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08-12-2010, 17:04
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#21
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Banned
Qui dal: Aug 2010
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Originariamente inviata da very90
Allora, nella seconda parte del tuo messaggio sono pienamente d'accordo, anch'io ho espresso il concetto che la normalità sia relativa e adattabile al contesto in cui viviamo. Sol perchè viviamo in una società estroversa non vuol dire che la normalità sia l'estroversione e il disagio sia l'introversione.
Il punto è un altro però. Se io classifico il disturbo schizoide come disturbo e non come tu affermi, variante psicologica-caratteriale, è perchè ci sono delle condizioni fondamentali dell'individuo che non possono essere cambiate. Seguendo il tuo ragionamento, nessuno è affetto da disturbi perchè ogni persona è diversa dal nel suo genere. Cosi quindi uno schizoide che non avverte la necessità di relazioni non è disturbato perchè è nel suo carattere essere cosi, un evitante non è disturbato perchè è timido e non riesce a legare con altri e anche questo fa parte del suo carattere, un istrionico non è disturbato perchè fa parte del suo carattere basare tutto o quasi sulle apparenze e via dicendo. A questo punto, o tutti o nessuno. Secondo me non è normale che uno schizoide non avverta l'esigenza di relazioni sociali non perchè la normalità sono i luoghi comuni della gente o la maggioranza, ma perchè ci sono delle condizioni imprescindibili. Che l'uomo è fatto per vivere in società è una di queste.
Ah, di conseguenza secondo me il criterio per valutare un DDP non è affatto la sofferenza. Uno può essere disturbato e non risentirne costantemente. Non sono schizoide e non so cosa si prova, ma sinceramente dubito anche fortemente che uno schizoide non ne risenta in nessun modo di esserlo.
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..e perchè un estroverso che giudica dalle apparenze, un estroverso con mille preconcetti, pregiudizi sulle persone, potrà mai cambiare?
Però questo atteggiamento non viene definito disturbo... semplicemente perchè tali valori dalla società non sono visti inibitori o sbagliati e quindi ingiusti.
Al contrario di un introverso-schizoide.
Che poi a me, come ho già specificato qui sul forum, questi termini non piacciono molto... non capisco perchè una persona che preferisce il silenzio della solitudine, chessò magari il rumore della natura, sia sbagliata rispetto a una qualuqnue persone che predilige invece la socialità a tutti i costi... ognuno è libero di avere la propria visione del mondo.
Io ho questa visione del mondo, nonostante siano in molti a condizionarmi... mi piace vivere così, perchè dovrei considerarlo un disturbo?
Comunque uno schizoide è freddo,malinconico,poco emozionale, ride poco... si trova particolarmente a disagio in un ambiente sociale, è in quel contesto che uno schizoide risente della sua natura.
edit : ora parlo così, ma in realtà con le persone giuste sono normalissimo... se non ho quelle su cui contare( e al momento non ce l'ho) mi adatto...come gli animali.
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Ultima modifica di maury25; 08-12-2010 a 17:08.
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08-12-2010, 17:38
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#22
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Esperto
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Originariamente inviata da maury25
..e perchè un estroverso che giudica dalle apparenze, un estroverso con mille preconcetti, pregiudizi sulle persone, potrà mai cambiare?
Però questo atteggiamento non viene definito disturbo... semplicemente perchè tali valori dalla società non sono visti inibitori o sbagliati e quindi ingiusti.
Al contrario di un introverso-schizoide.
Che poi a me, come ho già specificato qui sul forum, questi termini non piacciono molto... non capisco perchè una persona che preferisce il silenzio della solitudine, chessò magari il rumore della natura, sia sbagliata rispetto a una qualuqnue persone che predilige invece la socialità a tutti i costi... ognuno è libero di avere la propria visione del mondo.
Io ho questa visione del mondo, nonostante siano in molti a condizionarmi... mi piace vivere così, perchè dovrei considerarlo un disturbo?
Comunque uno schizoide è freddo,malinconico,poco emozionale, ride poco... si trova particolarmente a disagio in un ambiente sociale, è in quel contesto che uno schizoide risente della sua natura.
edit : ora parlo così, ma in realtà con le persone giuste sono normalissimo... se non ho quelle su cui contare( e al momento non ce l'ho) mi adatto...come gli animali.
