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Vecchio 22-12-2011, 14:51   #21
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L'avatar di Mooneye
 

Ovvio, non si pensa solo alle relazioni... Ma oltre agli interessi e grandi esperienze personali (come appunto girare il mondo - io vorrei farlo sola in autostop, peccato i pericoli di oggi!!) ci vuole anche questo... meno razionalità e buttarsi di continuo in nuove esperienze con altre persone... pagando anche le conseguenze di tutto, con meno paura...

Ovvio, la maggiorparte di loro sono abbastanza celebrolesi, ma io l'ho letti come metafora a una vita piena di errori che vengono commessi vivendo di più e pensando meno (non guardando i fatti più o meno gravi in sè)
Vecchio 22-12-2011, 14:53   #22
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Originariamente inviata da Architeuthis Visualizza il messaggio
Io non mi considero anormale solo perchè non ho fatto quelle cose..
che poi che cose:malati di FB,mettere incinta,mettere corna ecc...-.-
E' più o meno quello che ho pensato. Mi sembra che ci siano persone ossessionate dalla "normalità" e dal "vivere". Ma a me per esempio frega niente di prendere per il culo 10 donne per farmele, metterne incinta una poi dopo 35 secondi mettermi con un'altra e scriverle "amoreeee" su Facebook. Mi basterebbero prossimamente un lavoro che non mi dispiaccia e una relazione oltre l'amicizia con una ragazza. Sarò borghese...

Ultima modifica di paccello; 22-12-2011 a 15:25.
Vecchio 22-12-2011, 14:54   #23
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Originariamente inviata da Mooneye Visualizza il messaggio
Ovvio, non si pensa solo alle relazioni... Ma oltre agli interessi e grandi esperienze personali (come appunto girare il mondo - io vorrei farlo sola in autostop, peccato i pericoli di oggi!!)
Di oggi? Pure negli anni 70 ti potevano fare a fette e gli "stranieri" esistevano già, anche se andava più di moda l'autostop.
Vecchio 22-12-2011, 15:04   #24
Intermedio
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Eh va bè, io la penso così.

Donne negli anni 60 che a 20 l'hanno fatto davvero, e sono ritornate a casa. Io so che avrei meno possibilità...
Vecchio 22-12-2011, 15:14   #25
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Originariamente inviata da Mooneye Visualizza il messaggio
Quelli di cui hai parlato, a differenza di altri, pur facendo boiate, hanno il coraggio di vivere.
Diciamo che hanno il coraggio di vivere una vita sociale, ma forse non avrebbero il coraggio di vivere una vita asociale... dipende sempre dai punti di vista

Per me, fare tali boiate non è che implichi necessariamente grande coraggio, ma a volte sia solo indice di grande debolezza...
Vecchio 22-12-2011, 15:18   #26
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Originariamente inviata da Mooneye Visualizza il messaggio
ci vuole anche questo... meno razionalità e buttarsi di continuo in nuove esperienze con altre persone... pagando anche le conseguenze di tutto, con meno paura...
Non necessariamente in qualunque esperienza con qualunque altra persona, però.
E sinceramente, se può essere sbagliato o cmq poco consigliabile il fare poche o nessuna esperienza, penso lo sia altrettanto (se non di più) fare esperienze di questo genere. Quindi non vedo l'utilità del confronto con persone e situazioni di questo tipo, che dovrebbe essere l'argomento di questo topic.
Vecchio 22-12-2011, 15:19   #27
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Originariamente inviata da Mooneye Visualizza il messaggio
Quelli di cui hai parlato, a differenza di altri, pur facendo boiate, hanno il coraggio di vivere.
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Originariamente inviata da paccello Visualizza il messaggio
E' più o meno quello che ho pensato. Mi sembra che siano persone ossessionate dalla "normalità" e dal "vivere".
Appunto, non v'è alcun "coraggio" nel loro vivere, alcuna superiorità da rinfacciare alla nostra, nessuno può scegliere il proprio modo di vivere, non è possibile decidere di trovare soddisfazione nella vita banale e istintiva oppure in quella ricca interiormente e intellettivamente, il corso della vita può seguire il percorso che le circostanze hanno imposto.
Vecchio 22-12-2011, 15:21   #28
Intermedio
L'avatar di Mooneye
 

Non voleva essere un confronto... "noi" e "voi". Tutti qui dentro abbiamo sfumature diverse, parlo più di gente che vive in modo più passivo che attivo, senza parlare di giusto e sbagliato.
Vecchio 22-12-2011, 15:31   #29
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Originariamente inviata da Mooneye Visualizza il messaggio
Non voleva essere un confronto... "noi" e "voi". Tutti qui dentro abbiamo sfumature diverse, parlo più di gente che vive in modo più passivo che attivo, senza parlare di giusto e sbagliato.
Va bene, vivono in modo attivo rispetto a noi ed è per questo li giudichiamo e li invidiamo, ma non in senso assoluto, anche loro seguono - in generale - passivamente ciò che la sorte predispone per loro.

