Espongo per la prima volta un pezzetto della mia storia.
Non sono praticamente mai uscito di casa fino alla fine dell'adolescenza (19 anni), non mi sono mai ribellato, a niente e a nessuno. Mai sballato.
La mia famiglia non mi ha mai fatto mancare niente, un pasto caldo, un tetto, un apporto, ma forse è mancata nella cosa più importante e per la quale è molto difficile dimostrarlo, ed è forse la dimostrazione più difficile da fare di questo mondo: l'affetto.
Sono sempre stato protetto, eccessivamente troppo, cresciuto tranquillamente in una bolla, sottovalutando maledettamente ciò che poi sarebbe successo e ne sarebbe stato del mio futuro, una volta tra i grandi: "un piccolo tra i grandi".
E' come se non fossi mai nato veramente. E' come se non ci fossi mai stato, mentalmente, su questo mondo. Ma un giorno di circa 2 anni fa forse nacqui per la seconda volta. E da lì che poi ha avuto inizio il tutto, nel bene e nel male.
Dico un giorno di 2 anni fa perchè è quello di più che ricordo come fosse ieri, che ha cambiato forse la mia esistenza.
Per la prima volta presi una decisione mia, di mia spontanea volontà, pazza, coraggiosa: quella di scapparmene di casa.
Ero stanco già dei continui bombardamenti psicologici della mia famiglia, sul perchè non uscissi, sul perchè non facessi le cose che farebbero normalmente i miei coetanei, sul perchè non volessi lavorare, sul perchè non avessi una ragazza.
Così arrivai a prendere la decisione, che per come ero fatto io, mi sarebbe pesata molto: quella di scappare di casa.
Me ne stetti in totale 2 giorni fuori, conoscendo la vita dei barboni per una notte e stando con loro durante il giorno. 2 giorni solamente che sarebbero dovuti essere a tempo indeterminato, sicuramente infiniti per me. 2 giorni solamente perchè inerme, non sapevo nel frattempo cosa stesse accadendo a casa mia: la mia famiglia in disperazione, la denuncia ai carabinieri, la mobilitazione del mio piccolo paesino per trovarmi.
Da quel giorno, molte cose sono cambiate.
Il rapporto con i miei genitori è cambiato: ora non mi danno più problemi, mi proteggono (troppo), mi dimostrano affetto (troppo), mi cullano come se fossi appena ri-nato.
Da quel giorno vengo seguito da più psicologi e psichiatri, sia pubblici che privati, vengo a conoscenza, o meglio, prendo coscienza, dei miei enormi disagi e delle mie infinite fobie (tra cui quella sociale), non che prima non le avessi, ho scoperto di avere alcune patologie mentali (tutt'ora in fase di conferma), sono stato imbottito di farmaci, ho seguito un percorso di riabilitazione presso una categoria protetta, sono tutt'ora in rieducazione al CSM grazie ad esperte della riabilitazione ed educatrici.
Nonostante ciò, dentro di me non mi sento affatto cambiato. Anzi. Sento di essere totalmente uguale a me del passato, se non peggiorato.
Mi sento sempre più confuso, mi dimentico tutto e subito, sia a breve che a lungo termine, ho difficoltà di comprensione e apprensione, autostima andata definitivamente a farsi benedire...
Ps: non ho mai scritto cosi assai, questa la dice lunga sulla mia proprietà di linguaggio e sulla mia profondità
Buonanotte. Anzi... quasi buongiorno
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