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Vecchio 28-10-2019, 16:39   #21
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L'avatar di Wrong
 

La normalità non esiste.
Ringraziamenti da
bukowskiii (28-10-2019), claire (28-10-2019)
Vecchio 28-10-2019, 16:42   #22
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La normalità non esiste.
Sono d'accordo.
Vecchio 28-10-2019, 16:44   #23
Esperto
 

Uguale: mai detto nonna, zio, papà, forse solo mamma ma è divenuto desueto nel mio linguaggio pure quello.
Vecchio 28-10-2019, 16:46   #24
Esperto
L'avatar di Stasüdedòs
 

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Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio
Da bambino ho avuto prestissimo problemi di balbuzie.
Io pure adesso, ma molto sporadica, colpisce di solito l'inizio di una sola parola del tutto casuale che inizi con una consonante, poi stop, non è la classica balbuzie che interessa costantemente quasi ogni parola di chi parla.

Quote:
Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio
Poi non riuscivo ad usare gli appellativi ai parenti, del tipo "nonno, zia". Quando salutavo non riuscivo a dire "ciao zio" ma solo "ciao" questa è una cosa che non ho mai capito cos'è.
Anche io mai stato abituato a dire i nomi dopo il saluto, neppure a chiamare per nome una persona a cui mi devo rivolgere... spesso mi avvicino ad esempio a un collega e gli parlo / domando qualcosa senza chiamarlo col suo nome ... la cosa riguarda pure i miei genitori, ci parlo senza mai chiamarli mamma e papa... come sto messo male
Confermo comunque l'interpretazione del bisogno di mantenere le distanze, o paura irrazionale di entrare "troppo in confidenza" con un'altra persona.
Ringraziamenti da
Mr.Ripley (29-10-2019)
Vecchio 28-10-2019, 16:54   #25
Esperto
L'avatar di Keith
 

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La normalità non esiste.
Classiche frasi laconiche che non dicono niente. La normalità esiste eccome, ma soprattutto esistono condizioni che si avvicinano abbastanza alla normalità.
Quote:
Originariamente inviata da Stasüdedòs Visualizza il messaggio
Io pure adesso, ma molto sporadica, colpisce di solito l'inizio di una sola parola del tutto casuale che inizi con una consonante, poi stop, non è la classica balbuzie che interessa costantemente quasi ogni parola di chi parla.



Anche io mai stato abituato a dire i nomi dopo il saluto, neppure a chiamare per nome una persona a cui mi devo rivolgere... spesso mi avvicino ad esempio a un collega e gli parlo / domando qualcosa senza chiamarlo col suo nome ... la cosa riguarda pure i miei genitori, ci parlo senza mai chiamarli mamma e papa... come sto messo male
Confermo comunque l'interpretazione del bisogno di mantenere le distanze, o paura irrazionale di entrare "troppo in confidenza" con un'altra persona.
Anche a me più che altro solo l'inizio della frase, e in particolare l'inizio del nome proprio di persona (qualcosa vorrà dire), soprattutto se inizia per vocale.

Io pure sto messo più o meno così.. il nome lo dico, ma faccio cmq fatica, non è cosa fluente.
Vecchio 28-10-2019, 16:59   #26
Esperto
L'avatar di Keith
 

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Originariamente inviata da Pharmacologist Visualizza il messaggio
Ma la domanda interessante è: perché affibiarsi un'etichetta?
Perché mi serve per capire quello che ho e regolarmi di conseguenza.
Capire è importante.
Non è una giustificazione o un palliativo, però almeno riesco a capire il perché dei comportamenti che le persone hanno nei miei confronti. Comportamenti di rifiuto e "muro" che solitamente si usano con chi è non è tanto normale.
Ringraziamenti da
Mr.Ripley (29-10-2019)
Vecchio 28-10-2019, 17:10   #27
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Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio
Perché mi serve per capire quello che ho e regolarmi di conseguenza.
Capire è importante.
Non è una giustificazione o un palliativo, però almeno riesco a capire il perché dei comportamenti che le persone hanno nei miei confronti. Comportamenti di rifiuto e "muro" che solitamente si usano con chi è non è tanto normale.
Capire è importante, assolutamente.

Le stesse persone che manifestano arroganza e si sentono superiori a te (ma non lo sono), non hanno capito che anche loro sono anormali (per motivi parzialmente o completamente diversi dai tuoi).
Quindi si può affermare che siamo tutti anormali e, contemporaneamente, tutti normali.
C'è solamente una differenza a livello funzionale rispetto alla società in cui viviamo.
Quella è l'unica discriminante, ma non dipende da noi e non è colpa nostra se siamo fatti in un certo modo.
E questo è il punto di partenza di molti disturbi psichiatrici.
Ed è anche il motivo per il quale l'incidenza dei disturbi psichiatrici è in continuo aumento.
Il tutto si riduce ad una questione di funzionalità e non di normalità (che non esiste).
Da qui alla discriminazione il passo è breve.
Vecchio 28-10-2019, 17:20   #28
Esperto
 

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Originariamente inviata da Pharmacologist Visualizza il messaggio
Capire è importante, assolutamente.

