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13-12-2016, 19:30
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#81
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,248
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Quote:
Il punto è che devi essere saldo nel tuo proposito. Se un giorno dovessi scoprire che te la stai cantando e suonando (come per l'appunto accadde a me), ti accorgerai che hai buttato la tua vita a cercare di ritagliarti un angolo protetto d'universo, quando avresti potuto impegnarti per migliorare in quelle capacità che ancora possiedi in forma inespressa (siamo animali sociali, le basi dei rapporti umani ce le abbiamo hardwired dentro di noi, non c'è bisogno di niente fuorché della capacità di osare).
Quando tu, aprendo un thread simile, dichiari di accusare il colpo sentendoti rivolgere certe accuse (come il "dipende da te"), a mio avviso dimostri di non esser così disinteressato dalle situazioni sociali come ora ti vorresti presentare.
La mia sensazione -forse mi sbaglio, però prendila in esame- è che tu abbia elaborato questo schema autoassolutorio per impedirti di metterti in discussione. Per poter autodifendere il tuo ego dalle critiche che altrimenti tu per primo solleveresti verso te stesso, e che sai perfettamente essere dolorosissime.
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hai descritto benissimo il meccanismo della nevrosi , è proprio così uan gabbia che ti costruisci per non soffrire , prob risalente ad un passato lontano e oggi non più utile , perchè siamo cresciuti non siamo più bambini nè adolescenti , solo che la gabbia è rimasta e continua ad operare a difendersi contro nemici inesistenti , ma non è facile togliersi l'armatura io non ci sono riuscito ...amen
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13-12-2016, 20:06
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#82
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 420
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Guarda, te lo dico con tutta l'onestà di cui dispongo, e non pensare lo faccia per attaccarti. Mi riconosco abbastanza nel tuo modo di esprimermi, per come ero qualche lustro fa.
Il fatto è che la tua storia non mi torna.
Intendiamoci, sono d'accordo al 100% sul fatto che ciascuno debba perseguire la propria felicità in base a bisogni, capacità e caratteristiche, e ciascuna di queste può essere differente dagli altri.
Ma quando scegli o accetti una strada non comune, come l'isolamento sociale (o quasi), devi mettere in conto che stai andando controcorrente. Puoi farlo? Certamente, nessuno te lo impedisce.
Il punto è che devi essere saldo nel tuo proposito. Se un giorno dovessi scoprire che te la stai cantando e suonando (come per l'appunto accadde a me), ti accorgerai che hai buttato la tua vita a cercare di ritagliarti un angolo protetto d'universo, quando avresti potuto impegnarti per migliorare in quelle capacità che ancora possiedi in forma inespressa (siamo animali sociali, le basi dei rapporti umani ce le abbiamo hardwired dentro di noi, non c'è bisogno di niente fuorché della capacità di osare).
Quando tu, aprendo un thread simile, dichiari di accusare il colpo sentendoti rivolgere certe accuse (come il "dipende da te"), a mio avviso dimostri di non esser così disinteressato dalle situazioni sociali come ora ti vorresti presentare.
La mia sensazione -forse mi sbaglio, però prendila in esame- è che tu abbia elaborato questo schema autoassolutorio per impedirti di metterti in discussione. Per poter autodifendere il tuo ego dalle critiche che altrimenti tu per primo solleveresti verso te stesso, e che sai perfettamente essere dolorosissime.
Cioé, ti faccio un esempio basandomi su un aneddoto realmente accadutomi: mi metto una camicia rosa chiaro. Qualcuno mi fa una battuta sul fatto che abbia una camicia rosa.
Posso ignorarlo. Posso rispondergli "ignorante, Sean Connery ha sdoganato il rosa per l'uomo ben nel '60". Posso fare lo scemo e stare al gioco, dicendo con accento effemminato "ah gvazie cavo, tvovi che dia visalto alla mia vivilità?". Posso fare un sacco di cose.
Ma il fatto è che, quando mi sono preparato per uscire di casa e mi sono specchiato, mi sono visto bene con la mia camicia rosa. Sono io che decido che la camicia rosa mi sta bene. Che non è affatto né di cattivo gusto né indice di una preferenza omosessuale (se anche fosse, non ci sarebbe stato nulla di male, purchè fosse stata mia intenzione convogliare quel messaggio).
Quindi difendo le mie istanze. Sono assertivo, e quindi intangibile. Significa che sono a posto con la coscienza.
