Atlas2

questo mese mi sono dissanguato, non vedo nemmeno più quanto ho speso.
volevo davvero andare via da casa, ma non si può.
volevo davvero evitare di fare 10/12 ore di lavoro fisse al giorno ma non si può.

e forse ho rotto qualcosa dentro. sono cambiato, sì. mi curo e mi faccio la barba e mi profumo, perchè è l'unico modo per non odiami, solo per fare un pò di qiete.

che nessuno mi sta dando fastidio, nessuno. Ho il cervello con millemila voci, ma esternamente nessuno mi rompe.

anzi. io faccio le pulizie, mi aspetto che giri gente che mi riprenda, su 10 uno lo trovi che deve essere rimesso al suo posto. il tipo o la tipa a cui viene ricordato che il mio è un servizio, non A servizio. Dal direttore all'ultimo operaio, posso rispondere a chiunque.

ma ora no. nessuno mi riprende nessuno ha da ridire. La mia idea è quella di aver raggiunto un punto così basso da essere invisibile.
Un responsabile con cui mi scornavo sempre ha cambiato atteggiamento.

in genere il livello si è abbassato in tutti i cantieri e tutti gli uffici. lavori piantati a metà, gente che lavora circondata da puzzo di avanzi marci.
donne che sporcano mestruo nei pavimenti, uomini che pisciano in terra. A me non fa schifo, non più ormai, sparo dei prodotti appositi ed ho concluso, ma lo sconcerto rimane.
perchè prima questi atteggiamenti li avevano i drogati che si rintanavano nei bagni.

Io intanto sto passando un forte momento di alienazione, sarà la mancanza di sonno, ma mi sento scollegato da tutto. Mia madre non sa come prendermi, mio fratello pure.
dopo la rivoluzione in camera mia, le foto staccate e l'assurdo aumento di lavoro...non so cosa pensano di me.

non vogliono che vada a fare giri pericolosi il we. magari potessi fare alpinismo vero, e morire sotto una coltre di neve.
ci penso ogni giorno ormai, a finirla, questa stanchezza granitica che sta limando ogni cosa dentro di me. davvero vorrei dire basta e sedermi da una parte.

cosa vorrei per regalo?
vorrei andare a letto, dopo una lunga doccia. e dormire per 20 ore filate e al risveglio non ricordare più niente e non sapere più nulla e non sentire più nulla.

Atlas2

sono confuso, sono stanco sono stressato e sono deluso.

sono cotto. Ogni cosa mi appare insensata.
ho visitato una meravigliosa scogliera, mi sono visto tentare il salto, ma allo stesso tempo ho sentito lo strattone opposto. L'istinto di sopravvivenza è un sistema automatico che agisce anche senza una volontà attiva.
e dunque che faccio?
non lo so.ancora peggio non so cosa voglio. Letteralmente non so più cosa potrebbe farmi stare meglio.

Atlas2

...ho passato la vita da obeso hikikomori, ho speso eoni interi da solo.
non ho mai avuto un amico mai avuto una compagna, mai avvicinato qualcuno. I giorni infiniti da disoccupato o le giornate a spasso, nascondendomi dalla scuola, a leggere nel giardino. Un tale oceano di solitudine difficile da concepire. Un vuoto così assordante e cupo.

la solitudine è uno spazio che conosco, l'unico spazio in cui esistere.

non avevo idea di cosa fosse la solitudine.

in pochi giorni ho perso tutti.
tutti..

Quanti km avremo fatto insieme? sicuramente più di 500.
quante ore? quanto, quanto quanto...tutto?

non lo sapevo, non l'avevo neppure letto da nessuna parte. che un legame si potesse recidere. così.

AvolteRitorno

Atlas, non conoscendoti non posso capire bene bene di che parli, ma provo una forte empatia. Volevo dirti solo questo.

"...questa stanchezza granitica che sta limando ogni cosa dentro di me. davvero vorrei dire basta e sedermi da una parte".

Atlas2

grazie, la cosa positiva è che sono oscillazioni. sto di merda e catastrofizzo tutto poi ripassa, poi ritorno a disperarmi per un paio di ore...eccetera eccetera.

edward00767

Ti capisco, ho vissuto dai 13 ai 17 chiuso totalmente, anche io ero grasso, poi a 20 mi sono un pò ripreso ma ero ancora infantilizzato e sempre grasso, poi dai 24 ho iniziato a dimagrire e crescere mentalmente grazie alla depressione maggiore, ho vissuto come una morte del mio io, e mi sono dissociato, nonostante la sofferenza ho potuto agire nel cambiamento. Ora soffro ma agisco.

