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Vecchio 13-02-2020, 00:09   #61
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Originariamente inviata da alien boy Visualizza il messaggio
per tirar fuori le palle bisogna avercele; per l'azione da fare e scegliere costantemente, più che per la dimostrazione della loro esistenza. Non se ne esce...
Già
Vecchio 13-02-2020, 11:48   #62
Esperto
 

Tirar fuori le palle è solo una frase fatta.
Una frase secondo me abbastanza semplice da dire a ripetizione dall'esterno, da persone esterne al problema verso chi il problema lo ha effettivamente.
Cioè facile andare da uno a dirgli tira fuori le palle, poi tanto dentro il problema ci si trova chi lo ha, non chi dice tira fuori le palle.
Vecchio 13-02-2020, 12:12   #63
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

Che poi magari le si tira fuori e si resta cmq nell'inazione.
Vecchio 13-02-2020, 15:17   #64
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Comunque non intendevo "usare le palle" nel senso di "fare cose nel mondo esterno", quanto piuttosto preoccuparsi del proprio famigerato "mondo interiore". Fare i conti con pensieri, emozioni, atteggiamenti, desideri...

Al limite, come scriveva arruz in un altro topic, anche solo per riconoscere che la propria interiorità esiste ed è rilevante, anche se magari troppo impegnativa da affrontare, e mandare al diavolo chi invita sprezzantemente a "tirare fuori le palle" in qualche senso normativo.

Anche i fobici potranno riconoscersi un po' di dignità umana, no?
Senza, appunto, sentirsi uomini difettosi con l'obbligo di ripararsi, redimersi, correggersi, o quello che si vuole.

Il limbo di cui sopra, in cui si è talmente insicuri da distorcere tutto, raccontare bugie agli altri e crederci, mi sembra davvero difficile da sopportare, e almeno quel minimo di sicurezza necessario a dire "non voglio realmente cambiare perché è troppo impegnativo e doloroso" mi sembra un buon obiettivo.

Almeno, io personalmente mi pongo l'obiettivo di arrivare a valutare le mie cose in termini realistici, capendo quali sono davvero le questioni in gioco, senza inseguire l'uno o l'altro mito astratto o limitarmi a criticarlo reattivamente.
Ringraziamenti da
Franz86 (13-02-2020)
Vecchio 13-02-2020, 15:25   #65
Banned
 

Seriamente, qui ci sono persone che non sentono neanche un barlume di emozione, non sanno né si chiedono perché, recepiscono tutto in termini di impulsi caotici e ottusi, privi di qualsiasi reale intelligenza.

E i problemi sono "non ho amici"? "Non ho la fidanzata"? Le soluzioni "fare volontariato" e "trovarsi degli hobby soddisfacenti"? Quand'è che si inizia a trattarsi talmente tanto male da distorcere la realtà in modo così imponente?
Vecchio 13-02-2020, 15:29   #66
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Quote:
Originariamente inviata da Angus Visualizza il messaggio

Il limbo di cui sopra, in cui si è talmente insicuri da distorcere tutto, raccontare bugie agli altri e crederci, mi sembra davvero difficile da sopportare, e almeno quel minimo di sicurezza necessario a dire "non voglio realmente cambiare perché è troppo impegnativo e doloroso" mi sembra un buon obiettivo.

Almeno, io personalmente mi pongo l'obiettivo di arrivare a valutare le mie cose in termini realistici, capendo quali sono davvero le questioni in gioco, senza inseguire l'uno o l'altro mito astratto o limitarmi a criticarlo reattivamente.
Ma che una persona non voglia cambiare in certi modi mica implica che poi accetti volentieri tutto quel che comporta in termini materiali la cosa, per questo per me 'sti discorsi non funzionano Anche io valuto tutto.in termini realistici ma la conclusione a cui arrivo è che la realtà stessa mi fa abbastanza schifo.
Non vedo come l esame di realtà possa risolvere malcontenti del genere, essere consapevoli mi sembra che alla fine non serva quasi a nulla se i propri valori non sono allineati con quel che si ha attorno e di cui si dispone.

