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12-11-2021, 21:07
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#21
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
Mi scuso per il post che sarà troppo sintetico.
Mi piacerebbe ritornare ad uno degli argomenti principi del forum: il dover nascondere i punti deboli.
Sono uno che è favorevole all'atteggiamento difensivo, al non aprirsi, al non esporsi, e ricordo che molti altri qui la pensano come me.
Però sento di vivere col freno a mano tirato e di aver messo troppi catenacci.
Esiste un punto di equilibrio ideale secondo voi? Oppure esiste un momento adatto dove si è abbastanza pronti per abbassare la guardia?
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Per quella che è la mia esperienza centra molto l'autostima. Avere una dipendenza dal giudizio dagli altri rende piu vulnerabili. Più è forte questa dipendenza più si ci si sente vulnerabili. Cosi oltretutto diventa anche impossibile raggiungere un equilibrio e una identità ben definita.
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Ultima modifica di Equilibrium; 12-11-2021 a 21:10.
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12-11-2021, 21:36
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#22
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da Texas
Anche io vivo così. Nascondo le debolezze, sono molto riservato, chiuso e la conseguenza é quella di vivere col freno a mano tirato.
Sono convinto che lasciarsi andare, mostrare le proprie debolezze senza paura e rendersi vulnerabili possa paradossalmente pagare, nonostante non riuscirei mai ad avere questo atteggiamento. A parte il rapporto con gli altri e il mondo esterno, sono convinto che un modo di vivere più aperto andrebbe proprio a fare bene alla persona, aumentando il rispetto verso se stessi e liberandosi dai pesi inutili di dover mantenere una facciata o nascondere tante e troppe cose di se stessi.
Saresti vulnerabile inizialmente ma poi credo che la verità a lungo termine abbia effetti benefici, senza contare che l'essere più aperti e mostrare senza paura i propri punti deboli, può a sua volta portare le persone ad aiutare o magari essere un primo passo nella risoluzione dei problemi.
Lo vedo per quel che riguarda la mia vita...la riservatezza e l'ossessione per mascherare punti deboli, alla fine porta solamente ad altro evitamento e altri problemi in un qualcosa che ormai si autoalimenta da solo. Essere sinceri e ammettere le proprie debolezze sarebbe quasi una liberazione, un aver toccato il fondo e da li provare a ripartire invece di tentare di mantenere un castello di bugie che ormai crolla da tutte le parti.
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Hai capito. Per capire l'utilità dell'apertura, occorre morire di chiusura (e viceversa forse).
Ti dico che cosa ha ispirato il mio thread. Sul momento mi ha ispirato un dialogo avuto con una mia collega che mi conosce da poco è costei mi fa andare in stato di discomfort soltanto trattando l'argomento "trovare la ragazza". Mi sono chiesto: "ho voglia di andare via e di scappare da questa discussione, ma è possibile che una cosa del genere mi porti così lontano dal comfort?". Una sensazione brutta ma brutta. Poi lei mi ha detto che l'ambiente dove lavoriamo è pieno di belle ragazze per cui posso tranquillamente trovarla lì (insegnanti). Lì io ho pensato quanto è difficile per me rompere un muro con quelle persone e provarci.
L'altro motivo per cui ho aperto il thread è un pensiero che covavo da un po' riguardo una mia lettura di un libro che ancora non ho finito. Sylvia Loeken in "Introversi e Felici" scrive questo:
AFFRONTARE LA PAURA - STRATEGIE UNIVERSALI
(...) La grande difficoltà consiste nel cambiare le proprie abitudini. Per ogni cervello rompere una consuetudine è fonte di fastidio. Quando vi rifiutate di percorrere i cammini già battuti, nei quali ormai reagite in modo automatico, è molto stancante per il vostro cervello, disturbato da tutto ciò che è incognito. A maggior ragione È importante che agiate in maniera consapevole. Lo scrittore e imprenditore americano Seth godin nel suo libro La chiave di svolta consiglia un metodo ancora più drastico. Sostiene che chi dice a voce alta la cosa di cui ha paura, la fa sparire. Provate anche voi! dite: "ho paura di tenere questa presentazione, perché nel pubblico ci sono dei miei detrattori". Dal punto di vista neurobiologico, la fase successiva è un'ottima strategia: la corteccia cerebrale, il luogo del pensiero consapevole, ha il potere di calmare il centro della paura del cervello (ovvero l'amigdala). Acquisendo coscienza del perché la cosa di cui avete così tanta paura sia importante, aiutate il vostro cervello a creare nuovi percorsi. A quel punto, l'area deputata alla paura non ha più bisogno di attivarsi nella stessa misura per quella specificazione. Se prendiamo ad esempio una presentazione in pubblico, questo può significare non provare più panico ma soltanto un lieve disagio.
