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Vecchio 21-10-2016, 18:19   #1
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Un mio amico d'infanzia è diventato papà...
Ricevuta la notizia ho avuto un leggerissimo sussulto di gioia, e poi il pensiero si è subito distolto dall'evento e si è rivolto a me, alla mia condizione penosa.
E' seguito un attimo di tristezza, ma poi un pensiero diciamo redentore si è affacciato e mi ha dato una tristezza pure maggiore: "Ma cosa sono diventato? Un amico d'infanzia diventa padre e io sono triste per me? Mia madre è malata e io non sono in grado di starle vicino? Cosa sono diventato? Cosa mi è successo? Come ho fatto a finire così? E' la sofferenza che porta a questo? La voglia di uscirne ad ogni costo? Ma soprattutto quanto di tutto ciò è colpa mia?"
L'unica cosa che so è che chiedersi di chi è colpa non serve, solo lavorare con perseveranza e pazienza a ritrovare se stessi credo serva a qualcosa, e a questo punto credo che ritrovare se stessi coincida con il ritrovare gli altri.
Qualcun'altro ha la sensazione di essere diventato un mostro, un essere innaturale? Di non essere stato così in passato e di esserci diventato? Di essersi allontanato pericolosamente da se stesso?
Mi sembra di essere Teseo nel labirinto del minotauro, ma non riesco ancora a capire se ho in mano quel cazzo di spago oppure no...
Ringraziamenti da
Masterplan92 (21-10-2016), SimpleBreakfast (21-10-2016)
Vecchio 21-10-2016, 18:26   #2
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Cosa sono diventato? Spesso ho la sensazione di essere l'unico essere sensibile nel sistema solare, a volte pare che gli altri abbiano solamente sentimenti ovattati, in altri casi vedo conoscenti raggiungere un determinato traguardo e come scrivi tu penso solo di riflesso alla mia condizione penosa che poi è il frutto delle esperienze, noi siamo ciò che ci è stato fatto...
Vecchio 21-10-2016, 18:38   #3
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non mi frega più un cazzo di niente e di nessuno, questa è l'amara verità
anzi più la seconda cosa la ggente compresi amici, fratelli , nipoti madre li sento ormai indifferenti , ci sono invece cose che mi piace fare per me stesso , adoro cucinare panificare e far le pizze, nei rapporti umani mi esaurisco nel mettere i cuoricini su FB
Ringraziamenti da
Yamcha (21-10-2016)
Vecchio 21-10-2016, 18:39   #4
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Cosa sono diventato? Spesso ho la sensazione di essere l'unico essere sensibile nel sistema solare, a volte pare che gli altri abbiano solamente sentimenti ovattati, in altri casi vedo conoscenti raggiungere un determinato traguardo e come scrivi tu penso solo di riflesso alla mia condizione penosa che poi è il frutto delle esperienze, noi siamo ciò che ci è stato fatto...
Forse non ci siamo capiti, mi sembra che io intendessi il contrario. Guardo a cosa è diventata la mia interiorità con la sua povertà, che non riesce nemmeno a gioire per la nascita di un figlio ad un amico...e cose simili. Questa non è ricchezza di sentimenti, è povertà.
Sono io ormai ad avere sentimenti ovattati.
Ringraziamenti da
tersite (21-10-2016)
Vecchio 21-10-2016, 18:40   #5
Esperto
L'avatar di NatoMorto
 

