rory

A me è durato 5-10 minuti, ma mi è sembrato un'eternità..beh il problema sta nel come affronti il dopo...se non si agisce bene, si rischia di instaurare attacchi di panico a catena e si può innescare il disturbo da attacchi di panico. Credo che lo stimolo a voler lottare mi sia venuto anche dal non voler vivere una vita in preda agli attacchi di panico..così ho cercato di fare esattamente ciò che era meglio per me..da quel momento ho deciso che mi sarei presa cura di me stessa e che mi sarei voluta bene un pò di più..che avrei avuto più rispetto per me stessa e per i miei sentimenti.. e così è stato,per fortuna

D. Vecio

Sei arrivata alla resa dei conti dei tuoi problemi e sembra proprio tu ce l'abbia fatta. Sono contento per te

rory

Grazie! Per fortuna a volte anche nella vita c'è il lieto fine ..devo ancora riprendere in mano la mia vita, ma questo è un ottimo punto di partenza.

rory

[QUOTE=shady74;629775]Per me l'attacco di panico ha avuto gli stessi benefici dell'esplosione di una testata nucleare nel mio cervello.[/QUO

Mi dispiace! ..io non intedevo dire che gli attacchi di panico sono benefici, ma che sono dei campanelli di allarme..poi dipende tutto da come si affrontano..possono portare alla devastazione più totale o ad un cambiamento positivo..io sono stata fortunata, mi dispiace che lo stesso non sia successo a te..ma non è mai troppo tardi per decidere di combattere, anche se capisco che è difficile.

rory

[quote=shady74;629786]Non preoccuparti ..scusa tu se ho frainteso

dr.troy

determinate condizioni di stress possono "catalizzarli", ma non credo che lo stress, da solo, possa esserne la causa scatenante

il panico, in soggetti "fissati" con la perfezione, non è altro che uno shock da "perdita di controllo"... anche il terrore di morire in modo improvviso e violento non è casuale: ciò che atterrisce non è il pensiero della morte in sè, ma il sentire come imminente un evento, su cui non si ha il minimo potere, capace di spazzar via in un istante decenni di sacrifici ed impegno

Reinhart

sono contento per te, ti capisco perchè anch'io ho sofferto la tirannia del senso del dovere e la repressione di ogni sprazzo di vita emotiva ma non mi è andata bene come te, il senso del dovere l'ho smarrito, (apro i libri non più di 15 minuti al giorno altrimenti vado di matto) , la mia vita non si è alleggerita dallo sconforto e le emozioni le reprimo sempre...a quel punto sarebbe stato meglio se mi fosse rimasta la capacità di studiare.

rory

E' da tanto che hai smarrito il senso del dovere? Perchè io per il primo mese mi sentivo pure così..in questo caso è utile seguire una terapia, in modo tale da avere qualcuno che ti indichi la giusta strada da seguire..non ti arrendere, fidati..ne vale la pena!

rory

Io ancora il problema dello studio non l'ho risolto del tutto..ma è solo questione di tempo...proverò e riproverò fino a quando non ci riuscirò. Purtroppo con i problemi di ansia e di scarsa autostima, l'unico modo che si ha per superarli, è quello di smontare le proprie convinzioni e mettersi alla prova. Se una cosa che ti mette ansia la fai più volte, diventa abitudine e l'ansia si attenua...se il tuo cervello ti fa avere convinzioni sbagliate, l'unico modo che si ha per smontarle è quello di dimostrare che si sbaglia..per cui, tu pensi di non essere più in grado di studiare? Bene...non c'è nessuna causa fisiologica perchè ciò accada, ma solo una motivazione psicologica...tu sei convinto di non poterci riuscire e allora non ci riesci. Quindi, anche se costa fatica, non bisogna arrendersi e a piccoli passi cercare di superare le proprie paure e le proprie convinzioni errate.
Quando noi pensiamo di essere inferiori e inadaguati, non è perchè gli altri pensano questo di noi...ma perchè siamo noi stessi a pensarlo. Io ho sprecato già troppi anni della mia vita inutilmente..adesso BASTA!!

Ethereal

Daccordo.. è tutto nella nostra testa.. Anche per me lo studio a volte diventa un dovere, una costrizione più che qualcosa che voglio realmente fare.. solo un modo per ricordarmi ogni tanto di essere in grado di prendere un bel voto. Ma il punto è che basta una volta che non ci riesci che poi ne paghi le conseguenze, tipo appunto depressione, ansia e attacchi di panico..

Io non ne ho mai avuti, ma ci sono state un paio di occasioni in cui mi sono sentito li li per averne uno.. E non mi è piaciuto per niente.. Credo che tu abbia ragione. Bisogna arrivare a quel punto.. al punto in cui si capisce di non poter più continuare a sopportare e penare come un dannato. E decidersi finalmente a mandare qualcuno a quel paese.

SoloUnaDonna

Però è triste dire così.. ti sei dedicata totalmente allo studio e per questo hai sacrificato molte cose, ma personalmente non la ritengo vita inutile.

rory

Giustissimo...si chiama punto di rottura ..ma io forse ci sono arrivata anche perchè ho sempre fatto di tutto per razionalizzare i miei pensieri, per distinguere ciò era sbagliato da ciò che non lo era..l'attacco di panico ha solo accelerato il cambiamento..se sfidiamo le nostre convinzioni continuamente, prima o poi crollano..nel mio caso c'è stata per così dire una vera e propria "guerra civile" che ha portato alla resa ..ma in realtà la vocina che dentro di me voleva una vita normale c'era già da tempo e a piccoli passi, a poco a poco, è emersa...se si da più ascolto ai nostri desideri e meno alle nostre paure, si arriva più velocemente al traguardo...provare per credere

bunker

e se ne avrai un altro?

cioè di solito non se ne ha uno solo, altro punto di rottura?

rory

E' stato inutile aver sacrificato tutto il resto...in realtà non rendi di più se studi 16 ore al giorno e punirti continuamente per tutto è sbagliato. Sono contenta di avere studiato e adoro ciò che studio..è una delle mie passioni..ma è come dire o mangio o dormo..in realtà bisogna sia mangiare che dormire; le due cose non sono in contrasto. Capisci che intendo?

rory

In che senso? Fammi un esempio..

Ethereal

No vabbé..Il punto di rottura costituisce il modo per uscire dal circolo degli attacchi, non gli attacchi in se.. Quelli sono l'allarme, poi sta a te decidere cosa fare..

Comunque ci sono stati molti casi in cui c'è stato un solo attacco.. da quel che ho letto al riguardo..

rory

Già, io non penso ne avrò altri e la psicologa è d'accordo con me...lei dice che è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso...e anche se fosse, li affronterei a testa alta...ormai non mi spaventano più.

Ethereal

Ecco. questo è l'unico reale modo per riuscire a sconfiggere ansia e fobia sociale in genere. Avere la forza di sfidarsi e imporsi nelle situazioni.

brava, sono con te..

rory

Grazieeeee...ahah...

dr.troy

sarebbe del tutto ininfluente...

una volta che prendi coscienza riesci a fronteggiarli e gestirli... possono ritornare ma in forma sempre più blanda... finchè la smettono per quanto diventano deboli e ridicoli...