sato

è una delle mie "fissazioni" e mi capita in particolare quando ad esempio mando un messaggio, su facebook ad esempio, e l'interlocutore non risponde, è una cosa che mi manda in paranoia

allora comincio a chiedermi, lo avrò offeso/a in qualche modo?
è arrabbiato/a con me?
ho detto o fatto qualcosa di sbagliato?

queste sono le domande che cominciano a girarmi in testa, perché secondo voi? è possibile correggerle? vi capita?

ammetto che questi pensieri mi rendono alquanto nervoso...

cancellato15249

Dopo un messaggio o un incontro ripenso a tutto quello che ho detto e analizzo tutte le reazioni che hanno avuto i miei interlocutori.
Concludo sempre con qualche mia parola detta di troppo o rimango delusa dalle risposte altrui: autolesionismo psicologico puro.

OhNo!

Si succede sempre anche a me, sia nel virtuale sia dal vivo. Anche io, dopo ogni interazione, rivivo le battute scambiate fino a convincermi di aver sbagliato qualcosa.

Antonius Block

Faccio questi pensieri in continuazione e l'unica soluzione che ho trovato è ignorarli

Il fatto strano è che quando parlo faccia a faccia riesco a gestirli e non pensarci mentre via sms/chat/Whatsapp si fanno così forti che di fatto non riesco a sostenere yna diacussione in virtuale (almeno con persone che conosco)

liuk76

Secondo me per una bassa autostima.
Ci si aspetta che una comunicazione efficace sia quella dove la risposta è in tempo reale.
Io, ad esempio, nelle chat o nei messaggi rispondo anche a distanza di ore, quando non giorni.
Perché? Perché posso essere impegnato a far altro, perché voglio ponderare la risposta, perché non considero cruciale l'immediatezza della risposta, ecc.
Talvolta, mi prendo tempo, per rispondere in modo diplomatico o strategico.
Difficilmente lo faccio per rabbia o insofferenza.

Poi vedo una visione sbagliata della comunicazione. Ci si vede alla mercé dell'interlocutore, lo si eleva a giudice.

Come correggerlo? Beh, sentirsi inter pares o, meglio ancora ed in senso non cattivo, volersi bene e sentirsi "superiori" quindi essere confidenti delle proprie affermazioni e ritenere in difetto sempre il prossimo, salvo dimostrazione contraria.

Almeno, è quello che faccio sempre e, secondo me, con l'esercizio di queste logiche si finisce col dare spiegazioni razionali a certi comportamenti di comunicazione, ad aumentare l'autostima ed a comunicare meglio.

NatoMorto

idem con patate

sato

le faccio anche io queste cose rianalizzo tutta la discussione anche se avvenuta dal vivo, è proprio autolesionismo

sato

pare facile letta così

io lo so che razionalmente ci possono essere 100 motivi che giustificano una non risposta

ma alla fine penso sempre che sia colpa mia, è un pensiero irrazionale ed emotivo...

Etairos

Come si fa a sentirsi fra pari o superiori rispetto agli altri

_Diana_

Prova a fare il contrario di quello che fai di solito.

Blue Sky

Sono uno dei vostri.

Va precisato che non è sempre paura di aver detto qualcosa di sbagliato, cioè di avere torto: a volte io sono convinto di essermi comportato bene, o di aver scritto in modo educato e di meritare una risposta, ma ciononostante penso che, seppur a torto, l'altra persona si sia offesa.
Quindi inizio a pensare che non sia solo un problema di autostima.

sato

che poi il fatto che compaia la scritta che il messaggio è stato visualizzato, è una cosa da non sottovalutare, alimenta ulteriormente questo meccanismo...

EMC

Agisco anch'io così anche se più che altro tendo sistematicamente a pensare che ciò che ho detto non è abbastanza interessante se non vengo risposto in tempi ultrarapidi :iodio:.
Credo c'entri molto l'autostima e penso faccia anche parte di un quadro e di una forma mentis ossessiva.

sato

si perché è a tutti gli effetti una ossessione

sato

e quindi oltre la distima cosa potrebbe essere?

EMC

Lo è eccome, almeno per quanto mi riguarda. Nel mio caso la compulsione è quella di "controllare" continuamente l'ultimo accesso ad una eventuale chat/whatsapp/ ecc. del contatto che non risponde. Non riesco a fermare questa cosa.

sato

ma secondo voi si può parlare di doc in questo caso? anche se non penso che basti questo per diagnosticare qualcosa

Blue Sky

Riflettevo sul fatto che io spesso in questi casi mi dico "io ho ragione, sono stato educato e ho fatto una domanda ragionevole, merito una risposta, e se tizio non mi risponde sono io che dovrei offendermi".
Cioè visto così non mi sembra un ragionamento rivelatore di bassa autostima. Ma forse sotto sotto comunque sì.

pokorny

Ebbene si riesce. Si riesce almeno a non sentirsi inferiori. C'è qualcosa di vero nel detto di immaginarli sulla tazza del cesso, scusate il francese. Piano piano questa è una cosa che si può cambiare dicendo a sé stessi che non si è peggio di nessuno almeno sulle cose di base. Poi magari un lavoro continuo produce pochi risultati, però credo siano concreti.

Blue Sky

non me ne intendo, però mi sembra che in questo caso non ci sia l'aspetto "compulsivo".