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Vecchio 13-10-2018, 13:51   #12541
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Originariamente inviata da Varano Visualizza il messaggio
Il Dott. Cottarelli che tanto pontifica in tv e si batte in difesa della riforma Fornero, è andato in pensione a 59 anni dal Fondo Monetario Internazionale. Che credibilità può avere un personaggio del genere?
Se sposi la causa allora devi essere coerente e continuare a lavorare, altrimenti sei un ipocrita del cazzo.
Come Monti che ci disse: "che noia il lavoro fisso, è bello cambiare" poi lui è seduto sulla poltrona più fissa del mondo, quella di senatore a vita.
Con la flat tax ci risparmia mica poco. Non capisco* come mai vi si oppone tanto.



*capisco anche questo, non vi preoccupate. Semmai non capisco** perché in tanti si oppongano a che Cottarelli paghi uno sproposito di tasse in Italia, quando potrebbe pagare il 10% di aliquota in US, purché stia zitto, non rompa troppo i coglioni e lasci fare ai bravi ragazzi del cambia-mento.

**non è vero, capisco anche questo.
Vecchio 13-10-2018, 14:02   #12542
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Originariamente inviata da Marco.Russo Visualizza il messaggio
Con la flat tax ci risparmia mica poco. Non capisco* come mai vi si oppone tanto.



*capisco anche questo, non vi preoccupate. Semmai non capisco** perché in tanti si oppongano a che Cottarelli paghi uno sproposito di tasse in Italia, quando potrebbe pagare il 10% di aliquota in US, purché stia zitto, non rompa troppo i coglioni e lasci fare ai bravi ragazzi del cambia-mento.

**non è vero, capisco anche questo.
Cottarelli può pagare le tasse dove vuole, per quanto mi riguarda può fare il pensionato di lusso a New York, o dove vuole.
La flat tax non si sa ancora come e a chi verrà applicata, personalmente non condivido la logica di questa tassa ma confido nel buonsenso di chi è al Governo.
Non credo che la ratio della manovra sia dare più soldi in tasca ai pensionati d'oro, ma magari mi sbaglio.
In ogni caso, io criticavo l'incoerenza e la distanza dal popolo di chi presiede o ha presieduto queste istituzioni internazionali.
Per loro è come se l'aspettativa di vita non si fosse mai alzata, vanno in pensione giovanissimi.
Vecchio 13-10-2018, 14:22   #12543
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Originariamente inviata da ansiolino Visualizza il messaggio
assolutamente falsa la prima parte.
Almeno nell'URSS (lasciamo perdere la Cina, che fa storia a se) anche i proletari pativano la fame e pure il freddo e tutti i soldi che questi ''schiavi della dittatura'' facevano, finivano nelle tasche del Cremlino che finanziava l'esercito e le varie istituzioni che ''facevano a gara con gli Stai Uniti.
Nell'Italia fascista invece non vi erano distinzioni tra classi sociali, se non appunto quelle dovute a ''qual si voglia merito'', e si aiutava tutti.
Stendendo un velo pietoso sull' interpretazione storica in puro stile Minculpop, se si volevano fare guerre di aggressione allora era il caso di finanziarlo pure in Italia l' esercito, infatti poi è bastata la Grecia a frustrare le velleità mussoliniane, per non parlare della disastrosa campagna in terra russa.
Vecchio 13-10-2018, 14:28   #12544
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Originariamente inviata da Franz86 Visualizza il messaggio
Stendendo un velo pietoso sull' interpretazione storica in puro stile Minculpop, se si volevano fare guerre di aggressione allora era il caso di finanziarlo pure in Italia l' esercito, infatti poi è bastata la Grecia a frustrare le velleità mussoliniane, per non parlare della disastrosa campagna in terra russa.
da quel che hai scritto è più pietoso quello che tu sai della storia, in pieno stile ''scuola da centro sociale''
Vecchio 13-10-2018, 14:31   #12545
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Originariamente inviata da ansiolino Visualizza il messaggio
da quel che hai scritto è più pietoso quello che tu sai della storia, in pieno stile ''scuola da centro sociale''
Mai messo piede in vita mia, parli per stereotipi.

