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11-12-2016, 13:01
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#21
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 14,161
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sempre...
non trovi lavoro? dipende da te...
non trovi una ragazza? dipende da te...
non hai amici? dipende da te...
che 2 coglioni... però non hanno tutti i torti comunque...
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11-12-2016, 13:02
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#22
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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bisognerebbe dire a chi ha un cancro dipende da te, il tumore ce l'hai dentro tu mica gli altri
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11-12-2016, 13:07
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#23
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,449
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Quote:
Originariamente inviata da Aliquis
Mi chiedo quanti di voi hanno ricevuto nella vita queste parole.
"Dipende da te. Impegnati, esci di casa, socializza con le persone".
A me i miei familiari e conoscenti innumerevoli volte.
E tutte le volte, era come se mi chidessero di volare (senza aereo) o almeno questa era la mia impressione. Non so, ma non riuscendo minimamnete a capire come poter seguire i ripetuti e perentori consigli (accompagnati da una decisa condanna, se non da derisione) ho finito per isolarmi ancora di più.
Ecco, sono curioso di sapere come hanno reagito altri agli stessi consigli.
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Sono consigli buoni solo se riesci a darteli da solo.
Sono gli stessi consigli che mi sono dato da solo, quando ho realizzato di come mi stessi crogiolando nella tristezza.
Perché il punto è che la tristezza diventa quasi confortevole dopo un certo punto.
La tristezza ti permette un'autoindulgenza che sarebbe altrimenti intollerabile. Immagina ad esempio un politico importante che rimandasse tutti i suoi impegni perché "non se la sente". Potremmo empatizzare e provar pena per quello che a noi sembrerebbe chiaramente un problema psicologico, e quindi patologico. Ma rimane il fatto che non ottemperando alle sue responsabilità tutte le persone che dipendono da lui ne pagano le conseguenze.
Tu (come me e molti altri qui dentro) non hai probabilmente molte responsabilità nei confronti degli altri.
Ma è tua almeno la responsabilità nei confronti di te stesso. Di fare ciò che ti permetterebbe di star meglio, ottenendo il soddisfacimento dei tuoi bisogni (di socialità ad esempio).
Guardati allo specchio, e domandati come mai hai smesso di volerti bene. Di occuparti di quel corpo senza vita. Lo scrivo a te come se lo scrivessi a me stesso. È lo stato d'animo che sto provando tutt'ora.
Poco fa il coinqui mi ha fatto un discorso molto simile a quello che hai riportato. Era fastidioso come un calzino bagnato d'inverno.
Ma ho deciso di non sminuire le sue argomentazioni. Di considerarle. Perché mi sono rifatto a quei momenti in cui certi discorsi me li facevo da solo.
La chiave di tutto sembra essere smetterla di autocompiacersi della propria tristezza. Decidere che non se ne può più.
Come, è un bel problema. In passato il libro di dyer "le vostre zone erronee" mi ha aiutato, ma credo che la faccia molto più facile di quanto non sia in realtà.
Probabilmente ad un certo punto va valutato anche un aiuto farmacologico. Io ci sto pensando.
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11-12-2016, 13:13
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#24
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Ma se non ti curi dipende da te.
Qui è la stessa cosa. È facile? No. Per nulla, è molto doloroso (come tante cure d'altronde). Però non sono gli altri che possono fare qualcosa, siamo noi che dobbiamo agire. Gli altri non potranno mai fare nulla per noi se non siamo prima noi a fare qualcosa.
(E infatti tu agisci, fai, ti sforzi, vai dallo psicologo, etc. Non mi pare che tu stia ferma a non far nulla)
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rimane il fatto che per altre malattie nessuno ti dà la colpa, per le cose psicologiche è sempre colpa nostra.
Io mi attivo ma non è colpa mia se ho la fs, mi è venuta come viene un cancro.
Lo stesso mi succede con l'emicrania,tutti a dire "ma le cause???" e fanno ipotesi bizzarre sul cibo e lo stile di vita,invece è genetica e tanti saluti.
Ho la responsabilità di curarmi,non quella di essermele procurate,ed è questo che la gente sottintende, che te le vuoi e quando vuoi puoi liberartene.
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11-12-2016, 13:19
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#25
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,248
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buone considerazioni come al solito @Marco Russo, non voglio neanche dire se sono d'accordo o no, ma perlomeno fai lavorare il cervello
purtroppo però non esiste la 'pillolina miracolosa' per socializzare , al limite è meglio una buona bevuta (senza esagerare) , le pillole che prendevo io (xanax , remeron, lamictal ) erano buoni per tenere sotto controllo l'ansia ma non facevano miracoli
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11-12-2016, 13:20
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#26
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Concordo. Appunto, se non è curabile si cerca di alleviare i sintomi per vivere meglio.
