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Vecchio 11-06-2012, 10:42   #1
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Non avrei mai pensato di sfogarmi qui, ma stamani mi sento male...

E' proprio vero che le persone non riescono a percepire quello che proviamo, come potrebbero? Alla fine se non diamo modo di cogliere i segnali, i nostri sentimenti o il nostro affetto verso di loro, se non lasciamo uno spiraglio nella nostra mente per farli entrare e farli leggere i nostri pensieri, le nostre paure, molte cose non le sapranno mai. Ignorano addirittura l'esistenza di molte paranoie che abbiamo, o se le hanno capite ed avvertite, le minimizzano perché ragionano con il proprio metro di inquietudine e di dolore, per loro forse non è un problema insormontabile, il forum è un esempio di questo, tutti hanno problemi ma ognuno li vive e li da importanza a seconda delle loro esperienze... per questo odio paragonare i dolori, perché ogni sofferenza personale è grande allo stesso modo di quella di un'altra persona se non riesce a superarla...

Io, come ho detto anche nella mia presentazione sono sempre stata timida, c'è chi riesce a conviverci al meglio affrontandola e diventando solo più riservato degli altri e c'è chi la vive male scansando le possibilità e le sfide che la vita ti lascia per il tuo cammino per affrontare e vincere questo limite caratteriale, per certi versi io l'ho superata, non so nemmeno con esattezza se sono ancora timida, all'inizio con le persone lo sono sempre, ma poi questa sensazione se ne va e lascia spazio al mio carattere introverso, la solitudine secondo me è come un parassita che si attacca sul cuore... c'è chi riesce a buttarlo fuori, ma c'è chi si lascia prendere tutte le energie inerme, perché è lì appiccicato già da troppo tempo...

Sono la vittima di me stessa, andando via da ogni ostacolo da superare, ho perso la volontà di combattere, di voler continuare qualsiasi esperienze che incomincio, all'inizio con tanta voglia di fare, ma il parassita continua il suo banchetto con le mie paure pulendosi le bocca con la timidezza che ho.

Andando avanti per il mio cammino infernale, ho avuto la possibilità di conoscere varie persone, con alcune non riuscivo proprio a spiccicare parola, le ascoltavo, rispondevo dicevo il mio pensiero riguardo un tale argomento, ma non riuscivo mai a parlare di me, è come se in quei momenti tutto si fermasse, compresa la mia capacità di pensare, non mi trovavo, non trovavo niente di me da dire, da condividere, il Nulla. Era come se non sapessi chi fossi, non sapessi cosa mi piacesse, non avevo la capacità di sentirmi, avevo un silenzio interiore che mi uccideva ogni secondo di più se stavo vicino ad una persona, mi annullavo totalmente, come se fossi un'estranea dentro me stessa, una sconosciuta... Scrivere è stato sempre ben diverso, riportando al pc o su carta mi escono i pensieri le mie idee, scrivendo mi sento e mi riconosco, riesco a stabilire un contatto con quello che sono davvero, ma la voce... il confronto faccia faccia mi distrugge dopo il primo "Ciao".

Alcune persone che ho conosciuto nella realtà, ancora mi cercano, ancora mi vogliono vedere, ma cosa ho trasmesso se dentro con loro ho il nulla? Perché vogliono vedermi se non faccio altro che stare sulle mie, che rispondo a monosillabe, che quando le vedo è come se fosse sempre il primo incontro, mi blocco e non esisto. Per questo solitamente mi allontano dalle persone, tanto cosa trasmetto con il mio comportamento? Me ne vado perché anche se provo un affetto per loro, non le trovo interessanti, o meglio, le sento lontane anni luce da me,come se parlassimo due lingue differenti, non riesco a connettermi con loro, non riesco a trovare quello stimolo in loro per farmi parlare ed aprire... Tradurre quello che dicono mi richiede troppa energia, così mi sento soffocare dal niente che mi invade la testa, dal silenzio, dalla loro voce, mi sento a disagio, mi agito e vorrei solo tornarmene a casa, scollegarmi da tutto quel vuoto che sento, perché quando esco con queste persone mi perdo? dove vado?
Loro si sono sempre fatti risentire, non mi hanno mai mandato a cagare, dopo un anno, dopo due, dopo sei mesi che vado via, loro tornano, mi chiedono cosa sia successo, ma non riesco mai a rispondere, a trovare le parole giuste per spiegare quello che sento e quello che non sento, quello che mi uccide, quello che mi fa star male... E mi spengo nuovamente, dopo che riprovo a sopportare tutto l'oblio che mi scoppia nel cuore nello stomaco e nella testa, riperdo l'energia necessaria a stabile il contatto con loro, sparisco dentro me stessa ancora e ancora, mi sento opprimere e devo nascondermi di nuovo, andar via, per poter respirare...
Forse mi sento così perché sono persone tanto diverse da me, perché non potrebbero capire quello che provo e se uno non parla la mia lingua, come faccio a rilassarmi? come faccio a non essere sempre in tensione?
Ormai sono già cinque o sei volte che sono sparita da loro, dovrebbero capire che qualcosa non va... ma insistono comunque, mi chiedono di vederci, di uscire, di Parlare... ma più me lo chiedono più mi sento male, più mi sento asfissiare... e vorrei scappare ancora più lontano, diventare invisibile... asportarmi dalle loro memorie... capire cosa vogliono da me, capire perché mi fanno questo.... capire chi hanno conosciuto dentro di me.

