Marshall

Stavo pensando la stessa cosa. Prima di fare un regalo a una persona di solito uno si informa su cosa possa piacergli. Se so che una persona non legge magari non vado a comprarle un libro. Con questo non voglio dire che abbia sbagliato a farlo (in fin dei conti il regalo lo sceglie chi lo compra, che possa piacere o meno a chi lo riceve) ma cosa c'entra il "come gira il mondo" col braccialetto da 400€? Anche se ne avesse avuto uno da 5€ se non gliene frega niente dei libri non li leggerà a prescindere, anche se regalati. C'è chi spende soldi per libri, chi per braccialetti firmati, chi per vedere le partite allo stadio ecc.. Non abbiamo tutti gli stessi gusti e gli stessi interessi.

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primo settembre.

dicono sono uno stronzo. Mia madre mi invita a casa, mi chiede le cose.
a due mesi ancora nessuno sa dove abito, cosa faccio, dove sono.
se mi succede qualcosa non sanno neppure chi sentire o dove pescarmi.

non sono stronzo. se dico "ok, vieni a prendere un caffè" salta IMMEDIATAMENTE il problema.

- ho. quando? ORA!? ma ORA!? ma così non posso devo prepararmi! poi quando si torna? devo fare il rosaio! poi devo vedere una trasmissione che poi parte tra un paio d'ore! con te si fa sempre tutto all'improvviso! sempre di fretta! sempre subito!

e allora visto che so come reagisce mia madre, l'ho isolata.
E non la chiamo, perchè anche solo rispondere al telefono è un problema. Lei mi chiama e mi invita a prazno e gli dico che no, non vengo a pranzo. Se c'è da a fare qualcosa arrivo faccio e riparto,sono obbligato per parentela. Ma per il resto non ho nessun piacere a passare nemmeno 10 secondi con lei. Un'angoscia ogni cazzo di minuto, non si può assolutamente parlare di nulla solo ascoltare i suoi ragli inutili, a ruota.
ebbasta diocristo.


e ho isolato anche mio fratello.
che tanto se lo chiamo ha il telefono:
staccato
interrotto
spento
senza credito

oppure

non ha la macchina
sta dormendo
è senza benzina
è con la moto ma senza assicurazione
non può perchè sua moglie DORME

e mio padre
mi chiamo solo per minacciarmi di fargli pagare i suoi debiti scaduti e le sue stronzate mai risolte. Aspetto che crepi ma non si decide a farlo.
L'ultima volta mi ha chiamato dopo un anno per dirmi che dovevo pagare le riparazioni del tetto di casa sua. gli ho chiuso il telefono nel muso e ora l'ho bloccato al telefono, segnato come spam, spero il giorno in cui il comune del suo paese mi avverta che lo hanno trovato fuso nella sua sedia stecchito da due settimane.


e finisce qui la mia famiglia.
niente cugini zii nonni.


devono lasciarmi in pace, sto facendo del mio meglio.
al lavoro una faccia di bronzo mi ha sparato nel muso che non parlo più con Lei. Mi ha preso alla sprovvista. Sono tipo 2 anni e questa si fa i cazzi miei di nascosto per anni.
pazzesco.

L'ho presa per il culo scherzando sul fatto che si è messa a fare i cazzi miei, ma non si è imbarazzata minimamente, e allora ho fatto batman e sono sparito.

la prossima volta farò lo memorato.
quando penso che la mia vita è triste pensa a questa che si fa pure i fatti miei per dare pepe alla sua.

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ferie.

raised by the wolfes e pizza per cominciare. poi si vedrà

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devo ricominciare tutto daccapo.
tre giorni di ferie e sto solo facendo binge e stare dietro all'idiota di mia madre.

devo fare e sparire, magari cambiare pure regione.
comunque mi conosco, devo programmare cosa fare o sputtanerò tutto il mio tempo.

