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Originariamente inviata da CamillePreakers
Benevolenza e amore incondizionato non sono la stessa cosa. Se avessi un figlio in carcere per omicidio e avessi la possibilità di farlo liberare rifiuterei, ma gli starei comunque accanto e se temessi la sua possibile morte per mano propria cercherei di fargli capire che la sua vita non è necessariamente finita/cercherei di dargli speranza. Benevolenza per me significa ''hai ragione'' ''hai fatto bene''.
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"benevolenza" per me era intesa come "buona disposizione d'animo verso una persona".
"hai ragione" o "hai fatto bene" è pura complicità (che in certi casi, ci sta...sempre per me).
Capisco quello che scrivi riguardo al proprio figlio carcerato e certamente non mi permetto di giudicarti col "fai bene / fai male", ci mancherebbe: sono sentimenti personali; io personalmente non penso ce la farei (e probabilmente nemmeno vorrei)
Anche perché -parlando di Turetta- ha programmato tutto: dal coltello, al nastro, all'occultamento fino all'eventuale fuga/distacco dai genitori che si struggono tanto per lui.
Stare accanto ad un figlio che ha ucciso senza intenzione o per difesa non è -per me- uguale allo stare accanto ad un figlio che uccide per spregio (il tipo che ha ucciso la coppietta perché felice), per mafia/camorra, femminicidio ed altri casi.
C'è un limite personale dove il rispetto e l'affetto non sono più dovuti. A chicchessia.
Anzi, mi farei 2 domande su cosa sono stato come genitore e come sia potuto succedere tutto ciò, altro che "far pena o mi spiace per il padre e la madre": la responsabilità di mettere al Mondo una vita se la sono presa e si devono prendere anche tutti i loro errori, omissioni e concessioni.