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26-06-2009, 20:00
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#81
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: nella vera capitale d'Italia
Messaggi: 10,358
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Quote:
Originariamente inviata da Miky
cmq chi cazzo se ne frega dei vantaggi del gentil sesso, sono maschio e non posso diventare donna, che mi piaccia o no
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su questo invece non ne sarei certissimo, se sei interessato il modo c'è
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26-06-2009, 20:11
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#82
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Palermo
Messaggi: 541
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Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Fin qui ci siamo capiti.
Ne parlo sia in prima che in terza persona, perché io mi riferisco a una coscienza collettiva oggettiva, sì, ma che è un prodotto di tutte le soggettive coscienze individuali.
Ecco il punto che dovevo chiarire:
la percezione dell’ingiustizia c’è anche se c’è la consapevolezza della coscienza collettiva. Anzi: la consapevolezza della coscienza collettiva rende ancora più sgradevole l’ostentazione di un comportamento che tollera una condizione di ingiustizia.
Non vedo alcuna contraddizione, anzi, mi sembra perfettamente logico.
Proverò a sostenerlo seguendo la tua argomentazione:
Non credo che questo ragionamento sia applicabile a tutte le ingiustizia.
Esistono le ingiustizie che sono legate ad omissioni: in questo caso l’ingiustizia non nasce dalla violazione di una norma, ma da un’omissione morale, cioè l’omissione di non considerare immorale l’idea che non tutti possano soddisfare le loro necessità.
Il fatto è che in questo caso è veramente difficile usare la scusa della non intenzionalità, perché la non intenzionalità ti giustifica se tu non hai la consapevolezza dell’ingiustizia. Mentre invece, se tu provassi a fare un test alle persone oggetto delle critiche di cui parliamo, scopriresti e valuteresti che:
1) l’idea che alcuni potranno soddisfare questa necessità ed altri no è ben presente nella loro consapevolezza
2) se una persona è dotata del senso della giustizia (parlo della particolare sensibilità alla giustizia che ti ho descritto) l’idea del punto 1 verrebbe percepita come un’ingiustizia talmente forte che troverebbe giustificabile le proteste di cui parlavamo prima, le troverebbe, diciamo, legittime.
Ora, a te risulta che le persone comuni trovino legittime queste proteste? A me no, anzi, le respingono con sdegno. Ma io mi chiedo: che senso di giustizia può avere una persona che riesce a tollerare l’idea che non tutti possano avere le stesse possibilità di soddisfare i bisogni umani, e per di più vorrebbero anche essere lasciati in pace da quelle “fastidiose critiche di esseri infantili e invidiosi”? Non senti quanta distanza ci sia in questo atteggiamento da una psiche sensibile alla giustizia?
Io ho cercato di spiegartelo nel modo più chiaro possibile, e non vedo contraddizioni.
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Credo che il nostro disaccordo nasca dal senso che attribuiamo alla parola giustizia. Per me la giustizia è un’insieme di norme che regolamento ciò che si può o non può fare in una società. Alla parola giustizia non do nessun connotato assolutistico,cioè quello che è ritenuto giusto o no riguarda esclusivamente quel sistema di norme a cui si fa riferimento.
Anche un’infrazione a un sistema di leggi dispotiche è ingiusto relativamente ad essa.
Perché qualcosa sia ritenuta ingiusta è necessario che sia prescritta in un codice come tale,o che ci sia un accordo verbale e consapevole in merito ad un’insieme di norme fra un gruppo di persone. Se un azione, o non-azione, non rientra in questi due casi, non c’è ingiustizia,perché non ci può essere l’intenzione a commettere un reato,in quanto non c’è la coscienza di andare contro ad una norma.
Il tuo caso non è né l’uno né l’altro.
Tu pensi che la morale sia giustizia,nel senso che esiste una realtà mentale oggettiva che tutti riconosco come giustizia. Dai per scontato che tutti percepiscano la tua ‘’coscienza collettiva’’,e percepiscono come ingiusto che alcuni non possono soddisfare i loro desideri. Io credo di no, e qui vedo l’incoerenza: La morale non è una giustizia,è un tacito accordo non regolamentato da leggi e quindi disordinato. Infatti non esiste una sola morale ma tante,che convivono tutte insieme in una società. Non essendoci unilateralità di intenti nessun comportamento o omissione può essere giudicato ingiusto,se non relativamente ad una morale soggettiva e non collettiva –anche se si dovrebbe parlare di correttezza in questo caso-.
