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22-12-2011, 16:02
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#41
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
li consideri barbari senza cervello solo per proteggere te stesso dall'autocritica, ma sono persone dotate di intelletto e coscienza come tutte le altre, non può essere geneticamente altrimenti.
ci fa davvero bene, considerarli esseri diversi da noi?
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Nè bene nè male, non è possibile considerarli in altra maniera. Possono essere nostri genitori, fratelli, amici, amanti ma rimarrano sempre lontani dalla nostra vita vera, quella interiore, saranno sempre fondamentalmente incompatibili rispetto ad essa, le nostre relazioni saranno rette da un 'insuperabile e reciproca incomprensione.
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22-12-2011, 16:02
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#42
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 3,043
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
C'è chi è destinato a vivere e chi è destinato ad osservare la vita degli altri, per i secondi è impossibile superare quella linea tracciata dalla sorte, non potranno mai vivere una vita attiva, ogni esperienza esteriore non potrà mai essere vissuta nella maniera di coloro che soggiornano stabilmente nell'esteriorità.
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Pensare in questo modo è sbagliatissimo (ahime anche io lo faccio talvolta), sia per la distinzione tra le due specie che per il senso di rassegnazione.
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22-12-2011, 16:04
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#43
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
C'è chi è destinato a vivere e chi è destinato ad osservare la vita degli altri, per i secondi è impossibile superare quella linea tracciata dalla sorte, non potranno mai vivere una vita attiva, ogni esperienza esteriore non potrà mai essere vissuta nella maniera di coloro che soggiornano stabilmente nell'esteriorità.
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".. nella maniera di coloro che soggiornano stabilmente nell'ESTERIORITA'."
ancora che consideri il "vivere" come fare quelle specifiche cose..
si può VIVERE anche facendo gli eremiti su un monte
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22-12-2011, 16:09
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#44
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da eVito Corleone
Pensare in questo modo è sbagliatissimo (ahime anche io lo faccio talvolta), sia per la distinzione tra le due specie che per il senso di rassegnazione.
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Nell'ambito ristretto della vita materiale, sì è sbagliattissimo perché contrario alla vita, all'istinto di conservazione, per questo anche io trascorro la maggior parte del tempo lontano dalla sfera di disillusione che soggiace a queste considerazioni; ma quando non v'è distrazione sufficiente per il mio intelletto non posso fare altro che tornare là, verso l'unica verità fondamentale, quella dell'insensatezza del tutto. La rassegnazione è l'unica forma di autentica saggezza, l'unica conclusione possibile del processo di presa di coscienza di sè e di tutto ciò che ci circonda.
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22-12-2011, 16:42
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#45
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: bardo
Messaggi: 4,403
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Il concetto di vivere è più similmente un concetto "instabile" di emotività altalenante e proporzionale.. cioè che nel tempo dondola tra un estremo ed un altro..una spinta da una direzione ne genera un'altra proporzionale in senso opposto creando il legame tra la tristezza e la felicità.. questo essenzialmente è il significato che psicologicamente gli uomini attribuiscono al concetto di vivere.
Un concetto che racchiude un percorso educativo che deve far esperienza di tutte le emozioni: belle e brutte.
Ad esempio secondo questo punto di vista io non vivo perché su un'ipotetica altalena io sono fermo seduto in mezzo, oltremodo è sbagliato dire che sia una condizione brutta o bella o che non regala esperienze... è .... uno stile di vita contemplativo e devo dire che non provo invidia per chi si dondola.. ma provo interesse per coloro che si sono spinti tanto(sia da una parte che dall'altra) da essere caduti.
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22-12-2011, 16:46
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#46
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Quote:
Originariamente inviata da Architeuthis
resta il fatto che la forza di volontà la si può trovare per mille altre cose che non siano quelle,perchè ognuno vive la propria vita come meglio crede...
quindi sta storia della normalità continua ad infastidirmi.
