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04-04-2008, 09:18
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#1
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Principiante
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: Roma
Messaggi: 65
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non sono mai stato invidioso, tuttavia ieri passeggiando (ovviamente da solo) in un parco, nel vedere varie coppiette tenersi x mano, scambiarsi semplici gesti d'affetto, ho provato un pò d'invidia, nel "senso buono" del termine.
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04-04-2008, 10:41
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#2
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Messaggi: 521
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Quote:
Originariamente inviata da SempreTimido
non sono mai stato invidioso, tuttavia ieri passeggiando (ovviamente da solo) in un parco, nel vedere varie coppiette tenersi x mano, scambiarsi semplici gesti d'affetto, ho provato un pò d'invidia, nel "senso buono" del termine.
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nel senso buono del termine?? per me anche nel senso cattivo...
io mi rovino le serate guardando i ragazzini di 15-16 anni, magari anche bruttini, gia con le loro fidanzatine piccole ma provocanti. Quando mi capita di vedere questi teenagers che si baciano appassionatamente per strada senza pudore e senza vergogna, cado in depressione e divento triste, non mi va più di scherzare e la mia serata va a farsi fottere...è una frustrazione troppo grande...
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04-04-2008, 11:52
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#3
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Avanzato
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 428
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lo so, caro sempre timido, è normale che tu sia invidioso....io, come sfigato, provo un'invidia anche meno buona, nel senso che è un'invidia venata di cattiveria, nn sono certo contento x loro quando vedo tutte quelle coppiette mano nella mano.resta solo da darsi da fare x trovare qualceh ragazza...
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04-04-2008, 12:23
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#4
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Esperto
Qui dal: Apr 2007
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,091
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Originariamente inviata da SempreTimido
non sono mai stato invidioso, tuttavia ieri passeggiando (ovviamente da solo) in un parco, nel vedere varie coppiette tenersi x mano, scambiarsi semplici gesti d'affetto, ho provato un pò d'invidia, nel "senso buono" del termine.
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L' "invidia" quando si trasforma in un pungolo e uno stimolo per cercare di darsi da fare , per migliorarsi , per cercare di cambiare la propia situazione per potere un giorno provare quelle sensazioni e vivere quei bei momenti che hai osservato, la considero positiva.
Diventa invece brutta e da evitare quando si trasforma in astio malevolo e incattivisce la persona che la prova, senza peraltro fargli fare un singolo passo in più nella giusta direzione
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04-04-2008, 12:27
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#5
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Ricordiamo che nelle dinamiche sociali l'etica ha una funzione utilitarista.
L'invidia è stata postulata come anti-etica dalla cultura popolare solo perchè genera conflitto sociale, non perchè è un sentimento privo di fondamento razionale, anzi, dal punto di vista razionale l'invidia è spesso logicamente fondata, e l'invidioso si avvicina più alla ragione dell'invidiato.
Questa la considero una delle più grosse contraddizioni della psicologia umana, infatti sento spesso esseri umani dichiarare il loro disprezzo per gli invidiosi nel contesto X, poi però, nel contesto Y, si tradiscono manifestando loro invidia.
Il postulato che "l'invidia è negativa" è una comoda petizione di principio per respingere le proteste, così si innesca il circolo vizioso in cui l'invidioso diventa sempre più aggressivo con l'invidiato, e l'invidiato, da questo fatto, accresce la sua credenza che l'invidia è una qualità negativa.
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04-04-2008, 12:33
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#6
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Principiante
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: Roma
Messaggi: 65
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quando parlo di invidia "nel senso buono del termine" voglio intendere che non provo astio nei confronti di chi è felice, ne tantomeno auspico del male x loro secondo il principo del "mal comune, mezzo gaudio".
non sono mai stato cattivo d'animo, per cui nel vedre le situazioni che ho descritto provo solo dispiacere x la mia situazione di "solitudine sentimentale".
se chi mi sta di fronte è felice perchè ha la sua anima gemella vicino buon per lui o lei.
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04-04-2008, 13:04
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#8
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Esperto
Qui dal: Apr 2007
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,091
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Quote:
Originariamente inviata da Innergal
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Innergal in versione moderatrice
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04-04-2008, 13:12
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#9
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,411
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Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Ricordiamo che nelle dinamiche sociali l'etica ha una funzione utilitarista.
