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Vecchio 06-08-2013, 20:46   #1
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Tra i vari problemi della mia famiglia, ce n'è uno che, lentamente, sta diventando per me intollerabile: i miei genitori sono persone molto invadenti, molto ansiose e, soprattutto, hanno la smania di controllare - e mettere il becco - in qualsiasi cosa io faccia.
Non posso essere semplicemente di buonumore senza essere sottoposta a lunghissimi interrogatori; arrabbiarmi senza che mia madre non mi si piazzi davanti con l'intento di farmi il lavaggio del cervello quando, lo sappiamo entrambe, il suo è solo un modo per alleggerirsi la coscienza e, soprattutto, quando ho tutti i motivi di questo mondo per alterarmi. Mio padre non fa altro che criticarmi, per poi sentirsi in colpa e cercare di rimediare in modo patetico e ridicolo, e finire sempre ripetere gli stessi errori, incurante della sofferenza che mi provoca.
Non riesco nemmeno degli spazi fisici miei, perchè, ovviamente, loro devono avere la cronaca minuto per minuto di tutto quello che faccio, dico e penso.
Ho provato in vari modi ad allontarmi da loro ma, a quanto pare, l'unico ad essersi dimostrato efficace è quello di passare fuori di casa il maggior tempo possibile (cosa che, purtroppo, ora non posso fare - sia a causa dell'ansia che per impegni di studio).
Quindi, vi chiedo: vi siete mai trovati in una situazione simile? Come si possono conquistare i propri spazi, sia emotivi che fisici? In che modo pensate questo rapporto soffocante coi vostri genitori abbia influito sullo sviluppo dell'ansia sociale?
A voi.

EDIT: mo' che ci penso, credo che sia giusto estendere la mia domanda a tutte le relazioni sociali. Riuscite (e, se la risposta è sì, come fate?) a mettere delle sane distanze tra voi e gli altri? O lasciate che tutto ciò che succede all'altro, che lo turba, influisca anche su di voi?

Ultima modifica di Blue_Moon; 06-08-2013 a 20:51.
Vecchio 06-08-2013, 20:49   #2
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Tra i vari problemi della mia famiglia, ce n'è uno che, lentamente, sta diventando per me intollerabile: i miei genitori sono persone molto invadenti, molto ansiose e, soprattutto, hanno la smania di controllare - e mettere il becco - in qualsiasi cosa io faccia.
Non posso essere semplicemente di buonumore senza essere sottoposta a lunghissimi interrogatori; arrabbiarmi senza che mia madre non mi si piazzi davanti con l'intento di farmi il lavaggio del cervello quando, lo sappiamo entrambe, il suo è solo un modo per alleggerirsi la coscienza e, soprattutto, quando ho tutti i motivi di questo mondo per alterarmi. Mio padre non fa altro che criticarmi, per poi sentirsi in colpa e cercare di rimediare in modo patetico e ridicolo, e finire sempre ripetere gli stessi errori, incurante della sofferenza che mi provoca.
Non riesco nemmeno degli spazi fisici miei, perchè, ovviamente, loro devono avere la cronaca minuto per minuto di tutto quello che faccio, dico e penso.
Ho provato in vari modi ad allontarmi da loro ma, a quanto pare, l'unico ad essersi dimostrato efficace è quello di passare fuori di casa il maggior tempo possibile (cosa che, purtroppo, ora non posso fare - sia a causa dell'ansia che per impegni di studio).
Quindi, vi chiedo: vi siete mai trovati in una situazione simile? Come si possono conquistare i propri spazi, sia emotivi che fisici? In che modo pensate questo rapporto soffocante coi vostri genitori abbia influito sullo sviluppo dell'ansia sociale?
A voi.
si ,è colpa loro ...anche a me vorrebbero il resoconto di tutto quello che faccio ....comunque la miglior cosa soprattutto coi miei è l'indifferenza...a volte non li cago proprio ...solo quando mi servono soldi diventano tesorini ...beh se ti posso dare un consiglio ...trova un posto tuo ,personale e segreto ..dove puoi agire senza che mettino il naso
Vecchio 06-08-2013, 21:09   #3
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sai come ho risolto io? ma assolutamente non fare come me

