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28-06-2014, 17:35
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#1
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: non ubicato
Messaggi: 1,211
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Mi domandavo, in che modo una persona con delle disabilità intellettive può lavorare su se stessa per inserirsi in un contesto sociale? E se viene "scartato" la colpa è solo sua?
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28-06-2014, 18:29
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#2
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Banned
Qui dal: Jun 2013
Messaggi: 464
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La domanda è pertinente, ma - appunto - ho gravi disabilità intellettive, perciò mi spiace, ma non posso che attendere le risposte di qualcuno più sveglio
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28-06-2014, 20:31
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#3
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: Pisaurum
Messaggi: 1,045
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Occorre la sensibilita' da parte del gruppo, se questa non ce l'ha e tende a scartare la persona.
da un lato se il gruppo scarta e ' meglio.. stare con un gruppo con rapporti falsi non e' la cosa migliore, il gruppo non ha quella sensibilita' che serve a queata persona e quindi e' meglio cercarne un altro
Dipende quanto i disturbi sono gravi. Certo che se parliamo di una persona autistica grave c'e' davvero molto poco da fare... ma se parliamo di una persona con piccoli ritardi mentali si puo' inserire bene in un contesto
Conosco persone imbranatissime (che secondo me hanno davvero dei ritardi mentali) che stanno in gruppeti di amici
Lavorare au se stessi? Per me e' possibile, ovvio che la strada sara' piu' tortuosa..
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28-06-2014, 21:45
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#4
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: ♪♫♪In un mondo di favole incantato che esiste solo nella mia testa♪♫
Messaggi: 3,688
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In che modo la persona possa lavorare non lo so.. sennò non sarei qui in questo momento... ma sul fatto che la colpa sia sua se viene scartata dal gruppo.. non concordo. La colpa è dell'insensibilità altrui, delle persone che pensano solo a ridere e a divertirsi, e scartano a priori chi è fragile, debole o sfortunato. Per la serie... "quando ridi sono tutti con te, ma quando piangi rimani da solo"!!!!
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28-06-2014, 22:37
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#5
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Esperto
Qui dal: Dec 2012
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,699
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Non penso di essere in grado di risponderti con cognizione di causa rocket, la cosa migliore secondo me sarebbe di parlare di questo come di altro con un terapeuta competente
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28-06-2014, 23:08
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#6
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Esperto
Qui dal: May 2014
Messaggi: 1,125
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Quote:
Originariamente inviata da *Stellina*
In che modo la persona possa lavorare non lo so.. sennò non sarei qui in questo momento... ma sul fatto che la colpa sia sua se viene scartata dal gruppo.. non concordo. La colpa è dell'insensibilità altrui, delle persone che pensano solo a ridere e a divertirsi, e scartano a priori chi è fragile, debole o sfortunato. Per la serie... "quando ridi sono tutti con te, ma quando piangi rimani da solo"!!!!
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Concordo
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29-06-2014, 10:22
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#7
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,825
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Dipende dalla comunicazione con gli altri e dalle tue capacità.
Gli altri sanno quanto ti sforzi e quanta frustrazione (ma anche no, non conosco la tua situazione) potresti aver accumulato?
Poi dovrebbe inserirsi una mentalità del tutto nuova: che ognuno ha le sue abilità e non si deve per forza primeggiare.
Questo farebbe innanzitutto accettare sé stessi (che non è poco) e ci si rilasserebbe un po' di più.
Forse in ambienti come il volontariato & co, potrebbe esserci più comprensione.
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29-06-2014, 23:23
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#8
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Banned
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Nella mia testa
Messaggi: 4,344
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Quote:
Originariamente inviata da rocketmail_89
Mi domandavo, in che modo una persona con delle disabilità intellettive può lavorare su se stessa per inserirsi in un contesto sociale? E se viene "scartato" la colpa è solo sua?
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Nessuno dovrebbe lavorare su se stesso per essere accettato, compreso e rispettato. Questo, quindi, ci porta al punto due: una persona che sa di avere tutto il diritto d'essere accettata, compresa e rispettata, pur essendo "scartata", concluderà che quelle persone non vanno bene per lei, e che quindi non ha senso starci troppo male.
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