XL

In alcuni casi ci vuole roba che faccia miracoli.
Io la cosa che mi chiedo in fondo a tutto questo buco nero è questa:

ma se la vita che uno vorrebbe davvero vivere risultasse inaccessibile e questo scontro inevitabile?
Cosa si dovrebbe fare se non accettare e farti piacere quella che hai, modificando a monte le tue tendenze?
Che siano sessuali o di altro tipo poco importa, queste si vogliono andare a modificare.

Eppure io penso che anche questa soluzione non risolve il malcontento.
Non riesco a convincermi che la soluzione di un conflitto, sia anche contro il mondo nelle sue radici più profonde, sia rappresentata dall'accettazione, fosse l'unica cosa possibile da fare, non lo riconoscerei.

Anche se la sofferenza è frutto di questo conflitto e non si risolverà mai se non con la morte, riconoscerei comunque più la morte come una soluzione vera e vicina a quel che si vorrebbe, e cioé non vivere quel tipo di vita o un certo tipo di vita, rispetto a questa cosa qua.

Se c'è un rifiuto a monte di vivere la vita che il mondo attuale concede, come si cura questa cosa qua?

Se io sono fatto così adesso, ammesso anche che si possa generare un qualche cambiamento in quel verso, non sarei tanto motivato a percorrerlo.

Solo se uno mi promettesse un'altra vita (così come dico io però) e i miracoli, magari mi muoverei e farei qualcosa in più, ma se mi promettono semplicemente di farmi accettare quel che ho già e che per me rappresenta un problema, non sarei tanto motivato a fare molto e sopportare certe cose.

Ho delle resistenze fortissime ad andare in quel verso, se si prova in un qualsiasi modo, soprattutto se me lo fanno sapere informandomi di cosa si sta cercando di fare, io inizierei ad oppormi.

Se io adesso non posso avere delle cose e le desidero, un tizio potrebbe dirmi "visto che probabilmente non puoi averle potremmo estirpare a monte il tuo desiderio nel voler condurre questo tipo di vita impossibile per te con la meditazione, però devi impegnarti in una pratica quotidiana".

Ecco io non sarei motivato comunque ad impegnarmi tanto, anche se certe cose non le ho e mi dimostrassero che, data la situazione, non potrò averle, non riuscirei a riconoscere a monte l'accettazione come soluzione sana, penso sia più sano morire e aiutarmi a morire o lasciare le cose così come stanno, sto male, ma non c'è cura per me.

Ora se io sono matto a questo livello qua, come fanno a curarmi con questo tipo di cure?
O creano una cura dove devo impegnarmi poco, sfruttando la scarsa motivazione, o non credo che funzionerà, io non mi metterei a meditare perché penserei di ottenere roba che alla fine manco mi interessa adesso, se io voglio una donna o roba materialista e davvero becera ora, anche se mi promettessero la pace dei sensi estirpando a monte il problema non sarei tanto motivato, mostrassero pure che il cervello viene modificato non dimostrerebbe una cippa per me, anche il cervello di un eterosessuale rispetto a quello di un omosessuale dovrà pur essere diverso da qualche parte, come potrebbe mai funzionare altrimenti la cosa?

E questo che vorrebbe dire? Cosa si vorrebbe dimostrare?
Che casomai l'omosessuale in società vivesse una merda, questo implicherebbe che il cervello dell'eterosessuale è sano mentre quello dell'omosessuale malato perché non si è conformato e non va in conflitto col contesto?

Anche se uno suona il pianoforte il suo cervello si modifica, che dobbiamo dedurre da questa cosa?
Che il cervello di un pianista è più sano di quello di chi non suona strumenti musicali?

Sono ridicoli per me questi studi dove mostrano che il cervello cambia praticando certe cose in modo insistente ogni giorno, perché cambia sempre a qualche livello il cervello, anche se impari una cazzata a memoria da qualche parte rispetto a prima sarà pur dovuto cambiare il tuo cervello, questa cosa immagazzinata in memoria altrimenti dove starebbe?

Quel che bisognerebbe dimostrare è che questa condizione è più sana dell'altra, ma è più sana rispetto a cosa?
Quale sistema di valori definisce il sano e il malato?
E qua secondo me si potrebbe essere in disaccordo a monte.

Un sistema di valori potrebbe dire che non vale la pena vivere un qualsiasi tipo di esistenza, compromesse certe cose meglio morire, un altro invece direbbe che è meglio riuscire ad accettare abbastanza volentieri tutto, in qualsiasi condizione esistenziale uno si trovi.

Questi due sistemi confliggono, aderire ad uno o all'altro definisce quali debbano essere considerate soluzioni del disagio.
Confliggono anche a livello poi politico, casomai si dovessero stipulare leggi o incrementare certe risorse per favorire certi tipi di aiuti, uno andrebbe in una certa direzione, l'altro in una direzione ben diversa.

zoe666

mi rivedo molto nella dottrina di osho con degli apprezzamenti anche verso alcuni concetti del satanismo razionalista.

vikingo

Entrambe

Darby Crash

Osho lo apprezzavo molto 7-8 anni fa

Clover

Ho potuto documentarmi su entrambe ,sono interessanti .

claire

Se si può

Eracle

Più spirituale o materialista? Decisamente materialista, pensate che abbiamo un corpo e con quello ci dobbiamo fare i conti sicuramente, anche se non volessimo. Per quanto riguarda la parte spirituale, o se vogliamo, non materiale, cioè le idee, le emozioni, i pensieri, beh, cerco di coltivarli nel miglior modo possibile. Diciamo che non mi vedrei mai in cima ad una montagna del Tibet a meditare, ho sempre bisogno di avere qualcosa sotto le mani da usare, da mangiare, da fumare, da leggere. E' attraverso la materia che accresciamo anche la nostra parte spirituale, senza la materia non esisterebbe nemmeno questo forum, che ritengo essere più spirituale che materiale.

