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19-04-2013, 22:22
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#141
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Intermedio
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 134
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Una roba che scrissi una decina di anni fa, al solito deprimente... peripezie di un giocattolo.
dreamy, morbido pupazzo di gomma,
riempito con non so cosa,
sfuggendo al proprio destino di rifiuto,
abbandonato sopra una panchina di ferro,
giocattolo rotto, sgualcito,
si è ritrovato nelle mie mani,
felicissime di accoglierlo e di tenerlo per sempre con sè.
dreamy ha un volto sempre sorridente,
- mi pareva un orsetto, arancio,
non è mai sfiduciato,
eppure il suo baricentro è errato!!
dreamy non riesce a tenersi in piedi,
cade sempre,
inesorabilmente,
in avanti,
con la faccia che batte a terra.
eppure non perde il suo sorriso.
dreamy è contento, ottimista,
pensa sempre positivo,
malgrado l'abbiano lasciato,
più volte abbandonato.
nonostante sia vecchio e rotto,
sa di poter contare su qualcuno
che lo accolga tra le mani.
almeno fino a quando il suo sorriso non si cancellerà,
fino a ridursi in un puntino sospettoso.
- dopo dieci anni il suo ricordo mi riaffiora,
leggendo vecchi scritti a stento leggibili.
- dreamy è un giocattolo,
anch'io l'ho abbandonato,
non so quando,
non so dove,
ne' un perchè.
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01-05-2013, 00:13
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#142
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Banned
Qui dal: Jan 2010
Messaggi: 2,056
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Sventrate intere famiglie
oggi
lunedì di intensa macellazione.
Una vacca ha partorito un vitello
negli occhi la paura di nascere
il foro in mezzo il nostro contributo
a tranquillizzarlo.
Ivano Ferrari. Macello.
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01-05-2013, 00:21
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#143
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,111
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Dov'è Jones il suonatore
che fu sorpreso dai suoi novant'anni
e con la vita avrebbe ancora giocato.
Lui che offrì la faccia al vento
la gola al vino e mai un pensiero
non al denaro, non all'amore né al cielo.
Lui sì sembra di sentirlo
cianciare ancora delle porcate
mangiate in strada nelle ore sbagliate
sembra di sentirlo ancora
dire al mercante di liquore
"Tu che lo vendi cosa ti compri di migliore?".
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01-05-2013, 00:22
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#144
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Messaggi: 1,931
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Giuseppe ungaretti,san martino del carso,questa poesia è quella che mi colpisce più nel profondo in assoluto :
Di queste case
Non è rimasto
Che qualche
Brandello di muro
Di tanti
Che mi corrispondevano
Non è rimasto
Neppure tanto
Ma nel cuore
Nessuna croce manca
E’ il mio cuore
Il paese più straziato
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01-05-2013, 00:35
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#145
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Esperto
Qui dal: Aug 2009
Ubicazione: Roma
Messaggi: 5,541
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Epitaffio
Muori, cane.
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01-05-2013, 01:26
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#146
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Esperto
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 4,737
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Quote:
Originariamente inviata da "K"
Una roba che scrissi una decina di anni fa, al solito deprimente...
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Quote:
Originariamente inviata da Hesmovedon
Diamine, spero di non sembrare troppo presuntuoso se vi posto una mia poesia. Ma non mi pare esistano topic appositi per postare le proprie poesie e mi andava di condividerla con voi.
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Per postare le proprie poesie c'è questo thread: http://www.fobiasociale.com/poesia-23161/
Tornando alla grande poesia, questa mi sembra adattissima:
Francesco Petrarca, "Zephiro torna, e 'l bel tempo rimena"
Zephiro torna, e 'l bel tempo rimena,
e i fiori e l'erbe, sua dolce famiglia,
et garrir Progne et pianger Filomena,
e primavera candida e vermiglia.
Ridono i prati, e 'l ciel si rasserena;
Giove s'allegra di mirar sua figlia;
l'aria e l'acqua e la terra è d'amor piena;
ogni animal d'amar si riconsiglia.
Ma per me, lasso, tornano i più gravi
sospiri, che del cor profondo tragge
quella ch'al ciel se ne portò le chiavi;
e cantar augelletti, e fiorir piagge,
e 'n belle donne oneste atti soavi
sono un deserto, e fere aspre e selvagge.
Parafrasi: Zefiro torna e riconduce il bel tempo, e fiori ed erbe, sua dolce compagnia, ed il garrire delle rondini e il canto dell'usignolo, e primavera limpida e purpurea.
Ridono i prati e il cielo si rasserena; Giove si rallegra di guardare sua figlia; l'aria e l'acqua e la terra sono piene d'amore; ogni animale si ripropone ad amare.