Le stesse persone che manifestano arroganza e si sentono superiori a te (ma non lo sono), non hanno capito che anche loro sono anormali (per motivi parzialmente o completamente diversi dai tuoi).
Quindi si può affermare che siamo tutti anormali e, contemporaneamente, tutti normali.
C'è solamente una differenza a livello funzionale rispetto alla società in cui viviamo.
Eh "solamente", hai detto poco... per alcuni è il fattore che può cambiare la vita in meglio o in peggio.
Quelli che "non hanno capito di essere anormali anche loro" per altri motivi, se lo possono permettere di non capirlo o comunque di non preoccuparsene, in quanto loro risultano per lo più "funzionali" alla società, e possono pensare a come gestire la propria vita ed eventuali altre problematiche senza questo ulteriore fardello.
Quelli che rimangono col cerino in mano, e che non possono ignorarlo o fregarsene, siamo noi "disfunzionali".

Ultima modifica di Winston_Smith; 28-10-2019 a 17:22.
Vecchio 28-10-2019, 17:20   #29
Esperto
L'avatar di Keith
 

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Originariamente inviata da Pharmacologist Visualizza il messaggio
Le stesse persone che manifestano arroganza e si sentono superiori a te (ma non lo sono), non hanno capito che anche loro sono anormali (per motivi parzialmente o completamente diversi dai tuoi).
Questo a volte è vero.
Quote:
Originariamente inviata da Pharmacologist Visualizza il messaggio
Il tutto si riduce ad una questione di funzionalità e non di normalità (che non esiste).
Da qui alla discriminazione il passo è breve.
ok, allora chiamiamola funzionalità anormale.. però sempre anormale è.. se non sei funzionale o adatto alla società in cui vivi..sei finito.
Vecchio 28-10-2019, 17:23   #30
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L'avatar di Keith
 

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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Quelli che "non hanno capito di essere anormali anche loro" per altri motivi, se lo possono permettere di non capirlo o comunque di non preoccuparsene, in quanto loro risultano per lo più "funzionali" alla società
Esatto. Tutti anormali, però qualcuno vive nella casa coi rubinetti d'oro, altri in una baracca.
Ringraziamenti da
XL (29-10-2019)
Vecchio 28-10-2019, 17:32   #31
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Eh "solamente", hai detto poco... per alcuni è il fattore che può cambiare la vita in meglio o in peggio.
Quelli che "non hanno capito di essere anormali anche loro" per altri motivi, se lo possono permettere di non capirlo o comunque di non preoccuparsene, in quanto loro risultano per lo più "funzionali" alla società, e possono pensare a come gestire la propria vita ed eventuali altre problematiche senza questo ulteriore fardello. Quelli che rimangono col cerino in mano, e che non possono ignorarlo o fregarsene, siamo noi "disfunzionali".
La vita non è giusta, semplicemente perché non esiste la giustizia.
Le differenze in termini di funzionalità ci saranno sempre, altrimenti saremmo tutti dei cloni.
Non ho mai sminuito le difficoltà e le conseguenti sofferenze dovute a questa disfunzionalità.
Ognuno è funzionale e disfunzionale a modo proprio, pur avendo queste due caratteristiche un impatto decisamente diverso sulla qualità della vita.
La domanda è: cosa ne ricaviamo continuando a sottolineare questo fatto?
Prendiamone atto e cerchiamo di "tenere in piedi la baracca" con tutte le difficoltà* del caso.
Come ho già detto: non lo abbiamo scelto noi e non è colpa nostra se siamo così.
Una persona mi dice sempre: "Non scegliamo di nascere, ci ritroviamo al mondo e dobbiamo vivere."

*che sono tante, molte di più di quelle delle persone "funzionali".
Vecchio 28-10-2019, 17:33   #32
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio

ok, allora chiamiamola funzionalità anormale.. però sempre anormale è.. se non sei funzionale o adatto alla società in cui vivi..sei finito.
Questo è vero.
Il punto è che la società è sbagliata, non tu.
Ma ciò non dipende da te: è andata così.