ho smesso di parlare loro totalmente, a domanda non rispondevo se non con monosillabi


zio billy hanno smesso di rompere però a 27 anni ti accorgi che non è un gran bene che tu non riesca più a parlare loro se non con fastidio, di nessun argomento


non guardo neanche più la tv con loro
Vecchio 06-08-2013, 21:23   #4
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sai come ho risolto io? ma assolutamente non fare come me

ho smesso di parlare loro totalmente, a domanda non rispondevo se non con monosillabi


zio billy hanno smesso di rompere però a 27 anni ti accorgi che non è un gran bene che tu non riesca più a parlare loro se non con fastidio, di nessun argomento


non guardo neanche più la tv con loro
Ci ho provato ma, se da un lato ricerco i miei spazi, dall'altro non faccio altro che sperare in un po' di approvazione e d'affetto, che non arrivano mai, se non quando non do di matto e solo perchè, di solito, si sentono tremendamente in colpa (e non perchè gli dispiace per me, sia chiaro, ma perchè è la prova che non sono stati dei buoni genitori - cosa che va a ledere il loro orgoglio).
Non so come uscirne, anche perchè mi hanno inculcato talmente tante paranoie per tanto di quel tempo che, ormai, non riesco più a togliermele dalla testa.
Vecchio 06-08-2013, 21:29   #5
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Ci ho provato ma, se da un lato ricerco i miei spazi, dall'altro non faccio altro che sperare in un po' di approvazione e d'affetto, che non arrivano mai, se non quando non do di matto e solo perchè, di solito, si sentono tremendamente in colpa (e non perchè gli dispiace per me, sia chiaro, ma perchè è la prova che non sono stati dei buoni genitori - cosa che va a ledere il loro orgoglio).
Non so come uscirne, anche perchè mi hanno inculcato talmente tante paranoie per tanto di quel tempo che, ormai, non riesco più a togliermele dalla testa.
tornassi indietro li prenderei invece per la maglietta, mi siederei loro attorno a un tavolo e gli elencherei tutti i problemi (che allora non capivo)

sarebbe un'armaggeddon
Vecchio 06-08-2013, 22:00   #6
Esperto
L'avatar di EdgarAllanPoe
 

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Tra i vari problemi della mia famiglia, ce n'è uno che, lentamente, sta diventando per me intollerabile: i miei genitori sono persone molto invadenti, molto ansiose e, soprattutto, hanno la smania di controllare - e mettere il becco - in qualsiasi cosa io faccia.
Non posso essere semplicemente di buonumore senza essere sottoposta a lunghissimi interrogatori; arrabbiarmi senza che mia madre non mi si piazzi davanti con l'intento di farmi il lavaggio del cervello quando, lo sappiamo entrambe, il suo è solo un modo per alleggerirsi la coscienza e, soprattutto, quando ho tutti i motivi di questo mondo per alterarmi. Mio padre non fa altro che criticarmi, per poi sentirsi in colpa e cercare di rimediare in modo patetico e ridicolo, e finire sempre ripetere gli stessi errori, incurante della sofferenza che mi provoca.
Non riesco nemmeno degli spazi fisici miei, perchè, ovviamente, loro devono avere la cronaca minuto per minuto di tutto quello che faccio, dico e penso.
Ho provato in vari modi ad allontarmi da loro ma, a quanto pare, l'unico ad essersi dimostrato efficace è quello di passare fuori di casa il maggior tempo possibile (cosa che, purtroppo, ora non posso fare - sia a causa dell'ansia che per impegni di studio).
Quindi, vi chiedo: vi siete mai trovati in una situazione simile? Come si possono conquistare i propri spazi, sia emotivi che fisici? In che modo pensate questo rapporto soffocante coi vostri genitori abbia influito sullo sviluppo dell'ansia sociale?
A voi.