In alcune società è ritenuto moralmente ‘’giusto’’che il padre decida a chi dare in sposa la figlia,per la nostra morale questo è ‘’ingiusto’’. In realtà non si può parlare di giustizia se non per le rispettive morali,si potrebbe parlare di ingiustizia solo se ci fosse un’etica assoluta per tutti gli uomini,ugualmente riconosciuta,e non c’è.
Voglio farti capire che la tua moralità nel caso specifico è ‘’tua’’soltanto,e non essendo unitamente riconosciuta non si può parlare di un’ingiustizia.
Il senso in cui intendi ‘’coscienza collettiva’’rientra nel secondo caso che avevo ipotizzato nel post precedente. In questo modo postuli un ente oggettivo,una realtà mentale presente in tutti allo stesso modo. Il significato del concetto rientra in una dimensione astratta e trascendente le nostre dimostrazioni razionali. La realtà di questo ente non credo possa essere dimostrata; tu come fai ad affermare che esista?Più specificamente,come fai ad affermare che tutti percepiscono un’ingiustizia nella consapevolezza che non tutti possono soddisfare i propri desideri rispetto ad altri?
Non credo che esista un ente di questo tipo,e posso sostenerlo con delle obiezioni concrete. Se esiste una moralità oggettiva per tutti uguali,come si spiega il fatto che esistono innumerevoli morali-forse ognuna per ciascun uomo-?
Molte persone rifacendosi a certe teorie evoluzionistiche,o utilitaristiche, pensano che sia moralmente corretto che chi ha determinate prerogative possa soddisfare certi desideri e chi non le ha è trascurabile. Altri non la pensano così. E’ possibile parlare di ingiustizia comparando le due morali?Secondo me no. Perché la morale non è giustizia,per i motivi che ho già detto.
La morale della tua ‘’coscienza collettiva’’,per me non solo è logicamente incoerente al significato di giustizia,ma è anche dispotica se fattualmente operante in una società.
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26-06-2009, 20:22
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#83
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: nella vera capitale d'Italia
Messaggi: 10,358
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Quote:
Originariamente inviata da NightVision
anche solo per sapere cosa si prova ad essere broccolati
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per quello basta farti un nick femminile
una volta l'ho fatto sulla chat "c6"
incredibile, mi si è bloccato il pc da tutte le finestre che mi si sono aperte in pochi secondi
mettevo tutti in lista nera eppure continuavano ad arrivare!!!
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26-06-2009, 20:35
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#84
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: nella vera capitale d'Italia
Messaggi: 10,358
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qualcuna
mi è capitato l'anno scorso, lo avevo postato
ma era pelese che la mia era la foto di un attore famoso
sono stato contattato da 2
ad una le ho detto che ero timida e mi ha detto che non era un problema
poi è saltato fuori che non ero quello della foto ed è fuggita a gambe levate
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26-06-2009, 20:43
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#85
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Quote:
Originariamente inviata da calinero
poi è saltato fuori che non ero quello della foto ed è fuggita a gambe levate
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cmq pensandoci bene è giustificare a scappare se posti la foto di uno famoso, magari gli viene da pensare: chissà come è brutto se si riduce a postare foto di un attore.
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26-06-2009, 20:50
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#86
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: nella vera capitale d'Italia
Messaggi: 10,358
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ma no, è come chi mette la foto del suo cantante preferito
erano loro ignoranti che non lo conoscevano
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26-06-2009, 21:05
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#87
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: Nord
Messaggi: 13,022
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Ma quindi qualcuna sel forum pensava fossi davvero il cavaliere dello scorpione?
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26-06-2009, 21:09
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#88
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: nella vera capitale d'Italia
Messaggi: 10,358
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cmq cambiando avatar hai perso un po' la tua identità storica
chi è sto ragazzino a confronto di milo?