Mi vien da piangere perché più mi chiedono di uscire più vorrei morire, urlo qualcosa dentro di me ma non mi sento, cosa cazzo dico? cosa cazzo posso fare per sentirmi? perché son fatta così male?
Ogni emozione mi fa del male, sono come lame che mi entrano nella carne e nell'anima, che affondano sempre di più in profondità... Quando sono sola almeno non sento niente.. posso star bene nella mia apatia.. ma quando inizio a sentire quelle parole mi martellano nella testa mi riattivano i sentimenti e vorrei solo dissolvermi per non sentire niente, urlargli di smettere di volermi bene, perché una persona come me, come fa a meritarsi l'affetto e l'amore degli altri? Come fanno le persone ad affezionarsi a una così?

Porto solo dolore...
vorrei schiaffarmi la faccia sul muro buttare fuori tutti i pensieri invisibili che mi fanno sentire pesante l'anima. Vorrei non sentire più nulla... perché mi fanno del male così? Non merito niente.
Vecchio 11-06-2012, 11:00   #2
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L'avatar di TheCopacabana
 

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Originariamente inviata da juhi Visualizza il messaggio
Porto solo dolore...
Non merito niente.
Ho idea che il problema sia proprio questo: scarsa auto-stima, che di conseguenza ti fa rifiutare il fatto che sei già stata accettata, con tutti i tuoi pregi & i tuoi difetti.
Tizio scriveva, nell'altro thread, a proposito di essere dimenticati, messi in disparte dagli amici, che si rivolgono a persone più estroverse, allegre, di compagnia.
Se i tuoi amici ti chiamano e richiamano, anche a distanza di mesi, significa che si sono ricordati di te, che sono stati bene con te, che ti rivorrebbero con loro.
Fatti forte di questo fatto, e prova ad uscirci. Chissà che stavolta non ti diverti?

Che ne dici? Eh? Che ne pensi?
Vecchio 11-06-2012, 11:05   #3
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Originariamente inviata da TheCopacabana Visualizza il messaggio
Ho idea che il problema sia proprio questo: scarsa auto-stima, ....

... Chissà che stavolta non ti diverti?

Che ne dici? Eh? Che ne pensi?
Grazie per aver letto tutto, la scarsa autostima è vero, ma credo sia qualcosa di peggio...

Non mi divertirò, perché mi sento sempre in quel modo anche quando mi chiamano al telefono. Figurati dal vivo
Vecchio 11-06-2012, 12:07   #4
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Secondo me devi dare più possibilità alle persone che a distanza di tempo continuano a cercarti, potrebbero aiutarti a non ingabbiarti in te stessa e a buttare fuori ciò che hai dentro...
Vecchio 11-06-2012, 12:15   #5
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Originariamente inviata da briox77 Visualizza il messaggio
Secondo me devi dare più possibilità alle persone che a distanza di tempo continuano a cercarti, potrebbero aiutarti a non ingabbiarti in te stessa e a buttare fuori ciò che hai dentro...
Io cerco di dare la possibilità ogni volta che tornano, ma ogni volta sistematicamente quando sto con loro non so da che parte incominciare a parlare di quello che ho dentro perché non mi sento più i pensieri letteralmente, non riesco a buttare fuori niente,faccio scena muta e mi sento soffocare
Vecchio 11-06-2012, 12:30   #6
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Originariamente inviata da juhi Visualizza il messaggio
Io cerco di dare la possibilità ogni volta che tornano, ma ogni volta sistematicamente quando sto con loro non so da che parte incominciare a parlare di quello che ho dentro perché non mi sento più i pensieri letteralmente, non riesco a buttare fuori niente,faccio scena muta e mi sento soffocare
io personalmente credo nella continuità dei rapporti, nelle frequentazioni costanti, solo così ci si riesce ad aprire e a buttare tutto fuori, almeno per me è cosi...