Ultima modifica di XL; 13-02-2020 a 15:33.
Vecchio 13-02-2020, 15:37   #67
Esperto
L'avatar di Black_Hole_Sun
 

Le palle ce le hanno tutti, mancano le motivazioni reali per tirarle fuori. Cioè tirar fuori le palle per fare cosa? Questa domanda rimane senza risposta. Altre frasi fatte come "bisogna combattere sempre nella vita"? Ok ma qual è la posta in gioco? Lotto davvero per qualcosa che voglio o solo per non affogare? Possiamo raccontarcela quanto ci pare la favolette del "volere e potere", certe battaglie sono impari e la vita è breve.
Ringraziamenti da
debb_ (15-02-2020), Nightlights (14-02-2020)
Vecchio 13-02-2020, 15:39   #68
Esperto
L'avatar di varykino
 

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Ma che una persona non voglia cambiare in certi modi mica implica che poi accetti volentieri tutto quel che comporta in termini materiali la cosa, per questo per me 'sti discorsi non funzionano Anche io valuto tutto.in termini realistici ma la conclusione a cui arrivo è che la realtà stessa mi fa abbastanza schifo.
Non vedo come l esame di realtà possa risolvere malcontenti del genere, essere consapevoli mi sembra che alla fine non serva quasi a nulla se i propri valori non sono allineati con quel che si ha attorno e di cui si dispone.
per una volta so d'accordo , nel senso che uno per quanto voglia "stare bene" nn puo snaturarsi completamente , basta che però poi ne è consapevole , nel senso che uno accetta di vivere male perchè sa che lui è cosi , la società è colà e nn si metta li a incolpare tutti e tutto , te fai da parte e stai li a guardare cercando di ritagliarti un fazzoletto di vita tua , nn sarai mai soddisfatto ma quello non lo è nessuno a vari livelli quindi poco male , si vive male a modo tuo .... star li ad andare contro i mulini a vento nn serve a niente.

personalmente , parlando di robe spicciole , quando sento l amore per x factor e cose cosi , sento il distacco totale lol , del tipo che per me è una delle cose che rappresenta il raschiamento del barile della società , però nn mi sento manco di odiare ste persone , è una visione mia che nessuno mi toglierà dalla testa , ma nn parlo di x factor solo come programma tv etc... , per me rappresenta un modo di vivere , un modo di pensare , un tipo di società ... magari esagero io ma molte volte dalle piccole cose vedo cose più grandi , dei modi di vivere diciamo .... nn mi importa manco che qualcuno capisca sta visione , ma nn voglio far parte de sta gente , me fa sentire male proprio ahha ... se uno per curarsi deve cambiare la sua visione è meglio restare malati

Ultima modifica di varykino; 13-02-2020 a 15:52.
Ringraziamenti da
Nightlights (14-02-2020)
Vecchio 13-02-2020, 16:02   #69
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Ma che una persona non voglia cambiare in certi modi mica implica che poi accetti volentieri tutto quel che comporta in termini materiali la cosa, per questo per me 'sti discorsi non funzionano Anche io valuto tutto.in termini realistici ma la conclusione a cui arrivo è che la realtà stessa mi fa abbastanza schifo.
Non vedo come l esame di realtà possa risolvere malcontenti del genere, essere consapevoli mi sembra che alla fine non serva quasi a nulla se i propri valori non sono allineati con quel che si ha attorno e di cui si dispone.
Ma l'esame si può fare anche sulla realtà dei propri desideri. Il mondo ti fa abbastanza schifo? Le strade sono: cercare di cambiarla; accettarla per quello che è e vivere comunque, nonostante il dispiacere; decidere che non vale la pena, e togliersi di mezzo; mettere la testa sotto la sabbia e far finta che il problema non esista.

Tu vuoi la moglie piena e la botte ubriaca, mi sembra. Non vuoi far finta che la realtà ti piaccia; non vuoi però neanche prendere troppo sul serio il fatto che non ti piace, e regolarti in uno dei modi di cui sopra.

Aggiungo: tu lo sai perché non riesci/non vuoi uscire dal suddetto limbo in cui non prendi nessuna decisione (non in rapporto al mondo esterno, ma al tuo modo di affrontarlo)? Non pensi che sia questa una questione seria di cui occuparti?

Ultima modifica di Angus; 13-02-2020 a 16:07.
Ringraziamenti da
Franz86 (13-02-2020)
Vecchio 13-02-2020, 17:14   #70
Intermedio
 

Ma perchè pensate che curarsi equivalga a cambiare la propria personalità e conformarsi alla massa degli "italiani medi"?