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ultimo giorno di ferie. non le ho sprecate, ho fatto davvero una mare di cose.
ho imparato a fare le cose da solo.
viaggiare da solo, km e km sotto acqua e sole e solitudine. incredibile.
mi serve anche per rafforzare la mente, oltre che non ingrassare.

mi serve per centrarmi.
non è bello viaggiare da soli, ma stare fermi da soli è molto molto peggio.
meglio lo sconforto all'inedia, meglio la fatica che la frustrazione.
Non so quanto ho speso, non poco, non tantissimo.

ho visto e fatto davvero tante cose. ho imparato a organizzarmi.a spronarmki, a inventare.
sono diventato molto più attivo della persona media.


mi sento comunque un fallito. è un sintomo, ho trovato il modo di farlo evaporare.

le cose vanno male in casa. vanno male prima del tempo.
Mio fratello è crollato.
non ha un brutto male, ma gli hanno spezzato la routine.
Io ho passato tutta la vita come un brutto periodo, un hikikomori completo, ma il recluso non fa danni e consuma poco. Puoi dargli pane acqua e libri.
Non chiede niente altro che essere lasciato in pace. Io non ne sono mai uscito, io ADORO marcire in casa, nonostante ora sia supersportivo.
Dentro di me ho un'oceano, in cui preferisco navigare molto più che avere a che fare con QUESTO. Il mondo fa schifo.
Le mie migliori esperienze sono finte, il ricordo migliore che ho ultimamente è Solaris, di Lem.
Ci sono libri che sono interi universi separati, porte spalancate su concetti immensi. Ma ho imparato che TI vengono a cercare, che in quel mondo non ci puoi vivere; è orribile, ti vengono a strappare dalla tua calda placenta di emozioni e concetti e ti sversano su questa terra merdosa.
Esci abortito da un mondo in cui i sentimenti fanno fiorire le relazioni tra gli amanti e ti ritrovi qui. Anche lo stesso concetto emotivo è un costrutto, lo stesso nucleo da cui nascono le canzoni e la poesia è un procedimento di marketing.
Si vendono fantasie a chi il mondo non lo affronta.

Io ho imparato, prima a odiarmi, costantemente, minuto dopo minuto dopo minuto, così mi sono aperto i polmoni mentre mi facevo il fiato. A schiumare sopra una bicicletta di ghisa con le macchine che ti strombazzano intorno a ridere della tua apnea.
L' elastico della tuta macchiato di sangue, tutto intorno alla vita, il sapore di sangue in bocca.
e le perdite anali a causa dello sforzo e dell'attrito, perchè la prostata si infiamma a sostenere sopra tutto quel peso a 35gradi d'estate.
Poi,lavori, umiliazioni, la testa piegata dentro il cesso di qualcun'altro, a staccare merda invecchiata.

e poi o schiaffo finale, quando capisci che la tua anima è nulla. Sei un fallito.
Pensi come un fallito. Agisci come un fallito.

E mi sono mutilato anche del cuore.
ora sono attrezzato alla Vita, quella vera. So che se mi porto qualcuno in casa non sarà mai per amore. So che non potrò mai condividere i miei pensieri con nessuno, sopratutto con nessunA. Se che devo essere un deserto di sale con le mie esposizioni, ho imparato praticando.

non vuol dire fare il muso, vuol dire che DEVI sempre e comunque dire che va tutto bene. Che nessuno è speciale, tutti sostituibili, che l'esperienza della vita è l'accettazione della solitudine.
Magari una donna avrà abbastanza bisogno di accettare le mie proposte, ma so che in realtà l'avvicinamento avverrà dettato dalla disperazione, non dal sentimento.