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26-06-2009, 21:13
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#89
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: Nord
Messaggi: 13,022
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è si però avevo voglia di cambiare un pò...bhò ma prima o poi tanto rimetto quello vecchio
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26-06-2009, 21:15
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#90
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: nella vera capitale d'Italia
Messaggi: 10,358
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che poi in sto periodo tutti stiam cambiando avatar :p
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27-06-2009, 04:30
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#91
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Quote:
Originariamente inviata da ramo
Credo che il nostro disaccordo nasca dal senso che attribuiamo alla parola giustizia. Per me la giustizia è un’insieme di norme che regolamento ciò che si può o non può fare in una società. Alla parola giustizia non do nessun connotato assolutistico,cioè quello che è ritenuto giusto o no riguarda esclusivamente quel sistema di norme a cui si fa riferimento.
Anche un’infrazione a un sistema di leggi dispotiche è ingiusto relativamente ad essa.
Perché qualcosa sia ritenuta ingiusta è necessario che sia prescritta in un codice come tale,o che ci sia un accordo verbale e consapevole in merito ad un’insieme di norme fra un gruppo di persone. Se un azione, o non-azione, non rientra in questi due casi, non c’è ingiustizia,perché non ci può essere l’intenzione a commettere un reato,in quanto non c’è la coscienza di andare contro ad una norma.
Il tuo caso non è né l’uno né l’altro.
Tu pensi che la morale sia giustizia,nel senso che esiste una realtà mentale oggettiva che tutti riconosco come giustizia. Dai per scontato che tutti percepiscano la tua ‘’coscienza collettiva’’,e percepiscono come ingiusto che alcuni non possono soddisfare i loro desideri. Io credo di no, e qui vedo l’incoerenza: La morale non è una giustizia,è un tacito accordo non regolamentato da leggi e quindi disordinato. Infatti non esiste una sola morale ma tante,che convivono tutte insieme in una società. Non essendoci unilateralità di intenti nessun comportamento o omissione può essere giudicato ingiusto,se non relativamente ad una morale soggettiva e non collettiva –anche se si dovrebbe parlare di correttezza in questo caso-.
In alcune società è ritenuto moralmente ‘’giusto’’che il padre decida a chi dare in sposa la figlia,per la nostra morale questo è ‘’ingiusto’’. In realtà non si può parlare di giustizia se non per le rispettive morali,si potrebbe parlare di ingiustizia solo se ci fosse un’etica assoluta per tutti gli uomini,ugualmente riconosciuta,e non c’è.
Voglio farti capire che la tua moralità nel caso specifico è ‘’tua’’soltanto,e non essendo unitamente riconosciuta non si può parlare di un’ingiustizia.
Il senso in cui intendi ‘’coscienza collettiva’’rientra nel secondo caso che avevo ipotizzato nel post precedente. In questo modo postuli un ente oggettivo,una realtà mentale presente in tutti allo stesso modo. Il significato del concetto rientra in una dimensione astratta e trascendente le nostre dimostrazioni razionali. La realtà di questo ente non credo possa essere dimostrata; tu come fai ad affermare che esista?Più specificamente,come fai ad affermare che tutti percepiscono un’ingiustizia nella consapevolezza che non tutti possono soddisfare i propri desideri rispetto ad altri?
Non credo che esista un ente di questo tipo,e posso sostenerlo con delle obiezioni concrete. Se esiste una moralità oggettiva per tutti uguali,come si spiega il fatto che esistono innumerevoli morali-forse ognuna per ciascun uomo-?
Molte persone rifacendosi a certe teorie evoluzionistiche,o utilitaristiche, pensano che sia moralmente corretto che chi ha determinate prerogative possa soddisfare certi desideri e chi non le ha è trascurabile. Altri non la pensano così. E’ possibile parlare di ingiustizia comparando le due morali?Secondo me no. Perché la morale non è giustizia,per i motivi che ho già detto.
La morale della tua ‘’coscienza collettiva’’,per me non solo è logicamente incoerente al significato di giustizia,ma è anche dispotica se fattualmente operante in una società.
