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Vecchio 06-11-2011, 08:36   #1
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Sembra assurdo, ma è così! Fino a meno di due mesi fa ero totalmente prigioniera di me stessa! La mia vita era unicamente incentrata sul senso del dovere...non contavano le emozioni o i sentimenti. Dovevo studiare dalla mattina alla sera per dimostrare a me stessa che contavo qualcosa. Nella mia mente c'era la convinzione: più studi e più produci, più voti alti prendi, prima finisci e prima potrai cominciare la vita che desideri...tutto il resto era uno spreco di tempo...le amicizie, l'amore, l'essere disponibile con gli altri, dormire, avere degli svaghi, guardare la tv, etc...capitava che cedevo alla tentazione e a quel punto il senso di colpa mi devastava. Anche l'aspetto fisico era iportante e allora anche un chilo in più era inaccettabile...sensi di colpa anche lì.
Ma dentro di me non ero priva di emozioni e sentimenti, solo che non potevo permettermi di viverli perchè non era giusto. Tutto questo va avanti ormai da circa 10 anni e la mia vita finora è stata una continua lotta con me stessa, un non accettarmi mai perchè non facevo mai abbastanza, non ero mai perfetta.
Tutto è stato così fino al mio primo e unico attacco di panico.
Dovevo dare l'ultima materia per la laurea triennale, ma ne avevo già fatta una molto pesante qualche giorno prima...niente riposo e stress intenso da mesi, ansia alle stelle per paura di fallire. Ma è stato proprio a quel punto che tutto è cambiato...è arrivato l'attacco di panico e ho avuto la sensazione che stessi per morire..in quei pochi attimi mi sono preoccupata per me e del fatto che non avevo ancora vissuto la mia vita..volevo innamorarmi, essere felice e non l'avevo ancora fatto..non avevo dimostrato abbastanza quanto voglio bene a chi mi sta accanto...ho sperato fino alla fine che non fosse qualcosa di grave e per fortuna è stato così. Era un attacco di panico, nient'altro.
Dopo l'attacco di panico non mi sono sentita libera o felice..no, è seguito un periodo terribile..ho vissuto nella confusione più totale per circa un mese e ancora adesso sono in fase di ripresa. Prima studiavo 16 ore al giorno e dopo non riuscivo più ad aprire libro...mi sentivo disorientata e senza obiettivi..la sensazione era quella di un uccellino che è stato in gabbia per troppo tempo e una volta libero, non sapeva volare o dove andare o cosa fare.
Momenti di grande ansia si alternavano a stati depressivi e non sapevo se ce l'avrei fatta..non avevo la forza per combattere e mi sentivo come se non avessi più speranze...tutti i miei sacrifici erano stati vani, anni di studio buttati al vento...dovevo fare qualcosa per riprendere in mano la mia vita..paradossalmente mi mancava il mio padrone, quel "super IO" che mi ordinava cosa fare in ogni istante..era evidente..era stato sconfitto, ma adesso era il caos più totale, l'anarchia. Che fare?
Ho cominciato ad informarmi su una possibile terapia..in realtà sono stata sempre molto documentata su tutto e ho avuto sempre una grande consapevolezza dei miei problemi e capacità di auto-analisi.
Non avevo mai voluto intraprendere una terapia per motivi economici, ma adesso era necessario intervenire se non volevo perdere tutto.
Ho cominciato la psicoterapia cognitivo-comportamentale solo da 3 settimane (3 sedute) e in così poco tempo, tutto sta cambiando. Il disordine sta diventando ordine e il pessimismo sta diventando ottimismo..le emozioni e i sentimenti che avevo represso stanno cominciando ad emergere e non mi fanno più tanta paura..forse mi sto pure innamorando e non mi sento più tanto in colpa..non riesco ancora a studiare, ma sono sicura che ci riuscirò presto..sto coltivando le mie passioni, tipo cucinare e ne ho già in mente altre che vorrei mettere in pratica. Quando cammino per strada guardo il cielo azzurro e i fiori, mentre prima camminavo così veloce da non farci caso. Comincio ad accorgermi degli altri, del loro dolore e vorrei fare qualcosa per aiutarli..con mia madre e mia sorella prima litigavo sempre ed ero molto irritabile per ogni cosa, adesso sono gentile e paziente..prima pensavo che sarebbe andato sempre peggio e che non avevo la forza di lottare, adesso penso che andrà sempre meglio e che ho una grande forza dentro di me.
L'attacco di panico ha creato il caos dentro di me..ma un caos positivo, dove non c'e più un sovrano e i sudditi..dove tutti hanno pari diritti e non bisogna sentirsi in colpa per questo...e grazie alla guida della psicoterapeuta, ogni cosa sta cominciando lentamente ad andare al suo posto.
Non credevo che avrei mai potuto dirlo, ma cambiare è possibile!!
Vecchio 06-11-2011, 11:03   #2
Esperto
L'avatar di SoloUnaDonna
 