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Ultima modifica di Warlordmaniac; 12-11-2021 a 21:40.
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12-11-2021, 21:43
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#23
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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E quando è che il metodo di Godin si utilizza?
Quando hai amici di cui ti fidi per cui puoi raccontare le tue paure.
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12-11-2021, 21:59
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#24
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Ma Folle, il mio territorio qual è? La riflessione? Non voglio mica diventare Zanza, però almeno avere più facilità nello stringere rapporti di amicizia.
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13-11-2021, 00:02
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#25
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Intermedio
Qui dal: Nov 2019
Messaggi: 227
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Io pur essendo una tipa riservata e riflessiva mi espongo abbastanza, nel senso che non riesco a fingere, sono abbastanza naturale (sicuramente più della media) e spesso mi si legge in faccia quello che provo/penso. Per questo non sono molto capace di nascondere i punti deboli.
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13-11-2021, 07:54
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#26
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da Broken Mirror
Alcuni punti deboli li tengo nascosti, risultando a tanti riservatissimo e addirittura afflitto da ideazione paranoide. Altri aspetti di me atipici invece, paradossalmente, li esibisco rapidamente e subito, questo per anticipare le critiche o evitarle alla radice perché mi "auto-fustigo" pubblicamente. Mi trovo molto bene così in quanto le persone sanno ben poco del mio vero privato, ma conoscono al contempo alcuni aspetti anomali di cui però a me non frega niente da anni e dei quali non mi vergogno affatto, notando che la cosa scoraggia in partenza gli altri da possibili "colpi bassi", sia faccia a faccia che alle spalle. In ambito lavorativo è molto prezioso! Ho pure notato che, da quando sono meno schivo in tal senso, tante persone apprezzano la parte di storia della mia vita che espongo quasi come una presentazione d'obbligo, aspetto questo che mi aiuta ad avere anche più autostima. Con il mio psicoterapeuta lo chiamo "finto istrionismo" ed è uno dei miei adattamenti per radiare anni di evitamento e fobia sociale.
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Mettere le mani avanti è una tattica che tendo a desiderare pure io (la seduzione al contrario), ma appunto, serve più che altro a betizzarsi prima del dovuto, magari ricevendo meno rispetto. Tanto siamo sempre lì, a parlare del solito argomento: il dilemma tra l'essere se stessi e il sapersi vendere
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13-11-2021, 08:22
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#27
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da Ortica
Sei sicuro che puntare a persone simili a te sia per forza la strada giusta?
Potrebbe essere un bel cambiamento instaurare un rapporto profondo con una persona che magati ti porta ad uscire dai tuoi schemi. Vedere le cose da nuove prospettive può essere utile, magati ti aiuta a migliorare la tua vita.
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Sono tutti fissati col curriculum sessuale e col dover "trovare qualcuna". Un rapporto così porterà ad avere due persone su piani diversi, tipo docente-discente. Il discente, cioè io, non ama passare il tempo con un docente; e secondo te il docente piace passare il tempo con uno che di solito non apprezza o non rispetta?
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13-11-2021, 08:43
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#28
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,706
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
Sono tutti fissati col curriculum sessuale e col dover "trovare qualcuna".
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Se hai superato i 40 e non hai "trovato qualcuna" diventa una vera persecuzione. Iniziano pure a pensare che sei omosessuale e portare in giro ste voci. Altro che farsi amicizie, sei alla mercè della pubblica lapidazione. Chiudersi in se stessi sulla difensiva è una logica conseguenza, non è che puoi fare altro, se ti esponi vieni annientato.
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13-11-2021, 09:31
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#29
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
Sono uno che è favorevole all'atteggiamento difensivo, al non aprirsi, al non esporsi, e ricordo che molti altri qui la pensano come me.