Non registrato

Non lasciarsi illudere dalle false speranze, è tutto qua il nocciolo della questione.
Avete vissuto un adolescenze o giovane età adulta in una situazione di disagio? Sarà uguale in età adulta.
Ci sarà lo stesso disagio e sempre tendente al peggioramento.
Moriranno i parenti e le persone vicine che ci accudiscono, il mondo pretenderà sempre di più e ci si potrà sempre meno nascondere.
La solitudine non si sconfigge ma si avvelena soltanto con la speranza.

Atlas2

2024, quasi un anno da quando ho iniziato sto post.
com'è andata? mi sono incazzato, incarognito, disperato, e poi.

e poi non ricordo più nulla.
è il mio problema, io galleggio in un eterno presente.
che è successo, ieri? con chi ero, cosa facevo?
se penso ame stesso penso a me davanti a questa tastiera e a questa scrivania.
eppure non è così.

e c'è una macina, che stira e smeriglia ogni ricordo. Posso immaginare che in quel momento mi sentissi in quel modo, ma non riesco a rievocare il ricordo.
Ho un sacco di foto, e in ogni foto non mi riconosco, mi trovo all'interno dell'immagine, e so che sono io, ma è come se fosse un'altro.
chissà che vuol dire. vorrei andare da uno psichiatra, ma aspetto di stare male davvero prima di andarci. Male del tipo che non ho erezioni e che non mangio perchè il cibo non sa di niente e che sto a letto perchè l'inedia mi ha tolto ogni stimolo.Per ora fantastico solo sul suicidio, senza compierlo mai.
Mi consolo con l'idea che il mio malessere momentaneo può essere interrotto.

è anche per questo che scrivo qui, per ricordarmi cosa cazzo è successo, prima di oggi.

Ho scavato alla ricerca del mio passato, di qualcosa che un tempo si era arricciato intorno al mio polso, di persone che avevo conosciuto ma che ora esistevano come un riflesso nell'acqua torbida. Perché non c'erano più? Come potevo non conoscerle più? Le loro stanze erano state lì. Le loro vite erano state qui. E non c'erano più.

"Era solo una storia", gracchiai, e mi misi a lambire una pozza d'acqua sporca, tanto ero assetato.

Era un errore, perché in quell'acqua c'erano ancora altri frammenti di storia come quella che era stata lasciata in una busta sulla soglia di casa mia. Frasi e parole che non erano né frasi né parole si assorbirono in me e mi cambiarono ancora di più, così che la mia gamba avvizzita divenne una specie di coda spessa e piatta e dei miei due occhi non rimase nulla, ma al loro posto c'erano diversi occhi, ma solo uno di essi poteva vedere in modo regolare e gli altri guardavano attraverso gli strati sedimentari davanti a me in quel seminterrato e vedevano il passato e tutti i cambiamenti che erano stati fatti, e poiché non potevo accettare il potente giudizio e l'ira di questo, per un certo periodo mi ribellai e chiusi tutti i miei occhi tranne quello regolare.

Il mio mondo era irrecuperabile

Il mondo, così com'era diventato, racchiudeva una stranezza troppo vasta per essere compresa. Potevo comprendere solo lo spazio tracciato dai bordi del seminterrato e così rimasi lì, affamato e assetato, per tre giorni e tre notti e osservai il passare del tempo come avrebbe fatto un sasso o uno scorpione o un filo d'erba. Le nuvole erano curiose e non come le ricordavo e non formavano forme che potevo riconoscere, ma forme che non riconoscevo e che erano comunque riconoscibili come qualcosa, anche se quel qualcosa era al di là di me.

Questo mi preoccupava molto, più della maggior parte della mia situazione, e anche il modo in cui le nuvole sembravano essere qualcosa ora, che mi guardavano dall'alto e che mi vedevano. Non mi piaceva, e questo fatto mi ha fatto capire che il passato era irrecuperabile. Perché una parte di me aveva pensato, forse, che tutto ciò che avevo visto potesse essere annullato, svelato. Che avrei potuto recuperare la mia vera vista e la mia vecchia casa e tornare a quando la creatura della storia giaceva in una busta sul mio portico e che se solo non l'avessi mai portata dentro tutto il nuovo-terribile sarebbe andato via, sarebbe stato rimesso in una specie di scatola, forse persino nel mio cervello.

Ma non poteva essere rimesso a posto.


sono così disperato che uso un raccontino di fantascienza per guidare le mie esperienze.