Per poter vivere come loro, con tanta leggerezza e incoscienza dovrei tramutarmi quasi completamente in un'altra persona, perciò relego quest'aspirazione alla banale normalità al campo delle fantasie chimeriche e oziose.
Vecchio 22-12-2011, 15:36   #30
Esperto
 

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Originariamente inviata da Mooneye Visualizza il messaggio
Non voleva essere un confronto... "noi" e "voi". Tutti qui dentro abbiamo sfumature diverse, parlo più di gente che vive in modo più passivo che attivo, senza parlare di giusto e sbagliato.
Ah OK, quando hai detto "a differenza di altri", pensavo che il confronto fosse implicito. Ma se non dobbiamo rapportarci direttamente a loro, torno a dire, è inutile impostare il topic come è stato fatto, cioè prendendo le loro esperienze per riferimento.
Vecchio 22-12-2011, 15:40   #31
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Originariamente inviata da Architeuthis Visualizza il messaggio
Già il titolo appunto non va
era più giusto un: "esempi di vita estroversa di tutti i giorni"
Eh sì, perché se quella è la vita "normale" (come da titolo del topic), allora è quella che bisogna prendere per modello...
Vecchio 22-12-2011, 15:42   #32
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Originariamente inviata da Architeuthis Visualizza il messaggio
a e ricostruisce così come nulla fosse
gli estroversi lo fanno invece e se ne fregano abbastanza degli altri (casi visti di persona)
Sì, loro possono essere incuranti di tutto perché loro - a differenza di noi - non sono costretti a guardarsi senza posa, loro possono permettersi d'ignorare loro stessi, di non comprendere e neanche tentare di comprendere la portata dei loro atti, loro vivono, esistono solo nel momento effimero solo dall'azione; a noi, che abbiamo fissato dimora nel regno della contemplazione toccano solo esperienze durature, quelle intellettive e sentimentali che ci portano ben oltre ciò che è immediato e prevedibile.

La coscienza di sé è una condanna.
Vecchio 22-12-2011, 15:46   #33
Intermedio
L'avatar di Mooneye
 

Purtroppo scrivo veloce e molto di getto, non pesate ogni frase, magari vorrei dire altro e sbaglio il "modo".

Per far capire... Sono stata innamorata (aridaje - direte ) di un ragazzo di 32 anni che si è privato di tutto nella vita per dei blocchi psicologici personali. Vivendolo per un anno e mezzo ogni giorno sentivo le sue parole e rimanevo basita, pensavo davvero: << ma è per questo che non la fai/non dici/non provi??!! >>

E alt: io soffro di agorafobia e di attacchi di panico, ma prendo la macchina tutti i giorni e mi faccio i chilometri cosciente di tutte le mie paure e sono andata sola a roma nel bel mezzo di piazza di spagna lì lì per svenire.

Quindi non parlo da "estroversona", dico solo che se lo vogliamo possiamo vivere tutto e di più, e con l'emotività/sensibilità/coscienza che abbiamo, sappiamo di essere superiori a certa gente... commetteremo meno errori, certo... ma almeno non rinchiudersi e privarsi.

Dopo voi la prendete nel personale, ma non era il mio intento, mi ci metto anche io anche se mi sforzo ogni santo giorno.
Vecchio 22-12-2011, 15:49   #34
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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Eh sì, perché se quella è la vita "normale" (come da titolo del topic), allora è quella che bisogna prendere per modello...
stai guardando il dito e non la luna.

la vita "normale" è andare avanti, senza paura del giudizio degli altri, provando e riprovando, sbagliando, cadendo e rialzandosi, anche con una sana piccola dose di irresponsabilità, invece di starsene IMMOBILI ed INTERROTTI a guardare il tempo che passa e non tornerà più, a piangere sulle occasioni perse, e perdendone altre perchè siamo occupati a piangere, a chiedersi che senso ha vivere, invece di farlo e basta.

non conosciamo quelle persone, possiamo giudicare male quei fatti, ma se si guarda oltre, si vede la presenza di una forza motrice che traccia una linea netta tra chi vive e chi guarda vivere.

poi tale forza può essere applicata in tanti altri modi a noi più congeniali, non focalizzatevi su quegli esempi specifici, giungete all'essenza.
Vecchio 22-12-2011, 15:50   #35
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Mooneye Visualizza il messaggio
Purtroppo scrivo veloce e molto di getto, non pesate ogni frase, magari vorrei dire altro e sbaglio il "modo".

