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Vecchio 12-07-2020, 01:35   #1
Intermedio
L'avatar di Lazy
 

Ho notato che nonostante la mia condizione, nei periodi in cui ho lavorato sono riuscito a tirare fuori un po' di personalità e a fare piccoli progressi. Andando avanti con i i tira e molla,lavoro/disoccupato perdo sempre più pezzi di me e fiducia. Più vado avanti e l'essere senza un reddito mi distrugge. Non risolverebbe sicuramente tutto e subito, ma i pochi periodi in cui mi sono avvicinato all'essere estroverso sono stati quelli in cui lavoravo. L'essere senza qualifica e immerso nell'intermittenza lavorativa mi sta sotterrando.
Vecchio 12-07-2020, 02:33   #2
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secondo me dopo una certa età si è visti come disadattati..dopo i 25..o comunque senza un percorso di studi impostato bene
Vecchio 12-07-2020, 07:08   #3
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Penso che dipenda anche da che tipo di lavoro, se uno sta in catena di montaggio non penso faccia chissà che differenza al carattere, anzi potrebbe peggiorarlo
Vecchio 12-07-2020, 07:29   #4
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Penso che dipenda anche da che tipo di lavoro, se uno sta in catena di montaggio non penso faccia chissà che differenza al carattere, anzi potrebbe peggiorarlo
Già
Vecchio 12-07-2020, 08:33   #5
Esperto
L'avatar di Ezp97
 

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Ho notato che nonostante la mia condizione, nei periodi in cui ho lavorato sono riuscito a tirare fuori un po' di personalità e a fare piccoli progressi. Andando avanti con i i tira e molla,lavoro/disoccupato perdo sempre più pezzi di me e fiducia. Più vado avanti e l'essere senza un reddito mi distrugge. Non risolverebbe sicuramente tutto e subito, ma i pochi periodi in cui mi sono avvicinato all'essere estroverso sono stati quelli in cui lavoravo. L'essere senza qualifica e immerso nell'intermittenza lavorativa mi sta sotterrando.
Ho fatto il cameriere per due stagioni e in quei mesi mi sentivo più aperto, me ne fregava meno del giudizio della gente, ero più solare e allegro anche se lavoravo 14 ore al giorno 6 su 7. I titolari erano brave persone e mi regalavano sempre bibite e pizza.
Il lavoro fa’ la differenza, ma dipende che lavoro.
Vecchio 12-07-2020, 08:39   #6
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Originariamente inviata da Ezp97 Visualizza il messaggio
Ho fatto il cameriere per due stagioni e in quei mesi mi sentivo più aperto, me ne fregava meno del giudizio della gente, ero più solare e allegro anche se lavoravo 14 ore al giorno 6 su 7. I titolari erano brave persone e mi regalavano sempre bibite e pizza.
Il lavoro fa’ la differenza, ma dipende che lavoro.
maron erano brave persone e ti facevano lavorare con quegli orari pensa se fossero stati stronzi
Ringraziamenti da
Keith (12-07-2020)
Vecchio 12-07-2020, 08:39   #7
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Ho fatto il cameriere per due stagioni e in quei mesi mi sentivo più aperto, me ne fregava meno del giudizio della gente, ero più solare e allegro anche se lavoravo 14 ore al giorno 6 su 7. I titolari erano brave persone e mi regalavano sempre bibite e pizza.
Il lavoro fa’ la differenza, ma dipende che lavoro.
Io a fare il cameriere morirei dopo due giorni
Vecchio 12-07-2020, 10:08   #8
Intermedio
L'avatar di kurt87
 

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Ho notato che nonostante la mia condizione, nei periodi in cui ho lavorato sono riuscito a tirare fuori un po' di personalità e a fare piccoli progressi. Andando avanti con i i tira e molla,lavoro/disoccupato perdo sempre più pezzi di me e fiducia. Più vado avanti e l'essere senza un reddito mi distrugge. Non risolverebbe sicuramente tutto e subito, ma i pochi periodi in cui mi sono avvicinato all'essere estroverso sono stati quelli in cui lavoravo. L'essere senza qualifica e immerso nell'intermittenza lavorativa mi sta sotterrando.
Ti capisco perfettamente. Sono stato e sono nella medesima situazione, attualmente disoccupato, ma in questi anni con lavoro a intermittenza, o part-time o a tempo determinato, e quel costante senso di insoddisfazione e di precarietà. Il lavoro è fondamentale non solo per un discorso economico e di realizzazione personale e per assicurarsi un futuro (a meno che non trovi o non hai chi ti mantenga, ma anche quello prima o poi finisce se non sei Bill Gates...), ma direi soprattutto mentalmente ed emotivamente ti aiuta a darti uno scopo, un obiettivo, a farti sentire utile in qualcosa e non una nullità, a darti più responsabilità, più equilibrio, e a farti migliorare come persona e a mettere in mostra le tue qualità (perchè tutti ne abbiamo), inutile nascondersi, e questo a prescindere dal lavoro che si svolge (io sono uno di quelli che rispetta il lavoro di chiunque, dall'agricoltore al direttore di banca, perchè tutti sono utili nel loro ambito di competenza). Purtroppo la mancanza dello stesso è inevitabile che si ripercuota sulla persona e sul suo stato psico-fisico. Ci si sente vuoti ed inutili.
Vecchio 12-07-2020, 10:58   #9
Avanzato
L'avatar di Torschlusspanik
 