Ammettere che dipende da noi non significa darsi le colpe. Significa solo che il cambiamento dipende solo da noi.
Quando si dice che dipende da te si parla di cura, di qurllo che puoi fare, non del perché te le sei procurate le tue malattie.
Poi può pure essere che una persona per stare meglio abbia bisogno di deresponsabilizzarsi di tutto e raccontare la
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giusto ammettere che provare a stare meglio dipende da noi, sbagliato l'atteggiamento della gente che ti colpevolizza.Tutto qua.
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11-12-2016, 13:22
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#27
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,248
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Quote:
Originariamente inviata da Doubleman
Per le malattie psichiche secondo me è uguale, da alcune cose si può uscire con altre bisogna imparare a convivere.
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parole sante , la maturità sta proprio nell'accettarsi come si è è proprio dell'adolescenza di sognare un mondo magnifico (forse c'è qualcosa di biologico in questo)
siamo così pace conviene accettarsi
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11-12-2016, 13:23
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#28
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Banned
Qui dal: Feb 2015
Messaggi: 1,665
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Dipende ANCHE da noi, ma NON SOLO da noi.
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11-12-2016, 13:24
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#29
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Banned
Qui dal: Jul 2016
Ubicazione: Qua
Messaggi: 424
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Queste frasi non fanno altro che farmi sentire ancora piú incapace.
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11-12-2016, 13:26
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#30
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Intermedio
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 154
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si me l'hanno ripetuto fino allo sfinimento. sei tu che non vuoi cambiare, sei tu che non ti impegni abbastanza, sei tu, sei tu, sei tu... no caxxo non sono io!!!
per quanto mi riguarda io sono arrivata alla conclusione che ho dei problemi, dei seri problemi che però non riesco a gestire nè a risolvere da sola... ho provato a farmi aiutare ma senza risultato, sono stata in cura da psichiatri e psicologi per 5 fottutissimi anni e non è cambiato assolutamente niente. probabilmente ho la depressione ma mi sono stancata di imbottirmi e intossicarmi di medicine quindi ho abbandonato tutto e cerco di andare avanti a forza di volontà. quanto durerò? non lo so, ad ogni modo penso che sia troppo facile giudicare ed esprimere sentenze quando non ci si ritrova nella situazione, per gli altri è semplice dire "fai cosi"... perchè non ci passano e non sanno cosa vuol dire.
d'altro canto però non possono nemmeno dirti "hai ragione...sei un caso perso" quindi la questione si fa alquanto difficile e complessa. io sono arrivata alla conclusione che quando sei nella merda ci rimani, non credo a coloro che dicono che sono usciti dalla depressione, non ci credo, quando stai male per i piu svariati motivi e hai mille problemi da risolvere, difficile che se ne esca indenni perchè ne risolvi uno e ne arriva un altro... la depressione è un circolo vizioso, è un concatenarsi di eventi e di problemi, di situazioni, di emozioni contrastanti. è un disturbo e come tutti i disturbi legati alla mente non si debella cosi facilmente. ci puoi lavorare su ma non te ne liberi... scusate lo sfogo ma stamattina sono più a pezzi del solito. buona domenica a tutti.
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11-12-2016, 13:28
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#31
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 1,970
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L'aiuto esterno può essere fondamentale. Purtroppo sento che c'è sempre più un'idea di fondo che ognuno deve farcela da solo con le proprie forze, sempre e cmq
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Ultima modifica di Clend; 11-12-2016 a 13:32.
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11-12-2016, 13:33
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#32
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,449
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Quote:
Originariamente inviata da claire
rimane il fatto che per altre malattie nessuno ti dà la colpa, per le cose psicologiche è sempre colpa nostra.
Io mi attivo ma non è colpa mia se ho la fs, mi è venuta come viene un cancro.
Lo stesso mi succede con l'emicrania,tutti a dire "ma le cause???" e fanno ipotesi bizzarre sul cibo e lo stile di vita,invece è genetica e tanti saluti.
Ho la responsabilità di curarmi,non quella di essermele procurate,ed è questo che la gente sottintende, che te le vuoi e quando vuoi puoi liberartene.
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in un paese come il nostro dovrai rassegnarti alla costante confusione tra la colpa e la responsabilità.
Rimane il fatto che possiamo concentrarci sull'imprecisione di un messaggio colpevolizzante, cosa che ci permette di restare sulla difensiva e non assimilare il concetto di fondo.
Oppure rielaborarlo per correggere le imprecisioni frutto non di colpa dell'altro, ma semplicemente di ignoranza sui temi delle dinamiche psichiche.