Quello che ho scritto è inattaccabile, e non perché si tratti di un ragionamento particolarmente brillante, ma proprio perché si tratta di puri e semplici fatti.
Vecchio 13-10-2018, 14:33   #12546
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Originariamente inviata da ansiolino Visualizza il messaggio
assolutamente falsa la prima parte.
Almeno nell'URSS (lasciamo perdere la Cina, che fa storia a se) anche i proletari pativano la fame e pure il freddo e tutti i soldi che questi ''schiavi della dittatura'' facevano, finivano nelle tasche del Cremlino che finanziava l'esercito e le varie istituzioni che ''facevano a gara con gli Stai Uniti.
Nell'Italia fascista invece non vi erano distinzioni tra classi sociali, se non appunto quelle dovute a ''qual si voglia merito'', e si aiutava tutti. Basta vedere quanti beni immobili (leggasi terreni) sono stati dati in gestione (e poi divenuti di proprietà) a tantissime famiglie di poveri.
Ha fatto lo stesso con gli amati proletari il comunismo? No, anzi, gli ha continuato a togliere quel poco che avevano per tenerli soggiogati e per farli continuare ad obbedire.
Non c'erano distinzioni fra classi sociali? Vallo a dire agli operai che ingrassavano gli industriali alleati con la cricca fascista, e che se tentavano di protestare per i salari da fame venivano massacrati da una qualche squadraccia - nell'inferno sovietico, invece, i diritti dei lavoratori non avevano neppure bisogno di un codice a parte (come ad esempio lo Statuto dei lavoratori in Italia), ma erano impressi direttamente in Costituzione.
Poi questa cosa dei terreni non mi è chiara, in pratica l'Italia fascista ha dato in regalo dei terreni ai contadini italiani? Hanno edificato delle comuni agricole sullo stile sovietico? E i latifondisti magari li hanno mandati in un qualche gulag in stile italico? Mi sembra un controsenso, dato che gli industriali e i latifondisti erano i più grandi sostenitori del testa-pelata ex mangia preti e poi firmatario dei patti lateranensi (un vero nemico dei potenti! ). Mussolini è stato una contraddizione vivente...
Vecchio 13-10-2018, 14:45   #12547
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Originariamente inviata da Gummo98 Visualizza il messaggio
Non c'erano distinzioni fra classi sociali? Vallo a dire agli operai che ingrassavano gli industriali alleati con la cricca fascista, e che se tentavano di protestare per i salari da fame venivano massacrati da una qualche squadraccia - nell'inferno sovietico, invece, i diritti dei lavoratori non avevano neppure bisogno di un codice a parte (come ad esempio lo Statuto dei lavoratori in Italia), ma erano impressi direttamente in Costituzione.
Poi questa cosa dei terreni non mi è chiara, in pratica l'Italia fascista ha dato in regalo dei terreni ai contadini italiani? Hanno edificato delle comuni agricole sullo stile sovietico? E i latifondisti magari li hanno mandati in un qualche gulag in stile italico? Mi sembra un controsenso, dato che gli industriali e i latifondisti erano i più grandi sostenitori del testa-pelata ex mangia preti e poi firmatario dei patti lateranensi (un vero nemico dei potenti! ). Mussolini è stato una contraddizione vivente...
Esatto, non c'erano distinzioni visto che era vietata pure la serrata e quindi, come ti piace credere, anche i padroni sarebbero stati massacrati da qualche squadraccia.
Quanto all'inferno sovietico, sfido chiunque a mettere nero su bianco che un uomo deve lavorare come una bestia per avere solo un pò di pane e come proprietà avere solo i suoi stracci!
All'epoca la maggioranza del popolo (che notizia!! anche i proletari ne fanno parte!) era dalla parte di Mussolini e sì, venivano date in concessione terre che poi potevano essere coltivate o ad uso industriale (fabbriche). Dovresti saperlo bene visto che proprio in Emilia molte famosi industriali si sono fatti così.
La contraddizione è stata il comunismo stesso che si prefigge di aiutare i poveri volendo però esso stesso (ad esempio il ridicolo baffone) essere ricco e potente
Vecchio 13-10-2018, 14:47   #12548
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Come si fa, poi, a prendere come riferimento storico uno che nel '33 guardava Hitler come un dilettante, finendo poi, nel giro di poche estati, per farsi mettere i piedi in faccia dall'allievo, mandando poi il paese sul lastrico, spedendo gli alpini a crepare in Russia e permettendo al suo alleato (divenuto suo padrone) di invadere la sua "amata patria", usando indicibili violenze su italiani di origine ebrea e non, fuggendo infine come un cane senza nemmeno avere il coraggio di ammazzarsi come aveva invece fatto quel porco, almeno coerente, del tedesco. Come si fa insomma ad avere come riferimento uno che ha continuamente cambiato maschera, prima facendo il bello e il cattivo tempo con l'Inghilterra e gli Stati Uniti, poi alleandosi con Hitler e infine fuggendo dal proprio stesso popolo inferocito. Mussolini è utile solo come monito ideale: ogni socialista rinnegato merita di finire appeso come un salame, dopo essere stato ricoperto di sputi e calci nella ghigna.
Vecchio 13-10-2018, 14:49   #12549
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Originariamente inviata da Gummo98 Visualizza il messaggio
Come si fa, poi, a prendere come riferimento storico uno che nel '33 guardava Hitler come un dilettante, finendo poi, nel giro di poche estati, per farsi mettere i piedi in faccia dall'allievo, mandando poi il paese sul lastrico, spedendo gli alpini a crepare in Russia e permettendo al suo alleato (divenuto suo padrone) di invadere la sua "amata patria", usando indicibili violenze su italiani di origine ebrea e non, fuggendo infine come un cane senza nemmeno avere il coraggio di ammazzarsi come aveva invece fatto quel porco, almeno coerente, del tedesco. Come si fa insomma ad avere come riferimento uno che ha continuamente cambiato maschera, prima facendo il bello e il cattivo tempo con l'Inghilterra e gli Stati Uniti, poi alleandosi con Hitler e infine fuggendo dal proprio stesso popolo inferocito. Mussolini è utile solo come monito ideale: ogni socialista rinnegato merita di finire appeso come un salame, dopo essere stato ricoperto di sputi e calci nella ghigna.
Invece tu prendi come riferimento uno che, a capo del più grande ed esteso impero del mondo (all'epoca), rischiava di perdere la guerra se non aiutato da inglesi e americani. Da su, evita che è meglio
Sempre in riferimento al tuo baffone, anche lui prima si era amicone dei suoi salvatori, e poi ha tenuto in stallo il mondo (non la sola piccola Italia ad esempio) per intere decadi, per pura vanità di potere. Tra l'altro il tuo baffone se avesse perso la guerra avrebbe fatto una fine peggiore di Mussolini. Ma anche senza perderla, bastava portarlo in Ucraina per fargli assaggiare la cinghia e legarlo ad una biga.