e come faccio a spiegare questo a mio fratello? Che deve buttare tutto all'aria?
Lui non si capacita che cosa sia successo, ma io lo so. Lo hanno trovato; ognuno ha la sua nicchia comoda e crede che se non fa niente di male a nessuno potrà essere lasciato in pace.
no.
Ti trovano, un giorno o l'altro, e allora varrà i tuoi soldi, la tua rete sociale e le tue conoscenze, e allora capirai che non c'è mai stata neppure la speranza. Useranno tutto quello che sei contro di te, e nessuno ti difenderà. Metti su i paletti e innalza una fortezza prima che sia tardi, non ti mettere in casa nessuno che faccia almeno a metà con le spese, non comprare nulla che non puoi pagare in quattro anni, non sperare che quel dolorino al ginocchio se ne vada. L'entropia ti poterà via tutto, anche la voglia di morire.
Alla fine quando sarà finita saremo così consumati da non rendercene neppure conto di essere trapassati.

è questo l'Abisso, e la cosa terribile è che non c'è nessun mostro.
Non c'è nulla.

Concetualizzare tutto questo, in segreto. In perfetto ascetico silenzio.

Ma lui non ingrana, da mesi. Un'uomo non può permettersi la depressioone, lui ancora questo non lo sa. Non lo capisce, se soffri di questo male pantanoso non puoi sperare di poterne parlare o far capire o ALMENO trattare. Prendi e vai sopra i ponteggi scassati con i pakistani, ti carichi con un furgone con la convergenza sballata e il cambio finito e ti fai 14 ore al giorno, vai a cogliere l'uva cogliere i pomodori o fotterti i polmoni con la polvere di gesso.

Se una donna, metti il piede fuori, succhi un paio di cazzi e qualcuno raccatti a cui chiedere aiuto, ma da uomo se non ti muovi crepi. Letteralmente muori di freddo fuori dai portoni. a meno che hai una famiglia che si fa carico di te.
ma in questo universo in famiglia non c'è nessuno, nè zii nè nonni, nè cugini, nè un padre nè una madre.

Come faccio a farglielo capire che non ha scelta? senza traumatizzarlo?
l'unica cosa che mi viene in mente è che a un certo punto si spaventerà davanti alla macchina della burocrazia che inizierà a mettergli i sigilli.
Io non l'ho mai vista in faccia, ho solo parlato con alcuni funzionari e ho visto questo meccanismo in azione; è come essere circondati da un mostro invisibile che ti porta via tutto, e ti ritrovi a non poterti nemmeno permettere un caffè al bar.
esiste una regola fondamentale, risolvere un problema necessita uno sforzo maggiore dell'atto che lo ha creato. Ho imparato che non esiste la speranza, che fa parte del pensiero magico e idiota che sta dietro l'astrazione del sentimento, è lo stampo della fede e il santino dei ludopatici.
Ma credo nella paura e nell'istinto di sopravvivenza.
Con le spalle al muro nessuno può arrendersi, tutti siamo costretti a questo strappo involontario verso la sopravvivenza.

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devo organizzarmi per il w.e. dopodomani.
vorrei stare a casa.
ma riposare vuol dire marcire in 4 muri a rimuginare.
e allora si scappa.

e mi metto sotto ad andare in palestra. solo per occupare il tempo.

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giornata buttata, il mio appartamento, una discarica.

che. fatica. vivere.

devo smuovermi.
ora a casa pulita sarò più lucido

claire

Sai che mi piace la tua penna, peccato il tuo passaggio da adoratore eccessivo della Donna quale essere a cui prostrarsi, per via di una donna che ti ha degnato di attenzioni umane, al ritenere che per loro sia tutto più facile e che basta ciucciare cazzi.
Credimi, tante e tante donne, ma veramente tante, la depressione se la devono ficcare nel culo e tirare avanti disfatte, sentendosi in colpa tutta la vita, mai abbastanza, mai felici.
Di ciucciare cazzi certe sere, troppe sere, mancano forze e voglia, e magari lo fanno lo stesso, per quel senso del dover essere tutto, madre moglie amante focosa e lavoratrice, casalinga e badante, contabile e amministratore, tonica ma rilassata, attiva e calma, amorevole ed autorevole, curata ma non troppo, semplice ma non troppo, ambiziosa ma non troppo, grata e indipendente, socievole sì ma quanto basta.
E neanche lo sanno di stare male, perché non se lo chiedono, perché é dovuto.
Buona serata.