L'invidia è stata postulata come anti-etica dalla cultura popolare solo perchè genera conflitto sociale, non perchè è un sentimento privo di fondamento razionale, anzi, dal punto di vista razionale l'invidia è spesso logicamente fondata, e l'invidioso si avvicina più alla ragione dell'invidiato.
Questa la considero una delle più grosse contraddizioni della psicologia umana, infatti sento spesso esseri umani dichiarare il loro disprezzo per gli invidiosi nel contesto X, poi però, nel contesto Y, si tradiscono manifestando loro invidia.
Il postulato che "l'invidia è negativa" è una comoda petizione di principio per respingere le proteste, così si innesca il circolo vizioso in cui l'invidioso diventa sempre più aggressivo con l'invidiato, e l'invidiato, da questo fatto, accresce la sua credenza che l'invidia è una qualità negativa.
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Sono d'accordo, l'invidia è uno dei sentimenti più chiari e utili. Bisogna sapere con precisione ciò che si vuole per poterlo invidiare. La sua stigmatizzazione nasce dal pensiero errato che se una persona è invidiosa, farà di tutto per attaccare l'oggetto della sua invidia e distruggerlo. L'invidia è qualcosa che ci fa star male, perchè ci mette davanti ad un nostro desiderio insoddisfatto, che tendiamo a reprimere per non dover fare i conti con altre parti di noi. E' sempre più facile illudersi di non volere una cosa, piuttosto che rimuovere gli ostacoli che ci impediscono di ottenerla. Chi invidia, si trova davanti al conflitto fra il voler abbassare l'altro al suo livello (togliendogli l'oggetto dell'invidia) e il raggiungerlo o superarlo (acquisendo anch'egli tale oggetto), per questo è un sentimento molto stimolante. Sta alle scelte di ognuno sfruttarlo o meno in maniera positiva. Chi non riesce a guardare le coppiette felici (ogni coppietta, indistintamente) sta semplicemente scegliendo di proteggersi rimanendo nell'illusione. Si è soli alla stessa maniera, davanti ad una coppietta come nella propria stanza. Non riuscire a provare felicità per loro secondo me è una cosa diversa...dobbiamo veramente essere felici per due perfetti sconosciuti solo perchè si baciano? Ci viene detto che amare gli altri è una cosa bella, indistintamente, ma perchè li devo amare a prescindere dal conoscerli o meno, solo perche sono una coppia? Questa è una MITIZZAZIONE della coppia, le coppie non vanno ammirate ed amate a prescindere. Per coloro che ostentano il proprio amore provo fastidio anch'io, mi stanno sulle scatole quelli che ripetono "dio quanto la amo, quanto siamo innamorati, è l'amore della mia vita". Gridare l'amore al mondo intero è sintomo di varie cose come insicurezza, egoismo, narcisismo, scarsa sensibilità. Però l'altro giorno sono entrato in una libreria e i due ragazzi che la gestivano si vedeva chiaramente che stavano assieme, da come si guardavano e tutto il resto. Mi hanno fatto molta tenerezza e ho pensato che mi sarebbe piaciuto vederli baciarsi.
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04-04-2008, 13:26
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#10
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Sono d'accordo, l'invidia è uno dei sentimenti più chiari e utili. Bisogna sapere con precisione ciò che si vuole per poterlo invidiare. La sua stigmatizzazione nasce dal pensiero errato che se una persona è invidiosa, farà di tutto per attaccare l'oggetto della sua invidia e distruggerlo. L'invidia è qualcosa che ci fa star male, perchè ci mette davanti ad un nostro desiderio insoddisfatto, che tendiamo a reprimere per non dover fare i conti con altre parti di noi. E' sempre più facile illudersi di non volere una cosa, piuttosto che rimuovere gli ostacoli che ci impediscono di ottenerla. Chi invidia, si trova davanti al conflitto fra il voler abbassare l'altro al suo livello (togliendogli l'oggetto dell'invidia) e il raggiungerlo o superarlo (acquisendo anch'egli tale oggetto), per questo è un sentimento molto stimolante. Sta alle scelte di ognuno sfruttarlo o meno in maniera positiva. Chi non riesce a guardare le coppiette felici (ogni coppietta, indistintamente) sta semplicemente scegliendo di proteggersi rimanendo nell'illusione. Si è soli alla stessa maniera, davanti ad una coppietta come nella propria stanza. Non riuscire a provare felicità per loro secondo me è una cosa diversa...dobbiamo veramente essere felici per due perfetti sconosciuti solo perchè si baciano? Ci viene detto che amare gli altri è una cosa bella, indistintamente, ma perchè li devo amare a prescindere dal conoscerli o meno, solo perche sono una coppia? Questa è una MITIZZAZIONE della coppia, le coppie non vanno ammirate ed amate a prescindere. Per coloro che ostentano il proprio amore provo fastidio anch'io, mi stanno sulle scatole quelli che ripetono "dio quanto la amo, quanto siamo innamorati, è l'amore della mia vita". Gridare l'amore al mondo intero è sintomo di varie cose come insicurezza, egoismo, narcisismo, scarsa sensibilità. Però l'altro giorno sono entrato in una libreria e i due ragazzi che la gestivano si vedeva chiaramente che stavano assieme, da come si guardavano e tutto il resto. Mi hanno fatto molta tenerezza e ho pensato che mi sarebbe piaciuto vederli baciarsi.