Io vorrei avere una ragazza, ma non è che per farlo sono disposto a diventare un tamarro minorato mentale che va in discoteca a rimorchiare, perchè in primis non ne sarei in grado e poi non è quello che voglio diventare.

Questa cosa l'ho capita solo ultimamente perchè per tutta la mia adolescenza ho sempre pensato che DOVEVO diventare come quelli che erano popolari, ammirati e circondati da ragazze.
Il fatto è che io non ero come loro, ma ero molto più timido e sensibile e ho sempre vissuto questa mia "diversità" come un mio difetto da correggere: per essere felice e realizzarmi dovevo diventare estroverso e "duro", dovevo diventare un VERO uomo (indendo lo stereotipo dell'uomo "vero").
Questa cosa mi ha portato a fallire innumerevoli volte, perchè per quanto io mi sforzassi, non riuscivo a comportarmi come i miei coetanei "di successo", ma mi ostinavo a volerli imitare, per essere anch'io come loro, anche a costo di nascondere la mia vera natura.

La verità è che io non ho niente a che fare con lo stereotipo dell'uomo "vero": io non sono un duro sicuro di sè in grado di imporsi sugli altri anche con la forza e, cosa più importante, io NON VOGLIO diventare così, perchè non mi piacerebbe e non penso che essere timidi e sensibili sia di per sè un problema.

Quello che devo fare è smettere di imitare gli altri, smettere di pensare che io sia "difettato" e gli altri sono esempi da seguire, e accettarmi per quello che sono, cercando di trovare i miei lati positivi e coltivarli.

Penso che siamo tutti diversi, ognuno vuole cose diverse e non è omologandoci al mondo che ci realizzeremo.

Io ho messo in conto il fatto che non riuscirò mai ad essere completamente integrato in questa società, ma lo accetto, io voglio trovare il mio angolo di mondo dove poter essere me stesso, ma prima devo essere in grado di capire quello che sono e quello che voglio e, soprattutto, devo accettarlo e devo imparare ad amarmi per quello che sono.
Se io non mi amo, non posso aspettarmi che qualcun'altro ami me.
So che è difficilissimo accettarsi ed amarsi per quello che si è, ma è l'unico modo per riuscire ad uscire dalla depressione e per vivere invece di limitarsi a sopravvivere.

Secondo me il vero obiettivo della terapia non è quello di "cambiare", ma quello di "accettarsi" (che probabilmente è ancora più difficile)
Ringraziamenti da
debb_ (16-02-2020), Nightlights (14-02-2020)
Vecchio 13-02-2020, 17:18   #71
Esperto
L'avatar di Da'at
 

Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74 Visualizza il messaggio
Tirar fuori le palle è solo una frase fatta.
Una frase secondo me abbastanza semplice da dire a ripetizione dall'esterno, da persone esterne al problema verso chi il problema lo ha effettivamente.
Cioè facile andare da uno a dirgli tira fuori le palle, poi tanto dentro il problema ci si trova chi lo ha, non chi dice tira fuori le palle.
A me piace scavare nel significato delle parole. E l'immagine di Moonwatcher mi ha ispirato, perciò mi viene da collegare l'espressione a determinati rituali sociali, molto diffusi tra i primati e altri mammiferi, in cui l'ostentazione dell'apparato genitale svolge una funzione comunicativa di minaccia, potenza e disponibilità sessuale.
Come a dire "ce le ho, guarda".
L'opposto potrebbe essere invece ben rappresento dalla locuzione "avere la coda tra le gambe", dove anche qui abbiamo un richiamo etologico al comportamento canino di sottomissione.

Quindi le gonadi maschili diventano allegoria di potenza, cioè di potenzialità.
L'organo genitale (dal latino "gignere" , generare) metafora della forza creativa, strumento essenziale per poter affrontare i problemi, "creando" la soluzione, ovvero strumenti grazie ai quali essa diventi meno irraggiungibile.

L'invito può anche essere un'esortazione a non vergognarsi dei propri attributi, ma invece di metterli in mostra fieramente. Ciascuno di noi avrà i suoi, c'è chi è dotato in carisma, chi in pazienza, chi è fantasioso, chi è determinato, ecc.