Ultima modifica di ansiolino; 13-10-2018 a 14:53.
Vecchio 13-10-2018, 15:00   #12550
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Parli dell'URSS come se lo Stachanov di turno fosse costretto a fare buchi per 12 ore al giorno, riposando poi nelle stesse gallerie che aveva scavato. Senz'altro l'Unione Sovietica staliniana, per una serie di motivi, fu vacua nell'applicare i principi della costituzione, ma addirittura parlarmi di gente che possedeva solo gli stracci, mi sembra una bella distorsione della realtà. Qualsiasi fosse il tuo lavoro in Unione Sovietica, al di là della casa e delle cure sanitarie garantite, non esisteva il timore di essere licenziati per far posto a nuova mano d'opera più economica (cosa che avviene nei paesi capitalisti e quindi, di riflesso, accadeva nell'Italia littoria) e gli stessi dirigenti provvedevano a organizzare corsi - artistici o sportivi - per rendere più proficuo il tempo libero. Per sintetizzare con un piccolo dettaglio, lo stesso Stachanov di turno con cui ho aperto questo post, solo per il fatto di aver svolto lavori usuranti, aveva diritto a pensionarsi molto prima di un impiegato - in certi casi si parla di 1 anno di lavoro usurante equivalente a 3 di lavoro normale - tant'è che ci sono testimonianze di minatori che, al di là di pesanti condizioni sottoterra, sono andati in pensionamento dopo 12 anni di servizio.
Vecchio 13-10-2018, 15:09   #12551
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Originariamente inviata da ansiolino Visualizza il messaggio
Invece tu prendi come riferimento uno che, a capo del più grande ed esteso impero del mondo (all'epoca), rischiava di perdere la guerra se non aiutato da inglesi e americani. Da su, evita che è meglio
Sempre in riferimento al tuo baffone, anche lui prima si era amicone dei suoi salvatori, e poi ha tenuto in stallo il mondo (non la sola piccola Italia ad esempio) per intere decadi, per pura vanità di potere. Tra l'altro il tuo baffone se avesse perso la guerra avrebbe fatto una fine peggiore di Mussolini. Ma anche senza perderla, bastava portarlo in Ucraina per fargli assaggiare la cinghia e legarlo ad una biga.
Al di là del fatto che la sete di guerra proveniva dalla Germania e non dall'URSS, molti storici, anche di destra, ammettono che senza le dure politiche sovietiche degli anni '30 la Germania avrebbe inevitabilmente sconfitto la Russia; questi stessi storici, insomma, da un lato condannano le politiche di Stalin, ma dall'altro ammettono come solo il suo approccio fosse quello applicabile per risanare un paese devastato dalla guerra civile, spingerlo sulla strada dell'industria pesante nel giro di nemmeno quindici anni e renderlo capace di resistere alle invasioni tedesche del 41 e del 42. Per quanto riguarda la reputazione di Stalin fra gli strati popolari, pensa semplicemente al fatto che nel giro di pochi mesi tutta l'Italia si è messa a sputare sul passato fascista, mentre ancora nell'URSS di Brezhnev la dirigenza revisionista si guardava bene dal condannare apertamente Stalin data la nostalgia silenziosa che ancora serpeggiava in grandi settori della popolazione. Se Stalin avesse visitato i villaggi ucraini dopo la carestia dei primi anni 30, probabilmente i contadini gli avrebbero chiesto un po' di aiuto per massacrare i kulaki, così come durante la Rivoluzione culturale gli studenti non ci pensarono due volte ad imbracciare la causa di Mao (messo in disparte dalla dirigenza del Partito comunista) per ribellarsi ai nuovi nemici di classe interni alla Cina.