Ultima modifica di cancellato21179; 28-10-2019 a 17:42.
Vecchio 28-10-2019, 17:43   #33
Esperto
L'avatar di Wrong
 

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Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio
Classiche frasi laconiche che non dicono niente. La normalità esiste eccome, ma soprattutto esistono condizioni che si avvicinano abbastanza alla normalità.
Dammi il tuo esempio di normalità. E no, non parlo di scuola-lavoro-pensione o fidanzamento-matrimonio-figli-nipoti, troppo facile. Io parlo di normalità mentale.
Vecchio 28-10-2019, 17:45   #34
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Originariamente inviata da Wrong Visualizza il messaggio
Dammi il tuo esempio di normalità. E no, non parlo di scuola-lavoro-pensione o fidanzamento-matrimonio-figli-nipoti, troppo facile. Io parlo di normalità mentale.
Sono curioso anch'io.
Vecchio 28-10-2019, 20:42   #35
Esperto
L'avatar di Keith
 

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Originariamente inviata da Wrong Visualizza il messaggio
Dammi il tuo esempio di normalità. E no, non parlo di scuola-lavoro-pensione o fidanzamento-matrimonio-figli-nipoti, troppo facile. Io parlo di normalità mentale.
io le definizioni non te le so dare, ci vogliono gli antropologi, gli psicologi, la gente che studia queste cose. al limite ti posso dire che per "normale", rapportato all'età che ho, vedo una persona che è centrata con l'eta che ha, che ha la maturità, la forza, l'aspetto, la posizione di uno di 42 anni. una persona che è matura, che non è ne infantile, ne senile.
"Anormale" è uno come me, con la maturità di un 25enne, lo stipendio del 18enne, l'aspetto del bambino timido e la speranza e la forza vitale dell'uomo anziano. E mi sono limitato alle cose più evidenti, saltando i disturbi di tutto lo spettro ansioso, la depressione strisciante, i pensieri ossessivi, etc.
Vecchio 28-10-2019, 20:47   #36
Esperto
 

Stare sul piano della vicinanza con gli altri significa rimanere su quello dell'intelligenza emotiva, che è già qualcosa, ma si fa prima riflettendo su quanto uno si rappresenti (inconsciamente) gli altri (e quindi anche sé stessi, se tu sei mio zio io sono tuo nipote) come soggetti e non come oggetti. Più c'è il bisogno di pensarli oggetti e più risulta difficile dargli un nome, riconoscere il legame.

L'inizio di una parola è l'inizio dell'identità, l'inizio del confine, il confine del confine. Le consonanti sono definite, sono il contenitore, le vocali sono il contenuto (ma per altri versi è vero anche l'opposto, e per altri versi sono vere anche cose intermedie e/o sovrapposte sullo stesso e/o su altri piani). Quindi una prima possibile interpretazione (fra le infinite possibili interpretazioni, e ognuna sarà almeno un po' vera) è che i problemi relativi dipendono da come sono formati i propri confini, che tipo di problematiche uno ha a riguardo. Alternando fra interpretazioni teoriche e verifiche pratiche alla fine qualche quadra si trova.
Vecchio 28-10-2019, 21:24   #37
Esperto
L'avatar di Wrong
 

Quote:
Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio
io le definizioni non te le so dare, ci vogliono gli antropologi, gli psicologi, la gente che studia queste cose.
Scommetto 50 euro che ti darebbero la mia stessa risposta.

Quote:
Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio
al limite ti posso dire che per "normale", rapportato all'età che ho, vedo una persona che è centrata con l'eta che ha, che ha la maturità, la forza, l'aspetto, la posizione di uno di 42 anni. una persona che è matura, che non è ne infantile, ne senile.
"Anormale" è uno come me, con la maturità di un 25enne, lo stipendio del 18enne, l'aspetto del bambino timido e la speranza e la forza vitale dell'uomo anziano. E mi sono limitato alle cose più evidenti, saltando i disturbi di tutto lo spettro ansioso, la depressione strisciante, i pensieri ossessivi, etc.
Quanta gente della nostra età prende stipendi da fame o ha lavori precari o proprio il lavoro non ce l'ha? Quanti tra quelli della ns. generazione ragionano da ventenni e non vogliono crescere (fatti un giro a Lucca tra un paio di giorni...)? Magari hanno pure figli, quando non sanno nemmeno occuparsi di sé stessi.
Non tocco il tema fisime mentali o staramenti perché, grandi o piccoli, ce li hanno tutti (e qui scommetto altri 50 euro)
Vecchio 28-10-2019, 21:26   #38
Esperto
L'avatar di Bluevelvet93
 

Quote:
Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio
Non inteso come essere "normalone" cioè "non fobico" ma ho francamente l'impressione di avere una serie di disturbi della personalità di media entità in aggiunta al disturbo ansioso.

Da bambino ho avuto prestissimo problemi di balbuzie.

