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Vecchio 29-03-2011, 18:15   #1
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A me capita spesso di avere incomprensibilmente la coda di paglia, per qualsiasi cosa, sul lavoro (vari tipi di lavoro) o nelle relazioni personali.

Anche se dovrei sentirmi a posto con me stessa, penso che sicuramente andrà male, che sicuramente gli altri pensano male di me e poi a volte mi comporto di conseguenza.

Vi faccio un esempio fresco fresco.
Sono laureata in Lingue e l'inglese è la mia passione. Ho fatto un interpretariato oggi di consecutiva davanti a 25 persone per varie ore. Dato che mi sono sempre considerata timida, un tipo di lavoro come questo anni fa non l'avrei mai immaginato, e avevo quindi optato per la traduzione scritta, che è molto più una situazione di comfort per un timido.

Per ritornare al discorso, oggi alcuni italiani parlavano in italiano e io li dovevo tradurre dopo ogni discorso in inglese a un pubblico di 25 persone straniere di varie nazionalità. Sono andata a fare l'interpretariato però totalmente impreparata, perché di solito ci fa dare un documento con l'argomento di cui si parlerà. Questo non è successo e mi han detto stamattina l'orario in cui li avrei dovuti incontrare, per farvi capire la disorganizzazione. Al lavoro di interprete si dà poco peso, anche se è difficilissimo, perché mentre l'altro parla tu devi pensare nell'altra lingua e poi esporlo usando parole equivalenti. Dato che non mi avevano neanche detto qual era il programma, io non mi ero preparata né le conoscenze di base dell'argomento né i termini specifici.

Per cui quando hanno iniziato a usare termini che a malapena in italiano so che significano (tipo "cogente"), avevo paura di utilizzare termini poco consoni in inglese e che alcuni degli italiani con cui ero che parlavano in inglese mi considerassero non all'altezza.

Ho avuto delle conferme positive dagli stranieri e da alcuni italiani, ma ero un po' titubante per altri italiani. (Ho sempre paura del giudizio di tutti).

Ogni tanto c'era un'italiana che diceva qualcosa in inglese perché lei conosceva l'argomento e i termini, essendo il campo in cui lavora da anni.
Avevo paura che avesse una brutta opinione di me, così poi alla fine non ci siamo salutate anche perché c'era pieno di gente da salutare.
Dopo sono andata tutta sconsolata a prendere la mia bicicletta, molto lentamente perché stanca fisicamente e psicologicamente, sono andata dritta a casa.

Lungo la via, ho visto proprio questa qui in bici sulla pista ciclabile che percorrevo io, ma ho messo il turbo, fingendo di non vederla, l'ho superata, e lei ha detto sorridente e positiva "Ciao .... (mio nome)!!" Allora l'ho salutata anche io.

Solo poco prima ero incavolata nera perché avevo fatto una fatica immane a superare una prova psicologica così ardua come quella di oggi, e se uno non mi dice a chiare lettere e magari più volte: Sei brava! Io ho paura di aver fatto una figuraccia.
Insomma, sono alla continua ricerca di conferme e se non me le danno, significa che è andata malissimo.
Non sono obiettiva con le mie prestazioni...

Le situazioni di capacità relazionale mi mettono sotto una pressione assurda e mi dispiaccio perché non capisco il mio vero valore e così mi pagano anche una miseria o dopo un po' mi trattano come la tappabuchi che tanto non dice mai niente.

Tipo prima avevo un datore di lavoro che mi urlava per errori che avevano fatto altri, così io ero totalmente al suo servizio e facevo tutto quello che mi diceva, e poi mi pagava una miseria.

Poi è incredibile perché ultimamente le "capacità relazionali" sono sempre più importanti, in quasi tutti gli annunci c'è scritto "buone capacità relazionali, ecc.". Insomma, non basta avere capacità tecniche o conoscenze. Bisogna anche sapersi vendere. E io ho ancora tantissima strada da fare per arrivare a sapermi vendere, se mai ci riuscirò.

Poi se penso che l'altro tanto pensa male di me, non faccio niente per attirare la sua simpatia, come quella cosa che è successa in bici. Se non avessi avuto problemi di rimuginazioni assurde, l'avrei salutata senza problemi.

A voi capita di avere la coda di paglia in cose in cui poi alla fine riuscite anche abbastanza bene? Avete poi conseguenze nei rapporti con gli altri e/o sul lavoro? Qui c'entra anche il sapersi far valere...