Sono contenta per te.
Vecchio 06-11-2011, 11:11   #3
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Originariamente inviata da SoloUnaDonna Visualizza il messaggio
Sono contenta per te.
Grazie ...spero che la mia storia, possa dare una speranza a chi non ce l'ha...la speranza è alla base del cambiamento
Vecchio 06-11-2011, 11:38   #4
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post a dir poco magnifico... io lo metterei in sticky...

quoto tutto, di solito chi vive certe esperienze tende ad alzare gli occhi al cielo ed esclamare "perchè proprio a me questo male !!!"... nulla di più sbagliato... gli attacchi di panico non sono una malattia, non sono una tremenda disgrazia debilitante, sono semplicemente dei campanelli d'allarme che il nostro corpo ci manda per strappar via dagli occhi le bende con cui abbiam vissuto sino a quel momento...

credere seriamente di esser sul punto di morire ti apre gli occhi, ti fa venire in mente tutti i rimpianti, le cose che avresti voluto e non hai fatto... ti sprona a vivere, libero, senza paura... come mai avevi fatto sino a quel punto...

proprio per questo è necessario che subentri subito una terapia, affinchè questo genere di pensieri soppianti alla radice paranoie e fobie che potrebbero remare nel senso contrario...
Vecchio 06-11-2011, 11:44   #5
Intermedio
L'avatar di Gray_Fox
 

Non ti conosco ma sono contento per te come se fossimo amici di vecchia data, lo dico senza alcuna minima traccia di ipocrisia, del resto non ne avrei motivo, è sempre una gioia sapere che qualcuno riesce ad uscire da questo schifo, è uno stimolo per continuare a battersi ancora perchè un giorno si possa raccontare con fierezza il nostro risveglio da un brutto incubo.
Vecchio 06-11-2011, 11:52   #6
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Originariamente inviata da dr.troy Visualizza il messaggio
post a dir poco magnifico... io lo metterei in sticky...

quoto tutto, di solito chi vive certe esperienze tende ad alzare gli occhi al cielo ed esclamare "perchè proprio a me questo male !!!"... nulla di più sbagliato... gli attacchi di panico non sono una malattia, non sono una tremenda disgrazia debilitante, sono semplicemente dei campanelli d'allarme che il nostro corpo ci manda per strappar via dagli occhi le bende con cui abbiam vissuto sino a quel momento...

credere seriamente di esser sul punto di morire ti apre gli occhi, ti fa venire in mente tutti i rimpianti, le cose che avresti voluto e non hai fatto... ti sprona a vivere, libero, senza paura... come mai avevi fatto sino a quel punto...

proprio per questo è necessario che subentri subito una terapia, affinchè questo genere di pensieri soppianti alla radice paranoie e fobie che potrebbero remare nel senso contrario...

Già, questa esperienza avrebbe potuto prendere due direzioni diametralmente opposte...portarmi al totale smarrimento o alla rinascita...sono felice di avere agito bene..per la prima volta nella mia vita, ho fatto la scelta giusta al momento giusto...le tue osservazioni sono giustissime, è proprio come la penso anch'io..bisogna capire i segnali che il nostro corpo e la nostra mente ci vogliono lanciare, non ignorarli.Bisogna affrontare le proprie paure, non fuggire..solo così, si può avere la speranza di ritrovare se stessi. Per me è ancora lungo il cammino, ma ho già la convinzione che riuscirò a raggiungere la meta..ce la farò perchè la strada che sto seguendo è quella giusta.
Vecchio 06-11-2011, 11:54   #7
Esperto
L'avatar di monmer88
 