EDIT: mo' che ci penso, credo che sia giusto estendere la mia domanda a tutte le relazioni sociali. Riuscite (e, se la risposta è sì, come fate?) a mettere delle sane distanze tra voi e gli altri? O lasciate che tutto ciò che succede all'altro, che lo turba, influisca anche su di voi?
EZIOPATOGENESI
Sovrapponibile a quella per il Disturbo da Attacchi di Panico Secondo l'ottica cognitiva le fobie derivano da modalita' di attaccamento ansioso con le figure genitoriali che sono particolarmente intrusive e soffocanti; i messaggi di pericolo e di debolezza fisica accentuano tratti di personalita' che derivano da schemi di pericolo, controllo e costrizione.
Secondo l'ottica biologica le fobie sarebbero collegate ad una vulnerabilita' neurovegetativa determinata da un'ipereattivita' delle vie noradrenergiche e serotoninergiche.

http://xoomer.virgilio.it/idsweb/man...gorafobia.html
Vecchio 06-08-2013, 22:07   #7
Esperto
L'avatar di NoSurrender
 

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Originariamente inviata da Blue_Moon Visualizza il messaggio
Quindi, vi chiedo: vi siete mai trovati in una situazione simile?
Assolutamente si, purtroppo...
Ne ho parlato spesso anche con la psicologa di questa cosa perchè avere il proprio spazio e quindi un minimo di privacy è molto importante per il benessere.
Purtroppo io un rimedio definitivo non l'ho ancora trovato, ma quando la situazione si fa troppo pesante esco, prendo la macchina e mi vado a fare delle lunghe passeggiate ai giardini in città. E sto meglio!
Fino a poco fa era ancora peggio perchè mio fratello dormiva nella mia stessa camera, ma poi per fortuna ha iniziato a russare tutte le sere quindi si è spostato in un'altra camera. Ora quindi non ho uno spazio tutto mio, però alcune volte posso starmene in pace.
Vecchio 06-08-2013, 23:47   #8
Principiante
 

Mmmm i miei non erano particolarmente asfissianti e anzi mi lasciavano molta libertà però mi ha sempre dato fastidio che si intromettessero nei miei affari, non mi fidavo di loro e non mi fido del tutto nemmeno adesso... la soluzione? come ha detto qualcun altro dire lo stretto necessario, stare sul vago o dirgli quello che volevano sentirsi dire, un po' come quando ti chiedono come stai e rispondi "bene" solo perché non ti va di spiegare tutto quanto.

Ora vivo da solo da qualche anno, un po' mi spiace aver buttato via così il rapporto, prova a prenderti con la forza i tuoi spazi, e spiega le tue ragioni senza troppi giri di parole, magari non risolve ma almeno secondo me ti togli un grosso peso di dosso... altrimenti alla prima occasione, scappa!
Vecchio 07-08-2013, 00:59   #9
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Qualche anno fa in famiglia c'era molta più elettricità e io come Pollyanna mi dicevo: ogni giorno che passa è un giorno in meno che manca all'abbandono del nido; cosa che però non è ancora avvenuta. E difficilmente accadrà. Ora la situazione è cambiata, io sono stato piuttosto male e questo ha fatto sì che tutti diventassero più accorti e limitassero le aspettative. Quindi non posso consigliare nulla, se non che bisognerebbe trovare un modo per convicere questi genitori di quanto sia seria la questione. Prova a citare Pollyanna come ho fatto io, crederanno che sei impazzita e allora sì che si prenderanno cura di te.
Vecchio 07-08-2013, 07:32   #10
Avanzato
L'avatar di marco12
 