Atlas2

il mio è il ciclo tipico di chi ha carenze emotive, da adorazione a disprezzo passando per la vergogna. Se non viene riconosciuta e suppurata questa frustrazione si tramuta in isteria e violenza. Cerco la catarsi scrivendo.
Non equivocare, non ho rancore verso il genere femminile, ma per me è più facile identificare uno stereotipo sui cui poter giustificare le mie mancanze.

poi nel mondo reale abbandono le mie polemiche come la persona sana quale sono.

claire

Ah fai come ti pare, io non me lo faccio dire che mi basta ciucciare i cazzi giusti, non mi interessa da che pulpito viene, i perché e percome. Non l'hai detto di me ma delle donne, quindi si anche a me.
Di nuovo, buona serata.

rogues

Beh nei diari non credo si possano fare troppe osservazioni, diciamo che in ambienti seri non c'è raccomandazione che tenga, la selezione è standard a meno che non siano contesti degradati da non aver convenienza alcuna =nel meno dei mali non c'è traccia contrattuale, ma ci saranno pure casi in cui non fa seguito alcuna retribuzione

Più che altro
Se hai esperienze di vita non possono esserti sfuggiti i maschi che dispensano boccagli in senso reale o metaforico; quelli rotolati nel borotalco fino alla soglia dei trenta che poi accedono facilmente alle selezioni grazie ai titoli universitari foraggiati dai genitori, non hanno un'unghia spezzata, e la fabbrica non la vedranno mai
Come mai a questi non vengono dedicate fantasie sadiche? È una suggestione, non voglio interferire col diario

Atlas2

sempre a cercare chiodi e assi su cui crocifiggervi.

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Mi si propone una settimana orrenda. poche ore sparate a pallettoni per la città, giornate completamente bruciate. mi fanno male, mi fanno riflettere su questo cazzo di lavoro. La sostituzione che ho preparato faceva storie per 5 ore mattutine accompagnata. Voglio vedere che disastro tira durante la settimana.
Manca personale, gli ho proposto altre ore e sbuffava, ma ha accettato. Altri ruoli, no. Troppo lavoro.
Gli ho chiesto come cazzo fa a campare con un part time, le spese di affitto luce acqua benzina.
Allargherà le gambe a qualche tardone. Probabilmente è una troia che cerca di maturare il sussidio di disoccupazione, non sarebbe la prima volta.
Intanto altre due stronze sono out. Una con l'influenza l'altra con infiammazione ad un braccio. Neppure un secchio d'acqua può reggere sta gente.
Niente. Gente che non può fare assolutamente niente. Sono dovuto arrivargli fino in casa per prendere le chiavi, ovviamente fa il badante/amante ad un vecchio, probabilmente anche lei sfanga così.

Piuttosto ora cazzo faccio per togliermi queste rogne? questi ruoli inutili?
con la scusa che i miei colleghi non sanno gestire gli allarmi mi scaraventano tutto a me. Tutte queste stronze che cercano lavoro dove cazzo sono ora?
ovviamente quella delle risorse umane non sa un cazzo, ho dovuto fare a cornate pure con lei per spiegargli che esistono anche i tempi di percorrenza, ma gli fa comodo scordarlo. Il responsabile sta sempre lì a metterci una pezza visto che i lavori li conosce e sa che se vado via io chiude baracca, l'ultima volta sta puttana neppure voleva pagarmi l'ora completa.
becca sempre fiammate a destra e a sinistra dai colleghi, forse crede che maturando la cellulite sulla sedia gli dia una prospettiva sul suo lavoro. Che può pretendere anzichè chiedere.

