Quote:
Originariamente inviata da overthe.rainbow
Frequento un forum(non questo)che è sostanzialmente un social..
Ufficialmente è un sito in cui fare domande e ricevere risposte o rispondere su qualsiasi argomento in tempo reale(un po come il vecchio yahoo answers che ha chiuso),ma di fatto la gente fa spesso domande leggere e va lì per intrattenersi..
A me rispondono alle domande,mi mettono talvolta dei like,però lì c'è un'abitudine,ovvero sotto ogni domanda taggare tutte le persone che vuoi ti rispondano e a me non tagga mai nessuno e ho notato che forse solo me nn taggano...
Sec voi per una questione di dignità personale,sarebbe il caso che non ci vada più?o può andar bene frequentare un posto semplicemente rispondendo alle domande senza avere rapporti più stretti con nessuno?
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Capisco bene il problema, dopo quello fisico e in gran parte di carattere (e lo credo: questo specifico problema ne è una conseguenza) mi ha angustiato per lungo tempo. E tutt'ora un po' mi dispiace.
Alla fine ho trovato una serie di "mantra" che mi ripeto e che hanno finito per aiutarmi.
0) (zero) Non è un problema di dignità personale, la quale non viene minimamente toccata dalla considerazione che altri possono avere o non avere per noi. La dignità personale entra in causa se sei un funzionario di qualche ente e accetti una mazzetta per far passare avanti qualcuno in graduatoria per un qualsiasi concorso o assegnazione di risorse. Allora forse sì, ci si può guardare allo specchio e dirsi che si è calpestata la propria dignità. Ma se non abbiamo la considerazione del prossimo, e nessuno ci deve niente, qual è il problema? Quello che sarebbe giusto pensare è che questo, in quanto esseri umani, ci fa soffrire e semplicemente è lecito allontanarsi dalla causa della sofferenza. Questo credo sia un pensiero più trasparente verso sé stessi;
1) E' tempo risparmiato, perché scrivere prende più tempo che leggere;
2) Se non ho carisma e credibilità evidentemente non sono adatto a quello che è il panorama dei rapporti tra persone. Corollario: se non mi viene riconosciuta una specie di autorevolezza se pure in un àmbito limitato è perché evidentemente non ce l'ho;
3) Dato che sono un essere umano e in questi casi ci resto male, emigro. Ho decine di interessi e di forum che seguo, temporaneamente vado in quelli a un livello così superiore al mio (esempio, quello dei progettisti aeronautici) dove è talmente ovvio che sono il più piccino, che cambia la modalità di percezione. Ovvero mi sento come il bambino nel negozio di dolci e automaticamente non sorge il pensiero che mi potrei dispiacere perché nessuno mi ha chiamato in cucina a suggerire una nuova ricetta. Dopo un periodo di disintossicazione torno ai luoghi come quelli da cui mi sono allontanato e mi dispiaccio meno quando ritornano le solite dinamiche.
4) Piccole vendette postume. Non ho molto ma avevo fatto testamento in favore di un'associazione di volontariato che però mi ha sempre considerato il tecnico del computer mentre ruoli di maggiore responsabilità non mi sono mai stati affidati in 35 anni che la frequento. Ho cambiato il testamento e mi sento meglio, fosse anche per una manciata di libri e poco altro. Quest'ultimo punto lo so, è un po' strano e non è una sorta di criterio di applicabilità generale ma almeno a me ha dato una sorta di perversa tranquillità.