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Chi lo dice che tutti gli estroversi non siano disturbati? Non guardare solo al disturbo schizoide o al disturbo evitante. Guarda anche al disturbo istrionico o narcisista, per esempio. Non sono persone timide o introverse, anzi, sono l'esatto opposto. Eppure sono classificabili sempre come disturbi di personalità. L'avversione nei confronti del termine disturbo è data da una concezione sbagliata del termine. Molta gente vede il disturbo come qualcosa di esclusivamente negativo, quando invece non lo è. Il disturbo accomuna solo una serie di comportamenti comuni a più individui, individui che vivono in modo diverso o con tratti caratteriali più accentuati del solito la routine quotidiana. Diciamo canoni un pò al di fuori della razionalità. Ma personalmente non rientro nell ottica che il termine disturbo, per quanto odiato, possa essere negativo in tutti i casi. Gli schizoidi sono nella storia classificati come uomini molto intelligenti, gli istrionici come grandi carismatici e via dicendo. Poi, personalmente apprezzo molto di più una persona come te che coltiva il mondo interiore piuttosto che una che vive di apparenze, quindi ancor meno riesco a dare un accezione negativa al termine.
Anch io con le persone giuste sono normalissima. Il problema è trovarle le persone giuste.
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08-12-2010, 19:10
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#23
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Esperto
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Originariamente inviata da Stasüdedòs
Ecco, questa è una caratteristica che invece non mi riguarda assolutamente... il distacco, la freddezza, l'apatia ecc. è rivolta solo alle persone nel mio caso.
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Quoquoto...nessun interesse per le persone, mentre per le attività solitarie trovo molto interesse, o meglio mi piacciono, però sono molto "circolatorio", magari passo 2 settimane su biologia, altre 2 a guardare le stelle, altre 2 a scrivere, oppure ne faccio 2 nello stesso periodo o più, dipende...diciamo che devo rinnovare o far circolare le attività, altrimenti perdono velocemente d'interesse, tranne la lettura e affini.
Però tutto con persone escluse e non sento alcun bisogno di relazionarmi.
Per gli altri spetti dello schizoide combacio....
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08-12-2010, 19:13
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#24
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
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Originariamente inviata da very90
Chi lo dice che tutti gli estroversi non siano disturbati? Non guardare solo al disturbo schizoide o al disturbo evitante. Guarda anche al disturbo istrionico o narcisista, per esempio. Non sono persone timide o introverse, anzi, sono l'esatto opposto. Eppure sono classificabili sempre come disturbi di personalità. L'avversione nei confronti del termine disturbo è data da una concezione sbagliata del termine. Molta gente vede il disturbo come qualcosa di esclusivamente negativo, quando invece non lo è. Il disturbo accomuna solo una serie di comportamenti comuni a più individui, individui che vivono in modo diverso o con tratti caratteriali più accentuati del solito la routine quotidiana. Diciamo canoni un pò al di fuori della razionalità. Ma personalmente non rientro nell ottica che il termine disturbo, per quanto odiato, possa essere negativo in tutti i casi. Gli schizoidi sono nella storia classificati come uomini molto intelligenti, gli istrionici come grandi carismatici e via dicendo. Poi, personalmente apprezzo molto di più una persona come te che coltiva il mondo interiore piuttosto che una che vive di apparenze, quindi ancor meno riesco a dare un accezione negativa al termine.
Anch io con le persone giuste sono normalissima. Il problema è trovarle le persone giuste.
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esattamente...
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08-12-2010, 22:21
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#25
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Originariamente inviata da shady74
Non mi sembra comunque il caso di fare un "derby" tra DEP e disturbo schizoide... tutti e due i disturbi sono brutti, forse chi soffre di DEP come me soffre di più perchè cerca dei contatti con altre persone ma non riesce a trovarli, forse il tuo disturbo ti evita questa sofferenza almeno in parte.
Comunque io sono evitante, ma anch'io sono ritenuto asociale e neanch'io "piaccio" alla società, quindi poi alla fine non siamo così diversi... ad ogni modo ora ho compreso meglio il tuo disturbo.
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Io non faccio nessun derby e non sminuisco i problemi di nessuno, ci mancherebbe altro.
Ho esposto, quella che secondo me, rispecchia in linea di massima un dato oggettivo. Comunque è facile confonderli, per quanto mi riguarda, posso avere entrambi i disturbi a seonda del contesto in cui mi trovo.