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Sono d'accordo con la tua analisi dell'invidia.
Però non sono d'accordo con la tua generalizzazione (a meno che non sia fuzzy) che chi manifesta fastidio osservando le coppiette stia investendo nel modo sbagliato sulla sua invidia.
Il simbolo del se', pur producendo una rappresentazione unitaria della nostra identità, deve mediare tra diverse pulsioni, quindi non deve necessariamente prendere una posizione tra
1) scegliere di essere felice per le coppiette
2) scegliere di essere rancoroso con le coppiette
Dipende dal contesto, da quello che le coppiette ispirano al soggetto, e dal modello di riferimento del soggetto.
Se io osservo le coppiette da un livello sociologico individualista (in cui il protagonista è l'individuo e le sue emozioni), provo gioia per loro.
Se invece osservo il comportamento delle coppiette dal meta-livello sociologico, in cui i comportamenti dei singoli generano lo stato fisico del sistema socio-dinamico, allora tenderò ad ammonire i comportamenti delle coppiette che, a mio giudizio analitico, rendono il corteggiamento un gioco sleale.
Dipende dall'interesse che ho: se ho l'interesse di analizzare il meta-livello socio-dinamico accentuerò le proprietà negative del corteggiamento, se invece resto nel livello individualista manifesterò la mia felicità.
Poi può accadere che io osservi la coppietta dal piano individuale, poi però, la coppietta, manifesta comportamenti che proiettano la mia attenzione al meta-livello socio-dinamico (come quelli che ti infastidiscono che hai descritto) e allora la mia reazione diventa la (2) e non più la (1).
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04-04-2008, 13:48
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#11
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,411
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Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Sono d'accordo con la tua analisi dell'invidia.
Però non sono d'accordo con la tua generalizzazione (a meno che non sia fuzzy) che chi manifesta fastidio osservando le coppiette stia investendo nel modo sbagliato sulla sua invidia.
Il simbolo del se', pur producendo una rappresentazione unitaria della nostra identità, deve mediare tra diverse pulsioni, quindi non deve necessariamente prendere una posizione tra
1) scegliere di essere felice per le coppiette
2) scegliere di essere rancoroso con le coppiette
Dipende dal contesto, da quello che le coppiette ispirano al soggetto, e dal modello di riferimento del soggetto.
Se io osservo le coppiette da un livello sociologico individualista (in cui il protagonista è l'individuo e le sue emozioni), provo gioia per loro.
Se invece osservo il comportamento delle coppiette dal meta-livello sociologico, in cui i comportamenti dei singoli generano lo stato fisico del sistema socio-dinamico, allora tenderò ad ammonire i comportamenti delle coppiette che, a mio giudizio analitico, rendono il corteggiamento un gioco sleale.
Dipende dall'interesse che ho: se ho l'interesse di analizzare il meta-livello socio-dinamico accentuerò le proprietà negative del corteggiamento, se invece resto nel livello individualista manifesterò la mia felicità.
Poi può accadere che io osservi la coppietta dal piano individuale, poi però, la coppietta, manifesta comportamenti che proiettano la mia attenzione al meta-livello socio-dinamico (come quelli che ti infastidiscono che hai descritto) e allora la mia reazione diventa la (2) e non più la (1).