Viceversa, se la cosa mi tocca, evidentemente c'è qualcosa che non mi torna. Evidentemente è stato stimolato un nervo scoperto, una mia insicurezza.
Io ti invito a fare introspezione sulle tue insicurezze, per riuscire a rendere coerente la tua argomentazione di fondo (sono fatto così, sono diverso, perché dovrei omologarmi agli altri) con l'immagine che si ricava dai tuoi interventi (estrema insicurezza, incapacità di difendere con assertività il proprio dichiarato bisogno di solitudine, sensazione anzi che questa solitudine pesi e non si sappia come sconfiggerla, ma senza volersi mettere alla prova in quelle sfide che porterebbero all'automiglioramento, ma che mi sembra ti inducano un terrore del quale sei riluttante a fare ammissione).
Per risolvere il tuo conflitto interiore, quello che ti porta a sentirti ferito ad ogni "Dipende da te", dovrai fare uno sforzo di sincerità, ammettendo che ti fa paura sia dichiarare che, pur consapevole che raggiungere buoni livelli di socialità dipende solo da te, non sei interessato allo sforzo perché ti accetti come persona asociale, sia dichiarare a te stesso che non ti senti forte a sufficienza da metterti alla prova, attuando un percorso graduale (suggerisco psicoterapico), che ti porti a conquistare delle capacità sociali minime in grado di permetterti un senso di integrazione coerente con il tuo vero io.
Quello vero, non quello nascosto dietro a mille autogiustificazioni.
Spero di non esserti apparso troppo duro. Sappi che sto scrivendo le stesse cose che avrei desiderato mi fossero state dette anni fa (e infatti alla fine qualcuno l'ha fatto).
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Nulla di nuovo. E' quello che mi è sempre stato detto in continuazione. E che mi viene ripetuto ancora adesso. Tu lo hai ripetuto adesso con più forza, con più invasività e maggiore analisi argomentativa. Aggiungo, con grande abilità.
Si, hai spiegato e detto tutto molto bene. Dal tuo punto di vista certo. In base al tuo paradigma ideologico.
E credo di capire il perchè.
Avevi detto che volevi lasciare questo thread.
Non l' hai fatto, anzi, questa è già la seconda volta che lo fai e questa volta con una argomentazione ricca e arguta. Il perchè, io, a torto o a ragione, io lo interpeto in questo modo. Non ho molto tempo, ma cerco di spiegarmi.
Evidentemente, se sei ritornato e dici "che non ti torna" è perchè in qualche modo quello che dico ti ha colpito. Evidentemente, hai capito, in base alle mie argomentazioni, che la propria condizione non dipende esclusivamente da noi stessi. E questo ti turba perchè incrina il tuo paradigma ideologico. Altrimenti non avresti argomentato così bene il tuo ultimo intervento, il secondo dopo aver detto di voler abbandonare il thread.
Forse, dovrei riassumere meglio il tutto. Non so se hai letto la mia presentazione. Io stesso non so leggere le presentazioni degli altri utenti sul forum.
Proverò a riassumere. Non è facile, perchè sto lavorando.
Fin dall' adolescenza, addirittura prima, durante le scuole medie, mi sono isolato. Credo di averlo fatto perchè ero stufo dei bulli che mi prendevano in giro. Mi sono detto ad un certo punto: "Io chiudo tutti i ponti. Non parlerò più con nessuno". E l'ho fatto. Ho chiuso la saracinesca. Dopo ho capito che non era una scelta giusta. Ma il punto è che, una volta chiusa la serratura, non si apre più. La chiave non si apre più. Ogni contatto sociale, ogni esposizione, è causa di dolore. Non un dolore immaginario. Un vero dolore fisico. Una sofferenza estrema. Benchè uno non voglia, non si riesce a liberarsi da tale stato ansioso. Come un attacco di panico. Il meccanismo è del tutto inconscio. Tale ansia ti impedisce di parlare; ma anche se ci riesci l'interlocutore si accorge subito della tua ansia e tu finisci nel ridicolo.
Tutto questo ovviamente non ti fa acquisire abilità sociali e quindi la situazione negli anni peggiora. Anche in situazioni in cui l'ansia non c'è più puoi dire cose ridicole e fare brutta figura. Se si è asperger è la regola; ovviamente non sono sicuro di esserlo.