PS: scusate per il post lungo.
Vecchio 29-03-2011, 20:19   #2
Non registrato
Guest
 

Capita spesso anche a me di essere non obiettivo con le mie prestazioni. E' dovuto alla profonda disistima che abbiamo in noi. Io, per esempio, quando ottengo un risultato positivo lo sminuisco, quando uno negativo lo prendo a conferma delle mie idee negative sul mio valore. E, non avendo risultati negativi, mi attacco alle piccole, anche insignificanti cose. A volte uno sguardo, una parola, un atteggiamento di una persona che per me erano indici del fatto che mi stava disprezzando (giustamente, direi, visto che valgo poco) mi rimangono impressi per ore, anche se cerco di non pensarci. Più che altro sono sensazioni che hanno effetto sul comportamento, quindi anche lì la ragione serve, ma fino ad un certo punto. Ultimamente sto pensando seriamente di aver bisogno di farmaci, ho provato a forzarmi da solo a fare delle cose che prima non facevo, ma i risultati sono scarsini, e non ne ho ottenuto (ancora) il benessere che pensavo di ottenere. Tornando a te (scusa se divago) devi ritenerti fortunata, hai un lavoro, fai una cosa per cui hai passione per giunta, pensa a quante persone non hanno nè lavoro nè passioni vere (tipo me, per l'appunto, che studio cose che non mi interessano minimamente, anche perchè non saprei che altro fare se non dormire)...se fortunata, credimi: io, se qualcuno mi rivolge la parola, come minimo faccio una specie di smorfia (simile a quella che fai quando provi un dolore intenso) e bofonchio qualcosa, perfettamente consapevole della figura di idiota patetico che sto facendo. E' una brutta bestia la fobia sociale con annessa depressione media.
Vecchio 29-03-2011, 20:39   #3
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

prima considerazione......fai un lavoro allucinante!!!

Scusa ma dovevo dirlo, leggendo il tuo racconto provavo ansia io stesso

Comunque per tornare all'argomento del topic è certamente vero,vale anche per me, ho bisogno di continue conferme...anche nel mio campo, anche quando so di essere capace....basta uno sguardo, o una parola detta sottovoce e si pensa sempre al peggio....non parliamo nemmeno nel campo dei rapporti interpersonali, paranoie sopra paranoie.....poi si vede gente che è tagliata con l'accetta, che se ne sbatte di fare errori, che viaggia sempre a testa alta anche quando non dovrebbe...è quello che fa rabbia
Vecchio 29-03-2011, 21:30   #4
Principiante
L'avatar di aurora
 

ciao!
Capisco perfettamente il tuo stato d'animo frequente, io mi sento sempre in colpa di cose che razionalmente non mi riguardano affatto...e quando realizzo qualcosa vorrei ricevere applausi, gratificazioni, complimenti...ma anche se arrivassero, non ci crederei...
Questo dimostra che i peggiori giudici di noi stessi siamo proprio noi.
Vecchio 30-03-2011, 10:27   #5
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Grazie per le risposte.

Ho notato che quello che mi rovina le giornate soprattutto lavorative è _la paura_. La paura di sbagliare e la paura del giudizio degli altri, che forse non è mai atroce come il giudizio di me stessa, come dice giustamente Aurora.

A me piace molto parlare l'inglese, sia per la sua musicalità sia perché quando lo parlo mi sembra di essere un'altra, più sicura. In inglese dico cose che non direi mai in italiano. Cose che a pensarci bene, forse sono scontate, ma le dico lo stesso perché mi sento più tranquilla e con più voglia di parlare.

Però ha ragione Inosservato quando dice che è una professione allucinante per un timido! Ho fatto una cosa simile per 2 anni però ho dovuto abbandonarla perché il mio capo pretendeva l'impossibile da me. Tipo voleva che se un mio collega non aveva voglia di andare quel giorno, si scordava a letto alla mattina, lui mi telefonava e svegliava anche al weekend me e mio fratello (domenica compresa) per _urlarmi_ che dovevo correre dai clienti. Per non parlare della paga da fame.

E' stata un po' una palestra per me perché dovevo sempre avere a che fare con gente nuova e a volte non mi sono trovata bene, altre invece ho anche ricevuto degli applausi, che fanno tanto bene all'autostima. Però _ogni singola_ volta che andavo là ero agitatissima e con un po' di paura.