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Si si, è fuzzy come lo intendi tu. Non penso che le coppiette vadano amate oppure odiate, contemplo anche l'indifferenza e giudizi diversi a seconda dei livelli...posso anche notare delle coppiette e considerarle parte del paesaggio, senza soffermarmi su di loro. Oppure considerare una coppia positivamente per come si rapporta agli altri ma valutare il loro amore in maniera negativa (tipo quelle coppie che si vede subito che non si amano). Intendo proprio che la coppietta in se non deve per forza essere catalizzatrice dei miei sentimenti, perchè la società ti spinge a farlo. Sarei curioso di vedere come viene vissuta l'invidia in paesi dove il senso della famiglia è meno forte. Certamente si possono osservare le persone su livelli differenti, come individui, come parte di una società in generale, ma anche nell'atteggiamento che hanno nei tuoi confronti, coppiette comprese.
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04-04-2008, 14:44
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#12
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Intermedio
Qui dal: Feb 2007
Messaggi: 252
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04-04-2008, 14:53
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#13
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Quote:
Originariamente inviata da bardamu
contemplo anche l'indifferenza e giudizi diversi a seconda dei livelli...posso anche notare delle coppiette e considerarle parte del paesaggio, senza soffermarmi su di loro.
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Sì, questa è una possibile reazione, ma questa reazione di solito la considero generata da un'osservazione della coppietta da un livello basso, cioè, l'indifferenza coincide in questo caso con l'indifferenza verso il sistema di riferimento sociologico: è difficile che un osservatore che osserva il corteggiamento dal piano sociologico resti indifferente ai comportamenti che influenzano la fisica comportamentale del gioco, perchè da quel livello i comportamenti delle coppiette non fanno parte del dello sfondo, ma della figura.
Quindi, se l'osservatore le mette nel paesaggio, lo farà per non impegnare la sua mente nell'analisi sociologica.
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04-04-2008, 16:15
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#14
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Messaggi: 702
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Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Ricordiamo che nelle dinamiche sociali l'etica ha una funzione utilitarista.
L'invidia è stata postulata come anti-etica dalla cultura popolare solo perchè genera conflitto sociale, non perchè è un sentimento privo di fondamento razionale, anzi, dal punto di vista razionale l'invidia è spesso logicamente fondata, e l'invidioso si avvicina più alla ragione dell'invidiato.
Questa la considero una delle più grosse contraddizioni della psicologia umana, infatti sento spesso esseri umani dichiarare il loro disprezzo per gli invidiosi nel contesto X, poi però, nel contesto Y, si tradiscono manifestando loro invidia.
Il postulato che "l'invidia è negativa" è una comoda petizione di principio per respingere le proteste, così si innesca il circolo vizioso in cui l'invidioso diventa sempre più aggressivo con l'invidiato, e l'invidiato, da questo fatto, accresce la sua credenza che l'invidia è una qualità negativa.
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hai ragione hurry up, purtroppo l'invidia è intrinseca al genere umano, è un sentimento innato, istintivo che però la ragione può e deve combattere per limitarla il più possibile, perchè nuoce alla salute propria e degli altri, un po come le sigarette, si può sconfiggere solo migliorando l'autostima, è inveramente proporzionale ad essa, più migliora l'autostima più diminuisce l'invidia
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04-04-2008, 16:54
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#15
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Messaggi: 702
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Quote:
Originariamente inviata da Bardamu
Gridare l'amore al mondo intero è sintomo di varie cose come insicurezza, egoismo, narcisismo, scarsa sensibilità.
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può essere come dici tu nel caso dei cosiddetti buonisti, che vogliono attirare l'attenzione su di sè recitando la parte dei santi e qui ti do ragione, infatti ti do ragione sul fatto che questi individui sono narcisisti, insicuri e quindi "lecchini", e egocentrici più che egoisti, qui forse hai sbagliato termine, ma scrivendo ciò dimostri anche la scarsa fiducia nel genere umano, non riesci a credere che esistano veramente persone buone che amino a prescindere? che vogliano fare del bene senza aspettarsi niente in cambio o addirittura sapendo di poter ricevere anche un bel calcio in culo senza per questo essere degli insicuri e ipocriti....addirittura parli di scarsa sensibilità...mi auguro che tu conosca presto persone buone e che ti ricreda di ciò che pensi perchè chi cerca di amare il prossimo non è detto che sia un ipocrita che vuole accattivarsi la simpatia degli altri, può anche sentirlo dentro questo amore e sentirlo come una missione, un obiettivo di vita un po come padre pio o madre teresa di calcutta, sono esistite queste persone, non sono dei soggetti inventati e possono ripetersi altri rari casi...io ho appena conosciuto un rarissimo esempio di questo tipo di persone che inseguono questi autentici ideali di fratellanza come lo inseguo io..