Metti che sono in un gruppo, prevale il disturbo evitante, conto i minuti e non vedo l'ora di scappare... ma normalmente mi piace stare da solo e non soffro particolarmente.
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09-12-2010, 12:27
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#26
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Esperto
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Originariamente inviata da shady74
io poi ne ho delle altre, ad esempio il fatto di non riuscire a mangiare in pubblico, quindi anch'io assolutamente non sminuisco i problemi degli altri.
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Il non riuscire a mangiare in pubblico fa sempre parte della fobia sociale E' un altro dei tanti sintomi che riguardano quel tipo di fobia. Nemmeno io riesco a mangiare in pubblico, ho la sensazione che tutti stiano a guardare me e mi sento a disagio.
Ma non credo sia possibile salvo alcuni casi avere entrambi i disturbi. I disturbi si presentano come comportamenti COSTANTI. E non basta sentire la necessità per un certo periodo di non avere relazioni sociali per definirsi schizoidi. Se uno costantemente non sente necessità di rapportarsi ad altri, vuole fare tutto da solo, non riesce in alcun modo a manifestare emozioni nemmeno al proprio partner o un amico stretto, non sente necessità di avere relazioni sessuali, allora forse c'è qualche possibilità di essere schizoidi.
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09-12-2010, 13:08
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#27
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Qui dal: Aug 2010
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Originariamente inviata da very90
Il non riuscire a mangiare in pubblico fa sempre parte della fobia sociale E' un altro dei tanti sintomi che riguardano quel tipo di fobia. Nemmeno io riesco a mangiare in pubblico, ho la sensazione che tutti stiano a guardare me e mi sento a disagio.
Ma non credo sia possibile salvo alcuni casi avere entrambi i disturbi. I disturbi si presentano come comportamenti COSTANTI. E non basta sentire la necessità per un certo periodo di non avere relazioni sociali per definirsi schizoidi. Se uno costantemente non sente necessità di rapportarsi ad altri, vuole fare tutto da solo, non riesce in alcun modo a manifestare emozioni nemmeno al proprio partner o un amico stretto, non sente necessità di avere relazioni sessuali, allora forse c'è qualche possibilità di essere schizoidi.
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Io ricerco in un rapporto la profondità del sentimento, l'affetto, e meno o quasi per niente il rapporto sessuale... sarò strano. Mi viene difficile catalogarmi con un termine preciso... comunque manifesto emozioni, ma non verso chiunque. Forse non sono uno schizoide, non so nemmeno io. Sono me stesso, però. Credo che l'importante sia questo.
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09-12-2010, 13:32
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#28
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Esperto
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Originariamente inviata da maury25
Sono me stesso, però. Credo che l'importante sia questo.
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Ti quoto anch'io, è una frase molto bella quella che hai detto. Il problema è riuscirci, però. La fobia sociale o la timidezza è un impedimento per dimostrarsi sempre se stessi. Per esempio quando io sto all'interno di un gruppo di persone che conosco poco, non parlo quasi mai. Eppure avrei cose da dire, opinioni da esprimere. Già questo rappresenta un limite alla vera personalità che non esce fuori.
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09-12-2010, 13:39
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#29
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Esperto
Qui dal: Nov 2010
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Originariamente inviata da shady74
Sì, lo so bene che tutti i miei disturbi stanno sotto il "tetto" della fobia sociale.
Io però effettivamente per 7-8 anni non sentivo la necessità di avere rapporti con altre persone... non cercavo nè amici nè ragazze e stavo benissimo... i miei problemi sono iniziati quando ho cambiato atteggiamento, cioè cercare amicizie e magari una fidanzata... da lì ho cominciato a soffrire ed intristirmi.
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Ma non credo che tu abbia tanti disturbi, è solo quello della fobia sociale che si presenta sotto svariate forme e ti impedisce un pò di cose. Dici che quando hai iniziato a voler relazionarti per te è rappresentato un problema. Ma per quale motivo? Perchè in realtà non ti andava di farlo? E' un punto importante questo. Perchè se non ti va di avere relazioni sociali è inutile che ti ostini a cercarle perchè non risolvi nulla, il problema risiede molto al di là della semplice ricerca di amicizie o compagna e non è forzando la cosa che lo risolvi. Se invece hai iniziato a sentirne la necessità ma ti sentivi inadatto a farlo, un senso di inferiorità o di incapacità, il discorso è diverso. Dovresti solo a piccoli passi cercare di superare il blocco, gradualmente... lo so che un conto è dirlo e un conto è farlo, ma la presenza della volontà per cambiare è già un ottimo fattore per iniziare a mettere in pratica qualcosa.
