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Vecchio 13-07-2016, 18:16   #41
Esperto
L'avatar di Emil
 

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Originariamente inviata da Stregatta13 Visualizza il messaggio
Prova ad andare all'ospedale e dire sto male, senza che nessuno sappia e ti dica perchè e percome. Se non sanno cos'hai, cosa curano?
Anche la medicina tradizionale (ormai super- tecnicizzata) ha dei limiti: quella di considerare il corpo umano come un insieme di organi a sé stanti, trascurando che l'insieme di questi sono più che la sola somma delle sue parti. Trascura insomma quella componente psicosomatica (che solo ora viene rivalutata) che contribuisce alla disfunzione o all'armonia dell'intero organismo.

Detto questo ignori che l'approccio medico nel campo psichiatrico e psicopatologico ha una differenza sostanziale: Nella malattia mendica il paziente ha un sintomo che è un segnale prodotto dall'organo in questione a causa di un malfunzionamento. Il segnale, dal paziente, viene trasmesso al medico che lo decodifica riconducendolo ad una precisa malattia.

Nel caso della mente però si urta con lo scoglio, come dicevo, della coscienza: l'inconscio emette un segnale di urgenza, di pericolo (i sintomi) che però deve essere interpretato. E' qui che arriva il punto critico. Questi sintomi appaiono a chi li sperimenta assurdi e irrazionali perché non vengono compresi o mal interpretati dalla coscienza. L'aiuto terapeutico (dovrebbe) aiuta a fornire gli strumenti necessari a comprendere.

La psichiatria sforza etichette tenta di ridurre il "male" ad una serie di caratteristiche prestabilite, dimostrando di non capire che quello che si vede in superficie non è quello sembra.

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Originariamente inviata da Stregatta13 Visualizza il messaggio
L'avrà fatto per darsi un tono, o magari per aiutarmi (dato che io ho chiesto il suo aiuto) e sapere su cosa lavorare insieme?
Se rileggi meglio quello ho scritto ti accorgerai che la critica era rivolta alla psichiatria in quanto (pseudo) scienza e non alla terapia in generale. Ne tanto meno alla tua. Se i risultati ci sono le condizioni esistenziali in generale migliorano ovviamente, altrimenti no. E questo lo saprai di sicuro solo tu.
Vecchio 13-07-2016, 19:18   #42
Esperto
 

L'ho trovato il nome del mio disturbo, senza scomodare medici, si chiama prepotenza e maleducazione e la cura è un treno in faccia.
Vecchio 13-07-2016, 19:22   #43
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Vecchio 13-07-2016, 23:55   #44
Esperto
L'avatar di cosechenonho
 

Mi è servito ed ero anche curiosa dopo un caso di malattia piuttosto grave, per il resto ho notato che molti psichiatri fanno diagnosi in 10 minuti, pretendendo poi di fare psicoterapia senza riuscirci...( Addirittura una mi fece notare che ero spettinata, in modo anche rude, definendomi poi "pensante" a mo`di consolazione).
Vecchio 03-08-2016, 21:38   #45
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Credo che identificarsi in un disturbo sia un'arma a doppio taglio... Gli psichiatri ed i medici in generale lo fanno a scopo di catalogazione, in modo da prendere provvedimenti standard, rielaborati poi in base al singolo caso. Farsi diagnosi da soli può aiutare a comprendere il proprio malessere, così come può portare qualcuno a nascondercisi dietro per paura di tirare fuori la propria personalità e correre il rischio di combattere.
Che poi, nel mio caso, spesso in base alla struttura di riabilitazione veniva tirata fuori una 'sentenza' differente, ergo non c'hanno capito quasi nulla nemmeno i professionisti. Il cervello umano è troppo vasto per pretendere che un parametro stabilito sia definitivo ed uguale per tutti. Secondo me le diagnosi cliniche non andrebbero prese in cosiderazione in maniera eccessiva, da parte delle persone 'affette'. Potrebbero finire per sfociare anche in autoinfluenzamento e somatizzazione (una sorta di effetto placebo deviato).

