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06-10-2007, 15:47
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#21
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Avanzato
Qui dal: Jun 2007
Messaggi: 340
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bisogna avere la faccia come il culo.ecco cosa ci vuole.sbattersene se le persone ti odiano o se gli fai schifo.pensare prima di tutto a se stessi prima che agli altri.e sopratutto non esitare mai nelle propie scelte.fare quello che ti và di fare.tanto le persone continueranno a parlare a parlaree e a parlare e sei solo tu che puoi decidere se dare un peso alle loro parole o no.
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06-10-2007, 16:03
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#22
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,953
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Quote:
ma ci sono 2 problemi enormi: il primo e' che non trovo nessuno simile a me,il secondo e' che ci sono cose che per forza devo fare in mezzo agli altri diversi da me,dove sono obbligato a stare(il posto di lavoro ad esempio)..nel senso che se vivo per come sono ma non socializzo e faccio amicizia coi colleghi sto male,avverto il disagio,e questo mi ha portato a non frequentare piu' ambienti simili...solo che poi dove vado?? anche la scuola l'ho mollata per questo motivo...
quindi come ovviare a questi problemi?
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Bisogna impare a stare la' fuori.L'alternativa non c'è.Se lavori devi necessariamente integrarti nel contesto lavorativo,altrimenti starai male e di conseguenza lavorerai male.
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06-10-2007, 19:18
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#23
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Esperto
Qui dal: Dec 2005
Messaggi: 5,048
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Quote:
Originariamente inviata da microcosmo
Il mio vero DISAGIO è...
AUTOSTIMA = ZERO
(autostima come "persona sociale", perché umanamente, intellettualmente e spiritualmente SO di essere sopra la media)
ESSERE VIRTUALMENTE (e esistenzialmente) ORFANO
cioè avere avuto dei genitori "fantoccio" che non sono stati né in grado di capirmi né di comunicare con me... che non mi hanno sostenuto moralmente in alcun modo... che mi hanno insegnato la paura e la diffidenza...
che (invece di essermi di sostegno) mi hanno insegnato a cercare nel cibo (e nelle "sostanze" in genere) la cura per i miei turbamenti emotivi...
...che tutti i bambini hanno... per il fatto stesso di essere bambini...
Un genitore che non è capace di sostenerti moralmente, rassicurarti e incoraggiarti... che genitore è?
Un genitore che ti sostiene solo materialmente/economicamente... è un genitore che non vale un cazzo!
Ovviamente hanno i loro validi motivi... sicuramente hanno avuto molto meno di quello che ho avuto io da loro...
Ma scuse ed alibi servono solo a auto-identificarci come INCAPACI di rispondere in modo adeguato a una situazione/evento.
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Per quanto riguarda l'autostima anche io la penso come te, mi sento superiore ad altri per certi aspetti ma a livello sociale mi sento proprio un pollo ma solo perchè mi manca l'esperienza.
Ho letto il sito della lega degli introvwersi che hai scritto sull'altro topic, li dice che l'introverso puo evolvere in 2 modi
1) vede la sua introversione come un valore e si convince di essere superiore ad altri....forse è il nostro caso?
2) dall'altra si sforza di essere come un estroverso ma fingendo sempre
Probabilmente dovremmo scendere uno scalino da una parte e salire dall'altra per equilibrare un pò le cose
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06-10-2007, 19:27
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#24
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Avanzato
Qui dal: Aug 2007
Ubicazione: Giacomolandia
Messaggi: 489
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Quote:
Originariamente inviata da dottorzivago
Ho letto il sito della lega degli introvwersi che hai scritto sull'altro topic
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Che sito?Che Lega?Che topic?Perché nessuno mi ha detto niente?
Quote:
Originariamente inviata da dottorzivago
1) vede la sua introversione come un valore e si convince di essere superiore ad altri....forse è il nostro caso?
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Il mio sicuramente.
