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Vecchio 05-07-2009, 15:25   #41
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io sono un disastro, che sfiga maledetta
Vecchio 06-07-2009, 00:53   #42
Esperto
 

• Manipolare qualcuno perché faccia qualcosa al posto tuo.
• Senso di colpa sistematico.
• Tentativo di colmare il vuoto affettivo con musica/arte/robecreative.
• Lasciare che le situazioni scorrano guardando come vanno a finire senza prendere una decisione (subire gli eventi).
• Far del male sistematicamente una persona che ti ama.
• Filtrare mentalmente ogni possibile risposta in un dialogo e scegliere quella migliore in base all'effetto che si vuol fare all'interlocutore.
• Le deformazioni della necessità di essere accettati.
• L'imbarazzo verso il mondo.
• Appoggiarsi alla presenza di qualcuno fidato e nascita di una sorta di dipendenza molto profonda.
• Declinare inviti mondani, avanzando ipotesi di inutilità o, peggio ancora, evidenziando il basso livello sociale/intellettivo di TUTTI i presenti (che non corrisponde a realt&#224, senza esclusione di nessuno.
• Farsi prendere da malori improvvisi (non so se consci o inconsci) che non permettono di compiere azioni evidentemente ansiogene per il soggetto.
• Essere eternamente insoddisfatti.
• Non riuscire a cogliere la realtà per quella che è effettivamente e, quindi, non viverla veramente.
• Non saper amare e non riuscire ad avere la percezione di essere amati.
• Non vivere intimamente e profondamente qualsiasi rapporto, soprattutto quello di coppia.
• Cercare a tutti i costi di non farsi ritrarre in alcun modo (es. farsi fotografare, farsi videoregistrare, ecc.).
Vecchio 06-07-2009, 01:02   #43
Banned
 

Boh, non mi riconosco proprio in tutti. Ma li hai scritti tu o vengono da qualche testo di psicologia? Quando c'ho voglia magari scrivo in quali mi riconosco e in quali no.
Vecchio 06-07-2009, 01:07   #44
Esperto
L'avatar di animaSola
 

• Senso di colpa sistematico.
• Tentativo di colmare il vuoto affettivo con musica/arte/robecreative.(no con altro)
• Le deformazioni della necessità di essere accettati.
• L'imbarazzo verso il mondo.
• Appoggiarsi alla presenza di qualcuno fidato e nascita di una sorta di dipendenza molto profonda. questa è la mia
• Declinare inviti mondani, avanzando ipotesi di inutilità
• Farsi prendere da malori improvvisi (non so se consci o inconsci) che non permettono di compiere azioni evidentemente ansiogene per il soggetto.(l'avevo fino qualche anno fà)
• Essere eternamente insoddisfatti.
• Non riuscire a cogliere la realtà per quella che è effettivamente e, quindi, non viverla veramente.
• Non saper amare e non riuscire ad avere la percezione di essere amati.(la seconda soprattutto)
• Non vivere intimamente e profondamente qualsiasi rapporto, soprattutto quello di coppia.
• Cercare a tutti i costi di non farsi ritrarre in alcun modo (es. farsi fotografare, farsi videoregistrare, ecc.)(dipende dall'umore)

Bhe direi che le ho praticamente tutte.
Vecchio 06-07-2009, 10:27   #45
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher Visualizza il messaggio
Boh, non mi riconosco proprio in tutti. Ma li hai scritti tu o vengono da qualche testo di psicologia? Quando c'ho voglia magari scrivo in quali mi riconosco e in quali no.
Li ha scritti chi ha risposto a questo topic, se ne hai altri da suggerire...
Vecchio 06-07-2009, 10:28   #46
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da animaSola Visualizza il messaggio

Bhe direi che le ho praticamente tutte.