Ultima modifica di Gummo; 13-10-2018 a 15:12.
Vecchio 13-10-2018, 15:13   #12552
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Originariamente inviata da Gummo98 Visualizza il messaggio
Parli dell'URSS come se lo Stachanov di turno fosse costretto a fare buchi per 12 ore al giorno, riposando poi nelle stesse gallerie che aveva scavato. Senz'altro l'Unione Sovietica staliniana, per una serie di motivi, fu vacua nell'applicare i principi della costituzione, ma addirittura parlarmi di gente che possedeva solo gli stracci, mi sembra una bella distorsione della realtà. Qualsiasi fosse il tuo lavoro in Unione Sovietica, al di là della casa e delle cure sanitarie garantite, non esisteva il timore di essere licenziati per far posto a nuova mano d'opera più economica (cosa che avviene nei paesi capitalisti e quindi, di riflesso, accadeva nell'Italia littoria) e gli stessi dirigenti provvedevano a organizzare corsi - artistici o sportivi - per rendere più proficuo il tempo libero. Per sintetizzare con un piccolo dettaglio, lo stesso Stachanov di turno con cui ho aperto questo post, solo per il fatto di aver svolto lavori usuranti, aveva diritto a pensionarsi molto prima di un impiegato - in certi casi si parla di 1 anno di lavoro usurante equivalente a 3 di lavoro normale - tant'è che ci sono testimonianze di minatori che, al di là di pesanti condizioni sottoterra, sono andati in pensionamento dopo 12 anni di servizio.
Vorrei anche vedere che in un territorio, di milioni di km^2, e tutto da ''costruire'', si avesse troppa manodopera e si lasciasse a casa la gente perchè c'era chi si vendeva a meno (di niente tra l'altro)! Ma leggi quello che scrivi o fai così tanto per fare zizzania?
Quanto al tempo libero, fai un buco nell'acqua visto che pure il Fascismo promuoveve attività ricreative, basti vedere le ragazze nello sport (nella tua amata urss le femmine potevano fare qualcosa di diverso dalle contadine/operaie??)
Quanto a Stachanov (e chi fa lavori come lui), tralasciando che ci sono fonti che parlano di una storia montata dal regime, venivano forse mandati in pensione dopo 12 anni di servizio, ma avevano lavorato come forse nemmeno gli italiani emigrati in Belgio facevano.
Vecchio 13-10-2018, 15:19   #12553
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Originariamente inviata da Gummo98 Visualizza il messaggio
Al di là del fatto che la sete di guerra proveniva dalla Germania e non dall'URSS, molti storici, anche di destra, ammettono che senza le dure politiche sovietiche degli anni '30 la Germania avrebbe inevitabilmente sconfitto la Russia; questi stessi storici, insomma, da un lato condannano le politiche di Stalin, ma dall'altro ammettono come solo il suo approccio fosse quello applicabile per risanare un paese devastato dalla guerra civile, spingerlo sulla strada dell'industria pesante nel giro di nemmeno quindici anni e renderlo capace di resistere alle invasioni tedesche del 41 e del 42. Per quanto riguarda la reputazione di Stalin fra gli strati popolari, pensa semplicemente al fatto che nel giro di pochi mesi tutta l'Italia si è messa a sputare sul passato fascista, mentre ancora nell'URSS di Brezhnev la dirigenza revisionista si guardava bene dal condannare apertamente Stalin data la nostalgia silenziosa che ancora serpeggiava in grandi settori della popolazione. Se Stalin avesse visitato i villaggi ucraini dopo la carestia dei primi anni 30, probabilmente i contadini gli avrebbero chiesto un po' di aiuto per massacrare i kulaki, così come durante la Rivoluzione culturale gli studenti non ci pensarono due volte ad imbracciare la causa di Mao (messo in disparte dalla dirigenza del Partito comunista) per ribellarsi ai nuovi nemici di classe interni alla Cina.
guarda, con Winston Smith discutere ha forse qualche senso, ma con te proprio è fiato perso e tempo sprecato.
Tutto quello che hai scritto sono eresie da lavaggio del cervello comunista che chiunque, anche altri comunisti del forum, ti potranno contestare. Aspetto, e ne sono certo, che lo facciano loro
Vecchio 13-10-2018, 15:31   #12554
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Scusa, cosa c'entra il lavoro che svolgevano le donne? In Italia erano per caso tutte ingegneri edili o la maggior parte svolgeva lavoro nelle campagne e in casa? I tempi erano quelli, le mansioni erano quelle in tutto il mondo, non è che Stalin potesse magicamente trasportare la Russia nel 2018, eh. Peraltro, in anticipo sui tempi, in URSS si stabilì un'immediata parità di diritti fra uomo e donna:

Quote:
Art. 122 della Costituzione sovietica:
Alla donna sono accordati nell’URSS diritti uguali a quelli dell’uomo in tutti i campi della vita economica, statale, culturale e socio-politica.
La possibilità di esercitare questi diritti è assicurata dall’attribuzione alla donna dello stesso diritto dell’uomo al lavoro, alla retribuzione del lavoro, al riposo, all’assicurazione sociale e all’istruzione; dalla tutela, da parte dello Stato, degli interessi della madre e del bambino; dalla concessione di congedi di gravidanza alla donna, con mantenimento del salario, e da un’ampia rete di case di maternità, di nidi e di giardini d’infanzia
(Ricordiamo poi come la questione razzista fu debellata molto prima che nella 'civile' America, così come i diritti degli omosessuali vennero riconosciuti prima ad Est che ad Ovest). Spesso, inoltre, le donne venivano considerate più abili dell'uomo, ad esempio, nelle attività di costruzione. Mi tocca quindi sfatare il tuo mito.


(Qui, a due anni della guerra, uomini e donne lavorano fianco a fianco per ricostruire il paese dopo la barbarie nazista.)

Per quanto riguarda il pensionamento, io non ti riportavo fonti sovietiche ma testimonianze di persone ancora in vita dopo la fine dell'URSS, il regime non c'entra niente. Ti ripeto, mr. Stachanov non passava le sue giornate saltando di gioia, ma almeno aveva delle tutele e sopratutto viveva in uno stato che non faceva del razzismo, del nazionalismo, del patriarcato la scusa per sfruttare i lavoratori - l'URSS di Stalin, in tempi di guerra o di pace, si basava su principi universalistici, pacifisti e d'emancipazione dell'uomo e quindi del lavoratore; l'Italia di Mussolini, in guerra o in pace, si basava su principi imperiali, bellici, di sopraffazione delle nazioni (se non di colonizzazione) e infine di subordinazione dell'uomo e dei lavoratori a un sistema gerarchico. L'URSS, negli scritti dei suoi edificatori, era lo stadio intermedio per passare a un mondo dove non ci sarebbe stato più padrone nè sfruttato, mentre il fascismo teorizza e applica sempre dittature dove lo sfruttamento è il fine, senza che mai un crollo del regime venga prospettato.
Come vedi, la questione, prima che concreta, è ideale.
Vecchio 13-10-2018, 17:48   #12555
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Originariamente inviata da Marco.Russo Visualizza il messaggio
Io non capisco* cosa impedisca invece a liberi cittadini in cerca di impiego di consociarsi tra di loro per offrire servizi che ritengono di poter erogare, quali ad esempio un piano, a Genova, di manutenzione infrastrutturale per evitare quei danni legati dal maltempo che penalizzano poi tutti gli abitanti del territorio.
Attraverso gruppi di pressione (aka: lobbies, ma lo so che è una parola brutta e da porci capitalisti) si può convincere l'amministrazione pubblica e la sensibilità dell'elettorato che è corretto direzionare gli investimenti pubblici nella manutenzione di strade, edifici, ponti e via dicendo; si costituiscono le società, si partecipa alle gare d'appalto, chi vince si adopera per provvedere a un servizio che viene remunerato; questo servizio si ripaga in termini di mancati danni in caso di calamità.