Però sento di vivere col freno a mano tirato e di aver messo troppi catenacci.
Esiste un punto di equilibrio ideale secondo voi? Oppure esiste un momento adatto dove si è abbastanza pronti per abbassare la guardia?
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Vorrei avere capacità come le tue, io invece tendo a essere aperto su un numero sufficiente di questioni da crearmi sempre danno. E solo lentamente e con un rateo temporale troppo basso sto tuttora imparando a tenere per me gli affari miei. Ma ancora non basta nonostante tutte le lezioni subite e che mi sono impartito da solo con le mie mani (nel senso che la reazione alla mia confidenza mi è sempre stata dannosa).
Penso che un punto di equilibrio esista eccome, lo incarna un mio conoscente che ho sempre ammirato. Sorride sempre, è gentilissimo, aperto, parla volentieri di tutto, la gente sta sempre tutta benissimo in sua compagnia, viene chiamato, cercato, è sempre in compagnia festereccia. Ma a malapena qualcuno dei suoi conoscenti sa dove abita e che lavoro faccia. Altro di lui non si sa. Ha un sacco di conoscenti proprio perché molto solare ma la sua persona è blindata.
Inutile dire che per me è un ideale straordinario e irraggiungibile.
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Ultima modifica di pokorny; 13-11-2021 a 09:43.
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13-11-2021, 10:07
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#30
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: Nord
Messaggi: 13,074
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
Le persone con cui potrei sentirmi di abbassare la guardia lo so ormai quali sono: quelle con mia stessa onta, cioè il curriculum sessuale scarno.
Però sono pochi, sono ai margini della società e quando non lo sono non si fanno riconoscere.
E poi non è detto che siano persone affini. E finora ho parlato di uomini....
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Secondo me sbagli, per me non è tanto un discorso di esperienze comuni ma di empatia e sensibilità, per assurdo potresti trovare più riscontro da una persona che ha avuto problemi opposti al tuo ma che ha comunque sofferto, sarebbe più costruttivo per entrambi perchè si potrebbero vedere punti di vista differenti e opposti.
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13-11-2021, 10:22
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#31
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,711
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Quote:
Originariamente inviata da Milo
Secondo me sbagli, per me non è tanto un discorso di esperienze comuni ma di empatia e sensibilità, per assurdo potresti trovare più riscontro da una persona che ha avuto problemi opposti al tuo ma che ha comunque sofferto, sarebbe più costruttivo per entrambi perché si potrebbero vedere punti di vista differenti e opposti.
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eh, ma come fai a sapere se ha sofferto e se è molto empatica? Mica ce l'ha scritto in fronte...
Poi non sono del tutto d'accordo. Penso sia molto difficile trovare qualcuno capace di essere sensibile ed empatizzare verso qualsiasi tipo di problema e disagio: si tende invece a empatizzare verso problemi che sono simili a quelli che abbiamo vissuto.
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13-11-2021, 10:33
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#32
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,711
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
Mi piacerebbe ritornare ad uno degli argomenti principi del forum: il dover nascondere i punti deboli.
Sono uno che è favorevole all'atteggiamento difensivo, al non aprirsi, al non esporsi, e ricordo che molti altri qui la pensano come me.
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Il discorso mi pare semplice. È una situazione affine a quella delle interrogazioni che vengono fatte a scuola. C'è il professore che invita gli studenti a offrirsi per essere interrogati. Chi si offre? Chi sceglie di essere interrogato? Si offre chi è più preparato, chi sente di avere meno punti deboli.
Così nella vita. Se riguardo a una situazione ti senti forte e preparato, allora ci entri; se invece ti senti debole e impreparato, non ci entri.
Quel che bisognerebbe fare è fare in modo di sentirci pronti per le situazioni che ci interessano.
Nel tuo caso a una prima impressione il problema non mi pare così invalidante. Se l'inibizione è causata solo dallo scarso curriculum sessuale... beh, delle esperienze sessuali mica se ne parla fin da subito, non sono argomenti frequentissimi in ogni conversazione. Quindi potresti provare a instaurare rapporti sperando di entrare in confidenza con qualcuno o di essere molto apprezzato prima ancora di entrare nel cuore dell'argomento "esperienze sessuali"
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13-11-2021, 11:48
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#33
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: Nord
Messaggi: 13,074
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Quote:
Originariamente inviata da Darby Crash
eh, ma come fai a sapere se ha sofferto e se è molto empatica? Mica ce l'ha scritto in fronte...
