harmattan

Secondo voi chi tende ad avere pochi, nulli o cmq irrilevanti contatti sociali, alla lunga ne risente anche la capacità intellettiva, quindi l'intelligenza? Cioè come se si accendono meno neuroni..

valmor

Equazione giusta se identificassimo le abilità intellettive con quelle sociali, ma queste sono solo una parte; varie volte persone brillanti, ad esempio nelle materie tecniche che non richiedono interazione, hanno una vita sociale molto povera. Quindi se si socializza poco vorrà dire che non saranno "allenate" le aree del cervello che tendono ad attivarsi quando socializziamo, ma se poi ci si tiene attivi studiando o lavorando non è che si abbassa l'intelligenza, ma ci si disabitua sempre di più al contatto sociale. Semmai ci sono effetti collaterali a catena, ovvero se stai troppo solo rischi la tristezza o addirittura forme depressive che rendono difficile concentrarsi e applicarsi, quindi ne risenti anche quando devi studiare, lavorare e fare attività intellettive che non richiedono contatto con gli altri; ma appunto il collegamento è indiretto fino a prova contraria.

calinero

mah i fattori che possono portare alla desocializzazione sono tanti
si parla anche di intelligenza sociali in alcuni casi
o anche posson centrare le abilità cognitive
bò, meglio non farsi ste domande cmq

muttley

La mia risposta è un perentorio si

BadDream

Purtroppo anche io credo che sia così, è una naturale conseguenza del minor numero di scambi (culturali, sociali, umani). Non si può vivere da soli, non c'è alcun modo di arricchirsi interiormente e crescere senza confrontarsi con gli altri. Si può solo appassire lentamente o bruciarsi velocemente, questa credo sia l'unica scelta che è concessa all'alienazione.

lenore

no assolutissimamente no... vedi un particolare tipo di autismo... se si parla a livello puramente intellettivo cognitivo.

thx1138

Quoto!

SiVieneESiVa

be io sono piuttosto stupido/tardone...ed effettivamente, non ho mai avuto voglia di conoscere nessuno in passato....può esserci correlazione
ma non è che abbia sofferto molto l'alienazione...

stewie

è dimostrato che una ridotta interazione umana (scuola, lavoro, amici, amori) riduce drasticamente il livello di qualità di vita e, di conseguenza, anche lo stato psicofisico di un individuo, tra cui appunto le capacità intellettive

basti pensare che una bassa qualità della vita abbassa persino le difese immunitarie dell'organismo, aumentando la probabilità che sopraggiungano disfunzioni, sia a livello psicosomatico che a livello fisico

è ormai noto il fatto che, anche di fronte a gravi malattie (con rischio di vita), chi riesce a mantenere una vita attiva e piena di obiettivi ha buone probabilità di farcela rispetto a chi si isola nell'apatia

luca24

Assolutamente no. Anzi, guardandomi attorno direi che è esattamente il contrario.
Cioè non nel senso che si diventa più intelligenti a stare da soli, ma che socializzando troppo ci si può imbarbarire, rincretinire etc.

MoonwatcherIII

Il problema come sempre è dare prima una definizione sensata di una cosa, dipende da cosa intendiamo con intelligenza. Se prima tu mi dai una definizione di cos'è l'intelligenza per te, poi io ti rispondo.

RTB_R091

Secondo me no, cioè magari quando sei ansioso non riesci a concentrarti, ma non penso che le facoltà mentali vengano compromesse. Secondo me, vedendo anche i ragazzi di oggi, é il contrario: più si socializza e meno si sviluppa l'intelligenza individuale in favore di quella di gruppo. Inoltre basta pensare alle grandi menti del passato: alcune non avevano molti rapporti sociali.

stewie

ahaha

luca24

Quello che intendevo, solo che tu l'hai detto meglio.
Bell'avatar.

BadDream

Solitudine è ascoltare il vento e non poterlo raccontare a nessuno (Jim Morrison).

RTB_R091

Grazie del complimento

napapijri

Mi sembra la risposta più sensata.
Cosa sia l'intelligenza è piuttosto complicato da stabilire, ma è certo che comprenda diverse abilità e facoltà. In alcuni casi chi eccelle in una di queste facoltà o attitudini è totalmente carente in altre. Ho conosciuto un signore con Q.I. elevatissimo, tanto da poter essere considerato un genio nella risoluzione di problemi matematici, nella capacità logica ed analitica, ma quasi disadattato nel contesto sociale. Con empatia pari a zero, capacità relazionale pressochè assente ecc.
Il fatto è che se si è un fuoriclasse in qualcosa val anche la pensa di beccarsi come contropartita il fatto di essere completamente sprovvisto di abilità sociali o relazionali, ma posto che la maggior parte di noi non eccelle in modo strabiliante in un campo o non possiede abilità che consentano di qualificarlo come genio, il fatto di avere scarse capacità nel campo sociale e relazionale ci rende solo un po' più sfigati della media dal momento che le pur apprezzabili facoltà intellettive di tipo analitico, logiche ecc. non sono tali da fare la reale differenza.

RTB_R091

Io ho un Q.I. pari a 116, superiore alla media ma non un genio Fossi anche socialmente intelligente sarei a posto

napapijri

Era quello che volevo dire.

RTB_R091

Naturalmente