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09-12-2010, 13:41
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#30
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Qui dal: Aug 2010
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Originariamente inviata da very90
Ti quoto anch'io, è una frase molto bella quella che hai detto. Il problema è riuscirci, però. La fobia sociale o la timidezza è un impedimento per dimostrarsi sempre se stessi. Per esempio quando io sto all'interno di un gruppo di persone che conosco poco, non parlo quasi mai. Eppure avrei cose da dire, opinioni da esprimere. Già questo rappresenta un limite alla vera personalità che non esce fuori.
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..ma sai, dipende molto dal tipo di gruppo con cui uno interagisce.
In un gruppo di estranei mi sentirei terribilmente a disagio e assolutamente fuoriluogo. Quindi mi sentirei isolato e in disparte rispetto a tutti gli altri.
In un gruppo di persone più inclini a me, più simili, sarei decisamente più elastico e verrebbe fuori la mia personalità.. non è che la personalità di chiunque esca fuori a prescindere e con chiunque, credo che valga anche per un estroverso.
Sono me stesso in linea di massima, che vuol dire vivere la propria vita in funzione di quello che uno si sente di fare.
Se mi sento bene da solo e non in gruppo, vuol dire che la mia natura predilige la solitudine e il pensiero individuale.
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09-12-2010, 14:02
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#31
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Esperto
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Originariamente inviata da maury25
..ma sai, dipende molto dal tipo di gruppo con cui uno interagisce.
In un gruppo di estranei mi sentirei terribilmente a disagio e assolutamente fuoriluogo. Quindi mi sentirei isolato e in disparte rispetto a tutti gli altri.
In un gruppo di persone più inclini a me, più simili, sarei decisamente più elastico e verrebbe fuori la mia personalità.. non è che la personalità di chiunque esca fuori a prescindere e con chiunque, credo che valga anche per un estroverso.
Sono me stesso in linea di massima, che vuol dire vivere la propria vita in funzione di quello che uno si sente di fare.
Se mi sento bene da solo e non in gruppo, vuol dire che la mia natura predilige la solitudine e il pensiero individuale.
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Certo, ma anche per me è cosi. Se mi trovo in mezzo a delle persone che conosco da diverso tempo o con cui riesco a trovarci un affinità, sono più me stessa. Però quello che volevo dire è, per farti un esempio molto banale, se all'interno ad un gruppo di sconosciuti si inizia a parlare di politica, io ho le mie opinioni da esprimere, ma mica lo faccio. E questo un pò mi fa innervosire. Aver tanto da dire e alla fine non dire nulla o quasi. E passare anche per una persona vuota, che magari non ha opinioni su nulla. Non che me ne freghi granchè del giudizio delle altre persone, però dare un impressione diversa da quella che sono realmente un pò mi spiace.
Io più che stare bene da sola, ho bisogno dei miei spazi. Capitano quelle giornate che non ho alcuna voglia nè di uscire nè di vedere qualcuno. Però la scarsità di relazioni un pò la soffro, forse perchè non ho tutta questa grande autonomia...
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09-12-2010, 14:18
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#32
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Qui dal: Aug 2010
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Originariamente inviata da very90
Certo, ma anche per me è cosi. Se mi trovo in mezzo a delle persone che conosco da diverso tempo o con cui riesco a trovarci un affinità, sono più me stessa. Però quello che volevo dire è, per farti un esempio molto banale, se all'interno ad un gruppo di sconosciuti si inizia a parlare di politica, io ho le mie opinioni da esprimere, ma mica lo faccio. E questo un pò mi fa innervosire. Aver tanto da dire e alla fine non dire nulla o quasi. E passare anche per una persona vuota, che magari non ha opinioni su nulla. Non che me ne freghi granchè del giudizio delle altre persone, però dare un impressione diversa da quella che sono realmente un pò mi spiace.
Io più che stare bene da sola, ho bisogno dei miei spazi. Capitano quelle giornate che non ho alcuna voglia nè di uscire nè di vedere qualcuno. Però la scarsità di relazioni un pò la soffro, forse perchè non ho tutta questa grande autonomia...
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Magari devi solo crescere e maturare ancora un pò per prendere coscienza della tua identità.