Poi non riuscivo ad usare gli appellativi ai parenti, del tipo "nonno, zia". Quando salutavo non riuscivo a dire "ciao zio" ma solo "ciao" questa è una cosa che non ho mai capito cos'è.
Più di una persona ha visto in me dei tratti autistici, anche se a mio parere piuttosto lievi.. che potrebbero essere un continuum del disturbo dell'adattamento che invece ho.
Insomma ho tante cose, oltre a TUTTI i disturbi della sfera ansiosa.
Questa somma di piccoli e medi addendi alla fine produce un discreto risultato di non-normalità.
Idem, secondo me ho una sindorme di qualche tipo non diagnosticata.
Vecchio 28-10-2019, 21:35   #39
Esperto
L'avatar di muttley
 

Evitiamo di scadere nel relativismo più manieristico da forum. Siccome siamo tutti anormali, nessuno è normale.
La società però si fonda su ricorrenze dovute a criteri di maggioranza o minoranza. Eppure quella società che una volta ti isolava, ti puniva o addirittura ti eliminava nei casi più estremi (succede ancora nei paesi meno evoluti), ti mette a disposizione strumenti compensativi e dispensativi fin dall'istruzione primaria, sollecita dibattiti e propone punti di vista alternativi.
Però chi si lamenta pensa che molto potrebbe essere ancora fatto. Giusto, quindi costui fa qualcosa affinché questo percorso vada avanti?
In modo tale che una persona che non riesce a chiamare per nome gli altri non sia più emarginata.
Ringraziamenti da
CamillePreakers (28-10-2019), claire (28-10-2019)
Vecchio 29-10-2019, 08:05   #40
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Evitiamo di scadere nel relativismo più manieristico da forum. Siccome siamo tutti anormali, nessuno è normale.
La società però si fonda su ricorrenze dovute a criteri di maggioranza o minoranza. Eppure quella società che una volta ti isolava, ti puniva o addirittura ti eliminava nei casi più estremi (succede ancora nei paesi meno evoluti), ti mette a disposizione strumenti compensativi e dispensativi fin dall'istruzione primaria, sollecita dibattiti e propone punti di vista alternativi.
Però chi si lamenta pensa che molto potrebbe essere ancora fatto. Giusto, quindi costui fa qualcosa affinché questo percorso vada avanti?
In modo tale che una persona che non riesce a chiamare per nome gli altri non sia più emarginata.
Io ci ho pensato molto a questa cosa, ed ora sono arrivato ad una certa conclusione.
Credo sia proprio la vita un qualcosa che risulta errato, non è la società umana ad essere sbagliata, è la natura stessa.
Abbiamo a monte delle preferenze più diffuse, queste preferenze stesse producono forme di emarginazione, bisognerebbe non averle, ma le abbiamo. Verrà a crearsi sempre poi una forma di selezione, delle gerarchie e persone poi che stanno male.
Se ci sono delle gare, qualcuno che poi arriva ultimo ci sarà sempre, non dovrebbero esserci queste gare, ma in concreto poi vedo che non le si elimina davvero, si modificano solo i requisiti per vincerle o perderle.
Si può fare qualcosa per correggere la natura? Mi sa di no.
Bisogna solo sperare in una catastrofe che spazzi via anche i più piccoli organismi e che impedirà poi la formazione di nuovi organismi. L'adattamento e la selezione produrranno sempre gli stessi effetti nefasti che osserviamo , non ce ne libereremo mai da vivi
Degli organismi resteranno sempre in una forma di insoddisfazione in relazione all'istinto che li spinge a far certe cose.
Io non sono orientato contro la società umana, mi sa che sono orientato contro la natura stessa, son le regole infami naturali che finiscono sul banco degli imputati.
Le regole non le possiamo modificare, ma possiamo distruggere le condizioni che permettono alla vita (almeno il tipo basato su selezione copia ed eliminazione) di manifestarsi, in linea di principio questa cosa la si potrebbe fare, non ora però.
L'antinatalismo è solo un primo passo verso questo disegno, ma non basta, l'inquinamento globale un altro passo, ma nemmeno basterà secondo me.
Bambino e acqua sporca coincidono, a ben vedere non sono elementi separabili, se ci vogliamo liberare davvero dell'acqua bisogna buttare via anche il bambino.
Il male di vivere è un qualcosa che sta appiccicato alla vita, se c'è la seconda c'è il primo. E' una malattia non separabile dalla vita stessa, non c'è alcuna guarigione da nessuna parte che sanerà tutti.
L'inesistenza è l'unica cosa equa raggiungibile (ma in teoria e in termini di possibilità remota, in pratica mi sa che non è raggiungibile nemmeno questa) se non in termini singolari, il singolo può togliersi di mezzo e far sparire il mondo.
Qualcosa comunque è andato storto, non avremmo dovuto capire 'ste cose.

Ultima modifica di XL; 29-10-2019 a 12:08.
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