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l'ho detto, non si deve per forza fare quello, ma si deve per forza trovare quella voglia di iniziare a dondolarsi sulla maledetta altalena di cui parla kitsune, se poi lo si fa in modo esteriore o interiore poco importa
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22-12-2011, 17:07
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#47
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Esperto
Qui dal: Dec 2005
Messaggi: 5,048
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Quote:
Queste storie raccontano di persone che potevano anche essere schiacciate psicologicamente dalle delusioni ricevute ma sono andati subito avanti.
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Si proprio a questo pensavo. Anche x me sono delle stupidaggini da nn fare ma so che me avrebbero schiacciato di brutto loro no....hanno ricominciato da capo e vivono serenamente.
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22-12-2011, 18:48
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#48
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Esperto
Qui dal: Sep 2010
Messaggi: 1,195
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Sì, loro possono essere incuranti di tutto perché loro - a differenza di noi - non sono costretti a guardarsi senza posa, loro possono permettersi d'ignorare loro stessi, di non comprendere e neanche tentare di comprendere la portata dei loro atti, loro vivono, esistono solo nel momento effimero solo dall'azione; a noi, che abbiamo fissato dimora nel regno della contemplazione toccano solo esperienze durature, quelle intellettive e sentimentali che ci portano ben oltre ciò che è immediato e prevedibile.
La coscienza di sé è una condanna.
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Quoto... Posso permettermi una sintesi brutale? Campano meglio loro perchè si fanno meno seghe mentali.
Riguardo alla normalità: è difficile dare dei canoni oggettivi e corretti di normalità, di fatto se ne applica sempre uno:
Normalità = condizione in cui si trova la maggioranza, posto che per una questione ci sia una maggioranza schiacciante (quindi non un 50%+1).
Sotto quest'ottica (semplicistica) gli episodi riportati possono essere visti come esempi di normalità, rispetto a chi ha difficoltà in campo sociale (anormalità).
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22-12-2011, 21:03
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#49
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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Questa non è vita normale. Smettetela con questi discorsi deliranti.
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22-12-2011, 21:08
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#50
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
stai guardando il dito e non la luna.
la vita "normale" è andare avanti, senza paura del giudizio degli altri, provando e riprovando, sbagliando, cadendo e rialzandosi, anche con una sana piccola dose di irresponsabilità, invece di starsene IMMOBILI ed INTERROTTI a guardare il tempo che passa e non tornerà più, a piangere sulle occasioni perse, e perdendone altre perchè siamo occupati a piangere, a chiedersi che senso ha vivere, invece di farlo e basta.
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Una persona ha pieno diritto di scegliere di fermarsi e non andare avanti.
E tu (come tanti altri), non hai il diritto di definirlo non normale.
Definisco normale una scelta indiviiduale, della persona, non di una massa di persone.
è l'individuo che ragiona, non la massa...
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Ultima modifica di maury25; 22-12-2011 a 21:15.
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23-12-2011, 13:57
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#51
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 1,339
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Quote:
Originariamente inviata da maury25
Definisco normale una scelta indiviiduale, della persona, non di una massa di persone.
è l'individuo che ragiona, non la massa...
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mah, qui ci si dovrebbe mettere daccordo sui termini: teoricamente, "normale" significa "ciò che è la norma", ossia è un concetto statistico... ciò che la maggioranza fà o pensa di norma, è la cosa normale.
Una scelta individuale è solo individuale, che sia giusta o sbagliata.
no?
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23-12-2011, 14:12
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#52
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 1,339
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Quote:
Originariamente inviata da Architeuthis
forse per ciò che concerne l'individuo e la vita sociale non esiste un "ciò che è nella norma" in senso assoluto,può cambiare da persona a persona
un esame del sangue ha un range che indica la normalità o meno ad esempio..
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la parola in italiano ha un senso puramente statistico... non è che ci si può sbagliare più di tanto: se mediamente gli italiani tendono a mangiare la pasta invece che il cuscus o altro, possiamo dire senza possibilità di smentite che per gli italiani è normale mangiare la pasta.
Un italiano che non mangia pasta, fà una cosa anormale.
