendo tabula rasa di tantissimi piccoli e medi movimenti alternativi. Poi l'Italia novecentesca ha vissuto laceranti drammi politici che hanno radicalmente influenzato lo sviluppo della cultura, si pensi che negli anni '70 se non ti dichiaravi di sinistra non facevi strada (recente l'uscita di Guccini che ha detto "non sono mai stato comunista", l'avesse detto 40 anni fa non vendeva manco un disco) , a metà anni '70 se ascoltavi Lou Reed eri un fascista e Davie Bowie veniva definitivo "fascista frocio".
Insomma, anche qui, più che colpa degli artisti - artisti validi ce n'è e ce ne sarà sempre a valanghe, anche se non li ascoltiamo - è colpa del sistema produttivo con cui devono confrontarsi che li mette con le spalle al muro, in Italia più che negli altri paesi.
Ora, entriamo nel merito. Proviamo a prendere un setaccio e vedere cos'è rimasto dagli anni 60 in poi in Italia.
Negli anni 60 sono nati grandi cantanti (Battisti, Mina, per fare un esempio) coadiuvati da grandi autori, cantautori che a livello di testi non avevano molto da invidiare a Dylan (De André per esempio), una galassia di cantautori di sx che ha pochi equivalenti (Woody Guthrie? Victor Jara?) tipo Pietrangeli, Lolli, Masi, Manfredi, Bertoli - uno più eclettico era Gaber che piace anche a dei miei amici non politicizzati e che hanno la mia età; poi nei 70 l'Italia segue, a sorpresa, quasi in contemporanea l'esplosione del Progressive e sforna opere che sono riconosciute in tutto il mondo, autentica ispirazione per schiere di artisti (i dischi del Banco e della PFM in primis, ma anche qui il progressive italiano è andato in mille direzioni diverse), come già detto hard rock e glam non attecchiscono anche per pregiudizi politici (bisognerà aspettare gli 80s per avere un "rocker" in Italia: Vasco, e quasi sarebbe stato meglio non averlo nonostante, anche qui, ci sia un cieco pregiudizio che non fa vedere alcune cose buone fatte dal cantante di Zocca), il punk classico non arriva mai se non tramite riletture (i Decibel del primo album suonano hard rock più che punk, gli Skiantos hanno un impianto demenziale), poi dall'83 in poi esplode l'HC con i Blue Vomit/Nerorgasmo, Negazione, Declino, Raw Power, gruppi che ancora sento non per campanilismo ma perché hanno sfornato alcune delle perle punk più belle di sempre, d'altronde i Raw se li ricordano ancora negli USA dove gli hanno prodotto Screams from the gutter, interessante anche la scena Oi! (che poi avrà del revival nei 90s), poi, salvo qualche pioniere (Battiato, Faust'o ad es.) a metà anni '80 finalmente arriva il post-punk/new wave/gothic di Litfiba e Diaframma, quello politico dei CCCP che invece, secondo me, è puro genio al di là della politica, mentre qualcosa, a livello metal, si muove, e nonostante personalmente non mi piacciano non credo che gruppi come i Rhapsody o i Lacuna Coil abbiano chissà quanto meno spessore e fama di altri omologhi europei. Poi, come ho già accennato, mi sembra che dai 90s ci sia stata un'involuzione, ma ammetto che io non mi sono mai interessato alla cosa, ascolterò musica post-2000 probabilmente quando avrò 40 anni, ma non credo che a livello mainstream gli altri paesi abbiano da offrire chissà quanto di meglio rispetto a dei Baustelle a caso.
Aprite Youtube e cercate qualcosa random tipo "best of PAESE EUROPEO A CASO 80s synthpop" e vi uscirà lo stesso quantitativo di merda che conoscete per l'Italia.
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Ultima modifica di cancellato14678; 25-06-2020 a 15:05.
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25-06-2020, 15:27
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#58
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,121
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Quote:
Originariamente inviata da Gummo98
poi dall'83 in poi esplode l'HC con i Blue Vomit/Nerorgasmo, Negazione, Declino, Raw Power, gruppi che ancora sento non per campanilismo ma perché hanno sfornato alcune delle perle punk più belle di sempre, d'altronde i Raw se li ricordano ancora negli USA dove gli hanno prodotto Screams from the gutter
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Ecco vedi: si elogia sempre la scena hc italiana e la si definisce "gloriosa" ma non tanto per i meriti musicali, ma per la militanza che c'era dietro. Negli USA si ricordano ancora di un gruppo? Ce ne furono migliaia in tutte le scene hc di tutto il mondo e noi a crogiolarci per un solo gruppo. E' tutta una questione di come si leggono le cose: siccome siamo abituati alla mediocrità, il fatto che si ricordino di una nostra band, sembra quasi un miracolo e allora si ribalta la realtà interpretando l'eccezione come fosse la regola. Poi non sono d'accordo che certi gruppi abbiamo sfornato capolavori: onoro il merito per la militanza che c'era dietro, ma quando penso che oltreoceano avevano Husker Du, Black Flag, Minutemen, Meat Puppets, Dead Kennedys, No Means No e li paragono, chessò, ai Blue Vomit mi viene da rabbrividire...
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25-06-2020, 16:32
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#59
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 0
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Ecco vedi: si elogia sempre la scena hc italiana e la si definisce "gloriosa" ma non tanto per i meriti musicali, ma per la militanza che c'era dietro.
Negli USA si ricordano ancora di un gruppo? Ce ne furono migliaia in tutte le scene hc di tutto il mondo e noi a crogiolarci per un solo gruppo. E' tutta una questione di come si leggono le cose: siccome siamo abituati alla mediocrità, il fatto che si ricordino di una nostra band, sembra quasi un miracolo e allora si ribalta la realtà interpretando l'eccezione come fosse la regola
Poi non sono d'accordo che certi gruppi abbiamo sfornato capolavori: onoro il merito per la militanza che c'era dietro, ma quando penso che oltreoceano avevano Husker Du, Black Flag, Minutemen, Meat Puppets, Dead Kennedys, No Means No e li paragono, chessò, ai Blue Vomit mi viene da rabbrividire...
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Io ho detto esattamente il contrario, che continuo ad ascoltarli indifferentemente dal fatto che siano italiani e indifferentemente dalla militanza.
Trova un punto nel mio lungo post dove abbia detto, ad esempio: "L'Italia ha fatto hardcore MEGLIO degli USA" (visto che il paragone che stai facendo ora riguarda gli americani), il mio post logorroico (ma condensato) intendeva soltanto smentire l'idea "L'Italia fa più musica di merda degli altri."
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25-06-2020, 17:25
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#60
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Esperto
Qui dal: Dec 2015
Messaggi: 1,455
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Facevi prima a creare un thread con "le canzoni italiane decenti" piuttosto che "le canzoni italiane di m.." , nell'ultimo caso non basterebbe un forum intero, nel primo caso basta un thread di qualche pagina
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