Sappiamo bene che l'altro non ci colpevolizza perché brutto e cattivo, ma perché vorrebbe migliorare le cose. Oltre che eventualmente per il fatto che le nostre responsabilità mancate danneggiano pure lui/lei, provocando risentimento.
Quindi, rielaborando una critica per renderla più costruttiva, ci permette di agire su due fronti: da un lato cercare di capire quanto può essere applicata per automigliorarsi. Dall'altro far vedere che stiamo combattendo la nostra personale battaglia interiore e c'è uno sforzo in atto, trasmettendo l'idea che siamo consapevoli della nostra responsabilità, e ce la stiamo mettendo tutta per farcela, ma potremmo aver bisogno di aiuto (sotto forma di comprensione, oltre che di un supporto pratico).
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11-12-2016, 13:36
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#33
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
in un paese come il nostro dovrai rassegnarti alla costante confusione tra la colpa e la responsabilità.
Rimane il fatto che possiamo concentrarci sull'imprecisione di un messaggio colpevolizzante, cosa che ci permette di restare sulla difensiva e non assimilare il concetto di fondo.
Oppure rielaborarlo per correggere le imprecisioni frutto non di colpa dell'altro, ma semplicemente di ignoranza sui temi delle dinamiche psichiche.
Sappiamo bene che l'altro non ci colpevolizza perché brutto e cattivo, ma perché vorrebbe migliorare le cose. Oltre che eventualmente per il fatto che le nostre responsabilità mancate danneggiano pure lui/lei, provocando risentimento.
Quindi, rielaborando una critica per renderla più costruttiva, ci permette di agire su due fronti: da un lato cercare di capire quanto può essere applicata per automigliorarsi. Dall'altro far vedere che stiamo combattendo la nostra personale battaglia interiore e c'è uno sforzo in atto, trasmettendo l'idea che siamo consapevoli della nostra responsabilità, e ce la stiamo mettendo tutta per farcela, ma potremmo aver bisogno di aiuto (sotto forma di comprensione, oltre che di un supporto pratico).
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A volte invece l'altro è ignorante e non sa che le patologie invisibili possono essere invalidanti quanto e più di quelle visibili.E se è ignorante si deve informare prima di parlare ,oppure parlerà sbagliato.
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11-12-2016, 13:44
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#34
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,449
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Quote:
Originariamente inviata da claire
A volte invece l'altro è ignorante e non sa che le patologie invisibili possono essere invalidanti quanto e più di quelle visibili.
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No, senza a volte. Se colpevolizza è sempre frutto di ignoranza. Ma...
Quote:
Originariamente inviata da claire
E se è ignorante si deve informare prima di parlare ,oppure parlerà sbagliato.
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questo significa mettersi sulla difensiva. Il fatto che la persona sia ignorante dal punto di vista delle dinamiche psichiche non significa che non abbia percepito la situazione, dal suo pdv, come una questione risolvibile con il suo aiuto.
La responsabilità di una persona non ignorante è colmare, quanto possibile, l'ignoranza dell'altro.
Per questo suggerisco di "photoshoppare" nella mente certe "accuse", in modo da trasformarle in critiche costruttive.
L'altro non ha alcun desiderio o vantaggio a distruggerci (a meno che non è proprio incarognito, e in quel caso dovremmo domandarci perché), il suo vantaggio è portarci a comportarci come lui ritiene ci farebbe star meglio.
Se effettivamente questo comportamento ci farebbe davvero star meglio, perché non dargli ragione?
E se c'è qualcosa di traverso che impedisce l'espletamento dell'azione consigliata, perché non cercare di risolverla, o per lo meno di dimostrare che è questo quacosa a impedirci di andare avanti?
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11-12-2016, 13:44
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#35
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Bologna
Messaggi: 5,014
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Alcune volte ce la si prende a morte solo perché in fondo sappiamo che l'altra persona ha ragione, ma per un motivo o l'altro non ci muoviamo
Come sempre è più facile dare la colpa agli altri che mettersi in discussione. La seconda implica muoversi, con la prima con un bel "vafanciulo" te la cavi
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11-12-2016, 14:08
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#36
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 646
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.."Sono padrone della mia vita e comandante della mia anima.."
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11-12-2016, 14:11
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#37
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 1,856
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classiche frasette semplicistiche,riduttive tipiche di chi non ha mai vissuto certe condizioni,certi problemi ergo non si rende conto, ergo non è credibile in ciò che dice.....sono i primi che,al tuo posto, poi non sarebbero capaci di mettere in pratica i consigli che dispensano
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11-12-2016, 14:14
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#38
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 420
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La colpevolizzazione mi ha sempre mandato in bestia.
Questo perchè, avendo effettivamente sofferto, non potevo accettare di esserne io il responsabile.