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06-10-2007, 20:58
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#25
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Intermedio
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 192
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Quote:
Originariamente inviata da Pride
Quoto tutto quello che dice il mio Calimero,non so se sarei riuscito ad esprimermi così bene...comunque volevo dirgli che almeno una persona che non si sbatte per essere "sociale" l'ha trovata.Io sono fiero di essere come sono e come sono sempre stato,naturalmente questa concezione della vita è maturata con il tempo,mentre smussavo i terribili spigoli del mio carattere per rispetto verso gli altri,cosa che sto continuando a fare.
Non è vero che vivere nel proprio bozzolo è una non-vita...ci sono così tante cose da fare da soli...o forse io sono uno dei pochi fortunati che le ha trovate.Vi pare che stare con persone che non fanno altro che umiliarvi per farvi divenire socievoli sia vita?Non si può vivere in funzione degli altri,l'unica persona alla quale non puoi sfuggire sei tu stesso...quindi devi cercare di accettarti,naturalmente cercando nel contempo di essere migliore,ma secondo le tue priorità.Basta parlare degli asociali come fossero dei criminali,credo che la maggioranza degli asociali siano persone profondamente buone,anche se non eroi di bontà (di quelli ne esistono pochi),e frequentare questo forum me lo conferma...
Spero di non aver offeso chi sta lottando per sconfiggere l'asocialità dentro di sè.
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stupendissima risposta!
grande pride
sei il numero 1, 2, 3 e 4
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06-10-2007, 21:01
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#26
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Intermedio
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 192
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Quote:
Originariamente inviata da Immortal
calimero sono perfettamente d'accordo anche io;io sono uno di quelli che finora ha sempre cercato di andare contro natura per integrarmi,ma ormai mi e' chiaro che non sono portato (fin dalla nascita) alle relazioni con persone socievoli,i tipi da locali (se vogliamo chiamarli cosi)..per questo anche io mi son stancato,voglio vivere per come sono e trovare i miei simili..
ma ci sono 2 problemi enormi: il primo e' che non trovo nessuno simile a me,il secondo e' che ci sono cose che per forza devo fare in mezzo agli altri diversi da me,dove sono obbligato a stare(il posto di lavoro ad esempio)..nel senso che se vivo per come sono ma non socializzo e faccio amicizia coi colleghi sto male,avverto il disagio,e questo mi ha portato a non frequentare piu' ambienti simili...solo che poi dove vado?? anche la scuola l'ho mollata per questo motivo...
quindi come ovviare a questi problemi?
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ti capisco
a queste domande x ora non c'è risposta
di tuoi simili cmq il forum è pieno, solo che siamo sparsi un po' in tutta italia
magari al posto di regalare soldi a psicologi, si potrebbe creare una comunità, non più virtuale, ma reale
fobicland :lol:
una casa nella prateria, o na roba del genere
tipo il film the village, ma senza i mostri
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06-10-2007, 22:07
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#27
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Intermedio
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: milano
Messaggi: 102
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il signore mi dispiace dirtelo ma non esiste, perciò io eviterei di affidarmi ad una cosa inesistente, che tenta di governarmi con le sue regole del cazzo, tutti quei comandamenti, pregiudizi, imposizioni sulla vita che ti imprigionano e ti minacciano con la dannazione eterna..ma peeerfaaavore!! non è il signore che ci ha fatto nascere con dei "geni asociali", ma sono stati tutti quei fattori che hanno contribuito alla nostra crescita, l'ambiente, l'educazione, la situazione familiare, esperienze traumatiche....quindi questi geni probabilmente erano già dentro il nostro codice genetico, ma tutti questi fattori hanno contribuito a peggiorare la nostra situazione iniziale che già ci poneva in svantaggio nei confronti della società, perchè noi facciamo fatica ad addentrarci in essa e a mimetizzarci con la "normalita"....io sono una di quelle persone che si sforza, troppo, troppo e non ne ha mai abbastanza, mi sforzo di sembrare socievole, di interessarmi alle futili e superficiali questioni che impegnano gli altri, fingendo sempre, mi tengo tutto dentro e assorbo come con una calamita e custodisco i miei pensieri, le mie convinzioni, i miei disagi, dentro di me, come segreti inconfessabili....mi sforzo di intervenire, di parlare,ma gli altri si dimostrano sordi e indifferenti, non mi ascoltano neanche, oppure mi squadrano dall'alto al basso e con lo sguardo mi trasmettono questo : aliena, tornatene sul tuo pianeta, lontano da noi sei diversa e il tuo posto non è qui.....ma questo pensiero è probabilmente solo frutto della mia mente che però trasferisco in quella degli altri, dando loro la colpa, di questa sensazione di alienazione...io non sopporto più questa situazione, essere sempre preoccupata del giudizio altrui...ragazzi dobbiamo farci tutti un clistere di strafottenza e ce ne dobbiamo fregare di quello che pensano gli altri....questo è uno degli ostacoli più insormontabili per me, e credo anche per molti altri..