Quando mi dici che hai difficoltà a interagire in un gruppo e fai fatica a far valere le tue opinioni lo comprendo benissimo.
è una componente della timidezza, e purtroppo o ce l'hai o non ce l'hai.
Io sono timido, mi espongo poco agli altri e faccio quindi fatica a discutere liberamente.
Credo che oltre ai vari disturbi di cui parliamo, il problema base sia proprio la timidezza.. ahimè possiamo fare poco per migliorare tale condizione. L'importante è prenderne atto e affrontarla sempre meglio, col tempo.
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09-12-2010, 14:47
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#33
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Originariamente inviata da maury25
Magari devi solo crescere e maturare ancora un pò per prendere coscienza della tua identità.
Quando mi dici che hai difficoltà a interagire in un gruppo e fai fatica a far valere le tue opinioni lo comprendo benissimo.
è una componente della timidezza, e purtroppo o ce l'hai o non ce l'hai.
Io sono timido, mi espongo poco agli altri e faccio quindi fatica a discutere liberamente.
Credo che oltre ai vari disturbi di cui parliamo, il problema base sia proprio la timidezza.. ahimè possiamo fare poco per migliorare tale condizione. L'importante è prenderne atto e affrontarla sempre meglio, col tempo.
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Credo che a causa di una serie di condizioni familiari io ho coscienza della mia identità ma non la accetto. Ecco, accettare la timidezza è già un passo molto importante, che non è affatto scontato. Per esempio da come tu ne parli, si nota che accetti la tua personalità e sei in pace con te stesso o quasi. E' sempre stato cosi o prima ti sentivi sbagliato, volevi essere diverso?
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09-12-2010, 19:17
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#34
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Qui dal: Aug 2010
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Originariamente inviata da very90
Credo che a causa di una serie di condizioni familiari io ho coscienza della mia identità ma non la accetto. Ecco, accettare la timidezza è già un passo molto importante, che non è affatto scontato. Per esempio da come tu ne parli, si nota che accetti la tua personalità e sei in pace con te stesso o quasi. E' sempre stato cosi o prima ti sentivi sbagliato, volevi essere diverso?
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Non è sempre stato così.
Non è che credevo di essere diverso, non capivo le logiche dello stare insieme agli altri.
Posso dire di avere sempre avuto una predisposizione naturale alla solitudine, perchè era evidente sin da bambino... poi caratteristica aumentata via via con l'età.
Nell'adolescenza ho preso atto di avere qualcosa che non va nel carattere, mi rendevo conto di essere un debole, mi rendevo conto di tante cose, ma non riuscivo, nonostante questo, a capire perchè... tieni conto che non parlavo nemmeno coi miei, mettevo una maschera e sorridevo, loro pensavano che andasse tutto bene.. in realtà andavo a scuola e contavo i minuti per tornare a casa. Ero proprio ansioso. Avevo paura di stare con gli altri, anche perchè a quell'epoca(quindicenne) me ne facevano di tutti i colori... che è meglio non soffermarsi troppo sui dettagli.
La coscienza di essere quello che sono( anche se non mi ritengo diverso, solo particolare) l'ho appresa superate le scuole.. ovviamente non le ho nemmeno completate, quindi non vado nemmeno all'università.
è anche grazie a certe esperienze che mi è passata la voglia di frequentare gente.. e diciamo che l'equilibrio che sto raggiungendo non mi dispiace affatto.
Sono/siamo la conseguenza di quello che abbiamo vissuto...
Comunque, si, all'epoca volevo essere diverso.. ma anche ora! Con una differenza. Che ora mi sento sufficientemente maturo da accettare questa condizione, a 16 anni non lo ero. E quindi ci soffrivo.
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09-12-2010, 19:35
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#35
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Avanzato
Qui dal: Sep 2010
Messaggi: 376
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Piccola domanda a chi sospetta/sa di avere il disturbo schizoide di personalità: vi è mai capitato di non riuscire a capire come si faccia a provare affetto verso le persone in generale? Nel senso di non riuscire nemmeno ad immaginare cosa si dovrebbe provare! Osservando gli altri rimango stupita quando noto in loro questa capacità che a me manca. E' come se fossi anestetizzata; ecco, "anestetizzata" credo sia l'espressione che si adatta meglio alla mia situazione. Può essere considerata solo un'eccessiva introversione?