Eh, adesso bisogna pensare al modo di sovvertirne qualcuno, si accettano suggerimenti...
Vecchio 06-07-2009, 10:38   #47
Esperto
L'avatar di animaSola
 

Possiamo provare a dare per ognuno di queste situazioni/atteggiamenti una risposta razionale..che dici?...(io provo cn le mie, essendo che le altre nn avendole mi è difficile motivarle)
Vecchio 06-07-2009, 10:48   #48
Esperto
 

Si, secondo me la presa di coscienza e l'opposizione razionale sono un buon metodo: se questi meccanismi vengono riconosciuti nel momento in cui sono in atto, e vi si oppone un pensiero razionale, di sicuro è già qualcosa.
Vecchio 06-07-2009, 11:13   #49
Esperto
L'avatar di animaSola
 

• Senso di colpa sistematico.
Fatico a dare una spiegazione al senso di colpa,è da quando sn piccina che questa sensazione non mi abbandona mai, penso sia nato tutto dal tipo di educazione che mi è stata impartita.Mia madre voleva che fossi una determinata tipologia di persona,e non è mai mancata nel farmi sentire la sua disapprovazione e la sua delusione per cio che son stata.
• Tentativo di colmare il vuoto affettivo con musica/arte/robecreativeAnche questo atteggiamento penso sia nato in una fascia di età molto giovane,e sempre a causa di un ambiente familiare poco piacevole, madre troppo esigente e nevrotica e padre assente

• Le deformazioni della necessità di essere accettati.
Idem come sopra(w la fantasia)sentendomi un pesce fuor d'acqua per fino a casa mia,la necessità di esser accettata era diventata indispensabile.


• L'imbarazzo verso il mondo.
Si cresce con questo tipo di imbarazzo perchè probabilmente non cè mai stato nessuno che ti ha elargito dell'amore vero e un senso di appartenenza verso qualcosa.


• Appoggiarsi alla presenza di qualcuno fidato e nascita di una sorta di dipendenza molto profonda. Questo atteggiamento l'ho partorito solo da pochi anni,ma probabilmente è nato molto prima e rimasto sepolto x tanto tempo... penso nasca sempre dalla mancanza di affetto e protezione.o dalla mancanza di una guida...nei momenti fondamentali della vita.qualcuno che piuttoosto che criticarti in continuazione, cerca di spronarti e tirar fuori il meglio delle tue qualità.


• Declinare inviti mondani, avanzando ipotesi di inutilità
Ovviamente declino perchè non mi sento all'altezza di una situazione,con la paura di esser giudicata e ferita anche attraverso delle piccole cose.Esempio, non esco cn un vecchio/a amica, perchè ho sempre il timore che faccia caso a ogni mia piccola mancanza o difetto soprattutto.


• Farsi prendere da malori improvvisi (non so se consci o inconsci) che non permettono di compiere azioni evidentemente ansiogene per il soggettoQuesta cosa l'ho messa in atto gia a 1anno e mezzo di età, se venivo sgridata o punita x qualcosa, mi facevo venire un malore..motivazione: fatico ad esternare le mie emozioni e soffocandole cosi profondamente successivamente le sfogo attraverso delle vere e proprie sintomatologie fisiche.(ora nn accade piu x fortuna)



• Essere eternamente insoddisfatti.

Sono una perfezionista, quindi automaticamente fatico ad accontentarmi.


• Non riuscire a cogliere la realtà per quella che è effettivamente e, quindi, non viverla veramente.

Mah io ho anche il disturbo di attacchi di panico, e soffrendo di derealizzazione, è normale che la realtà x me è sempre distorta...Poi x quel che sò questo disturbo si manifesta x fuggire agli eventi...creando una realtà parallela dove rifugiarsi...e proteggersi


• Non saper amare e non riuscire ad avere la percezione di essere amati.(Farei fatica a sentirmi amata se per 28 anni della mia vita ho ingoiato solo insulti e giudizi..kmq questo è un tasto delicato e dovrei scrivere un capitolo a parte, che qui nn mi và di certo di farlo.


• Non vivere intimamente e profondamente qualsiasi rapporto, soprattutto quello di coppia.
Se ho un grosso timore...è quello di esser abbandonata.e quindi inconsciamente fuggo da ciò che potrei amare intensamente perchè ho la consapevolezza che allo stesso tempo, cio potrebbe distruggermi

Penso ci sia poco da razionalizzare....come al solito è colpa di mia madre.che nn ha saputo ne amarmi, ne proteggermi e ne farmi crescere senza farmi sentire nè diversa e nè sbagliata soprattutto.
Vecchio 06-07-2009, 11:23   #50
Esperto
 

E quindi secondo te per porre un contrasto a queste cose come bisogna fare? Come si fa a modificare convinzioni, sentimenti, meccanismi così radicati?
Vecchio 06-07-2009, 11:30   #51
Esperto
L'avatar di animaSola
 