Sono felice che tu sia riuscita a dare una svolta positiva alla tua vita... sei una vera lottatrice, mi piace l'idea che tu ti sia ripresa diventando più forte di prima
Vecchio 06-11-2011, 11:59   #8
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Originariamente inviata da Gray_Fox Visualizza il messaggio
Non ti conosco ma sono contento per te come se fossimo amici di vecchia data, lo dico senza alcuna minima traccia di ipocrisia, del resto non ne avrei motivo, è sempre una gioia sapere che qualcuno riesce ad uscire da questo schifo, è uno stimolo per continuare a battersi ancora perchè un giorno si possa raccontare con fierezza il nostro risveglio da un brutto incubo.
Grazie davvero! ...spero possa servire a chi pensa si non farcela...io fino a qualche mese fa non credevo che ci sarei mai riuscita, è stato come un dono dal cielo..10 anni di immutabilità non sono pochi e 1 mese per cambiare ogni prospettiva è nulla in confronto..eppure è successo..quindi mai dire mai per nessuno...
Vecchio 06-11-2011, 12:02   #9
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Originariamente inviata da monmer88 Visualizza il messaggio
Sono felice che tu sia riuscita a dare una svolta positiva alla tua vita... sei una vera lottatrice, mi piace l'idea che tu ti sia ripresa diventando più forte di prima
Grazie!Non sapevo di essere una lottatrice...l'ho scoperto solo adesso
Vecchio 06-11-2011, 12:07   #10
Intermedio
L'avatar di Gray_Fox
 

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Originariamente inviata da rory Visualizza il messaggio
Grazie davvero! ...spero possa servire a chi pensa si non farcela...io fino a qualche mese fa non credevo che ci sarei mai riuscita, è stato come un dono dal cielo..10 anni di immutabilità non sono pochi e 1 mese per cambiare ogni prospettiva è nulla in confronto..eppure è successo..quindi mai dire mai per nessuno...
Mi vergogno un pò a dirlo ma a volte mi capita di pensare di farla finita, se non fosse che nonostante tutto in fondo al cuore ci credo ancora che un giorno le cose possano cambiare probabilmente l'avrei già fatto, quando mi ricapiterà di fare certi brutti pensieri penserò a questo post, spero possa servire a dare una ventata di ottimismo anche ad altri in un forum che per quanto apprezzo spesso tende più a demoralizzare che altro. Continua così!
Vecchio 06-11-2011, 12:11   #11
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Originariamente inviata da Gray_Fox Visualizza il messaggio
Mi vergogno un pò a dirlo ma a volte mi capita di pensare di farla finita, se non fosse che nonostante tutto in fondo al cuore ci credo ancora che un giorno le cose possano cambiare probabilmente l'avrei già fatto, quando mi ricapiterà di fare certi brutti pensieri penserò a questo post, spero possa servire a dare una ventata di ottimismo anche ad altri in un forum che per quanto apprezzo spesso tende più a demoralizzare che altro. Continua così!
Sono felice che raccontare la mia esperienza ti abbia dato un pò di conforto!
Vecchio 06-11-2011, 12:29   #12
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Originariamente inviata da rory Visualizza il messaggio
Già, questa esperienza avrebbe potuto prendere due direzioni diametralmente opposte...
gli attacchi di panico si nutrono della paura... la reazione più comune è quella di iniziare ad evitare quelle situazioni in cui una crisi sarebbe difficilmente gestibile e mascherabile agli occhi (ed al giudizio...) della gente... è proprio quello che si deve evitare ed una immediata psicoterapia comportamentale è la migliore strategia di contrasto

è un percorso lungo... ma da quello che scrivi si capisce che hai già bruciato molte tappe verso la guarigione ... ti posso assicurare che quando avrai lasciato il traguardo alle spalle ti sentirai forte e sicura come non mai...
Vecchio 06-11-2011, 12:30   #13
Esperto
L'avatar di Kitsune
 