Non si può andare avanti così, basta che manca una e salta tutto. Glielo chiesto di ingaggiare qualche uomo che le donne non hanno schiena e voglia di fare sto lavoro, ma loro raccattano tutto e se ne sbattono, poi quando ci si trova davanti sti casi umani sono cazzi nostri. Anche quest'altra idiota me la sono raccattata sul groppone porca puttana, da quando ha capito che facciamo la stessa strada la sua sorella me la sobbarca alla bisogna. Perchè nemmeno una cazzo di patente ha questa gente.
niente. niente assoluto. L'altro giorno a riportarla in casa sotto il diluvio a fare lo slalom tra sassi e inodazioni non ha smesso di blaterare nemmeno per un cazzo di attimo. Nemmeno la pietà di tenere la bocca chiusa, tutto il tempo a latrare ansiosa.
che cazzo di settimana mi si prospetta, altro che iniziare la palestra per preparasi all'estate. Già sarà tanto se non mi schianto contromano sulla superstrada

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un'altra ancora. altra settimana.
in qualche modo compenso, ma non
non ce la fo
non ce la facciamo
vivo sognando ad occhi aperti, costantemente. sempre. dormo davvero troppo poco, 3-4 ore a notte per giorni e giorni.
e nel we mi spacco le gambe con lo sport.
ma stare a casa non è sostenibile.

ma la sera, dopo 9-10 ore di lavoro
cerco cose in rete la sera e crollo sulla tastiera.
e dimentico le persone. non le cose, ma ciò che riguarda me.
ieri ho rivisto una persona, un ricordo che avevo datato 3-4 anni fa,
mi ha guardato e mi ha detto che è stato solo novembre dell'anno scorso.
non sto bene.
non.

non dovrei viverre così.

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ho conosciuto un VER redpillato.

io ho scritto una marea di stronzate, ma non ci credo veramente. Il mio cervello si informa, legge ascolta e capisce la condizione femminile, anche se poi mi tira il cazzo e non avere un culo in cui mettere le mani sopra mi rende frustrato e scrivo merda, in real life mai mi permetterei di usare certi linguaggi. Non per rispetto, ma per pudore, sono temi demenziali che denotano una mentalità retrograda e chiusa.

Invece questo era un puro, vero Redpillato. Sentirlo parlare è come vedere uno che va in giro con il culo sporco di merda, un'imbarazzo.
Tutta colpa di internet, le informazioni che assorbiamo formano i nostri pensieri, e alla fine se non ci stai attento diventi un Redpillato che parla di Wokism, troie puttane femministe e compagnia cantante.

Osannava Trump, che ora le metteva al loro posto. Io è da quando questo fascista egomaniaco è salito al potere che sono angosciato.
Ragazzine stuprate dai loro padri che muoiono tentando di perforare la placenta del figlio incestuoso che cresce nel loro grembo, o avvelenate dagli impiastri di candeggina e ammoniaca fatti dalle megere per farle abortire.
Donne che si gettano giù dalla scale, che percuotono i loro pancioni a martellate.

Quando l'ingnoranza va pari passo con la disperazione l'orrore non ha fine. In brasile si accoglie, anche nella povertà e nella misera, ma in America esiste la macchia della vergogna.

Mi rincuora che ora ci sia la rete, per cui le nuove generazioni saranno più informate ed avranno accesso a sistemi meno traumatici e la Cina si affetterà a creare passaggi logistici di sostanze per le interruzioni di gravidanza, così come fa per il fentanil e i medicinali per il diabete.

cmq.
mi ha fatto proprio impressione sto tizio, spero di non essere mai sembrato come lui. Sono sempre stato attento a non farmi scappare stronzate di bocca, pulirò pure i cessi, ma la dignità della mia mente ancora mi appartiene.