Ho notato che hai scritto "ogni volta che tornano"...ma te hai mai cercato loro?
Vecchio 11-06-2012, 12:37   #7
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Originariamente inviata da briox77 Visualizza il messaggio
io personalmente credo nella continuità dei rapporti, nelle frequentazioni costanti, solo così ci si riesce ad aprire e a buttare tutto fuori, almeno per me è cosi...

Ho notato che hai scritto "ogni volta che tornano"...ma te hai mai cercato loro?
Anche io la penso come te, ma è un disagio troppo grande da sopportare per poter continuare, ogni volta che si fanno risentire io cerco sempre di combattere questa cosa dentro di me, ma perdo sempre... e non posso continuare a far male alle persone così... quindi preferisco non sentirli più, perché oltre a ferire loro, sto male anche io per il mio comportamento.
Ma non capisco perché continuino a chiamarmi o a ricordarmi come un pensiero positivo, che non ho nulla di tutto ciò. Quando si fanno risentire, mi faccio sentire, ma una volta sparita non li cerco più io... quando si fanno risentire rispondo perché li voglio bene, dico ogni volta questa è la volta buona che cambio, che riesco ad affrontare il mio comportamento e a trasformarlo, ma non è mai così... In quei momenti in cui credo di poter cambiare mi faccio sentire anche io, altrimenti no.
Vecchio 11-06-2012, 12:46   #8
Esperto
L'avatar di barclay
 

La sensazione di non avere niente da dire è una tipica tattica difensiva. Io di solito me ne accorgo a posteriori, quando mi rendo contro che qualcosa che avrei potuto dire c'era
Vecchio 11-06-2012, 12:53   #9
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Originariamente inviata da barclay Visualizza il messaggio
La sensazione di non avere niente da dire è una tipica tattica difensiva. Io di solito me ne accorgo a posteriori, quando mi rendo conto che qualcosa che avrei potuto dire c'era
Io invece, anche dopo non ho il pensiero "ah cavolo! avrei potuto dire questo, questo e quast'altro..." Ho sempre tenuto tutto dentro, sepolto da qualche parte, che non trovo più nemmeno io Quando non scrivo, mi sento veramente un involucro vuoto come se fossi già morta
E' una tattica difensiva non verso gli altri, ma verso me stessa... forse ho paura di quello che nascondo dentro, talmente tanto che appunto non lo trovo nemmeno io..
Vecchio 13-06-2012, 11:52   #10
Esperto
L'avatar di ESPROC
 

Non vedo nulla di male nel "tenersi tutto dentro", ci sono centinai di migliaia di cose di cui parlare, perché parlare delle tue cose personali?
Vecchio 13-06-2012, 12:18   #11
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Originariamente inviata da ESPROC Visualizza il messaggio
Non vedo nulla di male nel "tenersi tutto dentro", ci sono centinai di migliaia di cose di cui parlare, perché parlare delle tue cose personali?
Infatti io non voglio parlare delle mie cose personali con loro, ma quando dico che mi sono un'estranea, una sconosciuta dentro me stessa vuol dire che non riesco a trovare neanche quei tanti argomenti che intenti tu, è come se fossi spenta, vuota. Non so se sono riuscita a spiegarmi meglio
Vecchio 14-06-2012, 11:23   #12
Esperto
L'avatar di ESPROC
 

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Originariamente inviata da juhi Visualizza il messaggio
Infatti io non voglio parlare delle mie cose personali con loro, ma quando dico che mi sono un'estranea, una sconosciuta dentro me stessa vuol dire che non riesco a trovare neanche quei tanti argomenti che intenti tu, è come se fossi spenta, vuota. Non so se sono riuscita a spiegarmi meglio
Si, ti sei spiegata: è quello che più o meno capita a me...

Ultimamente se proprio devo parlare in genere propongo un argomento "comune", qualcosa dove tutti possono dire "la loro" tipo che so, eventi di cronaca: "avete sentito dei continui terremoti bla bla bla?"....