Quote:
Però l'altro giorno sono entrato in una libreria e i due ragazzi che la gestivano si vedeva chiaramente che stavano assieme, da come si guardavano e tutto il resto. Mi hanno fatto molta tenerezza e ho pensato che mi sarebbe piaciuto vederli baciarsi.
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come pensavo sei un bravo ragazzo sensibile che però ancora ha scarsa fiducia verso il prossimo, capace di intenerirsi di fronte a una coppia che si coccola con tenerezza però poi subentra l'altra parte di te quella prevenuta che si protegge dagli altri per insicurezza, quella che vede il prossimo come un potenziale nemico da cui bisogna guardarsi le spalle e di cui non bisogna fidarsi neanche se "recita la parte del buono"
questo è un altro problema dei sociofobici, la scarsa fiducia verso il prossimo, giustificata come corazza che ci protegge da eventuali sofferenze derivate dalla nostra fragilità nel gestire i rapporti interpersnali
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04-04-2008, 21:54
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#16
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,411
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Quote:
Originariamente inviata da Serotonino78
Quote:
Originariamente inviata da Bardamu
Gridare l'amore al mondo intero è sintomo di varie cose come insicurezza, egoismo, narcisismo, scarsa sensibilità.
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può essere come dici tu nel caso dei cosiddetti buonisti, che vogliono attirare l'attenzione su di sè recitando la parte dei santi e qui ti do ragione, infatti ti do ragione sul fatto che questi individui sono narcisisti, insicuri e quindi "lecchini", e egocentrici più che egoisti, qui forse hai sbagliato termine, ma scrivendo ciò dimostri anche la scarsa fiducia nel genere umano, non riesci a credere che esistano veramente persone buone che amino a prescindere? che vogliano fare del bene senza aspettarsi niente in cambio o addirittura sapendo di poter ricevere anche un bel calcio in culo senza per questo essere degli insicuri e ipocriti....addirittura parli di scarsa sensibilità...mi auguro che tu conosca presto persone buone e che ti ricreda di ciò che pensi perchè chi cerca di amare il prossimo non è detto che sia un ipocrita che vuole accattivarsi la simpatia degli altri, può anche sentirlo dentro questo amore e sentirlo come una missione, un obiettivo di vita un po come padre pio o madre teresa di calcutta, sono esistite queste persone, non sono dei soggetti inventati e possono ripetersi altri rari casi...io ho appena conosciuto un rarissimo esempio di questo tipo di persone che inseguono questi autentici ideali di fratellanza come lo inseguo io..
Quote:
Però l'altro giorno sono entrato in una libreria e i due ragazzi che la gestivano si vedeva chiaramente che stavano assieme, da come si guardavano e tutto il resto. Mi hanno fatto molta tenerezza e ho pensato che mi sarebbe piaciuto vederli baciarsi.
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come pensavo sei un bravo ragazzo sensibile che però ancora ha scarsa fiducia verso il prossimo, capace di intenerirsi di fronte a una coppia che si coccola con tenerezza però poi subentra l'altra parte di te quella prevenuta che si protegge dagli altri per insicurezza, quella che vede il prossimo come un potenziale nemico da cui bisogna guardarsi le spalle e di cui non bisogna fidarsi neanche se "recita la parte del buono"
questo è un altro problema dei sociofobici, la scarsa fiducia verso il prossimo, giustificata come corazza che ci protegge da eventuali sofferenze derivate dalla nostra fragilità nel gestire i rapporti interpersnali
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Io la fiducia negli altri ce l'ho, nel senso che so che al mondo ci sono tante persone belle, non sono misantropo, ma la mia fiducia non la concedo a priori. E comunque non è una questione di fidarsi, ma di notare e interpretare dei comportamenti, e in questo credo di essere molto bravo. Anni di timidezza mi hanno portato a studiare parecchio le persone e i loro gesti, è la "deformazione professionale" che questo problema ti regala. Sono cosciente del fatto che la maggior parte delle persone, la massa, opera secondo schemi basilari e molto orientati al proprio "particulare", come diceva Guicciardini. Io poi concedo sempre il beneficio del dubbio, del cambiamento, del perdono ecc. ma di fronte al fatto in sé, al gesto insensibile che ferisce, reagisco come tutti. Fare del bene in maniera indiscriminata non fa per me, non porgo l'altra guancia. Dopo anni di oblio sto scoprendo il valore purificatore del litigio e la positività di sentimenti come la rabbia, l'aggressività e, appunto, l'invidia. Anche Gesù ha preso a calci i mercanti nel tempio. Se mi trovassi di fronte ad un uomo totalmente dedito agli altri, penso che non avrei problemi a riconoscerlo. Finora non mi è mai capitato.