Poi puoi dire che per quell'italiano particolare, sia normale non mangiare pasta... dipende da quale sia il gruppo a cui ti riferisci, perchè se prendo ad esempio la popolazione mondiale, verificando le percentuali, potrebbe saltare fuori che nel mondo non è normale mangiare pasta
boh, dopo ciò, mi pare di aver contribuito abbastanza
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23-12-2011, 15:12
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#53
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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Quote:
Originariamente inviata da Quintuplo
mah, qui ci si dovrebbe mettere daccordo sui termini: teoricamente, "normale" significa "ciò che è la norma", ossia è un concetto statistico... ciò che la maggioranza fà o pensa di norma, è la cosa normale.
Una scelta individuale è solo individuale, che sia giusta o sbagliata.
no?
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Una scelta individuale rappresenta la normalità per l'ìindividuo pensante dotato di testa proprio. Questo, sempre secondo me.
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23-12-2011, 15:13
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#54
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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Quote:
Originariamente inviata da Architeuthis
forse per ciò che concerne l'individuo e la vita sociale non esiste un "ciò che è nella norma" in senso assoluto,può cambiare da persona a persona
un esame del sangue ha un range che indica la normalità o meno ad esempio..
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Ecco, giusto.
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23-12-2011, 15:28
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#55
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 1,339
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Quote:
Originariamente inviata da maury25
Una scelta individuale rappresenta la normalità per l'ìindividuo pensante dotato di testa proprio. Questo, sempre secondo me.
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Difatti è quello che ho scritto
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23-12-2011, 16:03
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#56
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 1,339
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Quote:
Originariamente inviata da niet
non so se sono all'altezza del discorso....
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Non preoccuparti: chi padroneggia la teoria degli insiemi è all'altezza di qualsiasi discorso
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23-12-2011, 16:06
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#57
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Banned
Qui dal: Apr 2010
Messaggi: 2,115
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Bah parlando in termini generali finchè una persona non danneggia in qualche modo il prossimo suo (e gli elementi citati da Zivago mi pare proprio che non rientrino in questa categoria ergo non andrebbero citati come esempi rilevanti) ritengo che possa tranquillamente condurre la vita che vuole senza necessariamente essere additata come "anormale" visto che il concetto di anormalità a parer mio è molto ma molto vago...
Bisognerebbe appurare però se la tipologia di vita che una persona conduce è frutto di una sua libera scelta oppure, come nel mio caso, della scelta del destino e/o delle persone che la circondano ma questo è un altro discorso...
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23-12-2011, 16:11
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#58
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Banned
Qui dal: Apr 2010
Messaggi: 2,115
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Quote:
Originariamente inviata da faria
No, è sbagliato.
Dipende che insieme si sta considerando quando si definisce la normaità di un elemento.
Se l'elemento è "una scelta individuale" nell'insieme delle "scelte individuali per l'ìindividuo pensante dotato di testa proprio evitante",
allora si può dire che scegliere di starsene per i fatti propri è una "scelta individuale" normale per "l'ìindividuo pensante dotato di testa proprio evitante".
Ma se l'elemento è "una scelta individuale normale per l'ìindividuo pensante dotato di testa proprio evitante", nell'insieme delle "scelte indiviudali per l'individuo pensante dotato di testa proprio (medio)",
allora si può dire che scegliere di starsene per i fatti propri è una "scelta individuale" anormale per "l'ìindividuo pensante dotato di testa proprio (medio)".
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Direi che come schema generale (è ovvio che non è tutto rigidamente bianco e nero ma esistono diverse sfumature) è decisamente azzeccato...
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23-12-2011, 16:13
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#59
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 1,339
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Quote:
Originariamente inviata da Markettino
il concetto di anormalità a parer mio è molto ma molto vago...
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Quello che cercavamo di fare era proprio di togliere la vaghezza dalla parola "anormale", dandogli solo il significato statistico... in quel modo perderebbe anche quel significato negativo con cui spesso viene sentito
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23-12-2011, 16:15
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#60
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
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Quote:
Originariamente inviata da niet
ti ringrazio, o vita, di avermi fatto conoscere una vera testa pensante
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...la cosa è reciproca
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