Nel 90% delle volte: parlo tanto per non dare nell'occhio, fosse per me tacerei molto più anche perché alla fine, quando pongo domande come quella sopra non mi frega nulla di quello che poi mi rispondono gli altri...
Vecchio 22-06-2012, 20:26   #13
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Ciao juhi, mi sono commossa perchè mi sono rispecchiata in quasi tutto ciò che hai scritto.
Lo sai che abbiamo lo stesso identico problema?
Ho amiche che mi cercano in continuazione (perfino dopo anni, nonostante non rispondessi, hanno insistito per recuperare i rapporti).
Io so bene perchè lo fanno. So bene perchè mi cercano, e te lo spiegherò.
Anche io come te, non riesco ad aprirmi, a parlare di me stessa, a esprimermi, a tirare fuori la mia reale personalità (e sotto sotto, in fondo al mio abisso, sono una timida-estroversa).
Io semplicemente ASCOLTO. E questa parola non è da poco.
Credo che sia una capacità innata in noi timidi. Vedi, gran parte persone ti stanno a sentire sì, ma non ascoltano. Non entrano davvero nel discorso dell'altro dandogli entusiasmo e la propria partecipazione.
Penso che lo facciamo inconsciamente per sentirci accettati, e tendiamo ad assecondare molto le persone.
Sarebbe sbagliato in teoria, ma non riusciamo a fare altrimenti (almeno io!).
E questo piace alle persone. A chi non piacerebbe avere una persona che ti asseconda, che ti lascia sfogare e versare fiumi di sentimenti e parole?
Così loro fanno con noi, si sfogano, si elogiano e poi si sentono bene in nostra compagnia.
Per questo non fanno altro che correrci dietro, perchè sono rare le persone che ti ascoltano con partecipazione, sostenendoti.
Eppure a nostra volta non siamo capaci di trovare qualcuno che ascolti noi
Anche io tendo a tagliare i ponti, ad allontanarmi. Anche io ho la sensazione che il dialogo con queste persone alla fine non mi porti a nulla, e forse è così.
Forse dobbiamo solo trovare qualcuno che sappia ascoltarci, e forse riusciremo ad aprirci...
Vecchio 22-06-2012, 20:59   #14
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Quote:
Originariamente inviata da Betsy Cherry Visualizza il messaggio
Io semplicemente ASCOLTO. E questa parola non è da poco.
Ascoltare e basta significa costruire un rapporto mediocre.

Quote:
stanno a sentire sì, ma non ascoltano. Non entrano davvero nel discorso dell'altro dandogli entusiasmo e la propria partecipazione.
La partecipazione avviene dialogando ENTRAMBI.

Quote:
E questo piace alle persone. A chi non piacerebbe avere una persona che ti asseconda, che ti lascia sfogare e versare fiumi di sentimenti e parole?
Al sottoscritto
Io sono logorroico (come se non si fosse capito..) e ne ho letteralmente le palle piene di sfogarmi e fare monologhi con le persone.
Voglio persone che interagiscano, che aggiungano nuovi elementi alla discussione che non mi facciano sentire SOLO.

Quote:
Per questo non fanno altro che correrci dietro, perchè sono rare le persone che ti ascoltano con partecipazione, sostenendoti.
Credo che sia una visione distorta. Chi ascolta e basta è la prima persona con la quale si tagliano i ponti.
Vecchio 22-06-2012, 21:07   #15
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Quote:
Originariamente inviata da liuk76 Visualizza il messaggio
Ascoltare e basta significa costruire un rapporto mediocre.



La partecipazione avviene dialogando ENTRAMBI.



Al sottoscritto
Io sono logorroico (come se non si fosse capito..) e ne ho letteralmente le palle piene di sfogarmi e fare monologhi con le persone.
Voglio persone che interagiscano, che aggiungano nuovi elementi alla discussione che non mi facciano sentire SOLO.



Credo che sia una visione distorta. Chi ascolta e basta è la prima persona con la quale si tagliano i ponti.