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dovrei starmene in una stanza e riordinare i miei pezzi. coordinare la mente.

impostare un progetto. decidere cosa essere, cosa fare, in cosa sacrificarmi.

tenermi insieme tenermi insieme.

cosa sono?
cosa devo fare?

lavorare, mi sto massacrando. faccio anche cose che non ho idea potessi fare. devo scoprirmi.
devo allontanarmi

le cose mi riescono quando non le penso, go spinte contraddittorie, tipo.
tipo la settimana scorsa
ma sono io a fare quelle cose?


c'è questa voce dentro, un'impulso che mi guida...al buono. al bello.

mi dice che posso, ma non qui, non in questa città,
mi sopiega che questo lavoro non porta a nulla.
che devo continuare a non medicarmi da solo, di avere pazienza. di coltivare la bellezza.

di staccare, che internet è impazzito.è veleno.

mi dice che solo solo al mondo, ma non sarò mai solo.

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oggi
12ore di lavoro. e mezza.
diosanto.

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forza. devo segnare le ore devo trovare un modo per scappare da qwui da sto lavoro.
prendermi maggiori responsabilità, rischiare.

i drogati possono avere e chiedere sostegno, una possibilità, i giocatori d'azzardo, i violenti, gli alcolizzati. ma quelli come me no.

ho la sabbia negli occhi e ovatta in bocca.
ma devo tirare qualcosa fuori dal cappello, a costo di farci notte

Atlas2

tante cose da voler scrivere, nessuna voglia di farlo

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poche ore di calma, poco tempo.
qieri è stato umiliante, non so perchè mi faccio queste cose. sono uscito fuori di casa alle 4 sono tornato alle 20.

manca personale manca personale. in realtà non ho una vita, per cui più ore faccio più guadagno.
in realtà così non riuscirò mai a farmi una vita.
Sono esaurito, la pressone a zero, e se lo dico io, vuol dire che ci sono arrivato.
spesso mi chiedo se ho sbagliato tutto, mi chiedo se ancora sono un'inutile idiota, o cosa.
Non sono inutile, e non sono idiota.
cosa sono?
devo smettere di parlare con me stesso. di farmi compagnia.
di descrivere ciò che faccio.

Devo sviluppare relazioni, trovare una ragazza e farmi una vita. Senza il coraggio di farlo. Non ho il cuore di sprofondare in questi rituali di umiliazione co sono le relazioni.
quanto pesi, cosa fai, quanto guadagni?
e farsi ridere nel muso, con il cuore in mano. Ho paura a dare il coltello dalla parte del manico a qualcuno, perchè so che l'unica cosa che potrà fare è tirarmelo nella schiena. Prima credevo che l'opportunismo fosse un'atteggiamwenro da mangiacarogne, ora so che è l'unica strada. A me manca una maturità psicologica, io mi FIDAVO della gente, cosa che non devi fare, ipocrisia e opportunismo vanno a braccetto, ovunque, nelle relazioni, nei rapporti di lavoro, nella cultura. Ogni cosa è contraddizione, ed ogni contraddizione è dogma.
La mancanza di figure genitoriali responsabili mi hanno reso una persona insicura, sempre alla ricerca di conferme. Da me stesso, dagli altri.
Sono cresciuto, sono diventato bravo ad argomentare, a discutere, ma in realtà non ho il controllo della mia identità.
Seguo l'interlocutore, ma non esprimo una mia opinione, addirittura offro falsi contrasti pur di migliorare la conversazione, ma uscendo fuori da quello, se guardo ciò che voglio IO mi si apre un buco.
e qesto buco sta corrodendo tutto. Settimane fa ho fatto un'esperienza fisicamente importante, ormai si può dire anche atletica, per un grassone come me.
Non riesco a scindere questa identità di persona obesa, se faccio certe cose sento che chiunque avrebbe potuto farle. Le nego così tanto che è la mia memoria muscolare a compiere le scelte, non io. Assecondo la mia ansia, ma sono emotivamente distante.

non metto il cuore in niente di ciò che faccio.
non mi identifico in ciò che faccio
rimango basito quando chi mi accompagna scoppia, sfinisce in lamentele. Gente che fa palestra, muscolare, decisa, fascista, con il rispetto di una donna e amante a fargli da supporto, che crolla. Si permettono di crollare credendomi un veterano, e io non lo sono.