Purtoppo si può intervenire solo sul presente , quindi penso che la strada per uscirne sia attraverso il perdono verso se stessi e verso chi ti ha causato tutto ciò...per ristabilire una sorta di equilibrio che può elargire un pò di amor proprio....ma in tutta sincerità non ne conosco i mezzi., son talmente incazzata verso cio che mi è stato tolto che lo rivoglio indietro cn tutti gli interessi, peccato che viviamo in un mondo dove la maggior parte delle persone sono egoiste e false...quindi per star bene o si diventa come loro...o si impara a fregarsene accantonando tanti bei sogni e vivendo solo di rapporti superficiali ed effimeri.
Vecchio 06-07-2009, 14:41   #52
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da morningsheep Visualizza il messaggio
Eh, adesso bisogna pensare al modo di sovvertirne qualcuno, si accettano suggerimenti...
si, esiste....mettersi nella bara ed attendere il lieto evento...ahahahahahh
Vecchio 06-07-2009, 15:01   #53
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da illusione Visualizza il messaggio
si, esiste....mettersi nella bara ed attendere il lieto evento...ahahahahahh
Grazie per l'incoraggiamento cara.
Vecchio 06-07-2009, 16:23   #54
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da morningsheep Visualizza il messaggio
Grazie per l'incoraggiamento cara.
e' ovvio che scherzavo. bisogna seguire terapie mediche specifiche a tutti i costi, con l'appoggio dei famigliari
Vecchio 06-07-2009, 16:35   #55
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da illusione Visualizza il messaggio
si, esiste....mettersi nella bara ed attendere il lieto evento...ahahahahahh
E' quello che hanno fatto i miei genitori, né più né meno.
E non scherzo.
E vorrebbero lo facessi anch'io insieme a loro.
Vecchio 07-07-2009, 19:00   #56
Esperto
 

Questo testo tratta di norme generali per trattare i disturbi della personalità:

"Il trattamento di elezione è una psicoterapia cognitiva a lungo termine. Nell’ambito dello sviluppo della terapia cognitiva, infatti, sono stati messi a punto efficaci programmi di trattamento per i più comuni disturbi di personalità.
Il trattamento è volto ad individuare non solo i comportamenti disfunzionali, ma anche il tessuto di cognizioni, aspetti affettivi e strategie che caratterizzano il disturbo. Si tratta dell’analisi approfondita della struttura disadattiva del paziente che si riflette nel suo modo di pensare, agire, provare emozioni, fronteggiare i problemi. Fondamentale è l’analisi degli schemi di base o profondi (core schema).
Lo scopo dell’analisi della struttura è quello di modificarla. Il trattamento dei disturbi di personalità deve implicare di necessità la modificazione degli schemi disturbanti o disadattivi che sono convinzioni perduranti, inflessibili e pervasive su di sé e sul mondo e che influenzano fortemente i pensieri, le credenze e i comportamenti.
Gli scopi della terapia e il processo di cambiamento richiedono:

- che la struttura disadattiva venga abbandonata;
- che venga adottata una struttura maggiormente adattiva;
- che la nuova struttura si generalizzi nei pensieri, nei modi di provare emozioni, nei comportamenti, e sia mantenuta nel tempo."
Vecchio 02-08-2009, 13:55   #57
Principiante
L'avatar di maia
 

Per me il disturbo evitante si autoalimenta. Più eviti, più aumenta il bisogno di evitare.
E ci sono stimoli che rendono le situazioni invitanti che bisogna aumentare per contrastare l'evitamento.
Perché, almeno io, non è che evito quello che non mi piace davvero fare, nel caso non ci sarebbe nessun problema. Io evito situazioni che in realtà vorrei vivere o che dovrei vivere per avere una vita normale.