Atlas2

domani vado a vedere una casa. un buco.
ma mi basta che sia un buco sano, e andrà bene. ho vissuto in una camera tutta la vita.

e sono sicuro che c'è la fregatura, che ha i muri infiltrati, il pavimento spaccato, il balcone pericolante, il riscaldamento rotto, perchè qualcosa deve succedere. mi dico sempre che devono succedere eventi di un'intensità tale da lasciarmi stordito, incapace di reagire.
non è mai successo.
sono andato a vedere se avevo i fondi, prima ancora di vedere l'appartamento, e
sì, ovvio. la banca la conosco dentro e fuori, ho lavorato dentro gli uffici, staccato targhe, spostato scrivanie...e conosco i direttori delle filiari.
ero convinto che mi avrebbe chiuso la porta nel muso con un gesto stizzoso, come se avessi detto qualcosa di inopportuno.
e invece.
ho tenuto i parametri bassi, proponendo la peggiore della peggiore delle ipotesi e lui si è messo a ridere, assecondandomi nella mia tendenza al ribasso.
per la banca non è un problema, assolutamente.
e allora sono andato al lavoro per sentire del tfr.
e mi hanno risposto che potevano darmelo in qualsiasi momento, anche al 100%. io ho detto no, stiamo al 70% e poi ho detto, fate l'iva al 22% e poi ho detto, mi serve la metà.
sì, ovvio.

e allora ci siamo, manca solo domani. Vorrei avere un padre che mi tenga per mano e si congratuli con me. Che mi aiuti, che mi dia una parte.
Una madre capace di essere presente.
E invece se mio padre sapesse dei miei risparmi me lo troverei subito addosso, a chiedere, a domandare, a volere in prestito, perchè sto male perchè sono tuo padre, perchè ho la spesa la macchina i debiti.
E la madre è una totale analfabeta. Non parla, raglia, di continuo. Un initerrotto flusso di nulla. Incapace anche semplicemente di leggere un documento o una bolletta.

e mio fratello con le pezze al culo, nonostante tutto, i regali, lo stipendio, l'immobile, alla fine sta sempre a contare gli spiccioli.

e rimango io. Unico abitante del mio universo, tragicamente incapace di essere solo. Sempre accompagnato da un delirio di voci. Sempre in grado di consolarmi.
Chiuso in una stanza in fondo al mare e non sarei solo. Noon è sano, ma mi fa sopravvivere. Mi impedisce di darmi al bere, alle sigarette alle troie alle droghe, mi incoraggia in avanti, mi sprona, mi tende la mano dall'altra parte del salto. E dopo il salto, mi sorride e mi dice che posso fare di più. Che ogni tanto devo dargli ascolto.
Che delirio.
Vado in merda nell'attesa di fare una cosa, quando la faccio la mia mente si apre come un fiore, un ventaglio di possibilità si svolge davanti a me. Da quella più tragica a quella più indiretta, supero la crisi e poi me ne dimentico. E mi dimentico come l'ho superata.

E domani.domani. vedremo.

Gray

Succede anche se non dormi per 2 giorni, e' una bella sensazione finche' non crolli... ogni tanto lo faccio per riprovare quella sensazione gradevole.

Gray

Io cerco di mantenere la calma pensando che poi passa e se proprio non riesco esco e cammino veloce finche' non sono stanca da aver male alle gambe.

Atlas2

un nulla di fatto, ho spese di condominio.
e poi che spenda 50000 o 90000 sempre 30 anni di mutuo sono. e per cui vale la pena cercare qualcosa che non sia un buco.
e scrivo per ricordare. L'ansia, il delirio, l'orticaria che mi ha preso.
e la stanchezza e lo stress e la mancanza di sonno e 12 ore di lavoro al giorno.
e i viaggi. le mie fughe. sono diventato esperto. proprio io, un hikikomori che non riusciva a prendere l'autostrada, che si perdeva in 20km ed ora macinbo km su km.
mi fanno i complimenti, senza sapere il prima. Semplicente per quello che faccio. Dicono che sono addirittura coraggioso.
la parola giusta è disperato. Angosciato. quasi un expat a sto punto, visto che a casa non mi sento a casa e la mia città non è la mia città. non ho compagnia, non ho comunità, non ho un'identità culturale. Non sono italiano al 100% me lo ricordano sempre.
continuano a chiedere da dove vengo. e ancora sì,

ma da dove vieni veramente, parli così bene l'italiano.
scherzo e rido, ironizzo, e spiego.