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09-12-2010, 20:22
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#36
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Esperto
Qui dal: Nov 2010
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Quote:
Originariamente inviata da maury25
Non è sempre stato così.
Non è che credevo di essere diverso, non capivo le logiche dello stare insieme agli altri.
Posso dire di avere sempre avuto una predisposizione naturale alla solitudine, perchè era evidente sin da bambino... poi caratteristica aumentata via via con l'età.
Nell'adolescenza ho preso atto di avere qualcosa che non va nel carattere, mi rendevo conto di essere un debole, mi rendevo conto di tante cose, ma non riuscivo, nonostante questo, a capire perchè... tieni conto che non parlavo nemmeno coi miei, mettevo una maschera e sorridevo, loro pensavano che andasse tutto bene.. in realtà andavo a scuola e contavo i minuti per tornare a casa. Ero proprio ansioso. Avevo paura di stare con gli altri, anche perchè a quell'epoca(quindicenne) me ne facevano di tutti i colori... che è meglio non soffermarsi troppo sui dettagli.
La coscienza di essere quello che sono( anche se non mi ritengo diverso, solo particolare) l'ho appresa superate le scuole.. ovviamente non le ho nemmeno completate, quindi non vado nemmeno all'università.
è anche grazie a certe esperienze che mi è passata la voglia di frequentare gente.. e diciamo che l'equilibrio che sto raggiungendo non mi dispiace affatto.
Sono/siamo la conseguenza di quello che abbiamo vissuto...
Comunque, si, all'epoca volevo essere diverso.. ma anche ora! Con una differenza. Che ora mi sento sufficientemente maturo da accettare questa condizione, a 16 anni non lo ero. E quindi ci soffrivo.
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Secondo me già il fatto che prediligi le attività solitarie e sai stare da solo denotano una grande forza interiore. Le ho sempre invidiate le persone che riescono a farlo. Essere forti non vuol dire essere pieni di amici, parlare davanti a tutti, fare gli spacconi. La forza secondo me è proprio l'opposto, è riuscire a cavarsela anche senza l'aiuto degli altri, è riuscire a coltivare il proprio mondo indipendentemente dagli altri. E' proprio per questo che giudico molti estroversi deboli di carattere.
Nemmeno io ho mai parlato con i miei genitori dei miei problemi, me la sono sempre cavata da sola, anche quando mi sembrava che stessi per impazzire con la mia testa perchè troppi pensieri si accavallavano. Ma se devo dirti la verità, ora ne sono fiera e posso dire che se ho risolto tutto lo devo solo a me stessa.
Infatti non credo sia il caso di ritenersi "diversi". Chi è che stabilisce la normalità e la diversità? Nessuno. Al massimo si cade negli stupidi schemi sociali che ci vengono imposti. Ma secondo me al giorno d'oggi è una fortuna essere particolari.
In un certo senso, se colgo bene, il tuo pensiero è:"Se potessi avrei più relazioni sociali. Ma se non ci sono sto bene anche cosi, non ne faccio un dramma". E' un pò quella la differenza, io vorrei averne di più ma non ne sono capace, un pò per via della timidezza, un pò perchè sono anch'io particolare e con la stragrande maggioranza delle persone non mi trovo. A volte mi sembra proprio che tra me e loro ci sia un abisso...
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09-12-2010, 20:26
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#37
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Esperto
Qui dal: Nov 2010
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Quote:
Originariamente inviata da Rorò
Piccola domanda a chi sospetta/sa di avere il disturbo schizoide di personalità: vi è mai capitato di non riuscire a capire come si faccia a provare affetto verso le persone in generale? Nel senso di non riuscire nemmeno ad immaginare cosa si dovrebbe provare! Osservando gli altri rimango stupita quando noto in loro questa capacità che a me manca. E' come se fossi anestetizzata; ecco, "anestetizzata" credo sia l'espressione che si adatta meglio alla mia situazione. Può essere considerata solo un'eccessiva introversione?
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Diciamo che per essere considerati schizoidi non basta non provare affetto in generale. Una persona può essere fredda nei sentimenti e non essere ugualmente schizoide. Ci sono tanti parametri da tenere in conto per un DDP. Non credo sia un'eccessiva introversione però, per quanto io sia introversa non ho mai avuto problemi nel dimostrare l'affetto qualora lo provassi.