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Originariamente inviata da rory Visualizza il messaggio
Fino a meno di due mesi fa ero totalmente prigioniera di me stessa!
È tutta farina del tuo sacco? ad esempio sapresti dire che ruolo ha avuto la società in questo meccanismo?
Vecchio 06-11-2011, 12:35   #14
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Originariamente inviata da dr.troy Visualizza il messaggio
gli attacchi di panico si nutrono della paura... la reazione più comune è quella di iniziare ad evitare quelle situazioni in cui una crisi sarebbe difficilmente gestibile e mascherabile agli occhi (ed al giudizio...) della gente... è proprio quello che si deve evitare ed una immediata psicoterapia comportamentale è la migliore strategia di contrasto

è un percorso lungo... ma da quello che scrivi si capisce che hai già bruciato molte tappe verso la guarigione ... ti posso assicurare che quando avrai lasciato il traguardo alle spalle ti sentirai forte e sicura come non mai...
Beh io ho reagito bene all'attacco di panico fin da subito, ancor prima di cominciare la terapia. Mi sono documentata e sapevo a cosa sarei potuta andare incontro se non avessi agito nel modo più giusto..il giorno dopo dell'attacco di panico me ne sono andata da sola al mercato (luogo affollato per eccellenza)..poi ho continuato a fare tutto quello che facevo prima, evitando di dare importanza ad ogni giramento di testa o ad ogni sensazione che mi ricordava come mi sentivo prima di averlo. La psicoterapeuta era fiera di me ancora prima di cominciare la terapia e anche lei mi ha detto che sto superando le normali aspettative...meglio di così
Vecchio 06-11-2011, 13:25   #15
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Sarebbe carino se descrivessi nei dettagli l'esperienza... un momento prima dov'eri/cosa facevi? c'è stato un "trigger" un evento particolare che l'ha fatta scattare? dall'istante in cui è iniziata in poi quali sono state le sensazioni fisiche e quelle psicologiche (forse immagini, luci, velocità aumentata...), quanto è durato...?
Vecchio 06-11-2011, 13:27   #16
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Originariamente inviata da rory Visualizza il messaggio
me ne sono andata da sola al mercato (luogo affollato per eccellenza)..poi ho continuato a fare tutto quello che facevo prima, evitando di dare importanza ad ogni giramento di testa
devi essere un tipo tosto
Vecchio 06-11-2011, 14:19   #17
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Originariamente inviata da Kitsune Visualizza il messaggio
È tutta farina del tuo sacco? ad esempio sapresti dire che ruolo ha avuto la società in questo meccanismo?
Credo che questo meccanismo si sia innescato già da piccola in seguito a piccoli traumi che assieme hanno dato origine al disturbo...diciamo che il fatto che certe esperienze vengano vissute come traumi da alcune persone e da altre no, credo che derivi dalla maggiore sensibilità, che dipende da una predisposizione genetica. In seconda media ho avuto il primo avvertimento del mio problema..ho cominciato a non mangiare e mi sono isolata da tutti i compagni, amici e familiari...ho seguito una terapia che in breve tempo mi ha fatto superare il blocco del cibo, ma non del tutto perchè l'ho interrotta drasticamente a metà (avevo solo 13 anni e lo psicologo ha utilizzato un approccio aggressivo piuttosto che comprensivo)..ne è seguito che mi vergognavo a mangiare davanti agli altri e ho cominciato ad evitare tutte le situazioni sociali in cui mi sarei potuta sentire a disagio. E' inutile dirvi che questo atteggiamento avrà sicuramente scatenato l'ansia sociale e tutte le conseguenze che ne sono derivate. Ho cominciato a scappare dalle paure e a non uscire per non dovermi confrontare con gli altri, con i giudizi e le critiche.
Nelle poche esperienze che ho avuto con i ragazzi, sono stata avvicinata per il mio aspetto fisico e poi lasciata per il mio carattere...conosco bene ogni passaggio della mia vita, ogni collegamento,ogni conseguenza, ogni trauma..questo perchè ho sempre cercato una soluzione e dopo anni di studio su me stessa, l'ho trovata e ne sono felice ..era solo questione di tempo e avrei trovato la combinazione giusta della cassaforte dove erano rinchiuse tutte le mie emozioni. La società potrebbe avere avuto un ruolo, ma solo come conseguenza al modo in cui io vedevo le cose..lo studio era una scusa per fuggire da tutto il resto e anche l'unico ambito in cui riuscivo a dimostrare di valere qualcosa..se prendi un bel voto è un successo oggettivo e non può essere contestato, ma nonostante ciò non era mai abbastanza.
L'aspetto fisico è l'unica cosa per cui sono stata apprezzata in passato e da lì deriva la paura di avere anche solo un chilo di troppo, nonostante sia in perfetta linea. Sono stata chiara?
Vecchio 06-11-2011, 14:22   #18
Esperto
L'avatar di missim
 