Per far capire... Sono stata innamorata (aridaje - direte ) di un ragazzo di 32 anni che si è privato di tutto nella vita per dei blocchi psicologici personali. Vivendolo per un anno e mezzo ogni giorno sentivo le sue parole e rimanevo basita, pensavo davvero: << ma è per questo che non la fai/non dici/non provi??!! >>

E alt: io soffro di agorafobia e di attacchi di panico, ma prendo la macchina tutti i giorni e mi faccio i chilometri cosciente di tutte le mie paure e sono andata sola a roma nel bel mezzo di piazza di spagna lì lì per svenire.
Tu e quel tuo amico non siete la misura universale di certe problematiche. Ognuno fa storia a sé, quanto a tipologia, entità e peso dei propri problemi. Non è che tu prendi la macchina e quindi chi non ci riesce è un pappamolla che sa solo piangersi addosso.

Ultima modifica di Winston_Smith; 22-12-2011 a 15:54.
Vecchio 22-12-2011, 15:51   #36
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L'avatar di Moonwatcher
 

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Originariamente inviata da dottorzivago Visualizza il messaggio
Un altro è scomparso dalla circolazione ed ha iniziato ad uscire solo con anziani....passando il tempo giocando a bocce e andando a caccia
Apperò, questa soluzione potrebbe quasi fare per me.

(no, forse è troppo socialona anche questa... )
Vecchio 22-12-2011, 15:53   #37
Esperto
 

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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
stai guardando il dito e non la luna.

la vita "normale" è andare avanti, senza paura del giudizio degli altri, provando e riprovando, sbagliando, cadendo e rialzandosi, anche con una sana piccola dose di irresponsabilità, invece di starsene IMMOBILI ed INTERROTTI a guardare il tempo che passa e non tornerà più, a piangere sulle occasioni perse, e perdendone altre perchè siamo occupati a piangere, a chiedersi che senso ha vivere, invece di farlo e basta.

non conosciamo quelle persone, possiamo giudicare male quei fatti, ma se si guarda oltre, si vede la presenza di una forza motrice che traccia una linea netta tra chi vive e chi guarda vivere.

poi tale forza può essere applicata in tanti altri modi a noi più congeniali, non focalizzatevi su quegli esempi specifici, giungete all'essenza.
A me sembra che si voglia far passare il concetto che anche fare cazzate gravi è meglio che essere fobici. L'unico modo in cui avrei accettato di confrontarmi con quegli esempi riportati (che sono la luna, eh, costituiscono gran parte del post iniziale) è per dire "vedete, anche i non fobici possono essere messi peggio di un fobico".
Vecchio 22-12-2011, 15:53   #38
Esperto
 

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Originariamente inviata da Labocania Visualizza il messaggio
Sì, loro possono essere incuranti di tutto perché loro - a differenza di noi - non sono costretti a guardarsi senza posa, loro possono permettersi d'ignorare loro stessi, di non comprendere e neanche tentare di comprendere la portata dei loro atti, loro vivono, esistono solo nel momento effimero solo dall'azione; a noi, che abbiamo fissato dimora nel regno della contemplazione toccano solo esperienze durature, quelle intellettive e sentimentali che ci portano ben oltre ciò che è immediato e prevedibile.

La coscienza di sé è una condanna.
li consideri barbari senza cervello solo per proteggere te stesso dall'autocritica, ma sono persone dotate di intelletto e coscienza come tutte le altre, non può essere geneticamente altrimenti.
ci fa davvero bene, considerarli esseri diversi da noi?
Vecchio 22-12-2011, 15:56   #39
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
A me sembra che si voglia far passare il concetto che anche fare cazzate gravi è meglio che essere fobici. L'unico modo in cui avrei accettato di confrontarmi con quegli esempi riportati (che sono la luna, eh, costituiscono gran parte del post iniziale) è per dire "vedete, anche i non fobici possono essere messi peggio di un fobico"
non lo so e non m'importa cosa voglia far passare l'autore, io ho colto questa riflessione sperando che possa giovare a qualcuno, perchè sento che c'è da imparare qualcosa di buono per noi.
Vecchio 22-12-2011, 15:58   #40
Esperto
L'avatar di Labocania
 

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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
non conosciamo quelle persone, possiamo giudicare male quei fatti, ma se si guarda oltre, si vede la presenza di una forza motrice che traccia una linea netta tra chi vive e chi guarda vivere.

poi tale forza può essere applicata in tanti altri modi a noi più congeniali, non focalizzatevi su quegli esempi specifici, giungete all'essenza.

C'è chi è destinato a vivere e chi è destinato ad osservare la vita degli altri, per i secondi è impossibile superare quella linea tracciata dalla sorte, non potranno mai vivere una vita attiva, ogni esperienza esteriore non potrà mai essere vissuta nella maniera di coloro che soggiornano stabilmente nell'esteriorità.
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