jackv

Allora io sarei già un "falso fobico", perchè ho risolto il mio problema anche se mi porto dietro conseguenze, ci sono state insofferenze perchè alcuni si sono rivelati scorretti verso chi ancora soffre, sono entrato in questo forum presentandomi come ex fobico e devo dire che sono stato accolto molto bene, ho conosciuto anche se virtualmente delle belle persone e, quindi intendo restare.

krool

Grazie a tutti per i chiarimenti.

Nick

Ripeto, secondo me è utile solo all'ego di chi li scrive ma fate pure.

Moonwatcher

Mah, per me è abbastanza indifferente, come Nick anch'io non penso sia granché utile, ma neppure dannoso per me.

Però non mi piace affatto "Storie di successo" e neppure "Storie di guarigione"; nel vecchio forum c'era una sezione "Storie personali", la si potrebbe chiamare così e lasciare che scriva sia chi ha una storia positiva da raccontare sia chi negativa e la vuole raccontare pure lui.

paccello

Quotissimo.

passenger

sì, è come mettersi a mangiar le pastafrolle davanti ad una celiaca

barclay

In ogni caso l'ultima parola spetta a Redman.

Winston_Smith

Direi piuttosto al webmaster (il che è come dire che tutta la discussione diventa puramente accademica)

barclay

Beh, i forum servono per discutere…

JohnReds

Certamente le storie utili sono quelle dove viene spiegato il lato psicologico, i passaggi mentali fatti, i momenti salienti, ecc., non certo il semplice "finalmente schiaccio anch'io"
Non dev'essere una mostra dei successi ma un esporre il proprio percorso personale.

Diventa inutile e dannoso se le storie sono
"ué ciao raga un tempo ero fobico ma adesso sono tatuato palestrato e trombo ogni giorno con una donna diversa...scusate se non ho tempo per scrivere molto ma fra cinque minuti ho un appuntamento con una brasiliana. Ciaoooo non state su internet ma uscite a divertirvi che la vita è breve!!"

Sarebbe bello creare una sezione tipo "la risalita" da dividere in una parte dove vengono spiegate tecniche e consigli vari, e una dove vengono spiegati i propri successi, anche, ripeto, PARZIALI, ovvero gente che diventa un po' meno fobica: tipo appunto se uno prima stava rinchiuso in casa a giornate e poi riesce ogni tanto a uscire con gli amici.

Winston_Smith

Magari preceduta da una intitolata "Der Untergang" (cit.)

Timidone91

Sono d'accordo.

ajMcwill

ok, dopo tutto sto discutere non c'è nessuno che ha una storia di successo da proporre o siamo tutti così sfigati ?

io ne avrei una, ma prima faccio iniziare a voi ( non ci tengo a essere linciato )

barclay

C'è il topic sulle storie personali: magari puoi postarla lì… Mettici un disclaimer, però.

ajMcwill

no, pensandoci non m'interessa ...

Moonwatcher

Sì, ma come diceva Nick alla fine ognuno segue la sua strada che non è detto debba essere fatta per forza di passaggi mentali razionalizzabili e degli stessi momenti salienti. La bella e lunga storia di Clark_Kent ad esempio a quanti sarà servita? Quello era il metodo di Clark_Kent di ritrovare se stesso, ma non è applicabile a nessun altro. Sennò finisce che uno trova Clark_Kent invece di se stesso.

A ciascuno il suo.

JohnReds

Non sono d'accordo. Certe dinamiche sono universali. Quello che è personalissimo è il percorso emotivo/inconscio che si fa per raggiungere certi obbiettivi.

Esempio banale: il giudizio degli altri influenza chi si sente inadeguato. Ma le ragioni per cui uno si sente inadeguato sono potenzialmente infinite, quindi ci sono infiniti modi per convincere il nostro cervello che non siamo inadeguati.
Ma è universale questo concetto-base: per liberarsi del giudizio degli altri bisogna lavorare sulle convinzioni che dicono che si è non adeguati e che quindi fanno diventare dipendenti dai "pensieri su ciò che gli altri pensano di noi". E questo passaggio logico non è banale, per niente! Questa è l'utilità che questo sito ha nel suo piccolo, dare spunti per apprendere questi passaggi logici.

caostotale23

E chi te lo dice?

Nick

Sì però ci tengo a precisare che la mia opposizione dipende da una fastidiosa allergia alla parola "successo"
nel senso dell'idea che per essere sereni bisogna raggiungere un fine, adempiere ad una funzione, collocarsi in un ruolo illudendosi che questo dipenda prevalentemente dal nostro atteggiamento.

Faccio un esempio stupido: se uno ha la fobia delle galline, sterminandole tutte smetterebbe di avere paura?
Parimenti se uno ha la fobia di essere inadeguato, adeguandosi ha risolto la sua fobia?

Successo per me è quando smetterò di fare di ogni cavolata una tragedia e mi godrò la vita per quello che è. Questa è la misura della nostra presa sulla realtà: accettarla. Questo lo può fare chiunque nel momento in cui accetta di cambiare sè stesso. Cambiare la realtà è tutto un altro paio di maniche.

Ma la prima prospettiva non è diacronica, non se ne può fare un racconto, una cronaca, non è un traguardo da raggiungere è piuttosto un traguardo da cui farsi raggiungere.

Rocky Balboa

non è vero, io per esempio, se un giorno dovessi riuscire a risolvere i miei problemi, continuerei comunque a scrivere qui, (anche se dipende da come verrei trattato, al momento vedo un pò di freddezza nei miei confronti), magari dando anche qualche consiglio, (lo so che siamo diversi, e non esiste una bacchetta magica o un consiglio magico, del tipo "fai questo", "fai quello"!), ma comunque potrebbe offrire qualche spunto a qualcuno,

io sono convinto che noi più "dati" accumuliamo meglio è, storie positive, storie negative, consigli utili, consigli meno utili, leggere un depresso, un positivo, insomma tutto! conoscere quanto più possibile su questo nostro problema.

il nemico bisogna conoscerlo a fondo, per sperare di poterlo sconfiggere