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03-02-2023, 23:28
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#41
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Intermedio
Qui dal: May 2011
Messaggi: 102
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In un intervento precedente c'è chi ha scritto che "dopo una certa [età] aspettarsi un'amicizia profonda è abbastanza utopistico". Mi permetto di dissentire. L'età avanzata può ("può" non indica certezza) anzi portare a una situazione emotiva fortemente orientata all'apertura verso gli altri. Il problema è che troppo spesso gli anziani (stupidamente) cercano la compagnia dei giovani, che sono troppo presi nel turbinio della loro vita assai più attiva, costretti per di più dall'impellenza del procurarsi di che vivere. L'anziano accorto ed equilibrato dovrebbe cercare la compagnia di altri anziani accorti ed equilibrati. Dall'equilibrio e dall'accortezza può (ancora "può") nascere qualche bellissima amicizia anche in età avanzata. Così io la vedo, e sono abbastanza anziano da poterci mettere una bella dose di testimonianza diretta.
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04-02-2023, 00:06
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#42
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Intermedio
Qui dal: Dec 2022
Messaggi: 142
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Finché ognuno mi porta rispetto.. sono amico di tutti!!
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04-02-2023, 01:00
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#43
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Esperto
Qui dal: Dec 2015
Ubicazione: Nella mia testa.
Messaggi: 1,897
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Non importa l'appartenenza a una determinata categoria per far diventare tutti amici, anzi, non c'entra niente. In realtà le persone qui sopra sono uniche, diverse a loro modo l'una dall'altra. E poi esistono tanti tipi di emarginazione (e io francamente ho visto darci dentro parecchio qui dentro da parte dell'utenza nell'infierire su individui ritenuti "peggiori" di loro ed è una cosa che non mi piace). Ciò che fa avvicinare una persona a un'altra è il condividere esperienze, vissuti, idee e valori simili, perché quando parli di una cosa che ti è successa quando eri piccolo e l'altro l'ha vissuta, lui ti capisce... quando entrambi hanno gli stessi valori, lottano per le stesse cose e così via.... Un'altra cosa fondamentale è il sapersi mettere nei panni dell'altro, l'aver comprensione del suo stato emotivo. Stessi hobbies? Io non ci penso molto a quelle cose. Possiamo avere interessi in comune, averne diversi, averne in comune pochi o nessuno, non lo ritengo il fattore determinante (ma l'interesse verso il considerare, non sminuire gli interessi altrui lo trovo fondamentale: trovo bruttissimo quando uno affossa ciò che rende felice l'altro, né si prende la briga di chiedere come mai questo o quello gli sta a cuore, bensì preferisce calpestarlo). M'importa di più stare accanto a una persona che ha un'indole simile alla mia, un approccio alla vita simile al mio diciamo, che possa capirmi o che si sforzi di farlo...che mi rispetti e che sia interessato alla mia diversità, come io sono interessata alla sua.
Vorrei dire poi che gli utenti qui sopra non legano perché perdono tempo a litigare tra loro, ad aprire topic contro questo o quelli o a evidenziare i lati "peggiori" (o percepiti come tali) di un utente dandogli contro ripetutivamente oppure ignorandoli totalmente ma non credo sia quello il fattore più determinante, credo sia la mancanza di empatia più totale e neppure io ne sono immune qualche volta, in quanto quando qualcuno mi dice qualcosa che io percepisco o fraintendo come un'offesa nei miei confronti o nei confronti di altre categorie periodicamente offese qui sopra (la forca non mi piace) solitamente perdo interesse.. anche se la persona magari è, a suo modo, interessante.
Sono strana, in genere mi basta poco per provare interesse verso una persona, così come mi basta poco per perderne o per esserne delusa...e no, non sono sicura che sia un cosa positiva...anzi, penso che sia una centralità nella mia connessione con gli altri.
Poi trovare amici online è un conto, saper mantenere quei rapporti è un'altro... è quella la vera sfida.
Difficile non arrivare prima o poi a scontrarsi o a fraintendersi o altro... quello che conta forse è come si approccia la cosa, come la si risolve, come si reagisce.
Comunque rimango dell'idea che se si incontra quella persona che ci prende la mano nel modo giusto, tutti qui dentro potrebbero avere un amico.
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Ultima modifica di spezzata; 04-02-2023 a 01:12.
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04-02-2023, 08:30
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#44
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Esperto
Qui dal: Sep 2022
Ubicazione: Babilonia
Messaggi: 1,049
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Però riflettevo, e in parte forse devo smentire me stesso nel mio intervento precedente: la condizione di sociofobico potrebbe in effetti costituire una base comune sufficiente per stringere dei legami, una base che in teoria può andare oltre le caratteristiche caratteriali e gli eventuali interessi.