Ma per me, misero, tornano i più dolorosi sospiri, che dal profondo del cuore muove colei che al cielo se ne portò le chiavi; e il cantare degli uccellini e fiorire dei piani, e nelle belle donne virtuose i gesti dolci sono un'arida realtà, come fiere crudeli e selvagge.
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Ultima modifica di Pluvia; 01-05-2013 a 02:13.
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01-05-2013, 15:25
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#147
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Esperto
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 4,737
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Francesco Petrarca, "La vita fugge et non s'arresta una hora"
La vita fugge, et non s'arresta una hora,
et la morte vien dietro a gran giornate,
et le cose presenti et le passate
mi dànno guerra, et le future anchora;
e 'l rimembrare et l'aspettar m'accora,
or quinci or quindi, sì che 'n veritate,
se non ch'ì ò di me stesso pietate,
ì sarei già di questi penser'fòra.
Tornami avanti, s'alcun dolce mai
ebbe 'l cor tristo; et poi da l'altra parte
veggio al mio navigar turbati i vènti;
veggio fortuna in porto, et stanco omai
il mio nocchier, et rotte arbore et sarte,
e i lumi bei che mirar soglio, spenti.
Parafrasi: La vita fugge e non si ferma un attimo, e la morte viene dietro a marce forzate, e le cose del presente e del passato mi danno conflitti, e anche quelle del futuro.
Ricordare il passato e attendere il futuro mi angoscia, ora da una parte ora dall'altra, cosicchè in verità se io non avessi pietà di me stesso, io mi sarei già tirato fuori da questi pensieri.
Mi torna alla memoria se qualche momento dolce ebbe mai il mio cuore triste, e poi dall'altra parte (il futuro) vedo i venti contrari al mio navigare. Vedo la tempesta nel porto (nell'ultimo periodo della mia vita), e stanco ormai il mio timoniere (la mente e ragione), e spezzati l'albero e le corde, e privi di luce i begli occhi (di Laura) che ero solito ammirare.
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Ultima modifica di Pluvia; 01-05-2013 a 15:29.
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09-05-2013, 21:58
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#148
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Esperto
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 4,737
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Gaio Valerio Catullo, "Vivamus mea Lesbia"
Vivamus, mea Lesbia, atque amemus,
rumoresque senum severiorum
omnes unius aestimemus assis.
Soles occidere et redire possunt;
nobis cum semel occidit brevis lux,
nox est perpetua una dormienda.
Da mi basia mille, deinde centum,
dein mille altera, dein secunda centum,
deinde usque altera mille, deinde centum.
Dein, cum milia multa fecerimus,
conturbabimus illa, ne sciamus,
aut ne quis malus invidere possit,
cum tantum sciat esse basiorum.
Trad: Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo,
e i brontolii dei vecchi arcigni
tutti insieme non stimiamoli un soldo.
I giorni possono tramontare e tornare;
ma noi quando cade la breve luce della vita,
dobbiamo dormire una sola interminabile notte.
Dammi mille baci, poi altri cento,
poi altri mille, poi ancora altri cento,
poi di seguito mille, poi di nuovo altri cento.
Quando poi ne avremo dati molte migliaia,
confonderemo le somme, per non sapere,
e perchè nessun malvagio ci possa invidiare,
sapendo che esiste un dono così grande di baci.
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11-05-2013, 00:32
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#149
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Banned
Qui dal: Jan 2010
Messaggi: 2,056
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Felicità
Dentro le mascelle di una via sassosa
un bambino - nemmeno tanto magro -
sgozzava una coppia di inoffensivi vecchietti
e le finestre illuminate si spegnevano;
il sangue dipingeva il bambino
- nemmeno malvestito -
che ripulendo il coltello esclamò:
è fatta!
Ivano Ferrari. La franca sostanza del degrado.
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19-05-2013, 01:49
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#150
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Esperto
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 4,737
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Catullo, "Ille mi par esse deo videtur"
Ille mi par esse deo videtur,
ille, si fas est, superare divos,
qui sedens adversus identidem te
spectat et audit
dulce ridentem, misero quod omnis
eripit sensus mihi: nam simul te,
Lesbia, aspexi, nihil est super mi
postmodo vocis,
lingua sed torpet, tenuis sub artus
flamma demanat, sonitu suopte
tintinant aures, gemina teguntur
lumina nocte,
Otium, Catulle, tibi molestum est;
otio exsultas nimiumque gestis;
otium et reges prius et beatas
perdidit urbes.
Traduzione: A me sembra pari a un dio,
anzi, se è lecito, superare gli dèi,
colui che, sedendo a te di fronte, incessantemente
ti guarda e ti ascolta
mentre dolcemente gli sorridi; a me misero questo
toglie completamente i sensi: infatti non appena te,
o Lesbia, vedo, non mi resta più
un filo di voce,
la lingua s'intorpidisce, tenue dentro le membra
una fiamma discende, d'un loro stesso suono
rimbombano le orecchie, entrambi gli occhi
son coperti dalla notte.