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Originariamente inviata da Semifobico Visualizza il messaggio
Un mio amico d'infanzia è diventato papà...
Ricevuta la notizia ho avuto un leggerissimo sussulto di gioia, e poi il pensiero si è subito distolto dall'evento e si è rivolto a me, alla mia condizione penosa.
E' seguito un attimo di tristezza, ma poi un pensiero diciamo redentore si è affacciato e mi ha dato una tristezza pure maggiore: "Ma cosa sono diventato? Un amico d'infanzia diventa padre e io sono triste per me? Mia madre è malata e io non sono in grado di starle vicino? Cosa sono diventato? Cosa mi è successo? Come ho fatto a finire così? E' la sofferenza che porta a questo? La voglia di uscirne ad ogni costo? Ma soprattutto quanto di tutto ciò è colpa mia?"
L'unica cosa che so è che chiedersi di chi è colpa non serve, solo lavorare con perseveranza e pazienza a ritrovare se stessi credo serva a qualcosa, e a questo punto credo che ritrovare se stessi coincida con il ritrovare gli altri.
Qualcun'altro ha la sensazione di essere diventato un mostro, un essere innaturale? Di non essere stato così in passato e di esserci diventato? Di essersi allontanato pericolosamente da se stesso?
Mi sembra di essere Teseo nel labirinto del minotauro, ma non riesco ancora a capire se ho in mano quel cazzo di spago oppure no...
mi rispecchio perfettamente in quello che scrivi...la risposta è che sono diventato così lentamente...ho solo deciso di "seguire" la mia natura autodistruttiva invece che combattere una guerra impari....una volta diventato così ho deciso che è meglio combattere...perché più ti lasci andare peggio stai...più ti avvicini a "te stesso"...più stai meglio...cmq sto una merda anche se mi do da fare....mi hai fatto venire in mente un aneddoto avvenuto nel 2000 : mio cugino si è sposato ed io al suo matrimonio all'improvviso mi sono messo a piangere perché è stato inevitabile x me confrontarmi con lui...fortuna ero in un angolo buio e nessuno m'ha visto....brutta bestia la depressione raga
Vecchio 21-10-2016, 18:42   #6
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Originariamente inviata da Semifobico Visualizza il messaggio
Forse non ci siamo capiti, mi sembra che io intendessi il contrario. Guardo a cosa è diventata la mia interiorità con la sua povertà, che non riesce nemmeno a gioire per la nascita di un figlio ad un amico...e cose simili. Questa non è ricchezza di sentimenti, è povertà.
Sono io ormai ad avere sentimenti ovattati.
Io non riesco a gioire per gli altri perché gli disprezzo e sono infelice ma non mi sento arido per questo sarà che sono misantropo.
Vecchio 21-10-2016, 18:44   #7
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Originariamente inviata da Yamcha Visualizza il messaggio
Io non riesco a gioire per gli altri perché gli disprezzo e sono infelice ma non mi sento arido per questo sarà che sono misantropo.
Ognuno ha la sua esperienza, io ricordo un'interiorità ricca, e ora...sono qui a chiedermi se ha senso che mi stacco dal pc e vado a trovare mia madre malata...
Vecchio 21-10-2016, 18:45   #8
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@semifobico l'ultima mia vera emozione, forse risale a 15 anni fa quando chiudevo in fretta l'edicola per vedere il mio primo nipote, ero contento fino alle lacrime quando diceva il mio nome e si sedeva accanto a me a vedere la cassetta di Mowgli ...poi più nulla
Ringraziamenti da
cancellato16760 (21-10-2016)
Vecchio 21-10-2016, 18:47   #9
Esperto
L'avatar di Keith
 

Da un po' di tempo il percorso è iniziato, sono diventato più menefreghista nei confronti delle gioie e dei problemi altrui, la colpa è di vari fattori: i farmaci, le inculate prese dalla gente, ma soprattutto si è accelerata la trasformazione dopo che ho avuto il DPTS.

Prima ero umano, se un parente o un amico stavano male li chiamavo, andavo a trovare all'ospedale.. ora magari, si, ci penso ma poi finisce lì. Sono troppo incentrato su me stesso e sul risolvere la mia insoddisfazione che ho perso l'umanità

Ultima modifica di Keith; 21-10-2016 a 18:49.
Vecchio 21-10-2016, 18:47   #10
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Originariamente inviata da tersite Visualizza il messaggio
@semifobico l'ultima mia vera emozione, forse risale a 15 anni fa quando chiudevo in fretta l'edicola per vedere il mio primo nipote, ero contento fino alle lacrime quando diceva il mio nome e si sedeva accanto a me a vedere la cassetta di Mowgli ...poi più nulla
E' la tristezza che ci ha portato via tutto, da empatici o forse eccessivamente empatici a vuoti e senza comunicatività...
Ringraziamenti da
Keith (21-10-2016), pokorny (21-10-2016), tersite (21-10-2016), Yamcha (21-10-2016)
Vecchio 21-10-2016, 18:48   #11
Esperto
L'avatar di Boston
 

È piuttosto normale fare paragoni con se stessi, con la propria vita.

Anche un mio amico d'infanzia è recentemente diventato padre. Sono stato e sono tutt'ora felice per lui e per la moglie, che sono due persone splendide. Tuttavia questo evento così come il suo matrimonio tre anni fa) mi hanno fatto inevitabilmente riflettere su me stesso, sulla mia condizione. E non perché non sia felice per lui... il fatto è che quello della famiglia è da sempre il mio più grande sogno e, ahimè, con il passare degli anni lo vedo sempre più lontano e difficilmente realizzabile
Vecchio 21-10-2016, 18:51   #12
Esperto
L'avatar di TheProphet
 

Io penso che il voler risolvere una situazione grave o relativamente grave (perchè poi dipende da come ognuno è in grado di affrontarla), come lo sono i problemi di noi tutti, ha questa conseguenza: ti costringe a focalizzarti solo sulle tue emozioni. Più volte mi è stato detto dalla mia ex, questo percepiva lei e questo sto percependo io. E me ne vergogno, perchè è vero e proprio egoismo, ma innaturale.. molti di noi non sarebbero così in altre condizioni.
Ringraziamenti da
cancellato16760 (21-10-2016), Yamcha (21-10-2016)
Vecchio 21-10-2016, 18:53   #13
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Quote:
Originariamente inviata da TheProphet Visualizza il messaggio
Io penso che il voler risolvere una situazione grave o relativamente grave (perchè poi dipende da come ognuno è in grado di affrontarla), come lo sono i problemi di noi tutti, ha questa conseguenza: ti costringe a focalizzarti solo sulle tue emozioni. Più volte mi è stato detto dalla mia ex, questo percepiva lei e questo sto percependo io. E me ne vergogno, perchè è vero e proprio egoismo, ma innaturale.. molti di noi non sarebbero così in altre condizioni.
E' vero, e il fatto di focalizzarci su di noi peggiora le cose...
Vecchio 21-10-2016, 19:13   #14
Esperto
L'avatar di Blue Sky
 

Quote:
Originariamente inviata da Bostonian Visualizza il messaggio
È piuttosto normale fare paragoni con se stessi, con la propria vita.