Stan Kezza

Spirituale è un concetto talmente ampio che forse bisognerebbe essere più precisi.
Per quanto mi riguarda: ho rigettato tempo fa la religione, e rigetto ogni dogmatismo trovandolo profondamente stupido, e ritenendo che non faccia altro che tirare fuori il peggio dell'individuo.
La mia definizione di spiritualità è: come guardo il mondo, e come vedo me stesso in quel mondo.
Ne deduco che esistono circa otto miliardi di spiritualità differenti, attualmente.
Non so in che percentuale io posso definirmi spirituale; so solo che nei rari momenti in cui ho la mente un po' sgombra dalle preoccupazioni contingenti, cerco di osservare il Tutto fin dove riesco (la mia vecchia passione per l'astronomia aiuta molto). E so che in alcuni frangenti - come quando sto in alta montagna - incontro me stesso a un altro livello.
Poi, incontrare me stesso quasi sempre mi rende spaventato, disorientato, triste. Ma questo forse ha a che fare più con la psicologia che con la spiritualità.

dystopia

A me piace l'idea di riuscire a stare bene con poche risorse oppure usandole nel miglior modo possibile, però ogni tanto qualche regalo me lo concedo. Qualche cosa non esattamente necessaria fa bene ogni tanto, non bisogna neanche ossessionarsi. Mi piace anche la spiritualità come metodo per capire meglio se stessi, mi piace anche leggere sulla psicologia. Ci sono anche teorie in cui spiritualità e psicologia si intrecciano, ad esempio c'è la "Teoria dei sistemi familiari" che mi piace molto (dice che dentro di noi coesistono più personaggi e questi per stare in armonia tra di loro devono essere gestiti dal Sé, che osserva in modo imparziale e senza giudizio).

Clover

Mi sembra interessante mi informerò a riguardo ,grazie per lo spunto ,mi pare di averlo già sentito ma molto vagamente ,vale la pena di darci un'occhiata

cuginosmorfio

io sarei 50 e 50 ma ho prima bisogno di diventare ricco per potermi permettere di aumentare la mia spiritualità (cioè non far niente a giornate aka rifletto su me stesso & l'esistenza in generale).

dystopia

Sì è interessante e aiuta a capire che dentro di noi siamo mossi da varie emozioni anche contrastanti. Ci sono personaggi e anche gruppi di personaggi che possono essere in conflitto tra di loro, ed è il Sé a portare equilibrio, il Sé sarebbe la consapevolezza. È un tipo di psicologia che si chiama IFS, Internal family system

Clover

Grazie

Edwin

Della materia ne ho certezza, dello spirito no.
Pensa se spendo tutta la vita per lo spirito, e poi scopro che non esiste. Sarebbe una seccatura.

Mi piacerebbe liberarmi da ogni sorta di visione spiritistica o di narrazione aprioristica. Quel che conta è vivere bene il qui ed ora (ovviamente tenendo a mente la realtà e il fatto che non si può sempre essere cicale ma occorre anche essere formiche).

CongaBlicoti_96

Da giovane ero senz'altro più "spirituale". Andando avanti con il tempo mi rendo conto di essermi allontanata molto da quella forma mentis. Non mi ritengo materialista, ma ho una visione più terrena e concreta del senso dell'esistenza.
Non so come si evolverà e dove porterà questa ricerca , può darsi che in futuro io senta il bisogno di riavvicinarmi.

Balto

This (la manina che punta in su non presente nelle faccine di questo forum).


Aggiungo comunque che non essendo in grado di crearmi delle condizioni per trarre soddisfazione e benessere tendo a riempirmi di cose materiali, ma non mi danno soddisfazione né benessere (anzi, non avendo scelta a volte noto che mi fanno stare anche di merda) alla lunga, sono giusto un passatempo che spesso accantono poco dopo l'acquisto

Abuela

Materialista.
Non perché mi interessino soldi od oggetti ma perché sono più a mio agio con le cose concrete.

edward00767

Io ultimamente sono per la non dualità, anche se allo stesso tempo sono spaventato dalle cose spirituali perchè ho paura di diventare psicotico.

Barracrudo

La materia e una illusione, tutto ha la stessa composizione, io credo tutto esista ogni cosa anche che mai nemmeno è stata pensata o immaginata esiste ed esiste il suo opposto, esiste anche il nulla poi in base a dove ci si sintonizza si sperimenta quella determinata cosa però comprendo che il limite della nostra condizione attuale non ci permettono di esprimere ciò che e, e ridicolo pensare di potere definire e parlare di certe cose usando x esempio il linguaggio o la scrittura, molto limitati e limitanti,

Io penso questo perché se dico esiste tutto non escludo nulla nemmeno il nulla mentre se dico non esiste nulla escludo il tutto quindi secondo me essendo che la dualità e un illusione e più corretto dire esiste tutto, e nel tutto pure il nulla, rispetto a dire non esiste nulla oppure esiste quello questo o quello altro... Questo e quello a cui sono giunto x ora

Aaren

Il necessario per vivere serve ma è più importante morire per salvare la vita spirituale che il contrario. Per il resto ognuno ha i suoi bisogni materiali e non c'è niente di male, l'importante è non essere attaccato ai soldi. Tra trenta anni molti di noi su questo forum non ci saranno più e i soldi in banca non serviranno a niente.