In effetti Marie Calire ad un certo punto mi sono divertito a incolpare le persone delle proprie malattie fisiche e dirgli "Colpa tua!". Ovviamente, soltanto con chi ho in casa. E di fronte alle loro proteste, gli ho replicato: "E, ma anche tu prima mi dicevi le stesse cose!". E lui: "Ma è diverso!". E io: "E no, le malattie mentali non dipendono dalla volontà della persona proprio perchè è la mente a esserne colpita. Invece il corpo dipende dal cervello e quindi è colpa tua se stati male".
Non mi rispondono più, ovviamente. Del resto, lo diceva anche Spinoza che la volontà non esiste, ma ogni cosa dell' Universo è determinata a comportarsi secondo la propria natura.
Il problema è il contesto circostante che non accetta tale natura.
Per esempio, una volta provai ad andare ad un cena organizzata in un locale con persone sconosciute. Al tavolo, una signora ad un certo punto mi dice: "Raccontaci qualcosa!". Al che borbottai, rimasi in silenzio e mi misi a mangiare e basta. Furono momenti terribili. Non vedevo l'ora di uscire, e fu un gran sollievo quando venne il momento.
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11-12-2016, 14:32
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#39
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,449
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Quote:
Originariamente inviata da Aliquis
La colpevolizzazione mi ha sempre mandato in bestia.
Questo perchè, avendo effettivamente sofferto, non potevo accettare di esserne io il responsabile.
In effetti Marie Calire ad un certo punto mi sono divertito a incolpare le persone delle proprie malattie fisiche e dirgli "Colpa tua!". Ovviamente, soltanto con chi ho in casa. E di fronte alle loro proteste, gli ho replicato: "E, ma anche tu prima mi dicevi le stesse cose!". E lui: "Ma è diverso!". E io: "E no, le malattie mentali non dipendono dalla volontà della persona proprio perchè è la mente a esserne colpita. Invece il corpo dipende dal cervello e quindi è colpa tua se stati male".
Non mi rispondono più, ovviamente. Del resto, lo diceva anche Spinoza che la volontà non esiste, ma ogni cosa dell' Universo è determinata a comportarsi secondo la propria natura.
Il problema è il contesto circostante che non accetta tale natura.
Per esempio, una volta provai ad andare ad un cena organizzata in un locale con persone sconosciute. Al tavolo, una signora ad un certo punto mi dice: "Raccontaci qualcosa!". Al che borbottai, rimasi in silenzio e mi misi a mangiare e basta. Furono momenti terribili. Non vedevo l'ora di uscire, e fu un gran sollievo quando venne il momento.
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Sei troppo abituato a metterti sulla difensiva.
L'ignoranza altrui sulla difficoltà di risolvere i problemi psichici non ci esime dalle nostre responsabilità.
Facciamo un esempio: una persona soffre dolori di schiena. Vien fuori che ha problemi di postura.
Dirgli che è "colpa" sua se ha questi dolori sarebbe sbagliato. Ma dirgli che è sua responsabilità curarsene, no. Dirgli di iniziare a fare un po' di attività fisica, procurarsi sedute comode, un letto con doghe ortopediche, eventualmente cercare ginnastica riabilitativa o fisioterapia. Condurre una serie di esami, se la cosa è grave e non se ne viene a capo.
Sei andato ad una cena organizzata in un locale con persone sconosciute. A che scopo?
Sei consapevole che imparare a socializzare, per quanto ti è doloroso, ti verrà d'aiuto in futuro, facendoti soffrire meno la solitudine?
Era la mossa giusta? Eri pronto per questa sfida? Solo tu puoi saperlo. Gli altri avran supposto che eri lì nell'intento di sfidare la tua timidezza (di solito chi partecipa a questo genere di eventi lo fa proprio con quest'intento). E che forse necessitavi di una mano.
Cosa ti ha fatto soffrire del "raccontaci qualcosa?" ?
La gente vuole connettersi a noi, specie in questi eventi. Vuole solo legare. Si sente sola esattamente come te, me, e tanti altri nel forum.
Puoi negare di avere bisogni di socialità per tutta la vita, e domandarti perché allora sei così triste, pur nella comoda sicurezza della solitudine.
Oppure sfidare le tue convinzioni e metterti alla prova.
Forse quella era una prova troppo ardua per il tuo livello attuale. Nessuno può farti colpa di questo, ma devi riuscire a trovare da solo il tuo livello di sfida necessario a migliorarti.
Altrimenti il rischio è di isolarsi così tanto da non riuscire più a fare niente.
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11-12-2016, 17:12
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#40
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 420
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Non riuscire più a fare niente?
Le cose migliori che ho fatto le ho fatte da solo.
E non perchè lo abbia scelto io, ma perchè non ho avuto scelta.
Ciò che non sono riuscito a fare dipende dagli altri non da me.
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