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06-04-2017, 18:25
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#1
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 3,395
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Non ho avuto un infanzia facile ma non mi è mai pesata come cosa, prima il lutto di mia madre a tredici anni, poi quello di mio padre a sedici, ma nonostante questo ho sempre avuto una vita "normale", qualsiasi cosa questo voglia significare, avevo degli amici, ok spariti al momento del bisogno ma comunque frequentavo gente e vedevo persone, andavo a lavoro, frequentavo ragazze, donne, poi il black out, il nulla.
Ho fatto due giorni di digiuno, sono successe delle cose e sono ansioso per quelle, niente in confronto ai lutti ovviamente, dopo quello mi dovrebbe scivolare tutto addosso ed invece le cose hanno ancora il poter di farmi male.
Mangio un cracker e neanche il tempo di finire mi viene da vomitare, che a momenti neanche arrivo alla tazza del cesso.
Come è possibile che sia diventato così debole? Quando è successo? Chi lo ha permesso? Come si inverte questo processo che mi ha fatto invecchiare di quindici anni in due?
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06-04-2017, 18:35
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#2
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Intermedio
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 125
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Provo a sparare un mio pensiero, anche se ammetto di non capirne molto: forse sta tornando a galla tutto adesso. Prima o poi i traumi e tuttk ciò che crediamo di aver superato, ma che in realtà abbiam messo da parte nelle profondità dell'inconscio, galleggia.
Se ci si riflette un attimo, forse una vaga risposta su cui fermarsi ad approfondire, dentro se stessi, c'è..
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06-04-2017, 19:04
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#3
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 1,883
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Hai detto che sono successe delle cose e sei ansioso per quelle. La nausea è una forma di panico; magari è il segno che sei arrivato al limite della sopportazione.. sei stufo.
Oppure le cose successe ti hanno ricordato altre cose del passato e magari neanche te ne sei reso conto: l'inconscio"ha ricordato" provocandoti nausea. Forse ricorderai nei prossimi giorni
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06-04-2017, 19:54
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#4
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Esperto
Qui dal: May 2007
Messaggi: 793
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...Azz...adolescenza bruciata.
Come nel mio caso,ci sono capitate cose talmente tragiche... Senza avere avuto il tempo di radicarci,di strutturarci per bene.
Risultato....siamo delle fiamme nella notte tempestosa della vita
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06-04-2017, 23:16
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
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non hai avuto un adolescenza facile, forse lì per lì hai reagito bene però ora lo stai n po' scontando..hai dei fratelli/sorelle/cugini/amici su cui fare un po' di affidamento?
Io l oso quando sono diventato fragile, circa 3 anni fa,ma non che prima fossi una roccia, forse sono solo i nodi che sono venuti al pettine, fatto sta che non ne esco
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06-04-2017, 23:21
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#6
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 19,112
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È tutto scritto nel codice genetico del nostro destino.
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07-04-2017, 20:41
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#7
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 3,395
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Oramai ho scritto così tanto qui che sapete tutto per filo e per segno, vi manca solamente la via di casa, ma non è quello il problema, il problema è che io in passato ero sì "problematico" se vogliamo, ma non così tanto, non arrivavo a sboccare per dello stress o ansia, non sarei resistito a vivere 6 anni da solo in queste condizioni.
Lo sto diventando adesso, piano piano, situazione dopo situazione e non ne capisco il perchè, le brutte esperienze dovrebbe rafforzare il carattere, non indebolirlo, non è questo che si dice sempre?
Preferirei aver bisogno di psicofarmaci piuttosto che di un lavoro.
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07-04-2017, 22:16
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#8
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,213
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Quando mi sono aperta agli altri.
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08-04-2017, 06:45
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#9
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Quote:
Originariamente inviata da Krieg
Preferirei aver bisogno di psicofarmaci piuttosto che di un lavoro.
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Gli psicofarmaci non risolvono i problemi ma alleviano i sintomi come nausea insonnia e inappetenza.
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08-04-2017, 08:48
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#10
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 13,523
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L'insorgenza di alcuni disturbi Psicologici varia da individuo a individuo. Ad ogni modo, decisivo è il passaggio dall'adolescenza all'età adulta, quella fascia che va dai 23 ai 27 anni grosso modo.
Io fino ai 23 anni stavo tutto sommato bene, poi l'insorgere della depressione ha cambiato tutto. Se prima avrei potuto reggere alcune situazioni, ora mi sento fragile per ogni cosa.
Certamente i lutti precocemente vissuti avranno influito senz'altro, ma non possiamo escludere che tu saresti stato male anche con i tuoi genitori ancora vivi.
Devi andare a fondo a questo tuo malessere, analizzarlo, conoscerlo e impararci a convivere.
Ti daranno farmaci, consigli di vita non richiesti da gente che non avendo mai vissuto questo mostro non sa di cosa parla, le persone che ti vogliono bene non capiranno e cercheranno in buona fede di spronarti, ma alla fine di tutto sei solo e puoi contare solo su te stesso, nemmeno un pazzo si accollerebbe questo peso per un altro, e certo i farmaci a volte ti salvano la vita, ma non fanno miracoli, lo so che non è confortante ma così è...
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20-08-2017, 05:56
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#11
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Intermedio
Qui dal: Aug 2017
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 259
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Quote:
Originariamente inviata da Krieg
Non ho avuto un infanzia facile ma non mi è mai pesata come cosa, prima il lutto di mia madre a tredici anni, poi quello di mio padre a sedici, ma nonostante questo ho sempre avuto una vita "normale", qualsiasi cosa questo voglia significare, avevo degli amici, ok spariti al momento del bisogno ma comunque frequentavo gente e vedevo persone, andavo a lavoro, frequentavo ragazze, donne, poi il black out, il nulla.
Ho fatto due giorni di digiuno, sono successe delle cose e sono ansioso per quelle, niente in confronto ai lutti ovviamente, dopo quello mi dovrebbe scivolare tutto addosso ed invece le cose hanno ancora il poter di farmi male.
Mangio un cracker e neanche il tempo di finire mi viene da vomitare, che a momenti neanche arrivo alla tazza del cesso.
Come è possibile che sia diventato così debole? Quando è successo? Chi lo ha permesso? Come si inverte questo processo che mi ha fatto invecchiare di quindici anni in due?
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consapevolezza del dolore , a volte accadono cose gravi ma non ne siamo consapevoli e non ci toccano , dopodichè a volte arriva la consapevolezza che qualcosa d'importante si è rotto , che abbiamo perso i punti di riferimento importanti che ci tenevano a galla e li sprofondiamo nel buio (consapevolezza del trauma)
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