Ho ripreso l'università. So che se iniziassi a non dare un esame, finirei per non darne più nessuno, o che potrei rimanere bloccata per una questione burocratica perché telefonare, andare in segreteria eccetera sono scogli. Quindi prima di tutto mi sono autoimposta una disciplina ferrea. Se diventa un'abitudine che non crea troppi scossoni si può sostenere meglio, non si sente il disturbo di evitare. Frequento le lezioni, sedermi vicino a gruppetti di persone e attaccare bottone non è proprio da me. Vado mi siedo bene o male sempre allo stesso posto e mi porto qualcosa da leggere per le pause se non ho nessuno con cui parlare. Il mio obiettivo non è socializzare, ma imparare. Sono sempre stata brava nello studio, le materie mi interessano. Cerco di fregarmene di come appaio dal di fuori (anche se mi arrivano alla mente strane paranoie, non le ascolto). Faccio domande ai prof, rispondo alle loro. Se ho sonno mi vado a prendere un caffè. Se mi sento un po' giù chiamo il mio ragazzo per sentire un po' di conforto.
E stranamente, molto più che se l'avessi cercato, alcune persone si avvicinano, chi si siede nella stessa zona dell'aula inizia a parlarmi. Riesco a farlo tranquillamente perché non mi aspetto nulla. Agli esami prendo ottimi voti (e te credo, sono un'invasata modello perfetta studentessa, perché devo evitare motivi a cui il mio evitamento potrebbe appigliarsi per farmi mollare tutto). Prendere bei voti fa bene all'autostima, e mi innesca desiderio di continuare a impegnarmi. Come risultato di questo atteggiamento sono riuscita a far passare il primo anno non restando indietro, con una media perfetta, ho conosciuto alcune persone a cui chiedere eventualmente aiuti per questioni di università o per chiacchierare fra una lezione e un'altra. Se avessi investito l'università di troppe aspettative sociali, mi sarei rintanata a casa non ottenendo nulla.

Nel lavoro ho finalmente capito diavolo mi piace fare: lavorare con i bambini. E' emotivamente piacevole perché si hanno relazioni, non si sta tutto il tempo seduti, non si deve telefonare (cosa che odio), ma instaurare relazioni con i bambini è più semplice, è spontaneo e si può essere se stessi senza paranoie. Ci si stanca mortalmente cosa che evita di far rimuginare troppo a lungo. Si hanno un sacco di soddisfazioni perché anche i bambini più terribili sono dolcissimi in certe situazioni. Si osservano i rapporti che si instaurano fra di loro, i vari caratteri e si può pure cercare di aiutare i più chiusi e timidi, sapendo come non ferirli. (Ho sentito qualche educatore dire a una bambina, ma sei muta? Arghhhh. Perché non vuoi mai giocare con gli altri? Arghhhh.).
La passione in quello che faccio è uno stimolo a riuscire a gestire anche la parte del lavoro meno piacevole, quella con gli adulti, con i capi, i contatti vari e i colloqui se si è precari.

Socialmente ho la fortuna di avere un ragazzo e qualche amico che bontà sua mi regge anche per come sono, anche se non propongo, anche se spesso rifuggo. Mi appoggio molto a loro. Non ho ancora trovato uno stimolo per superare le paranoie in questo campo.
Vecchio 02-08-2009, 14:20   #58
Esperto
L'avatar di MiRuina
 

sono praticamente vittima di questo sintomo con conseguente senso di colpa :

• Appoggiarsi alla presenza di qualcuno fidato e nascita di una sorta di dipendenza molto profonda.



Adesso mi sta capitano di uscire con una persona che conosco poco , che mi da senso di instabilità e assolutamente nessuna sicurezza di conseguenza il mio corpo la mia mente SI ATTIVA...
non so se mi spiego.
Sono più presente perchè il mio corpo capisce che la situazione lo richiede.
Vecchio 09-03-2010, 23:19   #59
Esperto
L'avatar di calinero
 

quello che posta dopo di me non è evitante, piri pì
Vecchio 09-03-2010, 23:26   #60
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

Quote:
Originariamente inviata da morningsheep Visualizza il messaggio
In primo luogo il disturbo evitante della personalità NON E' AFFATTO UNA VARIANTE ESTREMA DELLA FOBIA SOCIALE; poi sinceramente io non entro neanche nella tua logica del genere "che ha il dep è poco plausibile che faccia questo, è poco plausibile che faccia quello...".

Mi è stato diagnosticato il disturbo evitante da una psicoterapeuta, non da un sito internet, ed ho riportato la mia esperienza; quindi non è poco plausibile, è un fatto.

Un altro fatto è che ogni persona è differente, di conseguenza i disturbi psichici agiscono in modo diverso su ognuno; la tua è una logica che non porta da nessuna parte.
Ma allora, se i disturbi psicologici agiscono su ogni persona in modo diverso, non ha neanche molto senso questa affermazione che vorrebbe che influiscano in generale sul tradimento :

Quote:
Originariamente inviata da morningsheep Visualizza il messaggio
Io ho tradito puntualmente tutte le ragazze con cui sono stato da quando ho questo disturbo, non so se sia proprio una caratteristica specifica, ma di sicuro il disturbo influisce.
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