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Vecchio 07-11-2008, 20:59   #1
Avanzato
L'avatar di Vento-del-Sud
 

Partendo dal presupposto pacificamente condiviso che l'ambiente sociale e fisico in cui siamo nati e vissuti ci ha condizionato e ha influito sul nostro carattere, vi propongo questa mia elucubrazione mentale: a voi l'ardua sentenza, se ha qualche fondamento di verità oppure si tratta di una immensa fesseria

Dalla (scarsa) esperienza in tema di frequentazione delle case di "amici" durante l'infanzia e l'adolescenza ho notato che i miei coetanei che vivevano in case di piccola metratura, come bivani e trivani, in zone centrali e semicentrali della città tendevano a passare la maggior parte del tempo libero al di fuori delle mura domestiche, producendosi, ovviamente, in attività sociali e di gruppo...
Ho notato, altresì, che le case piccole favoriscono un maggior contatto e una maggiore condivisione di esperienze e vissuti fra i vari componenti della famiglia.

La mia situazione abitativa, invece, è la seguente: vivo in una casa sufficientemente grande (non che sia la reggia di Versailles) in cui, anche nell'ipotesi di compresenza di tutti in casa, ogni membro dispone di una stanza e dei suoi spazi, in modo da essere indipendente da ciò che fanno gli altri. Un classico esempio è la televisione singola.
Oltre alla metratura della casa, a determinare l'ambiente fisico contribuisce anche la sua collocazione nel contesto urbano: nel mio caso, è situata in un quartiere periferico residenziale che presenta indubbiamente vantaggi dal punto di vista del traffico e dei rumori, ma...E' troppo distaccato dal centro e privo di servizi, quindi per ogni cosa bisogna recarsi in centro, cuore pulsante della città.

Dover fare il pendolare, per mezzo degli autobus (:!, anche nel tempo libero non mi è mai andato giù, vuoi per assenza di occasioni, vuoi per pigrizia ed indolenza, quindi, dal mio punto di vista, sono portato a pensare che vivere in zone centrali o semicentrali sia un incentivo in più ad uscire di casa e a vivere appieno ciò che la città offre...
Stendendo un velo pietoso su locali e shopping, mi riferisco ad eventi culturali in genere come conferenze all'uni, concerti, presentazioni di libri che tendo solitamente a disertare per la troppa pigrizia di cui sopra.
Vecchio 08-11-2008, 00:17   #2
Esperto
L'avatar di BadDream
 

Quote:
Originariamente inviata da Vento-del-Sud
Partendo dal presupposto pacificamente condiviso che l'ambiente sociale e fisico in cui siamo nati e vissuti ci ha condizionato e ha influito sul nostro carattere, vi propongo questa mia elucubrazione mentale: a voi l'ardua sentenza, se ha qualche fondamento di verità oppure si tratta di una immensa fesseria

Dalla (scarsa) esperienza in tema di frequentazione delle case di "amici" durante l'infanzia e l'adolescenza ho notato che i miei coetanei che vivevano in case di piccola metratura, come bivani e trivani, in zone centrali e semicentrali della città tendevano a passare la maggior parte del tempo libero al di fuori delle mura domestiche, producendosi, ovviamente, in attività sociali e di gruppo...
Ho notato, altresì, che le case piccole favoriscono un maggior contatto e una maggiore condivisione di esperienze e vissuti fra i vari componenti della famiglia.

La mia situazione abitativa, invece, è la seguente: vivo in una casa sufficientemente grande (non che sia la reggia di Versailles) in cui, anche nell'ipotesi di compresenza di tutti in casa, ogni membro dispone di una stanza e dei suoi spazi, in modo da essere indipendente da ciò che fanno gli altri. Un classico esempio è la televisione singola.
Oltre alla metratura della casa, a determinare l'ambiente fisico contribuisce anche la sua collocazione nel contesto urbano: nel mio caso, è situata in un quartiere periferico residenziale che presenta indubbiamente vantaggi dal punto di vista del traffico e dei rumori, ma...E' troppo distaccato dal centro e privo di servizi, quindi per ogni cosa bisogna recarsi in centro, cuore pulsante della città.

Dover fare il pendolare, per mezzo degli autobus (:!, anche nel tempo libero non mi è mai andato giù, vuoi per assenza di occasioni, vuoi per pigrizia ed indolenza, quindi, dal mio punto di vista, sono portato a pensare che vivere in zone centrali o semicentrali sia un incentivo in più ad uscire di casa e a vivere appieno ciò che la città offre...
Stendendo un velo pietoso su locali e shopping, mi riferisco ad eventi culturali in genere come conferenze all'uni, concerti, presentazioni di libri che tendo solitamente a disertare per la troppa pigrizia di cui sopra.
Quoto al 100%, stessa identica situazione e la penso proprio come te!

Anche io vivo in un piccolo paese di provincia che non mi offre alcun incentivo per mettere il naso fuori di casa, una villetta che mi tiene ancora più intrappolato all'interno. In queste ultime settimane sono rimasto quasi sempre a casa, avendo lezione all'università solo due volte alla settimana, e mi sembrava di impazzire! Mi aggiro come un leone in gabbia, comincio a sospettare di avere una lieve agorafobia o qualcosa di simile, ma sicuramente se vivessi in un monolocale sarei più incentivato a mettere il naso fuori.
E' quello che spero. Spero di laurearmi, trovarmi un lavoro e andare a vivere finalmente per conto mio, in un appartamento piccolo ma accogliente, e mettere piede molto più spesso nel mondo esterno. Ma al momento tutto ciò è ancora fantasia.
Vecchio 08-11-2008, 01:49   #3
Avanzato
L'avatar di Pride5
 

Ho passato l'infanzia in una casa piuttosto grande,poi mi sono trasferito in una ancora più grande...quindi può darsi che ci sia un fondo di verità.Non abito in centro,ma neanche in una frazione sperduta.
Vecchio 08-11-2008, 20:15   #4
Avanzato
L'avatar di Vento-del-Sud
 

Quote:
Originariamente inviata da Assorto
Credo che come al solito sia importante il tipo di educazione impartita dai genitori oltre alla nostra indole. Mi spiego meglio.
Se ognuno di noi può contare su una stanza propria con tutte le comodità che vogliamo...però abbiamo dei genitori che danno importanza ai momenti di condivisione come pranzare-cenare insieme parlando...oppure guardare la tv insieme commentando sempre insieme ciò che si vede...e cose così....ciò NON contribuisce ad alimentare la nostra voglia di isolarci, pur potendo disporre di un paese dei balocchi, là nella nostra stanza.
Già...Infatti da me è invalsa l'abitudine di cenare non allo stesso tavolo, ma ognuno nella sua stanza, dinanzi alla tv...Sarà che il pranzo rappresenta il pasto principale, ma indubbiamente cenare tutti assieme, magari parlando delle notizie che vengono date dal telegiornale, è un buon modo per riunire il nucleo familiare, altrimenti diviso e frammentato.

Quote:
Originariamente inviata da Assorto
Per il fatto di vivere decentrati ...se si ha un'indole dinamica anzi forse rappresenta un incentivo in più ad uscire.

Quindi non sono molto d'accordo con te, mi dispiace.
Mi dispiace che ti dispiaccia ma non serve...Non devi essere per forza d'accordo con me! :wink:
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