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06-10-2007, 22:15
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#28
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Intermedio
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 192
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Quote:
Originariamente inviata da lialian
il signore mi dispiace dirtelo ma non esiste, perciò io eviterei di affidarmi ad una cosa inesistente, che tenta di governarmi con le sue regole del cazzo, tutti quei comandamenti, pregiudizi, imposizioni sulla vita che ti imprigionano e ti minacciano con la dannazione eterna..ma peeerfaaavore!! non è il signore che ci ha fatto nascere con dei "geni asociali", ma sono stati tutti quei fattori che hanno contribuito alla nostra crescita, l'ambiente, l'educazione, la situazione familiare, esperienze traumatiche....quindi questi geni probabilmente erano già dentro il nostro codice genetico, ma tutti questi fattori hanno contribuito a peggiorare la nostra situazione iniziale che già ci poneva in svantaggio nei confronti della società, perchè noi facciamo fatica ad addentrarci in essa e a mimetizzarci con la "normalita"....io sono una di quelle persone che si sforza, troppo, troppo e non ne ha mai abbastanza, mi sforzo di sembrare socievole, di interessarmi alle futili e superficiali questioni che impegnano gli altri, fingendo sempre, mi tengo tutto dentro e assorbo come con una calamità e custodisco i miei pensieri, le mie convinzioni, i miei disagi, dentro di me, come segreti inconfessabili....mi sforzo di intervenire, di parlare,ma gli altri si dimostrano sordi e indifferenti, non mi ascoltano neanche, oppure mi squadrano dall'alto al basso e con lo sguardo mi trasmettono questo : aliena, tornatene sul tuo pianeta, lontano da noi sei diversa e il tuo posto non è qui.....ma questo pensiero è probabilmente solo frutto della mia mente che però trasferisco in quella degli altri, dando loro la colpa, di questa sensazione di alienazione...io non sopporto più questa situazione, essere sempre preoccupata del giudizio altrui...ragazzi dobbiamo farci tutti un clistere di strafottenza e ce ne dobbiamo fregare di quello che pensano gli altri....questo è uno degli ostacoli più insormontabili per me, e credo anche per molti altri..
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il signore?
ma l'ho citato io? :lol:
cmq, non si è mica capito se ti associ o meno, perchè sembra che il tuo metodo non porti in tasca nulla, se non fatica e sofferenza
tra l'altro sei pure della città giusta, vieni al prossimo raduno tra simili? :wink:
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06-10-2007, 22:20
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#29
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Intermedio
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: milano
Messaggi: 102
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ma infatti non ho nessun metodo, forse perchè non l'ho ancora trovato...all'alba dei miei sedici anni....ho detto che un clistere di strafottenza me lo farei pure solo che non ci riesco, sono sempre condizionata dal pensiero negativo degli altri e del loro giudizio.. comunque dov'è questo raduno di preciso?
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06-10-2007, 22:26
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#30
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Principiante
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 43
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Quote:
Originariamente inviata da lialian
ma infatti non ho nessun metodo, forse perchè non l'ho ancora trovato...all'alba dei miei sedici anni....ho detto che un clistere di strafottenza me lo farei pure solo che non ci riesco, sono sempre condizionata dal pensiero negativo degli altri e del loro giudizio.. comunque dov'è questo raduno di preciso?