Una prospettiva interessante da cui analizzare la frase potrebbe essere il rendersi conto che l'esortazione a "tirar fuori le palle" implica il riconoscimento dell'esistenza delle stesse, seppur nascoste.

Quindi è tutto sommato un'implicita attestazione di stima. È come dire "puoi farcela, le risorse ce le hai". Sebbene capisco l'acredine dei destinatari di siffatta esortazione!

Ma anziché reagire arrabbiandosi forse si potrebbe rispondere chiedendo di quali palle l'altro parli. Fuor di metafora, quali sono le potenzialità nascoste che l'altro ci invita a mettere in mostra.

Se non sa rispondere allora ha effettivamente pronunciato una frase fatta e stereotipata, ma non credo sia sempre questo il caso.
Vecchio 13-02-2020, 17:20   #72
Esperto
L'avatar di varykino
 

Quote:
Originariamente inviata da Giancarlo96 Visualizza il messaggio
Ma perchè pensate che curarsi equivalga a cambiare la propria personalità e conformarsi alla massa degli "italiani medi"?

Io vorrei avere una ragazza, ma non è che per farlo sono disposto a diventare un tamarro minorato mentale che va in discoteca a rimorchiare, perchè in primis non ne sarei in grado e poi non è quello che voglio diventare.

Questa cosa l'ho capita solo ultimamente perchè per tutta la mia adolescenza ho sempre pensato che DOVEVO diventare come quelli che erano popolari, ammirati e circondati da ragazze.
Il fatto è che io non ero come loro, ma ero molto più timido e sensibile e ho sempre vissuto questa mia "diversità" come un mio difetto da correggere: per essere felice e realizzarmi dovevo diventare estroverso e "duro", dovevo diventare un VERO uomo (indendo lo stereotipo dell'uomo "vero").
Questa cosa mi ha portato a fallire innumerevoli volte, perchè per quanto io mi sforzassi, non riuscivo a comportarmi come i miei coetanei "di successo", ma mi ostinavo a volerli imitare, per essere anch'io come loro, anche a costo di nascondere la mia vera natura.

La verità è che io non ho niente a che fare con lo stereotipo dell'uomo "vero": io non sono un duro sicuro di sè in grado di imporsi sugli altri anche con la forza e, cosa più importante, io NON VOGLIO diventare così, perchè non mi piacerebbe e non penso che essere timidi e sensibili sia di per sè un problema.

Quello che devo fare è smettere di imitare gli altri, smettere di pensare che io sia "difettato" e gli altri sono esempi da seguire, e accettarmi per quello che sono, cercando di trovare i miei lati positivi e coltivarli.

Penso che siamo tutti diversi, ognuno vuole cose diverse e non è omologandoci al mondo che ci realizzeremo.

Io ho messo in conto il fatto che non riuscirò mai ad essere completamente integrato in questa società, ma lo accetto, io voglio trovare il mio angolo di mondo dove poter essere me stesso, ma prima devo essere in grado di capire quello che sono e quello che voglio e, soprattutto, devo accettarlo e devo imparare ad amarmi per quello che sono.
Se io non mi amo, non posso aspettarmi che qualcun'altro ami me.
So che è difficilissimo accettarsi ed amarsi per quello che si è, ma è l'unico modo per riuscire ad uscire dalla depressione e per vivere invece di limitarsi a sopravvivere.

Secondo me il vero obiettivo della terapia non è quello di "cambiare", ma quello di "accettarsi" (che probabilmente è ancora più difficile)
e infatti per questo critico il curarsi per come viene inteso .... nn c è niente da curare .... forse tocca trovare un altra parola .... le parole so importanti cit .

hai spiegato bene cmq e hai evidenziato l errore della parola "curare"
Vecchio 13-02-2020, 17:36   #73
Banned
 

Sentite..tirate fuori le palle!!!















Vecchio 13-02-2020, 17:50   #74
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

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Originariamente inviata da Angus Visualizza il messaggio
Tu vuoi la moglie piena e la botte ubriaca, mi sembra. Non vuoi far finta che la realtà ti piaccia; non vuoi però neanche prendere troppo sul serio il fatto che non ti piace, e regolarti in uno dei modi di cui sopra.