Siamo sette miliardi e passa di persone su questa terra. Ognuna è unica e singolare, ed ha i suoi vissuti e la sua personalità. 'Affibbiare/affibbiarsi' un disturbo, per quanto riscontro uno ci trovi, è come dire che si aderisce ad un modello comportamentale/razionale standard. Piuttosto limitata e limitante, come considerazione, nonché poco funzionale.
Ringraziamenti da
Emil (03-08-2016), varykino (03-08-2016), Yumenohashi (03-08-2016)
Vecchio 03-08-2016, 22:40   #46
Banned
 

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Originariamente inviata da NastyFreak Visualizza il messaggio
Siamo sette miliardi e passa di persone su questa terra. Ognuna è unica e singolare, ed ha i suoi vissuti e la sua personalità. 'Affibbiare/affibbiarsi' un disturbo, per quanto riscontro uno ci trovi, è come dire che si aderisce ad un modello comportamentale/razionale standard. Piuttosto limitata e limitante, come considerazione, nonché poco funzionale.
Non sono d'accordo.
Un disturbo non inizia e finisce con una sola parola o definizione, bisogna guardare organizzazioni, tratti, schemi, possono essere diversi e tutti mischiati tra loro, proprio a seconda del vissuto personale di ognuno.
Non è che un fobico, è 100% fobia sociale pura da manuale, non siamo libri, ma persone, e dietro la diagnosi di fobia sociale, ci possono essere mille altre dinamiche attive, ognuna la conseguenza dell'altra.
Vecchio 03-08-2016, 22:59   #47
Esperto
L'avatar di varykino
 

alla fine nessuno è malato davvero è solo " vittima di questo mondo" cit.

però 70 e passa anni come vittime è na bella rottura di cazzi
Vecchio 03-08-2016, 23:03   #48
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Originariamente inviata da Stregatta13 Visualizza il messaggio
Non è che un fobico, è 100% fobia sociale pura da manuale, non siamo libri, ma persone, e dietro la diagnosi di fobia sociale, ci possono essere mille altre dinamiche attive, ognuna la conseguenza dell'altra.
Forse mi sono spiegata male a livello di parole, però mi sembra che stiamo dicendo entrambe la stessa cosa.
Vecchio 03-08-2016, 23:55   #49
Avanzato
L'avatar di argeo.94
 

Dare un nome a ciò di cui soffri ti aiuta a sperare di poterlo combattere.
Sapere di essere fobico sociale ti fa cercare informazioni su chi lo è, ti fa riflettere sui tuoi atteggiamenti, ti può far conoscere persone con i tuoi stessi problemi (meno inclini, in genere, ai giudizi), ti da la speranza di andare da uno psicoterapeuta e cercare di migliorare la situazione (perchè uno psicoterapeuta magari ha già assistito persone con i tuoi stessi problemi). Insomma non serve a niente, tranne a darti speranze che possono rivelarsi utili o meno in base al tuo impegno (e alla fortuna).

P.S. Problematiche relative alla fobia sociale, come tutte le fobie e i disturbi psicologici, non possono identificarsi in un elenco di sintomi, ogni situazione e diversa, ma l'aspetto psicologico di un fobico sociale è sempre lo stesso: problematiche relative ad attacchi di ansia e rimuginio prima e dopo situazioni di immersione sociale.
Vecchio 04-08-2016, 00:13   #50
Esperto
L'avatar di dentromeashita
 

