Come tutti i maturandi fanno, anche io penso alla facoltà da scegliere. Sono un grande appassionato di musica ed il mio sogno sarebbe di lavorare, magari all'estero, in una casa discografica. Per raggiungere questo obiettivo, avevo (e sottolineo AVEVO) deciso di iscrivermi alla nuova facoltà del Politecnico di Milano "ingegneria informatica del suono e della musica". Premettendo che sono calabrese e quindi dovrei trasferirmi insieme ad un mio amico permanentemente a Milano, alla mia richiesta mia madre ha risposto con un perentorio: NO, adducendo la mancanza di soldi, quando invece questi ultimi ci sono e ho ripetuto più volte di essere disposto a lavoricchiare presso qualche bar; tuttavia è irremovibile, costringendomi indirettamente ad andare a studiare in una città vicina alla mia (Cosenza) dove non c'è una facoltà che mi piace particolarmente. Ma se allora un ragazzo come me è costretto a fare ciò che non vuole, come posso andare avanti e sentirmi meglio con me stesso, dopo essermi reso conto che ho buttato alle ortiche 5 anni della mia vita scegliendo una scuola (Liceo Scientifico) che non sopporto più? Poi si dice che la vita dei figli la decidono i genitori...