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il raduno è nella nostra città
domenica prossima
posto preciso e nomi in codici son dati a chi conferma la sua presenza
http://www.fobiasociale.com/postt3772.html
pensaci e se decidi di venì, rispondi li
ciau
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07-10-2007, 13:39
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#31
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Esperto
Qui dal: May 2007
Messaggi: 1,041
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Una volta raggiunto diciamo un certo equilibrio, che secondo me non può prescindere dall'avere un posto di lavoro dove ci si è ambientati e si sta decentemente bene, allora si, si può decidere se volersi immergere ulteriormente nel mondo sociale oppure continuare la propria vita seguendo la propria natura, le proprie inclinazioni, anche se queste riguardano tutto meno che i rapporti sociali.
Penso che noi introversi non siamo affatto male, in genere, il nostro mondo non è quello delle relazioni e della vita sociale, in cui probabilmente molti di noi resteranno inetti e fuori luogo a vita "prendendole" dai sociali, che nel mondo esterno sono e saranno sempre più forti di noi, ma è quello dell'introspezione e del dialogo interiore che può essere comunque ricco e variegato, anche nella sofferenza e nella tempesta, confusione.
E onestamente, se deve essere sofferenza, preferisco soffrire interiormente e forse crescere anche un pò, perdermi nei meandri dell'introspezione in cui ci sono anche cose belle, momenti di soddisfazione, piuttosto che soffrire andando contro la mia natura, cercando di stare con persone che non hanno nulla a che fare con me e che non mi possono apprezzare (ad esempio branco scolastico, o colleghi di lavoro), solo perchè così "sarei sociale". Chi se ne importa di essere socializzato o socializzante , sono contento perchè penso di essere una persona leale, onesta e sensibile, e non permetterò a nessuno, nemmeno a me stesso, di snaturarmi o adottare compromessi pur di diventare sociale.
Nuotare contro corrente per me è davvero un'ottima metafora; è faticosissimo, porta a brevi o comunque illusori risultati, basta poco per ritornare al punto di partenza, e dopo un certo tempo non si può che rinunciare per sfinimento, rendendosi conto che la direzione è una.
Ed è un pò quello che un fobico o una persona non socializzata prova quando vuole fare il sociale; se non siamo adatti, e da sempre siamo diversi, è meglio seguire quello che siamo e basta. Vedere i nostri punti forti, prendere coscienza delle nostre debolezze, e rendersi conto che ci sono tante cose da fare anche da soli. Se poi arrivano anche persone simili con cui essere amici, o addirittura una compagna, allora sarebbe perfetto come dice calimero, perchè ci si crea una nicchia ecologica di rapporti non opprimenti e allo stesso tempo non si va contro la propria natura.
Non è rassegnarsi (a cosa poi? ad essere sè stessi? a non prendere orribili compromessi sulla propria integrità morale e natura pur di entrare in branchi sociali - dove peraltro anche potendo non entrerei -??), è semplicemente prendere atto di un modo di essere, che anche se demonizzato in modo violento dalla società del consumo, del tutto-e-subito, del non andare oltre la scorza esterna, è spesso caratterizzato da estrema sensibilità, valori, pregi e da un vibrante e profondo mondo interiore.
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07-10-2007, 22:07
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#32
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Intermedio
Qui dal: Mar 2006
Messaggi: 158
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07-10-2007, 23:34
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#33
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Ubicazione: Fondo di provincia
Messaggi: 1,023
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Cosa vuol dire che lo schizoide sta bene da solo,O COSì CREDE?
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08-10-2007, 10:42
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#34
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Esperto
Qui dal: Dec 2006
Messaggi: 950
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visto che siamo sulla stessa barca...
tanto vale remare tutti dalla stessa parte?
usate anche voi i raduni di zona, prima o poi troverete i compagni che compenseranno il fatto che non avete amici
magari si ridurranno le giornate di sole passate in casa
e tra l'altro, quando verrà l'estate, si pensava di fare un raduno internazional, ma per ora è ancora un'idea :idea:
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08-10-2007, 11:51
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#35
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Principiante
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 12
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Quote:
Originariamente inviata da Pride
Cosa vuol dire che lo schizoide sta bene da solo,O COSì CREDE?