Ma cosa sono?
la mia identità più chiara è quella del Fallito, cxome una carta dei tarocchi, o un tatuaggio.
Un uomo di mezza età che in 42 anni non ha nulla da mettere sul tavolo, una vita finita, indesiderabile, grottesco, analfabeta. Un barbone.
Che cerca disperatamente di essere intelligente. Ma non lo è.

Mi evolvo a passo di lumaca, ingenuo, ottuso, che vive con il senno di poi. Rifletto sempre perchè ho tagliato i ponti con Entrambe, perchè non ritorni da loro o le ricontatti, e se scavo nella metaanalisi scopro che ci sono spiegazioni sistematiche al mio comportamento, come se avessi due menti separate. Io ho tagliato i ponti perchè entrambe erano pozzi di risorse, in termini di denaro e tempo. Nessuna delle due contraccambiava, nessuna delle due era mia amica, sin dall'inizio. Ma aveva percepito questo mio bisogno emotivo e hanno usato questa oppotunità. Ed io sono stato complice, mentre la macchina sotto teneva i conti. Finchè non ha agito e mi ha paralizzato.
Da quando ho chiuso, con tutti i miei drammi personali del caso, sono riuscito a fare tante cose per me stesso, CON me stesso, e mai una volta mi sono mancate. Solo emotivamente, ma stavo proiettando verso personalità che neppure esistevano.

Ho analizzato il concetto di donna/nemico; fa parte del linguaggio fascista, come ha scritto Umberto Eco. Un nemico debole ed al contempo inarrestabile, idiota e cospiratorio, impotente e opprimente. Il fascismo offre la soluzione semplice a problemi complessi, che siano guerra territori o donne. Perchè nega la propria responsabilità.
Risolve un conflitto interno e fa sentire forti e splendidi.

Sapendo questo ora devo tirare fuori le palle e buttarmi sotto la pioggia.

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sono andato a trovare mio padre.

capisco come ci si possa ridurre in quel modo. Non è un acaparratore seriale, lui non fa nulla. si chiude in una stanza e lascia il mondo fuori.
non fa nulla, se no giocare d'azzardo, creare sistemi, codici, solo per perdere tempo.
tutta un'intera vita così.
ho paura di fare la stessa fine, perchè sento che potrei farlo benissimo anche io. l'ho fatto per tanti anni, ed anche se sono quasi otto anni che ho cambiato vita, ma mi sembra ieri.
mi sembra oggi.

lo guardo, imbolzito, tumefatto di infiammazioni, gonfio di liquidi, con la bombola dell'ossigeno, come un ragno in una stanza putrida. Fulggine e spazzatura. E questo è un'uomo che non ha nessun problema fisico o mentale. Si è solo arreso.

mi ricorda me stesso, da hikikomori, avvolto nel caos, sprofondato in un'abisso di inedia e disperazione.

e vedo mio fratello, rinchiuso anche lui in una gabbia più grande, a giocare ossessivamente ai viodeogiochi, mentre il mondo vola.

giusto 10 miniti fa il mio roguelike mi ha bruciato una sessione che portavo avanti dalle cinque del mattino. lo shock è sempre terribile, essere riportato alla realtà dalla trance in cui ero immerso, la rabbia, la disperazione. Lo sconforto di guardarti intorno e vedere i piatti sul lavandino ed i panni da stirare, la spesa da fare, la barba da curare, e vedersi come mio padre, come un ragno in un buco.
E allora ci si alza e si inizia la giornata, si è perso tre ore, non tutto il giorno.
c'è speranza, si può coltivare la speranza.

E' come combattere contro la gravità, ogni cosa mi trascina nel mio nido, confortevole e piccolo. Invece è una mutilazione, si diventa più stupidi lenti e bolsi, si inizia scrivere diari su un sito fallito, a sviluppare relazioni amicali con utenti di instagram, discutere su facebook, confrontarsi su redditt.