Ma infatti io non me ne sto muta! Ovvero, loro parlano, raccontano di sè e io do loro dei consigli, mi rendo partecipe, cerco di aiutarle.
E' questo che apprezzano di me...
Me ne sto muta in compenso con i miei sentimenti, per esempio non racconto niente di me stessa, di ciò che mi è successo e a loro sta bene così.
Per questo non tagliano assolutamente i ponti, anzi! Una volta che mi conoscono mi cercano spesso, proprio perchè si fa fatica a trovare persone che ti ascoltano COL CUORE (perchè è quello che faccio).
Come ho detto, una persona può fingere di interessarsi a te, ma alla fine non gliene importa nulla.
Io non sono una di queste, do 100 agli altri, ma di me stessa non riesco a tirare fuori granchè.
Vecchio 22-06-2012, 21:11   #16
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

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Originariamente inviata da juhi Visualizza il messaggio
Non avrei mai pensato di sfogarmi qui
beh, che dire.....da parte di tutti gli utenti ti ringrazio per la fiducia




comunque vorrei darti un consiglio, mi sembra di capire che stai nella fase del "vorrei vivere da solo su marte così non soffrirei per ogni singola parola o gesto che vedo intorno a me"
è una fase pericolosa, perchè se la vita ti desse l'opportunità di isolarti tu la coglieresti al volo.....poi però sappi che per tornare indietro è veramente dura (se non impossibile)
una volta soli si rimane soli, se la cosa piace ok, no problem ma noto che a molti qui non piace, quindi valuta bene, non tutti hanno il talento del vero evitante.....
Vecchio 23-06-2012, 12:27   #17
Esperto
L'avatar di ESPROC
 

Quote:
Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
beh, che dire.....da parte di tutti gli utenti ti ringrazio per la fiducia




comunque vorrei darti un consiglio, mi sembra di capire che stai nella fase del "vorrei vivere da solo su marte così non soffrirei per ogni singola parola o gesto che vedo intorno a me"
è una fase pericolosa, perchè se la vita ti desse l'opportunità di isolarti tu la coglieresti al volo.....poi però sappi che per tornare indietro è veramente dura (se non impossibile)

una volta soli si rimane soli, se la cosa piace ok, no problem ma noto che a molti qui non piace, quindi valuta bene, non tutti hanno il talento del vero evitante.....
E' quello che sta succedendo a me, alla fine togliendo i miei che mi rompono continuamente dicendomi che non posso star sempre solo ecc, non mi trovo tanto male...
Vecchio 24-06-2012, 02:04   #18
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Originariamente inviata da ESPROC Visualizza il messaggio
Si, ti sei spiegata: è quello che più o meno capita a me...
Anche io per parlare uso le notizie di cronaca o notizie curiose lette su internet, però, quando mi fanno la fatidica domanda " Che mi racconti di bello? " vado nel pallone... di cose da dire ne avrei ma niente di bello e in quei momenti vado in crisi rimanendo muta e rimandando il discorso su di loro....
Quote:
Originariamente inviata da Betsy Cherry Visualizza il messaggio
Ciao juhi, mi sono commossa perchè mi sono rispecchiata in quasi tutto ciò che hai scritto.
Ciao Betsy!Anche io effettivamente ascolto moltissimo, metto sempre gli altri in primo piano, cerco di dare consigli nel mio piccolo... E' quando le domande ricadono su di me, su quello che vivo, su quello che faccio nel tempo in cui non ci siamo più sentiti che mi perdo... Io odio le domande del tipo "che hai fatto di bello?" "che hai combinato in questo periodo di interessante?" Perché di fantastico non faccio niente e non mi va di raccontare i miei problemi agli altri, almeno non a loro... Non perché non li ritenga degni dei miei dubbi o pensieri, ma non voglio ricevere le loro risposte perché tanto immagino già cosa potrebbero dire, sarebbero cose che già so da sola... A me le risposte di cortesia, quelle tanto per darti il contentino per farti capire che anche loro ti ascoltano davvero del tipo "mi dispiace" o "vedrai che passerà" non mi servono a niente, anzi, mi irritano... Anche io ascolto con il cuore le persone, ma ci sono quei periodo Neri per me, che non ho l'energia mentale tale da sentire anche i problemi altrui e quindi vado via...
Quote:
Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
beh, che dire.....da parte di tutti gli utenti ti ringrazio per la fiducia
wè senza offesa per nessuno ovviamente, la mia frase era da prendere nel senso che non mi apro mai con gli altri, figurati su un forum con persone che possono giudicare in modo affrettato e sbagliato lo sfogo in preda alla disperazione di una povera sconosciuta
Forse la coglierei al volo, ma non tanto per smettere di soffrire io, ma per fare in modo di smettere di far del male alle altre persone con i miei comportamenti...
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