e sì, questa terra non è la tua. ma nemmeno quell'altra. e questa non è la tua gente. e NOI non esite.
sono nel vuoto cosmico, su un ecosistema a spasso su un sistema solare, e sotto i piedi un nucleo ferroso, e sopra la testa, l'etere, e le galassie e lo spazio, e il non tempo e tutta la materia a cui abbiamo dato un nome e tutta quella per cui ce lo inventeremo.
e chi sono io, e cosa sono io e cosa sarò io e cosa dovrei essere io.
pensa alla figa e pensa agli uteri.
tette figa culi e gambe. anatomie .

mi stanno spingendo una tipa che è sola. Ma non me la raccatto neppure io. Perchè non abbiamo niente in comune, e anche se ha la figa, non ne vale la pena. perchè ci sono già passato e se prima per disperazione accettavo di tutto ora no.
se c'è almeno un interesse comune possiamo fare qualcosa di figo insieme. ma questa già parte che tanta fatica non la vuole fare.
che fa caldo
o freddo
lì c'è troppa gente
là è troppo lontano.

e allora no.
stai a casa, fai il tuo. Di gente che vuole muoversi ho scoperto è pieno il mondo.

so cosa vuole questa, vuole l'uomo, il ragazzo. quello che la porta cena, che gli aggiusta roba, che gli sbriglia i casini, ma no.
no.
se incontrerò qualcuno sarà qualcuno che vuole quello che voglio io. scoprire, provare, mettersi alla prova, ritentare, rischiare, avventurarsi e farsi male. sono tato fermo così a lungo, ed è rimasto così poco tempo.

AvolteRitorno

Peccato che non sia andata per l'appartamento Atlas, ma non avere fretta, valuta bene tutto, perché poi quando paghi e firmi te lo tieni...

Si beh, detto da uno che avrebbe lo stesso desiderio e va solo a vedere le vetrine dei posti in vendita, fantastica su villette isolate fuori budget e però continua a pagare un affitto, non ha molto valore... ma mettiamola così, conosco le sensazioni di inadeguatezza che descrivi.

"se incontrerò qualcuno sarà qualcuno che vuole quello che voglio io. scoprire, provare, mettersi alla prova, ritentare, rischiare, avventurarsi e farsi male. sono tato fermo così a lungo, ed è rimasto così poco tempo".

Bello, bello, bello pure questo pensiero. E' sempre stato anche il mio, anche se non ho mai incontrato qualcuno così.

Maffo

Prendilo, tanto pagar l'affitto o pagar le rate del mutuo è la stessa cosa, con la differenza che poi la casa è la tua.

vikingo

4 giorni senza mangiare immagino i deliri e le allucinazioni..eroici siete

Varano

Dicono che non abbiamo forza di volontà poi.

Inviato dal mio moto g32 utilizzando Tapatalk

Atlas2

eccomi a ritardare i compiti di scuola. condominio, spid da rinnovare, le ore di lavoro da aggiornare. mi dico che posso rifarlo domani, ma domani sono 9 ore di lavoro e non mi va, se non mi va ora non mi andrà domani, e non mi fa voglia di averci sta roba in testa ancora.


sono stanco. non riesco a stare sereno fosse solo per un'ora, devo progettare per poi fare. è già estate e non sono tonificato.
ho parlato con il reparto di addominoplastica, scrollano le spalle. devo risolvere di shock in shock, da solo.
non so come.
so come
con un mutuo.
prendi e scarichi 5.000 di operazione.
e rinnovi il contratto sociale. Ho visto nascere morire un sacco di trasmissioni sul peso, così tante. Almeno 30, tutti argomenti di accettazione e condivisione.
femminile, ovvio.
comunque si sono sfasciati tutti quanti, e qualche volta me li riascolto.
li ripesco nelle pieghe di instagram.
molte sono passate a fare modelle per feticisti.

altre si sono date a promuovere ozempic o le altre inizioni miracolose.
O. Sono morte.
nessuna è dimagrita. tutti gli hastag, bloccati, finiti. Uno speaker è divenuto immobilizato per via del peso

io continuo a mantenere, giorno dopo giorno, non è mai più facile, è difficile come il primo giorno.

cucio di ansia. mi sono ridotto le unghie a moncherini. Uscendo dal lavoro ho il vizio di passare a comprare un paio di mele granny per stopparmi lo stomaco, sono così fibrose e acide che mi danno la nasuea.
almeno mi sazio.
devo tornare in palestra a fare calestenica. potrei farlo a casa, ma mi serve un posto dove non ho una donna anziana che rimbalza da una stanza all'altra.

davvero bisogna diventare così?. Al mercato ho visto vecchi assolutamente confusi da tutto, bocca spalancata, sguardo perso nel vuoto.
sono io tra venti, trenta anni? devo tenere il cervello impegnato.



e poi. e poi e poi. devo andare a fare i compiti.

