Non so fino a che punto abbia potuto influire sul mio carattere, di certo fin da piccolo ho sempre avvertito quanto fosse estranea all'educazione impartitami e al mio modo di fare la
weltanschaaung (ma si scrive così?
) del barese medio, appartenente alla più vasta specie del meridionale medio, perfettamente incarnata da tutti i miei zii e cugini. Peraltro, per vari motivi non ho mai avuto modo di frequentarli da vicino durante l'infanzia; avrei avuto l'occasione di sintonizzarmi meglio sulle loro frequenze ed invece mi sono sempre sentito un alieno nei loro confronti. :roll:
Appartiene all'archetipo del meridionale medio il maschio "con le palle quadrate", sempre pronto ad alzare la voce per difendere i propri interessi privati e per mostrarsi più forte del malcapitato rispettoso di turno, magari esprimendosi nel dialetto locale per incutere più timore; perfetto conoscitore di tutti i gadgets tecnologici, dalla pay tv alle automobili (infatti ho l'onore di annoverare fra gli zii alcuni eroici truffatori di assicurazioni, simulatori di finti incidenti stradali 8));
dulcis in fundo, il meridionale medio è allergico all'alta cultura e ai titoli di studio superiori, in quanto ritiene che si debba iniziare a lavorare a 18 anni per fare esperienza da subito; se poi si frequenta una facoltà umanistica o, peggio, si è laureati in lettere e filosofia o in lingue e letterature straniere è meglio scavarsi la fossa, piuttosto che trovarsi al suo cospetto.
Purtroppo non potrà mai essere questo il mio identikit