L'ozio, o Catullo, a te è pericoloso;
per l'ozio ti esalti e troppo gioisci,
l'ozio sia i re sia le città un tempo beate
ha mandato in perdizione.
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21-06-2013, 21:51
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#151
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 12,323
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“Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue. ”
Montale
Ho riscoperto questa poesia dopo anni, bellissima
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03-07-2013, 16:55
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#152
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Avanzato
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 402
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Non verremo alla meta ad uno ad uno,
ma a due a due. Se ci conosceremo
a due a due, noi ci conosceremo
tutti, noi ci ameremo tutti e i figli
un giorno rideranno
della leggenda nera dove un uomo
lacrima in solitudine.
Paul Eluard
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03-07-2013, 17:07
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#153
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Banned
Qui dal: May 2013
Ubicazione: Nagual
Messaggi: 1,950
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La poesia che non ho scritto (Raymond Carver)
Ecco la poesia che volevo scrivere
prima, ma non l’ho scritta
perché ti ho sentita muoverti.
Stavo ripensando
a quella prima mattina a Zurigo.
Quando ci siamo svegliati prima dell’alba.
Per un attimo disorientati. Ma poi siamo
usciti sul balcone che dominava
il fiume e la città vecchia.
E siamo rimasti lì senza parlare.
Nudi. A osservare il cielo schiarirsi.
Così felici ed emozionati. Come se
fossimo stati messi lì
proprio in quel momento.
Bob Dylan's Dream (Bob Dylan)
Mentre viaggiavo su un treno diretto ad ovest
Mi sentii assonnato in cerca di un po’ di pace
E feci un sogno che mi rese triste,
riguardo me stesso ed i miei pochi amici
Con gli occhi lucidi guardavo la stanza
Dove i miei amici ed io avevamo trascorso molti pomeriggi
Dove insieme ci riparavamo dalle tempeste,
ridendo e cantando fino alle prime ore della mattina
Vicino alla vecchia stufa a legna dove appoggiavamo i nostri cappelli,
le nostre parole erano dette, le nostre canzoni cantate,
dove non desideravamo niente ed eravamo completamente soddisfatti
parlando e prendendo in giro il mondo fuori
Con i nostri cuori frequentati dal caldo e dal freddo,
non avremmo mai pensato di potere diventare vecchi.
Pensavamo di poter sedere per sempre divertendoci
Ma le possibilità erano di una su un milione.
Così come era semplice distinguere il nero dal bianco,
altrettanto semplice era distinguere il giusto dallo sbagliato.
E le nostre scelte erano poche e non ci sfiorava il pensiero
Che l'unica strada che percorrevamo
potesse mai frantumarsi o dividersi.
Quanti anni sono passati ed andati,
e quante scommesse sono state perse e vinte,
e quante strade sono state prese da tanti amici,
che non ho più rivisto.
Io spero, spero, spero invano,
di potere semplicemente tornare a sederci in quella stanza di nuovo.
Diecimila dollari darei volentieri senza ragione
perché le nostre vite tornassero come quelle di una volta
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03-07-2013, 17:16
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#154
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: Panormus
Messaggi: 605
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Quote:
Originariamente inviata da VUCHAN94
“Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue. ”
Montale
Ho riscoperto questa poesia dopo anni, bellissima
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Brava! E se vai indietro di una pagina scoprirai che l'avevo postata anch'io
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03-07-2013, 17:44
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#155
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Banned
Qui dal: Dec 2012
Messaggi: 2,958
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Quote:
Originariamente inviata da VUCHAN94
“Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue. ”
Montale
Ho riscoperto questa poesia dopo anni, bellissima
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03-07-2013, 20:18
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#156
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Banned
Qui dal: Oct 2011
Ubicazione: Florentia
Messaggi: 1,364
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Se riesci a tenere la testa a posto quando tutti intorno a te
L'hanno persa e danno la colpa a te,
Se puoi avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,
Ma prendi in considerazione anche i loro dubbi.
Se sai aspettare senza stancarti dell'attesa,
O essendo calunniato, non ricambiare con calunnie,
O essendo odiato, non dare spazio all'odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo da saggio;
Se puoi sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
Se puoi pensare, senza fare dei pensieri il tuo scopo,
Se sai incontrarti con il Trionfo e la Rovina
E trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi,
O guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori.
Se puoi fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare dal principio
e non dire mai una parola sulla tua perdita.
Se sai costringere il tuo cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c'è più nulla
Tranne la Volontà che dice loro: "Tenete duro!"
Se riesci a parlare alle folle e conservare la tua virtù,
O passeggiare con i Re, senza perdere il contatto con il popolo,
Se non possono ferirti né i nemici né gli amici affettuosi,
Se per te ogni persona conta, ma nessuno troppo.