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sai come ho risolto io? ma assolutamente non fare come me

ho smesso di parlare loro totalmente, a domanda non rispondevo se non con monosillabi


zio billy hanno smesso di rompere però a 27 anni ti accorgi che non è un gran bene che tu non riesca più a parlare loro se non con fastidio, di nessun argomento


non guardo neanche più la tv con loro
piu o meno quello che ho fatto io...e nn so se sia stato meglio o peggio, nel senso, no sarei riuscito a fare altro, ma son finito per ritrovarmi rinchiuso in camera per cercare di ridurre anche quegli scambi di monosilibbi, con tutto quello che ne consegue... in piu, a posteriori (sara' 5 anni che vivo da solo) aver incrinato cosi tanto il rapporto pesa, uno dei due genitori lo sento ancora quasi regolarmente (con l altro ho tagliato del tutto e mi sta bene) e c'e' sempre sotto sotto quel discorso di controllo (anche se e' piu un voler sapere cosa faccio, mi oppime cmq) e quindi sono sempre restio a dar corda... son sicuro che se spiegassi la situazione, le cose andrebbero meglio... ma nn ce la faccio a parlarne (mi sta salendo l'ansia gia solo ora solo che ci penso) e spero che alla fine del mio percorso di miglioramento di riuscire anche a sanare questo rapporto... sperando che nn sia troppo tardi...
Vecchio 07-08-2013, 10:42   #11
Avanzato
L'avatar di Passiflora
 

Hai descritto la mia situazione, con la differenza che mia mamma nel controllarmi era un po' + discreta. Invece mio padre è esattamente come il tuo.
Con il passare degli anni è risultato sempre più evidente che lui è un burattino nelle mani di lei, è per questo che poi si pente (com'è goffo !!), è per questo che comunque non riesce a comportarsi diversamente la volta successiva.

Ora son tanti anni che non vivo più con loro, ma ai tempi quando ero in casa e studiavo ancora mi chiudevo in stanza o (molto meglio x la mia salute mentale anche se mi costava + fatica) andavo in biblioteca, a studiare.
Poi mi ero iscritta a un corso di musica, facevo sport, insomma cercavo di stare fuori il + possibile, e la cosa mi ha aiutata non poco.
Non sono mai riuscita a star fuori senza fare nulla, tipo "ci troviamo al parco alle tre": non mi sentivo a mio agio.
Va detto che anche mia mamma lavorava, quindi non poteva starmi addosso quanto avrebbe voluto: potevo godermi il pomeriggio sola.
Ad un certo punto mi son resa conto che loro erano un mondo, io un altro. Non hanno capito le scelte che ho fatto nella vita, ma io so che se sono stata in grado di farle è perchè ho preso le distanze per tempo.
C'è di buono che sono stata pienamente convinta di ogni scelta che poi ho fatto !
Lì ho capito che avevo fatto le mosse giuste.

Va anche detto però che ho evitato di affrontare il problema.
E che quello stile mi si è impresso nel modo di comportarmi...ora evito un po' troppo...
Avevo tentato la via delle discussioni all'inizio, ma l'ho subito abbandonata per evitare () un esaurimento...
Del resto cosa può un giovane solo e senza esperienza contro due adulti alleati a scaricare su di lui non-si-sa-bene-cosa ?
Sfilati + che puoi, è la soluzione più indolore.
Sei figlia unica ? Se sì, sarà + difficile farlo.
Ti sono vicina...
Vecchio 07-08-2013, 11:33   #12
Esperto
 

con mio padre era impossibile dialogare. Con mia madre va un po meglio, ma e' molto rigida ed schematica. io ho deciso di lavorare fuori
Vecchio 07-08-2013, 12:31   #13
Principiante
L'avatar di Fryma
 

Ciao Blue_moon, ti quoto alcuni punti del tuo discorso perché non riesco a capire bene e vorrei che tu mi aiutassi a fare un po' di luce nella tua situazione.

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Originariamente inviata da Blue_Moon Visualizza il messaggio
il suo è solo un modo per alleggerirsi la coscienza
Da cosa esattamente?

Quote:
Originariamente inviata da Blue_Moon Visualizza il messaggio
Mio padre non fa altro che criticarmi
Ci faresti qualche esempio pratico su cosa o in quali situazioni ti critica?

Quote:
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e finire sempre ripetere gli stessi errori
Quali sono esattamente?

Quote:
Originariamente inviata da Blue_Moon Visualizza il messaggio
Non riesco nemmeno degli spazi fisici miei
Puoi spiegarti meglio?