Lavoro al pubblico da 26 anni. Sono un negoziante. Mai avuto problemi a interagire con il pubblico. Conosco il lavoro a menadito. Ho automatizzato il rapporto con la clientela. Parlo bene con i fornitori, con i colleghi, i rappresentanti, i clienti. Questo è un settore difficile. Tanto lavoro, poco guadagno. Quando acquistammo l' attività, nel 1991, non avevamo nulla. Facemmo un mutuo. I primi anni non andarono bene. Nel 1999, in seguito a sfratto improvviso, dovemmo fare un altro mutuo che si aggiunse al primo. Nella nuova abitazione abbiamo ricavato un piccolo fondo che abbiamo usato per attività all' ingrosso. Nel primo decennio del millennio la mia attività decollò ma i debiti erano troppi e i margini di guiadagno su questa tipologia di articoli scarsi. Sono in difficoltà fin dal 2005. La crisi generale venuta dopo ha ovvaimente peggiorato le cose. Ho cambiato sede nel 2012 ma la situazione non è migliorata. Tra 15 giorni inizierò un nuovo trasloco, questa volta nel mio fondo dove non pagherò l'affitto.
Senza queste difficoltà aggiuntive la mia condizione psicologica si sarebbe risolta. Sono voglioso di fare e non vedo l'ora di essere nel nuovo fondo. Mi sono pure guardato in giro per cercare un' occupazione da dipendente. Con le conoscenze che ho qualche canches l'avrei, ma essendo occupato non è facile.
Lo psicoterapeuta è l'ultimo dei miei pensieri al momento. I miei genitori non vanno nemmeno dal dentista perchè non possono; mi sento in colpa per esserci andato io.......
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13-12-2016, 23:06
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#83
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,270
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Io rispondo: "ti piacerebbe guadagnare molti milioni? Non ce la fai? Beh, dipende da te..."
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14-12-2016, 00:13
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#84
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Esperto
Qui dal: Jul 2011
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 535
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Quote:
Originariamente inviata da Aliquis
Mi chiedo quanti di voi hanno ricevuto nella vita queste parole.
"Dipende da te. Impegnati, esci di casa, socializza con le persone".
A me i miei familiari e conoscenti innumerevoli volte.
E tutte le volte, era come se mi chidessero di volare (senza aereo) o almeno questa era la mia impressione. Non so, ma non riuscendo minimamnete a capire come poter seguire i ripetuti e perentori consigli (accompagnati da una decisa condanna, se non da derisione) ho finito per isolarmi ancora di più.
Ecco, sono curioso di sapere come hanno reagito altri agli stessi consigli.
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Ricevute spesso. Alla fine sono riuscito a superare molti dei miei limiti, perché mi sono reso conto che l'aereo in realtà ce l'avevo, solo che non sapevo usarlo... finché non ho imparato a usarlo (Per vie che non mi sentirei di consigliare)...
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14-12-2016, 00:41
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#85
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,449
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Aliquis, hai perfettamente ragione a dire che il tuo post mi ha colpito, tanto da spingermi a intervenire nuovamente.
Mi riconosco moltissimo nella tua storia, compresi i tratti asperger acquisiti a causa di un isolamento sociale non voluto nell'età dello sviluppo.
Purtroppo ciò si coniuga con la tua complicata situazione lavorativa. Io non sono nessuno per dettare le tue priorità, questo spero di avertelo trasmesso.
So anche che in certi contesti occuparsi della propria salute, in teoria incombenza prioritaria sopra ogni cosa, diventa difficile. Lol, mi parli del dentista. Ho rimandato dei lavori fino a che ho potuto, rimanendo per due anni con un molare completamente distrutto e il moncherino di un premolare.
Rimane tuttavia l'amara constatazione della veridicità del "dipende da te". Il ché non significa che una soluzione c'è. Può anche darsi che ti sbatti un macello e alla fine comunque finisci malamente.
Però significa che non possiamo controllare nulla fuorché le nostre azioni. Non è detto che ci sia una possibilità; ma se c'è non ci verrà a suonare al citofono.
Il resto dipende da quanto vuoi crederci. Io ho deciso di crederci per un altro anno.
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14-12-2016, 09:29
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#86
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 420
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Aliquis, hai perfettamente ragione a dire che il tuo post mi ha colpito, tanto da spingermi a intervenire nuovamente.