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Ho notato che nonostante la mia condizione, nei periodi in cui ho lavorato sono riuscito a tirare fuori un po' di personalità e a fare piccoli progressi. Andando avanti con i i tira e molla,lavoro/disoccupato perdo sempre più pezzi di me e fiducia. Più vado avanti e l'essere senza un reddito mi distrugge. Non risolverebbe sicuramente tutto e subito, ma i pochi periodi in cui mi sono avvicinato all'essere estroverso sono stati quelli in cui lavoravo. L'essere senza qualifica e immerso nell'intermittenza lavorativa mi sta sotterrando.
L'ho notato anch'io. Anche chi mi sta vicino ha notato che quando lavoro sono un'altra persona. Da notare che io, che fino a dieci anni fa non riuscivo nemmeno ad alzare la cornetta per fare una banalissima telefonata, ora faccio un lavoro a contatto col pubblico, anche in lingua straniera.
Quando scade il contratto però... mi sentivo smarrita. Adesso che ho un mezzo piano impostato per il breve termine, appena finito il lavoro mi devo rimettere sui libri... quando non studiavo e facevo i vari tirocini, mi chiedevo: "E ora?".
Ora devo studiare, ma prima mi sentivo davvero un'imbecille e la situazione degenerava nel giro di poco.
Vecchio 12-07-2020, 11:24   #10
Esperto
L'avatar di Blue Sky
 

È verissimo. Il lavoro contribuisce a darti un equilibrio e dei riferimenti. C'è anche una componente illusoria, di suggestione, però di fatto il lavoro ti tiene occupato e non ti fa pensare al resto, facendo credere di essere "occupato" e "a posto". Dà un riferimento quotidiano, e questo aiuta quando si cerca stabilità di prospettive.

Bisognerebbe concentrarsi sempre sulla propria persona, indipendentemente dal lavoro, ridimensionando l'importanza di quest'ultimo. Però è innegabile che il lavoro abbia un ruolo.

Ultima modifica di Blue Sky; 12-07-2020 a 11:27.
Vecchio 12-07-2020, 11:35   #11
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Originariamente inviata da TheDutchPhobic Visualizza il messaggio
Penso che dipenda anche da che tipo di lavoro, se uno sta in catena di montaggio non penso faccia chissà che differenza al carattere, anzi potrebbe peggiorarlo
Infatti.
Io faccio una cosa simile alla catena di montaggio, solo meno dura fisicamente però più stressante. Quindi non è che mi dia tutta questa spinta o autostima. L'unica cosa buona del lavoro è che ti costringe ad essere sveglio e funzionale, a seguire una disciplina nel sonno e nei vizi. Perché cmq un minimo devi essere in forma di testa e di fisico.
Conosci qualche persona si, ma tutta gente che non ha interesse ad entrare nella tua vita perché già ne hanno una.. però almeno interagisci. Io senza lavoro sarei sereno ma sarei anche una larva umana.
Ringraziamenti da
cringe (12-07-2020), Masterplan92 (13-07-2020)
Vecchio 12-07-2020, 12:50   #12
Esperto
L'avatar di Ezp97
 

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Originariamente inviata da TheDutchPhobic Visualizza il messaggio
maron erano brave persone e ti facevano lavorare con quegli orari pensa se fossero stati stronzi
Quelli sono gli orari del ristorante purtroppo, nella ristorazione non possono darti più di 4/5€ all’ora altrimenti con tutte le ore che fai uscirebbe fuori uno stipendio da minimo 1800/2000€ al mese. Cosa impossibile da sostenere per il titolare piu’ i contributi.
E i cuochi ne facevano 16/18 di ore al giorno...poi non l’ho più fatto perché era troppo stressante. Ma se avessi fatto 6/7 ore al giorno sarei rimasto.
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