Quote:
Originariamente inviata da Blue_Moon Visualizza il messaggio
Come si possono conquistare i propri spazi, sia emotivi che fisici?
Cosa intendi esattamente per spazio emotivo?

Quote:
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dall'altro non faccio altro che sperare in un po' di approvazione e d'affetto, che non arrivano mai
Permettimi di dirlo, ma più che porre delle barriere mi sembra di capire che in realtà gli vuoi bene ai tuoi genitori, li ami nonostante non siano perfetti (come tutti i genitori del mondo) e vuoi essere amato/a a tua volta

In che modo vorresti che ti dessero affetto e approvazione?
Potresti fare qualche esempio pratico?

Quote:
Originariamente inviata da Blue_Moon Visualizza il messaggio
O lasciate che tutto ciò che succede all'altro, che lo turba, influisca anche su di voi?
Assolutamente no. E' chiaro che con una persona più intima e familiare ci possa essere un certo coinvolgimento, che se qualcosa non va ci si possa preoccupare per lei, è del tutto umano e segno di intelligenza emotiva, se ti piace di più possiamo chiamarla empatia. Ma bisogna sempre fare un distinguo tra le proprie emozioni e quelle degli altri, anche perché nel caso che qualcuno ci chiedesse aiuto non sarebbe efficace ridursi al suo stato emotivo, che è anche quello a dividerlo dalla possibile soluzione al suo problema.
Vecchio 07-08-2013, 13:03   #14
Esperto
L'avatar di rainbow
 

Ti capisco... solo... chi ti ha detto che non puoi allontanarti per impegni di studio?

Trova una biblioteca vicino casa (magari non proprio la settimana di ferragosto.. ma dal 19 perchè no? ) sono 4 ore al giorno almeno in cui non devi preoccuparti di chi ti ronza in giro... ti puoi iscrivere in palestra, che ha tra i sacrosanti pregi quello di poterti ritagliare ameno un'oretta al giorno per te... o iscriverti a un corso di lingue, di teatro... i modi per sfuggire alle grinfie dei tuoi ci sono...

Ovviamente quando ti allontani però devi abituarli a non rispondere mai o quasi mai al cell o cmq fargli notare che il numero di chiamate è eccessivo rispondere a solo una telefonata al giorno... altrimenti useranno il cell come strumento di controllo...

Non so se possano essere consigli validi nel tuo caso, ma spero comunque t diano uno spunto... ciao..
Vecchio 08-08-2013, 12:25   #15
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Grazie mille a tutti!
Scusate se non ho ancora risposto, ma in questo periodo sono impegnatissima e sto aspettando di avere cinque minuti di tranquillità per articolare una risposta decente, quindi, appena li trovo, risponderò a tutti con calma.
Ancora grazie mille per il supporto, ne ho proprio bisogno.
Vecchio 08-08-2013, 13:57   #16
Esperto
L'avatar di super unknown
 

Fondamentalmente sono persone egoiste, purtroppo lo era anche mia madre, invadente, possessiva e con la mania di controllare la mia vita, questo influisce molto sulle relazioni sociali, l'unico modo e rispondere ad egoismo con egoismo e, soprattutto rimanere in casa il minimo indispensabili, altrimenti gli incentivi a continuare con quella linea di comportamento, il loro intento è il farti rimanere in casa, così da poter controllare la tua vita secondo per secondo.
Vecchio 08-08-2013, 14:31   #17
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mi è venuto in mente che mia madre, da brava ansiosa, ha sempre desiderato controllarmi. Oltretutto non era abituata al fatto che uscissi di casa (ho iniziato a farlo a 15-16 anni) e così mi regalò un cellulare, per controllarmi meglio.

Ti giuro che l'ho talmente odiato che quando poi mi sono isolato, l'ho fatto a pezzi.
E quando a 19 anni ho avuto bisogno di un cellulare per via della ragazza, ho evitato di dar loro il mio numero, e li chiamavo sempre con l'anonimo
dopo un po' mi sono seccato e poi ho notato che l'aveva capita, così le ho concesso il mio numero.
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