Buongiorno,
se possibile vorrei lasciare una riflessione in questo spazio
Anni fa, quando ero ancora giovane, mi era caduto l'occhio su alcuni siti internet che trattavano di ansia, oltre a derive varie più o meno a tema redpill, dove l'utenza lamentava la solitudine e si parlava spesso di incontri, siti d'incontro, sesso degli altri e ancora poi solitudine
Una cosa che mi è saltata agli occhi negli anni è che in tutto ciò si tralasciava la propria, di vita: la giornata (dalla sveglia, alle attività centrali), la famiglia, il proprio percorso di "costruzione". E, tutto sommato, anche i propri affetti amicali o di altro tipo
In pratica rimaneva sottinteso che c'era della gente nella propria vita, ma questa veniva di fatto ignorata a favore di un costante confronto coi profili Instagram o social altrui. Scherzando con i meme su chad e affini, la propria rete nella vita reale rimaneva trascurata
Allora la mia domanda è: qualcuno si accorge mai del fatto che forse in questi spazi di aiuto c'è soprattutto una deriva di narcisismo mal gestito? E che per alcuni questa si sviluppa proprio nel virtuale?
Così si finisce in una sorta di "dipendenza da lamento" (a volte addirittura per anni), mettendo le tende in queste community a tema, rischiando di compromettersi la vita sulla lunga?
Il fatto è che alcuni sanno staccare e vanno comunque avanti a vivere, mentre altri sembrano parcheggiarsi negli spazi d'aiuto peggiorando
Alcuni perdono ogni appiglio pratico di vita e la fobia sociale è di questo conseguenza. Viene forzata
Ovviamente la speranza è che ciò non accada
Il consiglio è sempre quello di recuperare il ritmo quotidiano originale
Auguri