Poi non sono del tutto d'accordo. Penso sia molto difficile trovare qualcuno capace di essere sensibile ed empatizzare verso qualsiasi tipo di problema e disagio: si tende invece a empatizzare verso problemi che sono simili a quelli che abbiamo vissuto.
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Bè certo prima devi tastare il terreno e vedere le reazioni, non è che boom di botto gli dici come stai messo, provi a buttare qualcosa qua e là se la reazione è di disinteresse o peggio di sdegno meglio lasciar perdere, però non credo che una persona che ha avuto storie magari andate male per forza non possa capire il nostro punto di vista.
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13-11-2021, 11:56
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#34
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Principiante
Qui dal: Nov 2021
Messaggi: 32
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Come fa uno senza vita sociale ad aprirsi? Se facessi conoscenza con qualcuno, questo verrebbe a sapere che sono senza amici e conduco una vita miserevole. Mi prenderebbe per uno con dei problemi mentali e mi eviterebbe. A me poi non va di sentirmi in completo imbarazzo e quindi me ne rimango per conto mio.
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13-11-2021, 12:09
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#35
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Esperto
Qui dal: Nov 2020
Messaggi: 536
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
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Ecco, non sapevo ci fosse addirittura una teoria scientifica dietro, ma era a grandi linee quello che intendevo. Essere sinceri, accettare e ammettere paure e debolezze, alla fine è un modo di esorcizzarle, di renderle piccole anziché dei mostri invincibili. Se uno ha la forza di farlo con un amico o un parente tanto meglio, altrimenti forse ha davvero degli effetti benefici il solo parlarne a voce alta e ammetterlo di fronte a se stessi.
Non è in fondo così diverso quello che si fa da un terapeuta? solamente il potersi aprire con una figura professionale e in teoria non giudicante, da la sensazione di aver fatto un passo avanti. E in un certo qual modo non è lo stesso principio su cui si basa la confessione come va avanti da secoli?
Se sei sincero, ammetti paure e debolezze alla fine si dovrebbe creare la congiunzione giusta per ripartire o avere benefici su medio termine. Viceversa, si è obbligati a nascondere, a dover evitare e rinunciare per continuare a tenere in piedi il castello di carte.
Poi la cosa drammatica, che non so se è il caso della tua collega, è che le persone non sono stupide e intuiscono o sentono la tua "falsità" o tentativi di indossare una maschera per autodifesa, e quindi ti testano, ti mettono sotto pressione, proprio perché cercare di smascherare qualcuno che si capisce indossare una maschera è un qualcosa di naturale, come se fosse una sorta di istinto predatorio. Quindi, in un ambiente di lavoro come il tuo, dove sicuramente un chiacchericcio di sottofondo tra colleghe è presente, alla fine il tuo muro rischia proprio paradossalmente di attirare l'attenzione e la voglia di smascherarti, mentre per te magari diventerà sempre più complicato nasconderti dietro una facciata.
Non so se è una tua amica, ma in fondo questa collega di cui parli è andata in avanscoperta e sembra quasi aver percepito.
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13-11-2021, 12:10
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#36
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da Milo
Bè certo prima devi tastare il terreno e vedere le reazioni, non è che boom di botto gli dici come stai messo, provi a buttare qualcosa qua e là se la reazione è di disinteresse o peggio di sdegno meglio lasciar perdere, però non credo che una persona che ha avuto storie magari andate male per forza non possa capire il nostro punto di vista.
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Ma se uno ha pochissimi amici, preferisce stare solo invece che in compagnia, ha contatti sessuali che sommati non arrivano a quelli di un quindicenne, non si è mai fidanzato, è impossibile che non susciti sdegno, coi valori attuali.
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13-11-2021, 12:31
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#37
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Intermedio
Qui dal: Nov 2019
Messaggi: 227
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Quote:
Originariamente inviata da Milo
Bè certo prima devi tastare il terreno e vedere le reazioni, non è che boom di botto gli dici come stai messo, provi a buttare qualcosa qua e là se la reazione è di disinteresse o peggio di sdegno meglio lasciar perdere, però non credo che una persona che ha avuto storie magari andate male per forza non possa capire il nostro punto di vista.