Atlas2

vado in merda per nulla, cosa ho dimenticato di pagare di contattare?
controllo tremando i bolli, mi aspetto cartelle da 5.000 6.000 euro e invece no.
no.
l'ho già pagati.
mi è arrivata l'acqua, credevo fosse 700 900 euro.
no, sono 100. per un trimestrale
e sì, le altre bollette sono in regola. no, non ci siamo sbagliati.

ho cambiato le pastiglie e no, i dischi non vanno cambiati. le sospensioni sono buone.
va tutto bene Atlas.

sto dimenticando qualcosa.
no.
sono io.
sono che non sto bene.

mio padre è fallito economicamente, è arrivato al punto tale che spende perchè sa che non potrà fare mai pari.

mio fratello pure.

e io ho il terrore di fare la stessa fine.

e sto sempre in panico.

tipo al lavoro. NESSUNO mi rompe il cazzo nessuno mi dice nulla.
oggi sono pure arricvato 30 min dopo e uscito 5 minuti prima. invisibile.

mi sento un fallito a fare le pulizie.
Non dovrei perchè non faccio solo le pulizie, risolvo casini. Sono il bidello di tutto e tutti.

mi sento umiliato perchè pulisco cessi.

mi sento invidioso perchè QUELLO scopa e io no. Ma quella tipa la metterei sotto con la macchina, una che finito il lavoro si attacca alla tv.

io ho trovato anche un modo per fare convivio, con nuova gente.

io cerco di vivere bene, ma ho tutte le valvole partite, e cicredo che poi faccio 40-50km con nulla, sto briciando. io prego d i trovare qualcosa che mi sfinisca.

sento prurito in tutto il corpo, sensazione di pizzicore, mi sento disperato, mi sento angosciato. dmi sto devastando le mani e le dita, sono sempre teso, io non so, nono so, non so davvero che mi prende.

l'altro giorno un'operaio mi ha detto che un suo amico si è impiccato. E io ci sono rimasto di ghiaccio, nonostante tutta la mia angoscia.
Io che contemplo il suicidio da anni e da anni mi informo, che raggiungo la certezza che sia la mia fine inevitabile e poi declino.
Perchè capisco che è il mio cervello che non va. Che differenza c'è tra un cervello che non va e CREDERE di avere un cervello che non va?

che ti accorgi che i tuoi pensieri non sono congrui alla realtà. Questo aiuta.

questo tizio si è suicidato nel giardino di casa e questo lo dice a me perchè sono un chiaccherone. Ho una libreria di argomenti pronti, e lui si è esposto. Io l'ho aiutato a sbloccarsi prima che si prendesse la colpa e subisca l'effetto emulativo.

lui ha risposto che la colpa della moglie bona e troia che lo ha tradito.

perchè tutte le donne so troie.

a bè. un classico. dai la colpa alla figa, sempre e comunque. Lo abbiamo sempre sempre fatto da millenni.

comunque gli ho parlato di crisi di mezza età, di disperaz-

nono, è troia, è troia, te lo dico io.

e mò. stò tizio con in testa che il suo amico è morto per via della moglie troia. E sto in ansia non è che questo imbecille fa un macello con una vedeva solo perchè sì?


non.
sono.
cazzi.
mia.

pokorny

il tuo collega aveva un amico fortunato per almeno due motivi; sicuramente ha trombato più di me poi gli è riuscito quello che dovrei fare ma non avrò mai il coraggio.

Nightlights

Questa è un ottima domanda e non è per niente scontato rispondere. Il mio percorso è stato che cominciando a CREDERE ossessivamente di avere il cervello che non andava, ho finito poi per ammalarmi veramente. Poi quando alcune cose nella mia vita hanno cominciato a girare per il verso giusto, e grazie ai farmaci, ne sono uscito. Ma non ci metto la mano sul fuoco che non possa ricapitare, solo che le prossime volte che dovessi ammalarmi di nuovo i segnali li riconoscerei subito. Il cervello è un organo come tutti gli altri, può ammalarsi ma può anche guarire. Ricordo ancora perfettamente il momento in cui cominciai ad uscire dalla depressione, immagina il cervello come un cielo pieno di nuvolacce nere, a un certo punto quasi magicamente il cielo ha cominciato a schiarirsi. Quelli che per me sembravano problemi gravissimi e insopportabili si sono trasformati in passeggere riflessioni.