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04-04-2008, 22:51
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#17
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Avanzato
Qui dal: Sep 2007
Messaggi: 303
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Un pò d'invidia in questo senso capita anche a me di provarla.
Ma quello che mi capita più spesso è vedere per esempio una ragazza carina con un ragazzo che decisamente non è il massimo sotto l'aspetto fisico (non so se mi spiego) e per questo domandarmi "com'è che lui ha una ragazza e io no?", "come fa una così a stare con uno così?", considerando che mi ritengo tutto sommato un bel ragazzo (più che altro perchè me l'hanno detto, io sennò direi nella media...) e con un buon carattere...
Queste situazioni mi danno molto fastidio, e non succede solo a me, come ho potuto constatare, ma hanno gli stessi pensieri anche alcuni miei amici. E non c'è nessuna cattiveria nei miei pensieri, è solo una constatazione di ciò che vedo. Si lo so che non conta solo l'aspetto fisico, però...
A voi capita mai questa cosa?
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04-04-2008, 23:19
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#18
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,953
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Quote:
Ma quello che mi capita più spesso è vedere per esempio una ragazza carina con un ragazzo che decisamente non è il massimo sotto l'aspetto fisico (non so se mi spiego) e per questo domandarmi "com'è che lui ha una ragazza e io no?", "come fa una così a stare con uno così?",
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Io l'ho constatato ma ci possono essere i motivi piu' svariati.
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04-04-2008, 23:29
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#19
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: Mondo Disco
Messaggi: 688
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e come non invidiare? ci sono alcuni giorni in cui se avessi quei "fortunati" sotto mano.....cosa gli farei.... !!!
altri in cui dico "un giorno anche io.." certo che se a poi questo si aggiungono domande di amici,conoscenti,parenti,impiegati in banca (pensate voi) sullo stesso tema: ma tu ce l'hai la fidanzata? :roll:
poi sul fatto delle ragazze carine con i ragazzi non proprio "modelli"...bè se tutte le coppie fossero così nn mi lamenterei!!! Almeno ci sarebbe meno concorrenza (non che io sia brad pitt, chiariamoci!!! è perchè l'aspetto fisico incide su almeno il 50 %)...
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05-04-2008, 03:03
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#20
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Messaggi: 702
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Quote:
E comunque non è una questione di fidarsi, ma di notare e interpretare dei comportamenti, e in questo credo di essere molto bravo.
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qui dimostri un po di presunzione: errare umanum est..e anche tu sei umano come lo sono io...come posso sbagliare io a interpretare i comportamenti puoi esserlo anche tu...
Quote:
Dopo anni di oblio sto scoprendo il valore purificatore del litigio e la positività di sentimenti come la rabbia, l'aggressività e, appunto, l'invidia.
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e tu pensi veramente che la rabbia, l'aggressività e l'invidia siano sentimenti purificatori? forse confondi la purificazine con lo sfogo, perchè questi sono sentimenti che ti logorano dentro, ti fanno stare male con te stesso e con gli altri, l'amore ti cambia la vita, ti rilassa e ti trasmette un senso di quiete e di benessere interiore, tu non ci riesci ok... io non sono cosi presuntuoso da cambiare la tua filosofia ma ho conosciuto in questi ultimi due mesi gente che è uscita da grossi problemi simili se non superiori ai nostri con la fede in dio: io sono agnostico ma chi crede in dio ha la stessa mentalità mia e vedo nel viso di queste persone una serenità e una pacatezza straordinarie, infondo è l'amore nel senso più ampio del termine che ci purifica da tutti i sentimenti ostili, sia che si abbia fede che non la si abbia...comunque il mio è un semplice confronto con le tue idee in stile lotta hurry up VS bardamu senza nessun astio o antipatia per le recenti discussioni avvenute in chat
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