Se riesci a riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!
Se - Kipling
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03-07-2013, 20:28
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#157
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Banned
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Nella mia testa
Messaggi: 4,344
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04-07-2013, 16:07
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#158
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Banned
Qui dal: Dec 2012
Messaggi: 2,958
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A nera, E bianca, I rossa, U verde, O blu: vocali,
io dirò un giorno i vostri ascosi nascimenti:
A, nero vello al corpo delle mosche lucenti
che ronzano al di sopra dei crudeli fetori,
golfi d'ombra; E, candori di vapori e di tende,
lance di ghiaccio, bianchi re, brividi di umbelle;
I, porpore, rigurgito di sangue, labbra belle
Che ridono di collera, di ebbrezze penitenti;
U, cicli, vibrazioni sacre dei mari verdi,
quiete di bestie ai campi, e quiete di ampie rughe
che l'alchimia imprime alle fronti studiose.
O, la suprema Tromba piena di stridi strani,
silenzi attraversati dagli Angeli e dai Mondi:
- O, l'Omega, ed il raggio violetto dei Suoi Occhi!
En Français
A noir, E blanc, I rouge, U vert, O bleu: voyelles,
Je dirai quelque jour vos naissances latentes:
A, noir corset velu des mouches éclatantes
Qui bombinent autour des puanteurs cruelles,
golfes d'ombre; E, candeurs des vapeurs et des tentes,
lances des glaciers fiers, rois blancs, frissons d'ombelles;
I, pourpres, sang craché, rire des lèvres belles
dans la colère ou les ivresses pénitentes;
U, cycles, vibrement divins des mers virides,
paix des pâtis semés d'animaux, paix des rides
que l'alchimie imprime aux grands fronts studieux;
O, suprême Clairon plein des strideurs étranges,
silences traversés des Mondes et des Anges:
- O l'Oméga, rayon violet de Ses Yeux!
Arthur Rimbaud- Voyelles
Quando hai allucinazioni su questa poesia mentre sei sotto effetto anestesia poche ore dopo essere stato operato, capisci che in effetti il buon Arthur aveva raggiunto il suo scopo
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Ultima modifica di IlForumista; 04-07-2013 a 16:09.
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04-07-2013, 16:46
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#159
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Banned
Qui dal: Dec 2012
Messaggi: 2,958
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Nous sommes en des temps infâmes
Viviamo in tempi infami
dove il matrimonio delle anime
deve suggellare l'unione dei cuori;
in quest'ora di orribili tempeste
non è troppo aver coraggio in due
per vivere sotto tali vincitori.
Di fronte a quanto si osa
dovremo innalzarci,
sopra ogni cosa, coppia rapita
nell'estasi austera del giusto,
e proclamare con un gesto augusto
il nostro amore fiero, come una sfida.
Ma che bisogno c'è di dirtelo.
Tu la bontà, tu il sorriso,
non sei tu anche il consiglio,
il buon consiglio leale e fiero,
bambina ridente dal pensiero grave
a cui tutto il mio cuore dice: grazie!
Nous sommes en des temps infâmes
Où le mariage des âmes
Doit sceller l'union des coeurs ;
A cette heure d'affreux orages
Ce n'est pas trop de deux courages
Pour vivre sous de tels vainqueurs.
En face de ce que l'on ose
Il nous siérait, sur toute chose,
De nous dresser, couple ravi
Dans l'extase austère du juste,
Et proclamant d'un geste auguste
Notre amour fier, comme un défi.
Mais quel besoin de te le dire ?
Toi la bonté, toi le sourire,
N'es-tu pas le conseil aussi,
Le bon conseil loyal et brave,
Enfant rieuse au penser grave,
A qui, tout mon coeur dit : merci!
Paul Verlaine, Nous sommes en des temps infame
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05-07-2013, 01:00
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#160
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Avanzato
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 402
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Canzoniere CXXXIV
Pace non trovo e non ho da far guerra
e temo, e spero; e ardo e sono un ghiaccio;
e volo sopra 'l cielo, e giaccio in terra;
e nulla stringo, e tutto il mondo abbraccio.
Tal m'ha in pregion, che non m'apre nè sera,
nè per suo mi riten nè scioglie il laccio;
e non m'ancide Amore, e non mi sferra,
nè mi vuol vivo, nè mi trae d'impaccio.
Veggio senz'occhi, e non ho lingua, e grido;
e bramo di perire, e chieggio aita;
e ho in odio me stesso, e amo altrui.
Pascomi di dolor, piangendo rido;
egualmente mi spiace morte e vita:
in questo stato son, donna, per voi.
Francesco Petrarca
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Ultima modifica di darkside; 05-07-2013 a 01:59.
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