creamente disturbato
Vecchio 04-08-2016, 01:44   #51
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Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Questa prospettiva mi sembra la conservazione dell'idea semplificante delle etichette in un modello che può diventare complicato e articolato quanto si vuole, ma si discosta, nei fatti, poco da una semplice, singola etichetta.
Sì, ma ce l'avete tutti con queste famose etichette e definizioni, sembra quasi che vi lampeggi in fronte la frase "attenzione persona disturbata" a lettere cubitali, che ci si debba vergognare di avere un problema di tipo psicologico.
Continuo a dire, che non è tanto il dare o no il nome ad un disturbo, ma se non so cos'ho, cosa curo?
Se io ho l'influenza, la polmonite o un tumore, vorrei saperlo, non so voi.
Tra l'altro, se mi fanno una diagnosi sbagliata, e mi curano per una cosa che non è il mio problema (in 6 anni di csm ero bipolare con d.c.a., cosa assolutamente non vera) se permetti mi girano un pochino le palle e infatti guarda caso, in 6 anni non sono cambiata di una virgola, in 8 mesi con la diagnosi giusta e tutti i miei meccanismi spiegati per filo e per segno ho avuto grandi miglioramenti. Chissà come mai.
Ringraziamenti da
Noriko (04-08-2016)
Vecchio 04-08-2016, 01:58   #52
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Originariamente inviata da NastyFreak Visualizza il messaggio
Forse mi sono spiegata male a livello di parole, però mi sembra che stiamo dicendo entrambe la stessa cosa.
Ok, però dico che per me è invece molto funzionale scoprire cose su noi stessi e imparare a lavorarci su. Non lo trovo affatto limitante, anzi.
Vecchio 04-08-2016, 04:52   #53
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Originariamente inviata da Stregatta13 Visualizza il messaggio
Ok, però dico che per me è invece molto funzionale scoprire cose su noi stessi e imparare a lavorarci su. Non lo trovo affatto limitante, anzi.
E' soggettivo, di fatti, e come ho scritto all'inizio, è un'arma a doppio taglio. In prima persona è limitante in maniera direttamente proporzionale a quanto gli concedi di esserlo (quando si tratta di opinioni esterne è limitante a prescindere )... Sicuramente informandomi su ciò che mi era stato diagnosticato ho avuto modo di studiare le ipotetiche cause e le ipotetiche conseguenze di certe dinamiche, nonché la parte 'chimica' del tutto... è stato quasi stimolante all'inizio
Però mi conosco e so che nelle diagnosi ci inciampo... Forse perché conoscere la definizione di un problema mi dà l'illusione di avere sotto controllo quel tipo di falla e, di conseguenza, di poterci lavorare un po' su... Ma siamo da capo a dodici: Io, 'A', posso presentare un tratto caratteriale problematico che possiede anche 'B', ma chi lo dice che in entrambi questo disturbo sia stato causato dallo stesso fattore d'origine e provochi lo stesso identico tipo di disagio? Ci sono troppissime sfaccettature da analizzare, ci vorrebbero anni per valutare in maniera consapevole ogni caso clinico.
Il concetto di diagnosi, così caro agli specialisti, come scopo ha quello di restringere una somma infinita di varianti e variabili ad un numero decisamente inferiore di possibilità, per facilitare la formulazione della terapia e del trattamento farmacologico, tenendo poi conto di altri parametri soggettivi. Le diagnosi smetteranno totalmente di essere standard dal momento che nel DSM figurerà il setting comportamentale e ambientale di ogni singolo individuo sulla terra, roba ovviamente impossibile. Ah, tocca tenere a mente che nel DSM V, il numero di disturbi catalogati è cresciuto del 300% rispetto a quelli presenti nel DSM originale (si parla di un arco temporale di 60 anni tra i due), il che è tutto dire
Ringraziamenti da
Emil (04-08-2016)
Vecchio 04-08-2016, 10:09   #54
Avanzato
L'avatar di Ilsaggio
 

Non ha un nome..ha solo un peso.
Vecchio 04-08-2016, 15:12   #55
Esperto
L'avatar di dotrue
 

Vi siete dimenticati di una cosa molto importante: la prognosi. Tutto giusto sul fatto che sapere il nome/i del disturbo serve per attuare la cura più adatta, ma serve anche per stabilire statisticamente la sua possibile evoluzione. Altrimenti si rischia di lottare a vita x una cosa che mai andrà via, provocando false illusioni e arrivando a credere ad un miracolo che alla fine mai verrà, portando ad ulteriore frustrazione invece di cercare di "compensare" il problema. Per quanto riguarda il discorso "etichette" nn capisco la mini-polemica: preferireste andare dal medico e vi dicesse che nn ha idea cosa avete perchè la psichiatria ha deciso di nn fare più diagnosi per nn influenzare il paziente? sarebbe come nn dire ad una persona che ha una metastasi per evitare che si suicidi...insomma l'uso della diagnosi che ne fa il paziente è un problema suo, ci sono quelli che per una periartrite di spalla cominceranno ad usare sempre meno il braccio perchè "hanno la periartrite" e altri che continueranno ad andare a giocare a tennis come nulla fosse. E nn è quest'ultimo ad aver ragione perchè se ne infischia, lo posso dire con certezza, e nemmeno la prima: la cosa giusta da fare, guarda caso, sta nel mezzo ed è la più logica...
Ringraziamenti da
cancellato15324 (04-08-2016), Ippocrates (04-08-2016), Noriko (04-08-2016), TheProphet (05-08-2016)
Vecchio 04-08-2016, 17:16   #56
Esperto
L'avatar di Noriko
 