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Vorrei rimandare la risposta a queste tue argomentazioni quando ci sarà la possibilità di una comunicazione telepatica. Per me questa non è retorica, dato che credo che questa possibilità si realizzerà, perciò scusami se ti sembra che ti dia una risposta che per te non ha alcun valore (se non credi come me alla realizzazione della comunicazione telepatica), ma io ci credo, perciò per me ha senso questa risposta.
Adesso sarebbe troppo complicato risponderti, perchè abbiamo una distanza mentale così grande riguardo al concetto di morale che ogni sforzo di comunicazione che non sia telepatico sarebbe inutile.
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27-06-2009, 13:30
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#92
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Palermo
Messaggi: 541
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Rispetto per le tue idee. Credo che il linguaggio abbia grossi limiti,ma nel nostro caso credo di aver capito bene la tua posizione,e spero di essermi espresso in maniera chiara tanto da farti capire la mia.
Della comunicazione telepatica non so cosa dire,parlando di questo argomento andremmo molto fuori dal tema del thread,magari ne parliamo in un'altro spazio.
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29-06-2009, 17:27
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#93
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Principiante
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 35
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Quote:
Originariamente inviata da bellissimo
ho capito mi daresti già picche quindi.vedete appena sanno che sei su questo forum e che hai problemi con le donne ti scaricano subito.
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Sia chiaro: non ho niente contro di te, ma non hai capito il punto: cio' che rende impossibile che io voglia uscire con te (a parte le questioni geografiche) non è il fatto che tu abbia "problemi con le donne" in sé e per sé, né tantomeno il fatto che tu scriva su questo forum.
I problemi stanno nel tuo atteggiamento.
Tanto per cominciare: da più o meno tutto quello che scrivi traspare che concepisci le donne come "selvaggina da irretire" più che come persone con cui entrare in relazione. (Non ti servirà a niente cambiare tono in extremis).
In secondo luogo: a parte la tua presunta irresistibilità fisica, che cosa dovrebbe spingermi a volerti assolutamente conoscere?
Comunque, buona schiacciata.
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01-07-2009, 12:27
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#94
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Banned
Qui dal: May 2008
Messaggi: 537
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le donne sn sempre il male nn esci cn lui xche magari nn fa lo stronzo
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01-07-2009, 18:55
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#95
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: nella vera capitale d'Italia
Messaggi: 10,358
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quoto eze
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01-07-2009, 20:50
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#96
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Esperto
Qui dal: Feb 2009
Ubicazione: Roma
Messaggi: 964
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Quote:
Originariamente inviata da calinero
magari farebbe comodo anche noi fare i mantenut, i casaling, divorziare e chiedere gli alimenti dal nobile marito che lavora
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Meglio essere uomini indipendenti che donne sottomesse!
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01-07-2009, 20:54
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#97
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Esperto
Qui dal: Apr 2009
Ubicazione: Campania
Messaggi: 646
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Quote:
Originariamente inviata da cristinapinti
Meglio essere uomini indipendenti che donne sottomesse!
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Vaglielo a far capire
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01-07-2009, 21:08
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#98
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: Nord
Messaggi: 13,022
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Quote:
Originariamente inviata da cristinapinti
Meglio essere uomini indipendenti che donne sottomesse!
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Mi sa che è meglio donne sottomesse che uomini soli...
(cmq io di stè donne sottomesse ne vedo poche in giro a parte le islamiche)
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01-07-2009, 21:11
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#99
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Banned
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 2,171
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Quote:
Originariamente inviata da Milo
Mi sa che è meglio donne sottomesse che uomini soli...
(cmq io di stè donne sottomesse ne vedo poche in giro a parte le islamiche)
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concordo miluzzo
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01-07-2009, 21:38
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#100
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Palermo
Messaggi: 541
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Quote:
Originariamente inviata da Milo
Mi sa che è meglio donne sottomesse che uomini soli...
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Il tuo ragionamento è soggettivo,e se hai la pretesa che sia oggettivo per dimostrare che le ragazze sono ''privilegiate'' denota ristrettezza mentale(ho notato che comunque hai usato il condizionale). Può darsi che per te sia meglio così,altri potrebbero pensare che è meglio essere soli che sottomessi,perchè magari danno più importanza alla propria libertà.
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