Una condizione di difficoltà condivisa, pur nelle diverse sfumature, non dovrebbe renderci vicendevolmente più empatici, più che tra persone che non hanno queste difficoltà? Partendo dalla solidarietà, non dovremmo comprenderci meglio nei meccanismi che regolano il nostro comportamento, e avere più voglia di approfondire la conoscenza reciproca? A qualunque cosa porti, anche a niente.
Quando osservo la gente, in metro o sul lavoro, ne vedo alcuni che hanno tutte le caratteristiche - apparentemente - che abbiamo noi qui dentro, è un po' che ho cominciato a osservarli con quest'occhio. Gente che un normale troverebbe solo bizzarra, disturbata o disturbante, insomma da evitare. E se invece fosse come me, come alcuni di noi?
Per farla breve: se non ci aiutiamo tra di noi, chi potrebbe?
Sì, è tutto molto teorico.
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04-02-2023, 09:14
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#45
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 20,920
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Quote:
Originariamente inviata da Stan Kezza
Però riflettevo, e in parte forse devo smentire me stesso nel mio intervento precedente: la condizione di sociofobico potrebbe in effetti costituire una base comune sufficiente per stringere dei legami, una base che in teoria può andare oltre le caratteristiche caratteriali e gli eventuali interessi.
Una condizione di difficoltà condivisa, pur nelle diverse sfumature, non dovrebbe renderci vicendevolmente più empatici, più che tra persone che non hanno queste difficoltà? Partendo dalla solidarietà, non dovremmo comprenderci meglio nei meccanismi che regolano il nostro comportamento, e avere più voglia di approfondire la conoscenza reciproca? A qualunque cosa porti, anche a niente.
Quando osservo la gente, in metro o sul lavoro, ne vedo alcuni che hanno tutte le caratteristiche - apparentemente - che abbiamo noi qui dentro, è un po' che ho cominciato a osservarli con quest'occhio. Gente che un normale troverebbe solo bizzarra, disturbata o disturbante, insomma da evitare. E se invece fosse come me, come alcuni di noi?
Per farla breve: se non ci aiutiamo tra di noi, chi potrebbe?
Sì, è tutto molto teorico.
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Si, in teoria abbiamo tutti un problema comune, ma in pratica questo ha molte sfaccettature. Io potrei avere fastidio perché sono sempre depresso e tu no, perché hai successo nella vita sentimentale e io no.. tu potresti avere fastidio perché io guido e lavoro e tu no.. ci possono essere molte similitudini fra fobici, vita difficile condivisa, ma anche delle enormi differenze
Inviato dal mio M2004J19C utilizzando Tapatalk
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04-02-2023, 10:38
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#46
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,373
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Parlo per me, non mi interessa farmi amici negli spazi virtuali.
Che sia questo o qualunque altro forum, niente di personale verso nessuno.
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04-02-2023, 13:35
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#47
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 3,823
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04-02-2023, 16:25
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#48
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Esperto
Qui dal: Feb 2022
Messaggi: 778
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Quote:
Originariamente inviata da Stan Kezza
Però riflettevo, e in parte forse devo smentire me stesso nel mio intervento precedente: la condizione di sociofobico potrebbe in effetti costituire una base comune sufficiente per stringere dei legami, una base che in teoria può andare oltre le caratteristiche caratteriali e gli eventuali interessi.
Una condizione di difficoltà condivisa, pur nelle diverse sfumature, non dovrebbe renderci vicendevolmente più empatici, più che tra persone che non hanno queste difficoltà? Partendo dalla solidarietà, non dovremmo comprenderci meglio nei meccanismi che regolano il nostro comportamento, e avere più voglia di approfondire la conoscenza reciproca? A qualunque cosa porti, anche a niente.
Quando osservo la gente, in metro o sul lavoro, ne vedo alcuni che hanno tutte le caratteristiche - apparentemente - che abbiamo noi qui dentro, è un po' che ho cominciato a osservarli con quest'occhio. Gente che un normale troverebbe solo bizzarra, disturbata o disturbante, insomma da evitare. E se invece fosse come me, come alcuni di noi?
Per farla breve: se non ci aiutiamo tra di noi, chi potrebbe?
Sì, è tutto molto teorico.
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Sì è vero, potrebbe essere una base comune.
Ho sempre pensato che due persone problematiche potessero solo affondarsi di più l'una con l'altra, ma adesso direi invece che con un po' di maturità possono anche darsi un aiuto a vicenda. L'unione fa la forza, e non è una frase fatta. Magari dove non ce la faccio io puoi farcela tu, o viceversa, oppure ce la si può fare se insieme.
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