La rete. Non esiste. E' un concetto astratto che si è intromesso nella realtà corrente, ma in realtà solo solo advert.
In rete, parli con te stesso. Un perfetto loop isterico.

per il prossimo anno devo andare da uno psichiatra, o uno psicoterapeuta.

perchè non ricordo, io non ricordo nulla se non qualche ora fa. Sto peggiorando, salto i giorni, salto le settimane.
Oggi è natale.
l'ho saputo ieri

da mio padre sono saltate fuori foto.
Io stabilisco il tempo in eoni.
c'è oggi
ieri se mi concentro
la settimana scorsa, se uso google maps e traccio a ritroso dove sono stato

poi oltre
ci sono milioni di anni.

cose successe 20 o 30 anni fa in realtà sono accadute quattrocento miliardi di anni fa. Un tempo così distante da perdere significato, difatti si può dire che non sia succeso.
e invece 30 anni sono un ricordo, 20 anche, 10 è dietro l'angolo. Non dovrei pensarli come se non fossero mai successi, io faccio così, gli altri no.

ho incontrato una guida alpinistica con cui ho fatto un percorso a marzo. per me era successo quattro anni fa. Gli chiesto che era bello lucido per ricordarmi, e lui mi ha risposto che è stato solo quattro mesi fa.

Una vita fa. per me.

Le foto della mia infanzia sono come ricordi di un film di cui non mi ricordo il titolo.
Non ricordo mio nonno. non ricordo la sua voce, non ricordo mia nonna, non ricordo la mia stanza da piccolo, i miei giochi, la mia scuola, i miei compagni, non ricordo i miei libri, non ricordo le stagioni, non ricordo le estati, non ricordo nulla. Non ricordo i miei genitori assieme, non ho nessun ricordo di loro, se non nello stato in cui sono ora.

guardo la foto come una scheggia di passato, io ci sono dentro per cui è ovvio che io l'ho vissuto. che sono stato in quei posti, che ho dormito in quei letti e parlato con quelle persone. Ma devo agrapparmi alla foto e ricostruire con la logica chi ero e cosa facevo, ecosa sentivo, e guardo la data e la data mi appare con sette zeri dietro, non era il 1995, era un milione e novecento anni fa. Un miliardo e novecento milioni di anni fa.

davvero gli altri hanno un unico flusso initerrotto di ricordi, più o meno sbiaditi?
che si ricordano con cosa hanno fatto colazione ieri l'altro?

cmq
quest'anno niente regali, mio fratello è al terzo lavoro in quattro mesi con una moglie parassita sulla groppa, mia madre è una rogna e fargli un regalo è come spararsi nei piedi perchè se non ghli va bene te lo fa riportare indietro. Alla fine sei troppo stanco per fargli anche gli auguri.

Per me nessun regalo, da nessuno.
Uno e l'altra sono con i loro uomini, per cui non servo più. Non esisto più. La mia "amica" mi ritaglia fuori dalle foto che abbiamo fatto insieme.
a riguardarle ora sono ridicole. Ridicolo io, che non volevo capire.
Le donne, non devono essere amiche, non te le fai amiche, non sei la sorella, puoi solo fargli da maschio.
Anche ieri ho dovuto portare una al lavoro. Ovviamente, e pure al ritorno, ho sentito sua sorella bisbigliagli di non rompermi le palle. Ha desisistito, io stavo per ribattere che non c'era problema, poi mi sono detto no.
no.

buffo è che neppre si incazza, gliel'ho detto nel muso di allargarle le gambe sennò gli si chiude. di darla via a qualche disperato, a qualche caso umano che gli stia dietro, o farla annusare a qualche povero stronzo e invece niente, non si turba non si incazza non si indegna.

da parte mia io non posso stare con una creatura che nuppere guida. non ce la fo. non posso stare dietro ad una donna come fosse la figlia.
forse per questo che sto solo, che non ho il coraggio di cercare. Sono egoista.