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Sono d'accordo. L'esperienza conta fino a un certo punto. Contano di più la sintonia che si crea e la sensibilità e l'apertura dell'altra persona.
Magari trovi la persona che pur avendo delle esperienze alle spalle può scoprire qualcosa di nuovo con te (e viceversa). Mai dire mai.
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13-11-2021, 12:41
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#38
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Intermedio
Qui dal: Nov 2019
Messaggi: 227
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Quote:
Originariamente inviata da Texas
Ecco, non sapevo ci fosse addirittura una teoria scientifica dietro, ma era a grandi linee quello che intendevo. Essere sinceri, accettare e ammettere paure e debolezze, alla fine è un modo di esorcizzarle, di renderle piccole anziché dei mostri invincibili. Se uno ha la forza di farlo con un amico o un parente tanto meglio, altrimenti forse ha davvero degli effetti benefici il solo parlarne a voce alta e ammetterlo di fronte a se stessi.
Non è in fondo così diverso quello che si fa da un terapeuta? solamente il potersi aprire con una figura professionale e in teoria non giudicante, da la sensazione di aver fatto un passo avanti. E in un certo qual modo non è lo stesso principio su cui si basa la confessione come va avanti da secoli?
Se sei sincero, ammetti paure e debolezze alla fine si dovrebbe creare la congiunzione giusta per ripartire o avere benefici su medio termine. Viceversa, si è obbligati a nascondere, a dover evitare e rinunciare per continuare a tenere in piedi il castello di carte.
Poi la cosa drammatica, che non so se è il caso della tua collega, è che le persone non sono stupide e intuiscono o sentono la tua "falsità" o tentativi di indossare una maschera per autodifesa, e quindi ti testano, ti mettono sotto pressione, proprio perché cercare di smascherare qualcuno che si capisce indossare una maschera è un qualcosa di naturale, come se fosse una sorta di istinto predatorio. Quindi, in un ambiente di lavoro come il tuo, dove sicuramente un chiacchericcio di sottofondo tra colleghe è presente, alla fine il tuo muro rischia proprio paradossalmente di attirare l'attenzione e la voglia di smascherarti, mentre per te magari diventerà sempre più complicato nasconderti dietro una facciata.
Non so se è una tua amica, ma in fondo questa collega di cui parli è andata in avanscoperta e sembra quasi aver percepito.
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Però se uno è riservato di carattere non si tratta di indossare una maschera. È che certe cose preferisce tenerle per sé e non capisco perché deve essere obbligato a rivelarle a un estraneo con cui non è in confidenza. Non tollero questo genere di invadenza, mi crea disagio.
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13-11-2021, 13:14
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#39
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,706
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
Ma se uno ha pochissimi amici, preferisce stare solo invece che in compagnia, ha contatti sessuali che sommati non arrivano a quelli di un quindicenne, non si è mai fidanzato, è impossibile che non susciti sdegno, coi valori attuali.
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Certo che susciti sdegno. Il che si riconduce alla parte "preferisce stare da solo invece che in compagnia." Io suscito sdegno perché non parlo e non ascolto gli altri. Sono sempre assente in situazioni sociali e si capisce quanto sia una persona piccola e vuota. O meglio ero quelle poche volte che accadeva, ora non c'è più niente ma sono felice del fatto che nessuno potrà affermare di sentire la mia mancanza.
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13-11-2021, 13:17
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#40
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,711
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Quote:
Originariamente inviata da Mistershadow
Come fa uno senza vita sociale ad aprirsi? Se facessi conoscenza con qualcuno, questo verrebbe a sapere che sono senza amici e conduco una vita miserevole. Mi prenderebbe per uno con dei problemi mentali e mi eviterebbe. A me poi non va di sentirmi in completo imbarazzo e quindi me ne rimango per conto mio.
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Esatto!
È ciò che ogni volta dico agli psicoterapeuti. E loro mi rispondono "ma non è vero, vedrai che nessuno ti giudica male se scopre che hai una vita sociale penosa" ahah, certo, come no.
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