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09-12-2010, 20:36
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#38
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Avanzato
Qui dal: Sep 2010
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Quote:
Originariamente inviata da very90
Diciamo che per essere considerati schizoidi non basta non provare affetto in generale. Una persona può essere fredda nei sentimenti e non essere ugualmente schizoide. Ci sono tanti parametri da tenere in conto per un DDP. Non credo sia un'eccessiva introversione però, per quanto io sia introversa non ho mai avuto problemi nel dimostrare l'affetto qualora lo provassi.
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Questa è solo una parte dei possibili sintomi. Mi piacerebbe sapere qual è la linea di demarcazione che separa la freddezza caratteriale da quella dovuta ad un disturbo di personalità, per questo ho chiesto la vostra opinione . Ti ringrazio di aver risposto.
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09-12-2010, 20:52
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#39
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Esperto
Qui dal: May 2010
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Quote:
Originariamente inviata da Rorò
Piccola domanda a chi sospetta/sa di avere il disturbo schizoide di personalità: vi è mai capitato di non riuscire a capire come si faccia a provare affetto verso le persone in generale? Nel senso di non riuscire nemmeno ad immaginare cosa si dovrebbe provare! Osservando gli altri rimango stupita quando noto in loro questa capacità che a me manca. E' come se fossi anestetizzata; ecco, "anestetizzata" credo sia l'espressione che si adatta meglio alla mia situazione. Può essere considerata solo un'eccessiva introversione?
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Io provo affetto solo per i genitori, anche se non lo manifesto più come quando ero piccolo... per tutte le altre persone prevale la freddezza, anche perchè i pochi contatti che ho avuto sono sempre stati superficiali e distaccati.
La mia vera incomprensione riguarda invece i rapporti sentimentali, la nascita di coppie, ecc. ... come fanno ad essere così frequenti e diffusi?. Secondo la mia percezione della realtà, dovrebbe crearsi una coppia su un campione di almeno 10.000 o 100.000 persone, cioè un fatto estremamente fortunato, dovuto a combinazioni favorevoli... e invece le cose sono ben diverse... tremendamente diverse...
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09-12-2010, 21:01
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#40
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
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Originariamente inviata da very90
Secondo me già il fatto che prediligi le attività solitarie e sai stare da solo denotano una grande forza interiore. Le ho sempre invidiate le persone che riescono a farlo. Essere forti non vuol dire essere pieni di amici, parlare davanti a tutti, fare gli spacconi. La forza secondo me è proprio l'opposto, è riuscire a cavarsela anche senza l'aiuto degli altri, è riuscire a coltivare il proprio mondo indipendentemente dagli altri. E' proprio per questo che giudico molti estroversi deboli di carattere.
Nemmeno io ho mai parlato con i miei genitori dei miei problemi, me la sono sempre cavata da sola, anche quando mi sembrava che stessi per impazzire con la mia testa perchè troppi pensieri si accavallavano. Ma se devo dirti la verità, ora ne sono fiera e posso dire che se ho risolto tutto lo devo solo a me stessa.
Infatti non credo sia il caso di ritenersi "diversi". Chi è che stabilisce la normalità e la diversità? Nessuno. Al massimo si cade negli stupidi schemi sociali che ci vengono imposti. Ma secondo me al giorno d'oggi è una fortuna essere particolari.
In un certo senso, se colgo bene, il tuo pensiero è:"Se potessi avrei più relazioni sociali. Ma se non ci sono sto bene anche cosi, non ne faccio un dramma". E' un pò quella la differenza, io vorrei averne di più ma non ne sono capace, un pò per via della timidezza, un pò perchè sono anch'io particolare e con la stragrande maggioranza delle persone non mi trovo. A volte mi sembra proprio che tra me e loro ci sia un abisso...
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In realtà a me piacerebbe avere una relazione sentimentale, piuttosto che qualche amico... il pensiero in linea di massima è quello, si.
Mi ci vorrebbe qualcosa che mi completasse completamente come persona, qualcosa che riesca a tirare fuori tutto me stesso.
Io ho sempre accusato grande distanza dalle persone intorno a me, quelle con cui andavo d'accordo le contavo sulle dita di una mano, e non sono mai andato oltre al 2 di numero... adesso posso contare solo ed esclusivamente sulla famiglia.
però, come tu dici, ho un mondo interiore che esplode dentro.. e che spesso fa fatica a uscire.
La pensiamo alla stessa maniera, dai.
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