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ste cacchio di etichette dei manuali di psichiatria
in base a quelle,io soffro sicuramente di disturbo schizoide della personalità
non ci sono cure
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08-10-2007, 14:55
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#36
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Avanzato
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 332
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08-10-2007, 15:36
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#37
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,953
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Io sono giunto alla conclusione che vivere cosi' non è normale,non è affrontare la vita.E' una "malattia" ,su questo non ci piove, è inutile nascondersi dietro al "siamo speciali",siamo piu' "profondi" e meno superficiali.La verita' è che non sappiamo interagire e vivere nel mondo.Preferiamo il nostro guscio protetto che è solo una prigione e crea molta piu' sofferenza di quanta ne crei la vita la' fuori.
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08-10-2007, 17:13
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#38
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Avanzato
Qui dal: Aug 2007
Ubicazione: Giacomolandia
Messaggi: 489
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Quote:
Originariamente inviata da vetro
Io sono giunto alla conclusione che vivere cosi' non è normale,non è affrontare la vita.E' una "malattia" ,su questo non ci piove, è inutile nascondersi dietro al "siamo speciali",siamo piu' "profondi" e meno superficiali.La verita' è che non sappiamo interagire e vivere nel mondo.Preferiamo il nostro guscio protetto che è solo una prigione e crea molta piu' sofferenza di quanta ne crei la vita la' fuori.
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Chi decide che è una malattia?Che non siamo speciali?Che è un male non saper vivere in società?Che questo crea sofferenza?
Non ho mai ringraziato Dio in vita mia,ma questa volta voglio proprio ringraziarlo per avermi creato come sono,e non come certa gente che si vede in giro (perché io la società la osservo,sono le persone estroverse che spesso non osservano il mondo intorno a loro).
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08-10-2007, 17:23
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#39
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Esperto
Qui dal: May 2007
Messaggi: 1,041
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Quote:
Originariamente inviata da Pride3
Quote:
Originariamente inviata da vetro
Io sono giunto alla conclusione che vivere cosi' non è normale,non è affrontare la vita.E' una "malattia" ,su questo non ci piove, è inutile nascondersi dietro al "siamo speciali",siamo piu' "profondi" e meno superficiali.La verita' è che non sappiamo interagire e vivere nel mondo.Preferiamo il nostro guscio protetto che è solo una prigione e crea molta piu' sofferenza di quanta ne crei la vita la' fuori.
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Chi decide che è una malattia?Che non siamo speciali?Che è un male non saper vivere in società?Che questo crea sofferenza?
Non ho mai ringraziato Dio in vita mia,ma questa volta voglio proprio ringraziarlo per avermi creato come sono,e non come certa gente che si vede in giro (perché io la società la osservo,sono le persone estroverse che spesso non osservano il mondo intorno a loro).
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su questo concordo in pieno
meglio così che come tanti "sociali" ma assolutamente spietati o minus habens.
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08-10-2007, 18:58
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#40
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Esperto
Qui dal: Dec 2006
Messaggi: 950
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Quote:
Originariamente inviata da vetro
Io sono giunto alla conclusione che vivere cosi' non è normale,non è affrontare la vita.E' una "malattia" ,su questo non ci piove, è inutile nascondersi dietro al "siamo speciali",siamo piu' "profondi" e meno superficiali.La verita' è che non sappiamo interagire e vivere nel mondo.Preferiamo il nostro guscio protetto che è solo una prigione e crea molta piu' sofferenza di quanta ne crei la vita la' fuori.
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bè è una cosa invalidante che non ci permette di fare tutto, quindi è una malattia
tuttavia anche riuscire a trovare la propria strada e non andare contro la propria natura di fobico, è un buon compromesso
solo con l'allenamento continuo si riescono ad affrontare le cose
ma non si guarisce, perchè basta fermarsi sufficientemente a lungo x degenerare di nuovo
perchè dovremmo lottare tutta la vita x qualcosa che gli altri hanno di defaulf?
forse noi siamo nati così x altri scopi, o magari siamo uno scherzo della natura, poco importa
quel che conta è spuntarla
voi volete vivere tutta la vita stando allerta?
o peggio ancora sorretti dai medicinali?
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