Aggiungo: tu lo sai perché non riesci/non vuoi uscire dal suddetto limbo in cui non prendi nessuna decisione (non in rapporto al mondo esterno, ma al tuo modo di affrontarlo)? Non pensi che sia questa una questione seria di cui occuparti?
Perché queste decisioni non risolvono il problema. Se è vero che voglio la botte piena e la moglie ubriaca, mi è chiaro che nessuna soluzione risolve la cosa e intercetta la mia volontà se si suppone qyuesta cosa al di fuori della mia portata.
Proprio perché tengo conto di questo che penso che alla fine qualsiasi soluzione di questo tipo non risolve il mio malcontento.
La decisione la prendi comunque, ma il punto è che è una decisione che in relazione al problema non fa un cazzo, è solo qualcosa che transitoriamente rappresenta il minore dei mali, ma alla fine il male di base non lo risolve.

Se posso fare solo certe cose alla fine comunque mi regolo (le circostanze forzano comunque una decisione), qualcosa dovrò pur farla, ma in ogni caso tutto questo mi lascia insoddisfatto, quel che vorrei mettere in evidenza è questo.

Se scegli tra alternative che ti lasciano molto insoddisfatto, scegliere non risolve la cosa, mi sembra abbastanza elementare quests cosa.

Per me il gioco delle decisioni lascia il cancro di fondo là dov è, la mia vera volontà resta schiacciata e deformata come un piede deformato da una calzatura stretta.
É proprio il fatto che me ne occupo che mi fa scrivere quello che sto scrivendo.

Ultima modifica di XL; 13-02-2020 a 18:16.
Vecchio 13-02-2020, 18:22   #75
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Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Perché queste decisioni non risolvono il problema. Se è vero che voglio la botte piena e la moglie ubriaca, mi è chiaro che nessuna soluzione risolve la cosa e intercetta la mia volontà se si suppone qyuesta cosa al di fuori della mia portata.
Proprio perché tengo conto di questo che penso che alla fine qualsiasi soluzione di questo tipo non risolve il mio malcontento.
La decisione la prendi comunque, ma il punto è che è una decisione che in relazione al problema non fa un cazzo, è solo qualcosa che transitoriamente è il minore dei mali, ma che il male di base non lo risolve.

Se posso fare solo certe cose alla fine comunque mi regolo (le circostanze forzano comunque una decisione), qualcosa dovrò pur farla, ma in ogni caso tutto questo mi lascia insoddisfatto, quel che vorrei mettere in evidenza è questo.

Se scegli tra alternative che ti lasciano molto insoddisfatto, scegliere non risolve la cosa, mi sembra abbastanza elementare quests cosa.

Per me il gioco delle decisioni lascia il cancro di fondo là dov è.
É proprio il fatto che me ne occupo che mi fa scrivere quello che sto scrivendo.
Non risolvono il problema, lo superano. Se ti rompi una gamba proprio quando devi partecipare alle olimpiadi, rassegnarti al fatto ti permette almeno di goderti il resto.
"Rassegnarsi" ovviamente non significa dire "mi sono rassegnato, visto? non cambia nulla" o identificarsi con un immaginario personaggio che si rassegna, o rimuginare ossessivamente sul rassegnarsi, ma gestire concretamente e nella realtà la propria vita e, appunto, le proprie emozioni, invece di ignorarle (perché, appunto, non ti senti di usare le palle, le tue potenzialità).
Vecchio 13-02-2020, 18:31   #76
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Ma se a me la cosa non va, in che senso dovrei gestirla? Non afferro proprio cosa dovrei gestire visto che quel che davvero mi interessa non c è.
Se significa continuare a vivere, la gestisco comunque la cosa in un modo o nell altro ma il punto è che non me ne frega nulla e non sto bene. Concretamente tutti la gestiscono la vita, mi sembra anche banale dare un ordine che non si può trasgredire.
Tutto questo tuo discorso non intercetta in nessun senso quel che mi disturba.

Ultima modifica di XL; 13-02-2020 a 18:44.
Vecchio 13-02-2020, 18:38   #77
Intermedio
 

Secondo me non è una questione di accontentarsi, bisogna capire quello che si vuole DAVVERO e poi lavorare per ottenerlo, senza puntare nè più in alto nè più in basso. Anche a me piacerebbe essere Superman, ma non è quello che voglio DAVVERO.