*certo che lo capisco, basta aver partecipato a una riunione condominiale per capirlo.
Dici di capirlo, giusto? Siccome lo sottintendi lo esplicherò io: l'idiozia delle persone è direttamente proporzionale al passare degli anni, dei mesi, delle ore, dei minuti. Può darsi che in qualche città nascano questi movimenti - non ci vedo neanch'io niente di sporco, Marco - ma a livello generale siamo una società troppo individualista e miope per cambiare le cose a livello strutturale. Una toppa qui, una toppa là, quel tanto che basta per soddisfare i nostri bisogni, poi basta. Io non voglio un'Italia di questo tipo, specchio dello stato di decadenza delle masse; io voglio nuove masse per una nuova Italia. Quello che serve è uno stato che istruisca il popolo, che crei il mondo nuovo con la coercizione (pacifica, ovvio: istruzione culturale e istruzione e al lavoro) e, nell'attesa di ridare coscienza alle masse, indire dei piani generali di ricostruzione del paese. Quando il popolo sarà nuovamente maturo non ci sarà più bisogno dello stato, si potrà andare avanti ad assemblee, a riunioni, a discussioni a livello locale e nazionale, e vivremo tutti felici. La marcia, però, è lunga.

Ultima modifica di Gummo; 13-10-2018 a 17:51.
Vecchio 13-10-2018, 18:45   #12556
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Originariamente inviata da Gummo98 Visualizza il messaggio
l'Italia di Mussolini, in guerra o in pace, si basava su principi imperiali, bellici, di sopraffazione delle nazioni (se non di colonizzazione) e infine di subordinazione dell'uomo e dei lavoratori a un sistema gerarchico. L'URSS, negli scritti dei suoi edificatori, era lo stadio intermedio per passare a un mondo dove non ci sarebbe stato più padrone nè sfruttato, mentre il fascismo teorizza e applica sempre dittature dove lo sfruttamento è il fine, senza che mai un crollo del regime venga prospettato.
Come vedi, la questione, prima che concreta, è ideale.
mi costringi a rispondere.
Parli di Fascismo e colonizzazione, ma l'URSS non era composta da ''tante piccole colonie'' al servizio della Russia??
Quanto al resto (''un mondo dove non ci sarebbe stato più padrone nè sfruttato''), mi vien da ridere. Cos'erano ad esempio i Kolkoz? Ripeto, non sai quello dici.
Parlare di ideali e di comunismo insieme è come dire che la merda è bella
Vecchio 13-10-2018, 19:10   #12557
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Originariamente inviata da Gummo98 Visualizza il messaggio
Dici di capirlo, giusto? Siccome lo sottintendi lo esplicherò io: l'idiozia delle persone è direttamente proporzionale al passare degli anni, dei mesi, delle ore, dei minuti. Può darsi che in qualche città nascano questi movimenti - non ci vedo neanch'io niente di sporco, Marco - ma a livello generale siamo una società troppo individualista e miope per cambiare le cose a livello strutturale. Una toppa qui, una toppa là, quel tanto che basta per soddisfare i nostri bisogni, poi basta. Io non voglio un'Italia di questo tipo, specchio dello stato di decadenza delle masse; io voglio nuove masse per una nuova Italia. Quello che serve è uno stato che istruisca il popolo, che crei il mondo nuovo con la coercizione (pacifica, ovvio: istruzione culturale e istruzione e al lavoro) e, nell'attesa di ridare coscienza alle masse, indire dei piani generali di ricostruzione del paese. Quando il popolo sarà nuovamente maturo non ci sarà più bisogno dello stato, si potrà andare avanti ad assemblee, a riunioni, a discussioni a livello locale e nazionale, e vivremo tutti felici. La marcia, però, è lunga.
Tutto ragionevole e condivisibile, ma la coercizione pacifica proprio nun se po' sentì.