Anche un mio amico d'infanzia è recentemente diventato padre. Sono stato e sono tutt'ora felice per lui e per la moglie, che sono due persone splendide. Tuttavia questo evento così come il suo matrimonio tre anni fa) mi hanno fatto inevitabilmente riflettere su me stesso, sulla mia condizione. E non perché non sia felice per lui... il fatto è che quello della famiglia è da sempre il mio più grande sogno e, ahimè, con il passare degli anni lo vedo sempre più lontano e difficilmente realizzabile
La pensiamo spesso in modo simile su questi temi. Sottoscrivo.
Ringraziamenti da
Boston (22-10-2016)
Vecchio 21-10-2016, 19:38   #15
Esperto
L'avatar di OhNo!
 

Mi dispiace, capisco il disagio che può provocare il confronto con gli altri, che si fa sempre più spietato. E' vero, quando si è profondamente insoddisfatti è difficile non pensare a se stessi, a ciò che non si è e che invece gli altri sono.
Anche a me capita di non gioire per accadimenti che invece dovrebbero rendermi felice. E il motivo credo proprio sia il confronto. Quando un mio amico si fidanza sono contento, perché i problemi sentimentali non mi infastidiscono così tanto, non credo mi definiscano, non provo invidia; ma se qualcuno ha successo in campo scolastico o lavorativo, ad esempio, ecco che subito scatta il confronto, perché quello è un campo in cui vorrei poter essere migliore, il non esserlo mi provoca tristezza. Quindi sì, non essere ciò che si vorrebbe alla lunga può portare le persone a sviluppare questa sorta di egoismo.
Di chi è la colpa? Non è importante scoprirlo, cosa cambierebbe? E poi, deve per forza essere colpa di qualcuno? Le nostre responsabilità le abbiamo, inutile negarlo. Per il resto, non saprei.
Vecchio 21-10-2016, 20:11   #16
Banned
 

Se è per fare questi paragoni con amici d'infanzia e d'adolescenza allora i miei sono tutti sposati e con dei figli. Certo saranno socialmente in una posizione migliore della mia, non lo metto in dubbio....però non tutti di loro hanno matrimoni solidissimi....hanno sicuramente più responsabilità e mi sono reso conto che alcuni di loro hanno tirato un po' i remi in barca....sotto alcuni aspetti.....quindi non è tutto oro quello che luccica...poi bisogna vedere qual'è l'aspetto che si ritiene più importante.
Vecchio 21-10-2016, 20:46   #17
Banned
 

...

Ultima modifica di cancellato17995; 09-11-2016 a 18:54.
Vecchio 21-10-2016, 21:12   #18
Avanzato
L'avatar di Solitario97
 

Allontanarsi da se stessi credo sia una cosa praticamente impossibile. Più che altro scopriamo nuovi "lati" di noi stessi. Cosa sono diventato? Un essere che si sta adattando alla società...un essere che ha poca voglia di fare, sono abbastanza demotivato...non credo che tutto questo "fare" serva realmente a qualcosa...praticamente inseguiamo dei pezzi di carta...che bello.
Vecchio 21-10-2016, 21:15   #19
Principiante
 

Posso raccontarvi la mia reazione quando ho intravisto al supermercato un mio ex collega ed amico (per quanto io possa avere amici) con il figlio piccolo: avevo appena parcheggiato la macchina e stavo entrando, appena l'ho visto sono tornato indietro, mi sono rimesso in macchina e sono scappato.
Non mi piace quello che sono diventato. Ma poi mi dico che è solo colpa mia e che a forza di isolarsi questo è quello che succede. Ho paura per il futuro, ho paura di finire i miei giorni in un ospedale in mezzo a sconosciuti
Vecchio 21-10-2016, 21:26   #20
Avanzato
L'avatar di Solitario97
 

Quote:
Originariamente inviata da Baol Visualizza il messaggio
Posso raccontarvi la mia reazione quando ho intravisto al supermercato un mio ex collega ed amico (per quanto io possa avere amici) con il figlio piccolo: avevo appena parcheggiato la macchina e stavo entrando, appena l'ho visto sono tornato indietro, mi sono rimesso in macchina e sono scappato.
Non mi piace quello che sono diventato. Ma poi mi dico che è solo colpa mia e che a forza di isolarsi questo è quello che succede. Ho paura per il futuro, ho paura di finire i miei giorni in un ospedale in mezzo a sconosciuti
Baol credo che finiremo tutti in un ospedale in mezzo a sconosciuti...comunque io non metterei mai su famiglia per non essere solo o per paura di finire in pessime condizioni senza avere un aiuto...
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