Per me è fondamentale la diagnosi (sapere ci farà sentire meno in colpa e darà importanza al disagio, senza farlo sembrare così "leggero" e "facile") e non
è incasellare le persone in schemi o non dare singolarità a ciascuno, questo non c'entra niente, semplicemente in psichiatria le emozioni i sentimenti sono presi in considerazione in quanto non dipendenti dall'inconscio, ma semmai da problemi del "qui e ora", si pone attenzione soprattutto ai sentimenti e alle emozioni che dipendono da problemi biologici, ambientali e se ne ricerca la causa nella "vulnerabilità" di carattere.

Fare la diagnosi è molto difficile e complicato ne sono consapevoli gli stessi psichiatri infatti ci sono teorie e metodi che vengono studiati e analizzati in continue ricerche.
Ci sono ad esempio metodi di diagnostica categoriale o multiassiale dove i vari aspetti di personalità, di disagi, di malattie fisiche, di problemi sociali ecc vengono messi in assoluto rilievo.

edit. Non mi mettere nella lista nera Joseph Ciao!
Vecchio 04-08-2016, 18:19   #57
Esperto
L'avatar di Emil
 

Quote:
Originariamente inviata da NastyFreak Visualizza il messaggio
Il concetto di diagnosi, così caro agli specialisti, come scopo ha quello di restringere una somma infinita di varianti e variabili ad un numero decisamente inferiore di possibilità, per facilitare la formulazione della terapia e del trattamento farmacologico, tenendo poi conto di altri parametri soggettivi. Le diagnosi smetteranno totalmente di essere standard dal momento che nel DSM figurerà il setting comportamentale e ambientale di ogni singolo individuo sulla terra, roba ovviamente impossibile. Ah, tocca tenere a mente che nel DSM V, il numero di disturbi catalogati è cresciuto del 300% rispetto a quelli presenti nel DSM originale (si parla di un arco temporale di 60 anni tra i due), il che è tutto dire
Vecchio 04-08-2016, 18:40   #58
Banned
 

Ma si che me ne frega tanto sempre bacata rimango
Vecchio 04-08-2016, 18:47   #59
Esperto
L'avatar di Clend
 

In linea generale, secondo me c'è un continuum tra i vari disturbi. Non ci sono veri e propri confini. Le categorie di disturbi le vedo un pó come costrutti teorici artificiali per fini pragmatici.
Certo è che allo stesso tempo differenze sostanziali tra categorie di disturbi ci sono, credo.
Non so, non è semplice la cosa
Vecchio 04-08-2016, 19:02   #60
Principiante
L'avatar di Dreamer97
 

Quote:
Originariamente inviata da Stregatta13 Visualizza il messaggio
Quotone.

È importantissimo sapere di cosa si soffre, io vorrei sapere se ho una banale influenza, una polmonite o un tumore, mi fido della mia psico, ma voglio capire e studiare da sola, fare autoanalisi, capire cosa succede nella mia testa, non posso affidarmi completamente e dire "pensateci voi" non si tratta di ingoiare medicine e aspettare che passi, ma di un lavoro da fare su noi stessi, continuamente.
Concordo... anche la mia psicologa disse che siamo noi i migliori medici di noi stessi, quindi dobbiamo imparare ad ascoltarci bene, a non assecondare neanche il più piccolo segnale di cambiamento in noi.
Solo in questo modo possiamo riconoscere "la radice dei nostri mali".
Come diceva Sun tsu "se conosci il nemico e te stesso, la vittoria è sicura".
Ringraziamenti da
BlackDragon (04-08-2016)
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