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Originariamente inviata da rory Visualizza il messaggio
Beh io ho reagito bene all'attacco di panico fin da subito, ancor prima di cominciare la terapia. Mi sono documentata e sapevo a cosa sarei potuta andare incontro se non avessi agito nel modo più giusto..il giorno dopo dell'attacco di panico me ne sono andata da sola al mercato (luogo affollato per eccellenza)..poi ho continuato a fare tutto quello che facevo prima, evitando di dare importanza ad ogni giramento di testa o ad ogni sensazione che mi ricordava come mi sentivo prima di averlo. La psicoterapeuta era fiera di me ancora prima di cominciare la terapia e anche lei mi ha detto che sto superando le normali aspettative...meglio di così

complimenti!
Vecchio 06-11-2011, 14:33   #19
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Originariamente inviata da Grande Fobia Visualizza il messaggio
Sarebbe carino se descrivessi nei dettagli l'esperienza... un momento prima dov'eri/cosa facevi? c'è stato un "trigger" un evento particolare che l'ha fatta scattare? dall'istante in cui è iniziata in poi quali sono state le sensazioni fisiche e quelle psicologiche (forse immagini, luci, velocità aumentata...), quanto è durato...?
Ero a casa con mia sorella e mia madre..mi sarei dovuta laureare a novembre e a questo traguardo mancava solo una materia. Avevo dato un esame difficile qualche giorno prima ed era andato bene, ma non bastava...ho dormito 4 ore a notte per mesi, studiando anche 16-17 ore al giorno senza pause e con l'ansia ad altissimi livelli. Dopo il primo esame di settembre, non ho avuto modo di scaricare l'adrenalina e di recuperare il sonno perduto perchè subito dopo c'era l'altro esame...ad un certo punto ho avuto paura di non farcela e ho deciso di arrendermi...ho deciso dentro di me di dire basta, nonostante avrei dovuto posticipare la laurea..così sono andata a comunicarlo a mia sorella e a mia madre, ma loro invece di capirmi, mi hanno aggredita (in teoria volevano solo spronarmi). Subito dopo sono andata nella mia stanza e mi sono seduta..ho cominciato ad avvertire una sensazione di vuoto e mi girava la testa..ero assente sia con la mente che con lo sguardo, ma sapevo dentro di me che stava accadendo qualcosa di brutto. Ho avuto la sensazione che stessi per avere un ictus. Mi sono alzata per andare da mia sorella, barcollavo e mi sentivo di svenire..ho pronunciato delle parole confuse e a rallentatore e poi ho cominciato a gridare dicendo che non sapevo cosa mi stesse succedendo...mia sorella era preoccupata e mi chiedeva cosa avessi e io gridavo.."non lo so, non lo so"...sono caduta a terra, ma ero cosciente...ho cominciato ad avere una sorta di scarica di adrenalina (tipo come nelle crisi epilettiche), ma ero cosciente e vedevo tutto..mia sorella e mia madre mi hanno trasportato nel letto e io ho cominciato ad ansimare, quasi come se mi mancasse il respiro. Mio fratello soffre di crisi epilettiche, quindi teniamo il valium a casa..ho gridato di prenderlo e di darmelo...il tutto è durato un 10 minuti credo o meno..poi mi sono calmata e sono scoppiata a piangere, dicendo loro che finalmente potevano capire come mi sentivo dentro.
Vecchio 06-11-2011, 14:41   #20
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Originariamente inviata da zucchina Visualizza il messaggio
porca miseria! ottima descrizione comunque
Grazie..purtroppo credo che rimarrà indelebile nella mia mente..ma lo ricorderò anche come quell'episodio che ha dato una svolta alla mia vita
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