Il fatto è un altro: o accettiamo il valore della libertà, e quindi la possibilità, da parte dei liberi cittadini, di far cazzate e pagarne le conseguenze (nonché di farle pagare a coloro i quali incappano loro malgrado nel frammezzo), oppure rinunciamo al valore della libertà e facciamo i piani quinquiennali, che ovviamente sono più efficienti e funzionali, almeno sulle specifiche contingenze.

Non sto neanche dando un giudizio, sia chiaro. Anche perché non ho la più pallida idea di cosa sia giusto o sbagliato. Sto solo dicendo che la libertà implica la possibilità di scegliere la non manutenzione infrastrutturale e la protezione delle stesse dal dissesto idrogeologico.
Vecchio 13-10-2018, 19:20   #12558
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Originariamente inviata da Marco.Russo Visualizza il messaggio
Tutto ragionevole e condivisibile, ma la coercizione pacifica proprio nun se po' sentì.

Il fatto è un altro: o accettiamo il valore della libertà, e quindi la possibilità, da parte dei liberi cittadini, di far cazzate e pagarne le conseguenze (nonché di farle pagare a coloro i quali incappano loro malgrado nel frammezzo), oppure rinunciamo al valore della libertà e facciamo i piani quinquiennali, che ovviamente sono più efficienti e funzionali, almeno sulle specifiche contingenze.

Non sto neanche dando un giudizio, sia chiaro. Anche perché non ho la più pallida idea di cosa sia giusto o sbagliato. Sto solo dicendo che la libertà implica la possibilità di scegliere la non manutenzione infrastrutturale e la protezione delle stesse dal dissesto idrogeologico.
Oltretutto tipicamente i sostenitori teorici dei regimi non considerano il fatto di potersi poi trovare loro stessi un giorno in disaccordo con il governo che tanto hanno auspicato, e allora sono cazzi, perché a quel punto diventano oppositori quanto gli altri: a meno di non essere il dittatore supremo il partito non è espressione della propria volontà individuale.
Vecchio 13-10-2018, 19:29   #12559
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Originariamente inviata da Franz86 Visualizza il messaggio
Oltretutto tipicamente i sostenitori teorici dei regimi non considerano il fatto di potersi poi trovare loro stessi un giorno in disaccordo con il governo che tanto hanno auspicato, e allora sono cazzi, perché a quel punto diventano oppositori quanto gli altri: a meno di non essere il dittatore supremo il partito non è espressione della propria volontà individuale.
Secondo me la maggior parte di quelli che oppongono un regime, prima lo sostenevano
Vecchio 13-10-2018, 19:30   #12560
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Originariamente inviata da Franz86 Visualizza il messaggio
Mai messo piede in vita mia, parli per stereotipi.

Quello che ho scritto è inattaccabile, e non perché si tratti di un ragionamento particolarmente brillante, ma proprio perché si tratta di puri e semplici fatti.
dici che è inattaccabile? Allora vediamo.
L'Italia non aveva certo le risorse dell' URSS per finanziare un esercito che, comunque, non era ridicolo come lo si vuole far credre (aviazione e marina ad esempio erano molto avanzate, mancavano invece la pratica e un numero sufficiente di mezzi). Risorse che poi erano ancora più limitate visto le sanzioni e il fatto che venissero usate per ricostruire un Paese prevalentemente contadino e analfabeta.
Quanto alla campagna di Grecia l'errore principale fu mandare pochi uomini seguendo concetti militari ''obsoleti''. Non si perse quindi perchè si andò con gli asini invece dei camion.
La campagna di Russia non fa testo visto che l'anno persa pure i tedeschi (molto meglio equipaggiati e preparati). Perchè non citi invece la campagna d'Africa dove persino gli Alleati (senza contare Rommel) hanno elogiato i soldati italiani?

E comunque devi spiegarmi cosa c'entrava il tuo messaggio in risposta a quello che avevo scritto io rispondendo ad un commento di carattere socio/politico
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