Mi riconosco moltissimo nella tua storia, compresi i tratti asperger acquisiti a causa di un isolamento sociale non voluto nell'età dello sviluppo.
Purtroppo ciò si coniuga con la tua complicata situazione lavorativa. Io non sono nessuno per dettare le tue priorità, questo spero di avertelo trasmesso.
So anche che in certi contesti occuparsi della propria salute, in teoria incombenza prioritaria sopra ogni cosa, diventa difficile. Lol, mi parli del dentista. Ho rimandato dei lavori fino a che ho potuto, rimanendo per due anni con un molare completamente distrutto e il moncherino di un premolare.
Rimane tuttavia l'amara constatazione della veridicità del "dipende da te". Il ché non significa che una soluzione c'è. Può anche darsi che ti sbatti un macello e alla fine comunque finisci malamente.
Però significa che non possiamo controllare nulla fuorché le nostre azioni. Non è detto che ci sia una possibilità; ma se c'è non ci verrà a suonare al citofono.
Il resto dipende da quanto vuoi crederci. Io ho deciso di crederci per un altro anno.
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Grazie, tengo conto dei consigli. Per me il lavoro viene prima di tutto.
Ieri sono pure stato cercato da una ditta. Ma mi hanno telefonato mentre avevo persone in negozio; gli ho detto di richiamarmi ma quando hanno sentito che sto tutt'ora lavorando mi hanno fatto capire che cercano qualcuno che non lavora. Del resto, sono effettivamente impegnato in una operazione complessa, queste saranno le festività più impegnative della mia vita.
E' strano trovarsi nella situazione di non avere tempo per motivi di lavoro e allo stesso tempo vivere i disagi materiali di uno che non c'è l'ha.
Come ho detto, senza questi problemi io avrei risolto da tempo i miei problemi di socializzazione.
Per il dentista, ritengo scandaloso che in Italia non esista il diritto alla salute dentale.
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14-12-2016, 13:09
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#87
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 420
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Quote:
Originariamente inviata da Introverso
Ricevute spesso. Alla fine sono riuscito a superare molti dei miei limiti, perché mi sono reso conto che l'aereo in realtà ce l'avevo, solo che non sapevo usarlo... finché non ho imparato a usarlo (Per vie che non mi sentirei di consigliare)...
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Il problema per molti è questo.
Nessuno ti insegna a pilotare.
Viene dato per scontato che tutti lo sappiano in modo innato.
Per molti invece non è così.
Io l'aereo l'ho scoperto, ma tardi. E comunque mi sono sopraggiunti altri problemi.
Magari, senza amici non c'è neanche nessuno che te lo possa insegnare.....è un circolo vizioso.
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14-12-2016, 13:12
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#88
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,248
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e' verissimo aliquis , ma a volte anche con amici più in là di tanto non vai ... E cmq sono migliorato molto negli anni, tanti problemi che descrivete così bene non li ho più : il stare in mezzo alla gente non mi crea più imbarazzo e rossori riesco in qualche modo a relazionarmi , ma alla fien resto un introverso che sta bene da solo
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14-12-2016, 17:23
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#89
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 420
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Ma il fatto è che, quando mi sono preparato per uscire di casa e mi sono specchiato, mi sono visto bene con la mia camicia rosa. Sono io che decido che la camicia rosa mi sta bene. Che non è affatto né di cattivo gusto né indice di una preferenza omosessuale (se anche fosse, non ci sarebbe stato nulla di male, purchè fosse stata mia intenzione convogliare quel messaggio).
A me le camicie piacciono celesti. Ritengo giusto che ognuno possa scegliere liberamente come vestirsi senza che gli altri ci mettano bocca. Almeno una volta mi piacerebbe mettermi una camicia rosa anch'io. Senza uscire di casa e con le finestre ben chiuse. (Hanry Cavendish insegna. Grande Cavendish!).
Tersite, anch'io certi problemi li ho superati. Ma me ne sono sopraggiunti altri. Se non li avessi starei bene da solo. Ma la prospettiva di rimanere del tutto solo (ancora non lo sono) con tali problemi è abbastanza spaventevole, come ho detto in un altro thread. Per ora tutti i tentativi che ho fatto sia per venire fuori dai problemi che di trovare una compagnia giusta (non una qualsiasi) sono falliti.
Nonostante tutto, io mi sento attualmente su di morale lo stesso.
Mi sento nel giusto.
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