Penso che se tutte le alternative che vedi ora ti fanno cagare, significa che devi guardare dentro te stesso e trovare l'alternativa che invece ti piace.
So benissimo che non è facile e che magari pensi che non esista nessuna alternativa, ma bisogna sforzarsi di cercarla comunque.
Le alternative che hai attualmente sono due:
1) Continuare a non fare niente senza vivere la tua vita e senza provare a cambiare la situazione con il 100% di probabilità che niente cambierà.
2) Fare qualcosa, qualsiasi cosa, nella peggiore delle ipotesi farai mille cose inutili e sprecherai un sacco di tempo in attività che non ti serviranno assolutamente a niente e ci starai male (esattamente come se avessi scelto la prima opzione), ma la cosa importante è che per quanto piccola, c'è un possibilità che facendo mille cose, tu ne faccia anche una utile, almeno in parte.

Devi scegliere tra la certezza di stare male tutta la vita e la possibilità, anche piccola, di migliorare almeno un po' mettendoti di impegno.

Adesso non sto dicendo di fare cose a caso solo per il gusto di farle, ma ad esempio iniziare una terapia o cambiare terapeuta se le cose non stanno funzionando, potrebbe essere un primo passo.

La cosa più importante (e difficile) è mettere in discussione TUTTO di sè stessi, a partire dal proprio modo di pensare, perchè se non vedi nessuna alternativa può significare che non ce ne siano effettivamente (anche se è statisticamente improbabile), oppure significa che con il tuo modo di pensare non vedi nessuna alternativa (molto più probabile).

Esistono infiniti modi di pensare e nessuno si può definire "giusto" o "sbagliato" (nemmeno il tuo), ma secondo me se riesci ad ammettere che quello che stai usando non sta funzionando come vorresti e non ti sembra di trovare nessuna via d'uscita, l'unica opzione è provare a guardare i tuoi problemi con il "modo di pensare" e il "punto di vista" di qualcun altro. Se poi questo "qualcun altro" è un professionista disposto ad aiutarti, hai tutto da guadagnare.

Ultima modifica di Giancarlo96; 13-02-2020 a 18:52.
Vecchio 13-02-2020, 18:53   #78
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Quote:
Originariamente inviata da Giancarlo96 Visualizza il messaggio
Devi scegliere tra la certezza di stare male tutta la vita e la possibilità, anche piccola, di migliorare almeno un po' mettendoti di impegno.
Queste sono le due alternative che mi fanno schifo entrambe, a impegnarmi molto per ottenere poco mi fa più schifo che non far nulla. Qualcosa alla fine la scelgo ma lo stesso non mi va bene. E' proprio 'sta cosa che non entra a nessuno in testa.
Vivere con impegno per ottenere forse qualche briciola è un inferno comunque per me, quindi non afferro più come questo sistema possa intercettare il fatto che io ne ho le palle piene di essere incastrato in questo gioco qua al quale non ho scelto di giocare io.

Ultima modifica di XL; 13-02-2020 a 19:00.
Vecchio 13-02-2020, 18:54   #79
Intermedio
 

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Queste sono le due alternative che mi fanno schifo entrambe, a impegnarmi molto per ottenere poco mi fa più schifo che non far nulla.
Anche a me piacerebbe uscire dalla depressione senza fare niente, sarebbe molto più comodo.
Se non sei disposto a metterti in gioco e a pensare che, magari, le tue idee non siano così "giuste", non credo che tu possa mai sperare di stare meglio.

Poi capisco bene che mettersi di impegno per ottenere poco o nulla (almeno all'inizio) è una merda, ma tanto se non fai niente è una merda uguale, quindi merda per merda tanto vale scegliere l'opzione che ti da un minimo di possibilità di stare meglio.

Ultima modifica di Giancarlo96; 13-02-2020 a 19:05.
Vecchio 13-02-2020, 19:06   #80
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Quote:
Originariamente inviata da Giancarlo96 Visualizza il messaggio
Anche a me piacerebbe uscire dalla depressione senza fare niente, sarebbe molto più comodo.
Ma se il problema per me consiste nel fatto che vivere è faticoso come può una soluzione che mi chiede di vivere faticosamente risolverlo?

P S dagli psichiatri ci sono stato.
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