Anche in ufficio però lo trovavo un lavoro allucinante. Perché chi sa le lingue va messo direttamente nell'ufficio commerciale o al centralino, soprattutto donne. In alcuni posti il telefono squillava continuamente, appena mettevo giù, c'era subito un'altra telefonata, e così via fino alla chiusura. A volte c'erano 2 telefonate contemporaneamente, quindi uno dei due andava messo in attesa. Mentre si telefonava poi, bisognava inserire codici al computer perennemente. Insomma, un incubo. Per non parlare dei colleghi che punzecchiano continuamente l'ultimo arrivato, per non dire il più inoffensivo/fragile, cioè io.

Ho trovato il lavoro shockante/schiantante, dopo quella bellissima pausa dell'università in cui stavo benissimo (a parte qualche professore). Studiavo con i miei tempi e poi andavo a dare l'esame con una certa agitazione, ma era 4-5 volte l'anno. Col lavoro sei sempre sotto esame invece, ogni giorno.

Comunque la paura per ieri ce l'avevo anche ieri sera... Una paura atroce che fosse andata male... ma non riesco ad avere un giudizio obiettivo... proprio non riesco.
Vecchio 30-03-2011, 10:47   #6
Principiante
L'avatar di aurora
 

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Originariamente inviata da sway Visualizza il messaggio
Comunque la paura per ieri ce l'avevo anche ieri sera... Una paura atroce che fosse andata male... ma non riesco ad avere un giudizio obiettivo... proprio non riesco.
Senti, sai che ti dico...ormai è andata, non ci pensare troppo!!!
E poi, nessuno ti ha detto nulla...se nn fossi andata bene ti avrebbero richiamata!

al contrario di quello che pensi...tu sarai stata professionalissima senza dubbio...brava e preparata.

Dobbiamo cominciare a volerci più bene, non c'è nulla da fare.
Imparare a parlare con noi stessi come con gli altri...come ad un amico.

Dai ora rilassati e pensa invece che...ce l'hai fatta!!!
Vecchio 30-03-2011, 11:04   #7
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Originariamente inviata da aurora Visualizza il messaggio
Senti, sai che ti dico...ormai è andata, non ci pensare troppo!!!
E poi, nessuno ti ha detto nulla...se nn fossi andata bene ti avrebbero richiamata!

al contrario di quello che pensi...tu sarai stata professionalissima senza dubbio...brava e preparata.

Dobbiamo cominciare a volerci più bene, non c'è nulla da fare.
Imparare a parlare con noi stessi come con gli altri...come ad un amico.

Dai ora rilassati e pensa invece che...ce l'hai fatta!!!
Grazie Aurora, hai ragione!!! A volte cerco di pensare a cosa direi a un'amica nella stessa situazione e sicuramente la rincuorerei, perché in effetti se nessuno mi ha detto niente di negativo, perché dovrebbe essere andata male? E' il mio pessimismo cosmico che è saltato fuori qualche anno fa... capitolo chiuso.
Vecchio 30-03-2011, 11:10   #8
Principiante
L'avatar di aurora
 

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Originariamente inviata da sway Visualizza il messaggio
Grazie Aurora, hai ragione!!! A volte cerco di pensare a cosa direi a un'amica nella stessa situazione e sicuramente la rincuorerei, perché in effetti se nessuno mi ha detto niente di negativo, perché dovrebbe essere andata male? E' il mio pessimismo cosmico che è saltato fuori qualche anno fa... capitolo chiuso.
Sei invidiabile...credimi...davvero!!!!
Io ho mollato un lavoro bellissimo per via dell'ansia.
Tu invece affronti la prova, ovviamente ti porti a casa l'immensa fatica...però ci riesci!
concediti il dubbio relativo alla prestazione, quello serve per migliorare... ma non ci pensare troppo!!!!!
Vecchio 30-03-2011, 11:14   #9
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Originariamente inviata da aurora Visualizza il messaggio
Sei invidiabile...credimi...davvero!!!!
Io ho mollato un lavoro bellissimo per via dell'ansia.
Tu invece affronti la prova, ovviamente ti porti a casa l'immensa fatica...però ci riesci!
concediti il dubbio relativo alla prestazione, quello serve per migliorare... ma non ci pensare troppo!!!!!
Il fatto è che bisogna combattere proprio l'ansia. Sia perché ci fa vivere male o peggio comunque, sia perché peggiora anche la nostra prestazione. Magari uno che è "scazzato" (cosa a cui dovremmo anelare e passatemi il termine) fa un'impressione nettemente migliore di un altro magari più competente ma ansioso. Un tipo alla Fantozzi ad esempio (adesso sto esagerando) che fa bene il suo mestiere, sicuramente non viene preso sul serio.
In un posto di lavoro mi han detto che dovevo avere come punto di riferimento Vanna Marchi. Ero basita.
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