Visto che è un tema che mi pare di capire riguarda da vicino diversi utenti, segnalo un breve resoconto del primo congresso italiano per i diritti delle lavoratrici del sesso.
Mi fa piacere vedere che il sito di un quotidiano d'informazione (anche se un po' di nicchia) riporti la cosa in maniera neutrale, senza allarmasmi, pregiudizî o pietismi.
Riporto alcuni passaggi secondo me salienti.
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L’evento si è concentrato sul tema della criminalizzazione del lavoro sessuale e su come «agisca negativamente sulle nostre esistenze», oltre che sulla «libertà di esercitare sex work o di non farlo, e per manifestare il nostro orgoglio».
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Tra le principali richieste delle associazioni che si occupano di diritti delle sex worker ci sono, in questo senso, la decriminalizzazione e il riconoscimento del lavoro sessuale come un qualsiasi lavoro, che garantisca un reddito, il diritto alla salute e alla sicurezza.
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Inoltre, in Italia le persone che fanno sex work subiscono ancora gli effetti di uno stigma dovuto al rifiuto e alla discriminazione che una diffusa e radicata morale collettiva impone su tutto quello che ha a che vedere con la sessualità, cosa che rende la vita delle persone che lo fanno molto faticosa
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Qui l'intero articolo:
https://www.ilpost.it/2023/06/04/sex...pagePosition=2